LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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venerdì 21 dicembre 2012

Lo hobbit: un viaggio inaspettato

Ricomincio a scrivere qualcosa perchè...mi va.
Non avevo enormi aspettative per questo film dato che, se le proporzioni non sono un opinione, mi faceva un po storcere il naso per il fatto che lo dividessero in tre film come hanno fatto per Il signore degli anelli quando quest'ultimo libro è lungo almeno il triplo appendici escluse. Era inevitabile che vi avrebbero aggiunto una quantità di pezzi non previsti nel libro originale spropositata. Non era neanche troppo grave, dato che il cinema inevitabilmente altera i testi originali da cui e preso e, se non altro, è molto meglio aggiungere che tagliare. Sempre che si aggiungano le scene giuste!
Fortunatamente la letteratura tolkieniana offre una sterminata quantità di testi sulla Terra di Mezzo, quindi qualunque regista minimamente capace di nerdare come si deve è perfettamente in grado di fornire aggiunte alla trasposizione di uno dei libri di Tolkien pur senza dire cose per cui Tolkien si rivolterebbe nella tomba, come del resto riuscirono a fare con un prodotto ben riuscito come la trilogia de Il signore degli anelli. Magari qualche spunto non lo si prende dal libro cui si fa riferimento, ma anche da altri testi che parlano della Terra di Mezzo arricchendolo senza snaturarlo. Personalmente non ritengo particolarmente grave se all'ultima trilogia hanno voluto attingere a spunti presi dalle appendici dei libri scritti da Tolkien (ad esempio la storia d'amore fra Arwen e Aragorn, assolutamente assente nella trilogia, ma presente in altri scritti), anzi, mi farebbe più che piacere, sempre che sia fatto con misura e saggezza.
Detto questo, possiamo dire che Jackson abbia fatto il bravo. Con qualche scivolone purtroppo fastidioso.
Questa prima parte della trilogia si ispira grossomodo a metà del libro, più qualche richiamo alla storia dei nani che ritengo più che giusto, primo perchè da sempre sono un sostenitore nanico, secondo perchè è più che giusto spiegare l'origine del nome di Thorin Scudodiquercia e le vicissitudine delle sue genti.
Peter Jackson ha deciso di introdurre un elemento a mio modo di dire coraggioso: l'inserimento di canzoni, assolutamente assenti nella precedente trilogia.
Scelta difficile perchè, anche se fedele rispetto all'originale, rischiava di rendere il tutto più noioso, tuttavia è stato inserita solo una piccola quantità di intermezzi musicali, il giusto secondo me.
Il fu doppiatore di Ian McKellen è stato egregiamente sostituito da Gigi Proietti, scelta saggia, data l'importanza che riveste Gandalf (un po' troppo tosto rispetto al libro).
I nani, anche se nell'aspetto sono a volte troppo macchiettistici e a volte troppo figaccioni, sono comunque ottimamente interpretati e il personaggio di Bilbo è interpretato molto bene, specie nel primo scambio di battute che ha con Gandalf.
Gollum, la cui doppia personalità era già stata gestita in maniera eccezionale nel capitolo de Le due torri è ottimamente realizzato e la scena in cui incontra Bilbo, che è probabilmente la migliore del film per resa grafica, recitazione e fedeltà all'originale.
Purtroppo Peter Jackson ha voluto anche pisciare fuori dal vaso. Innanzitutto la sua scelta di voler forzare la mano e di collegare le due trilogie, mostrando come già dall'epoca del viaggio di Bilbo le forze del Male stessero pianificando di riemergere.
Non è così.
Il libro del Lo Hobbit non è il prequel de Il signore degli anelli, è un libro a sè, scritto precedentemente rispetto al secondo, con uno stile meno fiabesco e senza pretese allegoriche sul potere, l'unica cosa che li lega è l'anello che, secondo me, all'epoca in cui venne scritto Lo hobbit l'autore non aveva la minima idea che in futuro avrebbe dedicato un altro libro a quell'anello.
Vi è poi la forzosa introduzione di personaggi che non c'entrano nulla nel libro.
Il personaggio la cui presenza mi ha infastidito più degli altriè quello che sarà probabilmente il villain della trilogia e non ci dovrebbe essere, dato che Peter ha deciso che non moriva, ma restava semplicemente mutilato.
La scena finale che lo ritrae è completamente gratuita e fondamentalmente inutile, stesso di scorso per quella di Radagast il Bruno e la scena in cui il gruppo passa a Gran Burrone.

Voto 7/10

mercoledì 21 novembre 2012

Addio e grazie per il pesce

Addio.
Chissà, magari è un arrivederci.
Forse perchè non avendo più il google adsense non posso più avere quella fonte di sostentamento redditizia e soddisfacente quanto quella di un operaio minorenne del Ghana.
Va detto che, da quando mi hanno cacciato inspiegabilmente e senza preavviso da Oknotizie, le visite hanno avuto un tracollo verticale eh.
Forse lascio (o interrompo) perchè ho finito di dire cose intelligenti e originali o mi accontento di dirle nella vita reale o su facebook. Magari non ho mai detto cose intelligenti e originali e me ne sto pian piano rendendo conto.
Potrebbe essere una ripicca per il fatto che non sono riuscito a diventare un blogger di successo pieno di soldi e donne e ho quindi deciso di intraprendere un progetto più maturo e proporzionato alle mie capacità: potrei cercare di diventare un attore di successo pieno di solde e donne per esempio.
Probabilmente il mio narcisismo sta scemando e non mi impone più di dover comunicare qualcosa che tutti debbano conoscere. Oppure ritengo che il mondo sia così noioso che non valga la pena spendere un mio prezioso parere per analizzarlo.
Forse perchè mi sono reso conto che i cosiddetti 25 lettori sono VERAMENTE 25 lettori nel mio caso e io baro pure perchè ci sono inclusi pure i parenti.
Non so.
Ci devo pensare.
Magari cambio idea eh.
Che dite, restiamo amici?

giovedì 1 novembre 2012

Perchè odiamo le cose fatte a metà

Monti ha un gravissimo difetto
Non è quello che gli fa aumentare le tasse; non quello che lo porta ad aumentare l'età pensionabile; neanche la sua politica di tagli alle spese pubbliche; o le riforme del mercato del lavoro.
Queste sono tutte cose per le quale è stato convocato come tecnico, perchè nessun politico che sperava di mantenere la Maggioranza sarebbe riuscito a fare ( e comunque erano fatte anche prima che venisse Monti, solo che erano meno evidenti). Nel mandato implicito di Monti c'è quello di aumentare le tasse, aumentare l'età pensionabile, tagliare le spese pubbliche e riformare in maniera punitiva il mercato del lavoro.
È questo suo compito e lo sta svolgendo abbastanza bene. Arrabbiarsi con lui per questi motivi è come arrabbiarsi con un operaio che sta facendo lavorando in mezzo alla strada col martello pneumatico e ti sveglia ogni mattina.
Certo, dovresti magari arrabbiarti con la ditta appaltatrice, non con lui; fra l'altro, se ti svegli ogni mattina a mezzogiorno perchè non hai un cazzo da fare nella vita e te la prendi con l'operaio che lavora lì dalle 11, forse hai una strana concezione di ciò che è normale.
Fatto sta che Monti non può essere incolpato per la sua politica di lacrime e sangue (uso questo termine in maniera non casuale). Forse è l'unica cosa che può fare o comunque l'unica cosa che concepisce, anche perchè è la più semplice.
Il problema di Monti è un altro.
Monti lascia le cose fatte a metà.
Prende le decisioni più impopolari e pericolose, si attira critiche o colpi sotto la cintura da nemici e finti amici, ma poi non porta a termine quanto detto. A questo punto tanto vale starsi fermi!
Aveva promesso di abolire il vitalizio dei parlamentari , erano partite proteste su proteste da parte, ovviamente, dei parlamentari stessi. Poi si è scoperto che solo alcuni parlamentari ci avrebbero rinunciato, dopodichè si è scoperto che sostanzialmente non vi rinunciava nessuno.
Aveva promesso di mettere l'IMU sui beni della Chiesa. Fuoco incrociato da parte di organi papali, democristiani e altri senzapalle assortiti. Poi esce fuori che comunque per quest'anno la Chiesa non dovrà sborsare.
Perchè?
Perchè, se tutti ti accusano di essere tiranno, sul più bello ti tiri indietro per non sembrare un despota? Tanto tutti continueranno a pensarlo, a torto o a ragione.
Questo è ciò che Monti - ma fondamentalmente anche Prodi e tutto il Centro Sinistra italiano - non ha e che lo rende a questo punti inferiore a Berlusconi.
Perchè Berlusconi è una merda, ma almeno fa la merda fino in fondo.
Prende una decisione - in genere iniqua e sbagliata - ma la porta avanti fino alla fine, continuerebbe anche se avesse il popolo coi forconi sotto casa (magari), continuerebbe anche se venisse condannato dall'ONU o da tutti i suoi sostenitori.
Monti, che potrebbe avere torto o anche ragione, non porta i propri obiettivi al completo compimento. 
E quando tu metti in atto una politica che dovrà togliere i soldi a qualcuno, ma poi la metti in atto per metà, finirà che solo una parte delle persone pagheranno. In genere quelli meno potenti per poterla impedire.
Esempio lampante di tutto questo.
Verranno accorpate svariate province.
Eliminare enti fondamentalmente superflui per risparmiare soldi è una cosa che ritengo più che giusta.
Come quasi tutte le scelte giuste richiede palle.
Che non ci sono.
Cosa dovevano fare?
O eliminare le Province oppure le Regioni.
Prima mancanza di palle: decidono di non eliminare le Regioni, probabilmente per fare contenti quelli della Lega. Cosa completamente idiota, perchè tanto la Lega non appoggerà mai Monti. Se Monti avesse le palle e si comportasse come il tiranno che descrivono, renderebbe la Lega illegale, cosa che fra l'altro io e tanta altra gente con più di 3 neuroni approverebbe. Invece no.
A quel punto restava l'eliminazione - anche quella sacrosanta - delle Province.
Invece di eliminarle le ha accorpate.
Ci sarà un risparmio, qualcosa di buono c'è.
Province storicamente rivali come Firenze e Siena verranno unite. E francamente di questo non me ne fotte niente. Se in tempi di crisi vogliono dar retta a ridicole rivalità culturali che risalgono al Medio Evo si ammazzassero in una nuova battaglia di Montaperti e non rompessero i coglioni. Se dovessimo separare tutte le aree rivali fra loro dovremmo creare pure la provincia di Roma Nord e quella di Roma Sud.
Il problema è un altro.
Si apriranno inutili giochi di potere. Dove ci saranno gli uffici della Provincia? Dove dovremo mantenere gli amministrativi per licenziare quelli dell'altra? Scegliamo Firenze o Siena? Probabilmente la prima, ma mai dire mai, magari faranno fifty fifty. Questo vuol dire anche che chi ha un progetto che va approvato in Provincia e vive a Siena, dovrà andare a Firenze, dove ci sarà il doppio della fila.
Inevitabilmente ci sarà qualcuno che lo prende nel culo. Non sarebbe stato più facile eliminare l'intero apparato delle Province? Sì più persone in mezzo alla strada, ma si tratterebbe di passacarte e assessorucoli, gente che in genere non ha talento, e in quel modo si potevano abolire un'infinità di procedure burocratiche inutile che ritardano l'efficienza dei servizi. In più si risparmiavano soldi che potevano essere dati a gente veramente utile: medici, insegnanti, ricercatori, operatori socio-sanitari.
Invece no.
Questo è il vero danno di Monti.
Se fotti soldi a qualcuno, cerca di farlo a tutti e non solo a metà perchè sei troppo ipocrita o codardo per inimicarti troppe persone. Perchè se finisci per penalizzare una sola parte della popolazione significa che stai facendo qualcosa di iniquo, a prescindere da quanto sia giusto il tuo progetto.

lunedì 29 ottobre 2012

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Immaginate che io decida un giorno di picchiare un ragazzino.
Magari il ragazzino se lo merita pure, magari fa qualche mossa scorretta, mentre io cerco solo di metterlo fuori combattimento facendogli il meno male possibile senza esserne ricambiato.
Auspicabilmente (spero) riuscirò a immobilizzare o stordire il piccolo bastardo, magari mettendoci più tempo del dovuto, facendomi male o comunque incontrando più difficoltà di quanto immaginassi se quello ha usato espedienti scorretti che io non ho voluto attuare.
La maggior parte delle persone tiferà per il ragazzino e, se ho incontrato una difficoltà anche minima nello scontro, potrà pure dire che sono un debole perchè mi sono fatto mettere in difficoltà da uno come lui.
In  ogni caso, la maggior parte delle persone tiferà per il ragazzino, anche se io avevo una parte di ragione. Perchè me la sono presa con una persona più debole e, poichè sono in una posizione di forza,  risulterò un perdente a meno di non riuscire a metterlo fuori combattimento con il minimo sforzo. O almeno questo sarà quello che dirà il ragazzino stesso, i suoi amici e molte delle persone che hanno assistito alla scena.
Quando il grande combatte con il piccolo il più delle volte vince, ma la vittoria morale spesso è data al piccolo sconfitto.
A volte la vittoria morale vale molto.
A volte non serve a un cazzo.
Il secondo caso è quello che si sta verificando in Sicilia.
Sì, il Partito 5 Stelle è il primo in Sicilia, ma per ora pare che comunque vincerà il tanto odiato Crocetta del PD. E anche se vincesse il Partito grillino ci sarebbe poco da festeggiare, dato che i livelli di astensione sono più che preoccupanti. E l'astensione è sempre una sconfitta in una democrazia, per vinti, vincitori e per gli astensionisti stessi.
Questo dimostra anche che la megalomane spedizione di Grillo per accaparrare voti e strapparli agli altri Partiti o al popolo degli indecisi e degli astensionisti (da sempre i suoi target più prelibati) è andata a rotoli.
Ma ripeto, quando il piccolo si mette a fare a botte con quelli più grandi di lui, spera sempre di attirare le simpatie di qualcuno.
Guardami, mamma dice il piccolo cretino mentre un ragazzo di 7 anni più grandi di lui gli rifila un calcio nelle costole da fargli sputare i denti.
Grillo, che vinca o perda, continuerà a gongolarsi di questo suo fantomatico successo, anche se per ora parliamo della sola Sicilia, che sarà pure importante, ma resta sempre una regione sola e un feudo della Mafia, quindi un discreto nido di vespe.
Grillo nel suo delirio di grandezza ha anche fatto paragoni fra la sua avventura siciliana e lo sbarco in Sicilia, preludio alla fine della Germania nazista in europa, sperando magari di cercare forzati paragoni con la teutonica Merkel. Peccato che Grillo, nella sua infinita ignoranza da becero che si spaccia per intelligente a forza di letture su wikipedia, non ha tenuto conto del fatto che lo sbarco in Sicilia e tutta la campagna d'Italia dal '43 al '45 fu un disastro strategico e perdipiù non portò a nessun cambiamento importante rispetto al conflitto mondiale.
Ma Grillo si gongola, si gongolano i suoi e attaccano il popolo dell'astensione che ha portato al potere i soliti volti noti dei Partiti corrotti.
Peccato che l'astensionismo è un altro fenomeno che Grillo contribuì ad alimentare, prima di fondare lui stesso un Partito che non riuscirà a emergere. E se emergerà è più che probabile che si farà corrompere esattamente come tutti gli altri.

venerdì 19 ottobre 2012

Caro Ministero dell'Interno.
Vorrei farvi sapere che so che avete il permesso di accedere alle informazioni sul mio profilo di Facebook.
E che non me ne frega niente, perché da anni ormai lo uso quasi solo per diffondere cazzate e non per offrire al mondo lati autentici e compromettenti della mia vita.
Perché solo una parte delle cose imbarazzanti e compromettenti che ho da dire le scrivo su fb, le altre me le tengo per me o per confidenti nella vita reale.
Chi sta su facebook e si lamenta della sua privacy lesa è un po' come quelle ragazze che vanno in giro mezze nude e si offendono se qualcuno fa loro un fischio di apprezzamento.

martedì 16 ottobre 2012

Pizza mafia mandolino


Pare circoli una nuova pubblicità norvegese che descrive gli italiani come dei mammoni.
Cosa che del resto è anche decisamente vera.
Ovviamente sono nate delle polemiche a riguardo, su quanto non è giusto essere oggetto di razzismo, su quanto quanto il nostro ruolo nel mondo è sottovalutato blablabla.
Il punto è che francamente c'è in tutto questo un ricco fondo di verità: gli italiani sono notoriamente poco maturi e pigri, se escludiamo quella parte in minoranza, ma decisamente importante che va all'estero per lavorare e/o studiare seriamente.
Sia chi ha pregiudizi simili che chi si infervora tanto per difendere il prestigio italiano non ha capito un cazzo.
Gli italiani sono mammoni agli occhi di altre culture come quella scandinava, nello stesso modo in cui gli scandinavi sono per noi freddi, tristi e alienati.
Si chiama cultura tesorini miei.
Ma a questo punto vorrei fare una cosa che non faccio da tempo: difendere gli italiani.
Gli italiani potranno pure avere una cultura e una psicologia individuale e familiare che li rende mammoni rispetto ad altri popoli sicuramente più efficienti.
Ma provate a prendere uno di questi stranieri, fatelo trasferire con tutta la famiglia in Italia.
Ti trovi di fronte a un paese iniquo, dove i vecchi e i raccomandati lavorano e i giovani sono destinati a essere considerati con troppa poca esperienza per fare qualsiasi lavoro decente e quindi costretti a lavori e contratti poco retribuiti e gratificanti. Non parlo solo di chi ha livelli medio-bassi di istruzione, ma di gente laureata a pieni voti, in poco tempo e in corsi di laurea che in paesi più civili ti garantiscono il posto a poco tempo dalla laurea, senza tirocinii o ulteriori inutili corsi di formazione.
Ora, se ti trovi in una situazione simile, è così anormale stare in casa coi genitori (quando tanto è abbastanza impossibile trovare un appartamento tutto tuo)?
Certo, gli scandinavi non stanno a casa fino a 30 anni, ma se è per quello hanno un mondo diverso che li aspetta fuori ben diverso da quello italiano. Hanno aziende realmente competitive che investono sui giovani e non li sfruttano per non far lavorare quei 4 raccomandati o vecchi parcheggiati da anni che contano i secondi alla pensione; hanno sussidi di disoccupazione che possono garantire un attimo d'ossigeno; hanno uno stato che crea posti di lavoro; hanno scuole e università che preparano veramente al mondo del lavoro, i cui diplomi sono riconosciuti e valutati. Cose che negli ultimi 20 anni in Italia mancano.
Pensate che il norvegese in questione, tanto critico verso di noi quando sta a casa sua, sarebbe in grado di cavarsela in un contesto come il nostro, senza fare affidamento a quella che più o meno ti dà qualcosa nella nostra cultura, ovvero la famiglia?

lunedì 15 ottobre 2012

Veltroni fuori dai coglioni (?)

Sarebbe bello, molto bello.
Veltroni annuncia che non si candiderà alle elezioni.
Le reazioni fra i compagni di Partito sono diverse, si va dall'apprezzamento di Bersani (che cela la goduria con difficoltà) al rammarico dei simpatizzanti, genuino o falso che sia.
Al di fuori del PD non gliene frega probabilmente a nessuno.
Sono notizie da prendere con le pinze, in fondo aveva pure detto che se ne sarebbe andato in Africa e non l'ha fatto.
Se fosse vero sarebbe un grandissima notizia e comunque darà benefici al PD e ai suoi alleati per un paio di mesi.
Troppi galli nel pollaio, fra Renzi, Bersani, Vendola e altri eventuali geni che emergono per attirare l'attenzione o che ritengono di avere più carisma dei dirigenti più noti, e in questo caso ci vuole veramente poco.
Sono un po' come quelle ragazze che litigano perché vengono a una festa con lo stesso vestito, le mette in crisi sapere che per delle differenze così superficiali potrebbero essere perfettamente interscambiabili per mancanza di personalità.
Veltroni racchiudeva le caratteristiche degli altri 3: l'ambiguità di Renzi, la poca decisione di Bersani, la confusione ideologica di Vendola.
Meglio metterli in competizione  e vedere quale di queste caratteristiche verrà privilegiata nelle primarie, così c'è più gusto. Veltroni è anche quel genere di persona la cui sparizione non comporta la perdita di voti, che confluiscono senza problemi verso un altro candidato.
Sostanzialmente è un grande progresso, o almeno così sembra, sempre che non sia l'ennesima castronata tipo quella di Berlusconi che se ne va via.
Certo, rimangono ancora tanti problemi, D'Alema il primo fra tutti, che non schioderà mai.
Meglio di niente.

martedì 9 ottobre 2012

Sensibilità urtata

Spiegatemi una cosa.
Un giornalista fallito che è stato più volte segnalato per aver fatto scrivere sul suo giornale notizie oscenamente stupide e diffamatorie rischia di finire in carcere secondo una legge esistente; una comica accusa una politica di aver ottenuto il proprio posto con un pompino, notizia comprovata da ricchi testi di intercettazioni.
Perchè nel primo caso possiamo parlare di limitazioni della libertà di parola, mentre nel secondo la spompinatrice ha diritto di querelare per danni morali la comica in questione?
La Guzzanti dovrà pagare la Carfagna 40000 per la sua osservazione sulle credenziali di quest'ultima.
Per carità, la Guzzanti non mi fa impazzire e 40000 non la faranno finire in mezzo alla strada.
Ma qui si rivela quanto è ridicolo questo paese.
La Guzzanti è colpevole di un offesa gratuita, non ricollocabile all'interno della satira.
Se ti do del coglione, ma lo faccio in maniera comica sto apposto perchè è satira.
Se ti do del coglione per strada mi citi per danni morali.
Danni morali, perchè sei un sensibilone.
Giustamente la Carfagna non ha nemmeno potuto parlare di diffamazione, perchè quello era un dato di fatto ormai assodato.
A questo punto possiamo parlare anche per ore.
Cos'è satirico?
Io ti ho dato del coglione, ma se ti dico che facevo satira sono immune. A quel punto mi potete dire che la mia non era satira perchè non faceva ridere, ma anche lì caschi male, perchè c'è un sacco di gente che ride per qualsiasi cosa, il gusto per la comicità è soggettivo, c'è chi ride per le cose più stupide e volgari. Basta guardare Colorado Cafe nei suoi periodi più gloriosi.
E se io volessi insultare una persona e basta, senza cercare di infiocchettare dell'insulto con facciate e intenti satirici?
Non lo posso fare, a quel punto sono una brutta persona.
Effettivamente è proprio vero, hanno ragione quelli che difendono Sallusti, viviamo in un paese dove non esiste la libertà di parola.
Peccato che questi coglioni se ne rendono conto solo quando rischia di finire in carcere uno come Sallusti (che tanto, in un modo o nell'altro, la passerà liscia) e non se ne sono resi conto con la Guzzanti e con tutti quelli che l'hanno preceduta e hanno dovuto vedere in tribunale i sensibili oggetti delle loro ingiurie.
O pezzi satirici, vedetela un po' come vi pare!

lunedì 8 ottobre 2012


 Scandalo su un volo Ryan Air a bordo del quale il comandante ha annunciato l'arrivo a Bari descrivendola come la città della Mafia e San Nicola. Cretini ignoranti. Si dice Sacra Corona Unita!

Sciopero in Cina nelle fabbriche di componenti per l'iphone. Finalmente gli italiani si interesseranno di politica economica nei paesi all'estero!

Polverini si rilassa dopo le dimissioni. Finalmente può andare in giro senza sforzarsi di non sapere assolutamente niente dei soldi che stanno sperpreando i suoi amici!

Attiviste Femen nude al Louvre per protesta contro l'episodio che ha visto una tunisina stuprata e in seguito accusata di offesa al pudore. Questi tunisini non hanno proprio idea di cosa sia un'offesa al pudore!

Accusato di stupro in Germania. Pena ridotta perchè lo stupratore e sardo e quindi giustificato da una provenienza culturale tipicamente aggressiva e pericolosa. Svolta per la difesa di Silvio Berlusconi: era inevitabile che succedesse qualcosa con tutte le ville che ha da quelle parti!

L'imposizione dell'Imu alle attività commerciali collegate alla Chiesa esula dalle competenze del Decreto Legge. Dovevano prima chiedere il permesso alla Mafia

Batman-Fiorito resta in carcere. Tanti sforzi per spingercelo dentro attraverso la porta, ora chi ce lo fa fare di ritirarlo fuori?

Monti: politica tanto bisfrattata, ma ha dato prova di coesione. Ma tanto noiosa per il posto fisso e ben retribuito

Polverini: non ci sono i tempi tecnici per votare a dicembre. Ora ci dovremmo occupare di una ben più importante emergenza ambientale: chi se le magna tutte quelle ostriche?

Continuano le discussioni sulle regole da adottare per le primarie del PD. Renzi, Vendola e Bersani ancora litigano per chi di loro si chiamerà Mr Black.

Sallusti: vengano a prendermi e facciamola finita con questa pagliacciata. Si riferisce al suo giornale indubbiamente.

Basta criticare gli italiani che stanno in fila per l'iphone mentre in Spagna e Grecia si scende in piazza. Ora gli italiani manifestano la loro indignazione. Da facebook mobile

Gioia nel mondo della Chiesa per l'utilizzo di cellule staminali adulte nella ricerca invece che di quelle empbrionali. Meglio evitare cellule minorenni!

domenica 7 ottobre 2012

Mostra su Doisneau

Ieri sono andato alla notte dei musei qui a Roma. La fila è tanta, a riprova del fatto che gli italiani sono sono disposti a fare km di fila e fare l'autoscontro per il parcheggio o le gomitate nei nostri pietosi bus per due motivi: i lussi o le cose gratis.
La frequentazione del luogo, molto in linea con lo stereotipo, è rappresentata da un buon 70% di hipster coi quali, devo ammettere con molta vergogna, mi sono in parte mimetizzato indossando una camicia a quadri finto trasandata. Non è male come posto se uno vuole rimorchiare, dato che la fauna è interessante assai.
Ci siamo fatti questi bei 40 min di fila, ma alla fine siamo arrivati alla mostra, che ospitava alcune delle foto di Doisneau e una mostra a parte sull'Afganistan, anch'essa molto suggestiva.
Non mi intendo di fotografia, non ho letto libri o fatto corsi a riguardo e sono un fotografo molto scadente.
Per quello che ho capito in questa mostra il punto di forza dell'arte fotografica consiste nell'immortalare l'istante, il tempo che altrimenti scorrerebbe ininterrottamente.
Normalmente la realtà è in continuo movimento, un oggetto cambia sempre, non è mai uguale a se stesso.
Con la fotografia questo problema non si pone.
La fotagrafia blocca la realtà, la immobilizza.
Viene da sè che per immortalare la realtà autentica e genuina bisogna cogliere l'oggetto della rappresentazione privo di facciate, difese, artifici.
Con la pittura questo non può succedere, dato che nella maggior parte dei casi il modello, quando è vivente è costretto ad assumere una postura comoda per lui e/o per l'artista.
Quando però il fotografo scatta una foto a un soggetto impreparato, senza che abbia il tempo di aggiustarsi o rappresentarsi come più gli fa comodo, allora si coglie la spontaneità.
Dosneau è specializzato in questo. La maggior parte delle sue foto non sono paesaggistiche o in false pose, molte sono fatte per ritrarre le persone mentre no sanno di essere oggetto di una fotografia.
E così mostrano la parte più autentica, le smorfie meno fotogeniche, ma più genuine.
Viene anche da sè che Doisneau è una figura che ora non avrebbe potuto lavorare al meglio.
Viviamo in un epoca dove i tuoi amici ti fanno 2 palle così perchè li hai taggati su una foto di fakebook che non piace loro, figuraiamo ci se un fotografo è in grado di scattare delle foto mentre le persone non sanno di essere oggetto di fotografie. Figuraiamoci se poi spera pure di guadagnarci sopra!
Con l'importanza che il mondo occidentale dà alla propria privacy, oscillante dall'esibizionismo più malsano alla ritrosia più ipocrita e profumiera, non c'è la possibilità di cogliere quell'autenticità che una volta si coglieva. Forse puoi combinare qualcosa se scatti qualche foto nel Terzo Mondo.
Lì almeno non ti rompono le palle!

giovedì 4 ottobre 2012

Finale di Overlord Mass Effect 2 (spoiler)


Questo filmato è preso dal DLC di Mass Effect 2 Overlord.
Il DLC prevede l'irruzione in una base di ricerca dove i i cyborg geth hanno preso il controllo.
Alla fine se ne scopre la causa.
Il capo della ricerca, dipendente dall'oscura organizzazione dei Cerberus, aveva una fratello di nome David. David è un auistico in grado di eseguire mentalmente i calcoli più difficili...e di comunicare coi geth. I geth sono dei cyborg che si sono rivoltati ai loro creatori in seguito a una presa di coscienza razziale che si è propagata a tutti gli equipaggiamenti robotici con la stessa Intelligenza Virtuale e la possibilità di comunicare con questi sembrava dare speranze alla lotta contro di loro. Il fratello, avendo fiutato l'occasione aveva deciso di collegare il fratello a vari strumenti che gli permettessero di comunicare con l'intelligenza Virtuale della base.
Qualcosa va storto.
Basta un errore nel programma nell'intelligenza artificiale e questo errore si propaga a tutta la base e alle sue installazioni, causando inevitabilmente il panico e la morte della maggior parte della base.
David era diventato parte di questa intelligenza artificiale e il comandante Shepard, tanto per cambiare, lo deve mettere fuori combattimento.
Durante il finale il fratello di David chiede a Shepard di poter riprendere i suoi esperimenti, anche se David è più che provato.
Vorrebbe dare senso alle tante vite umane perse, anche se appare sadico.
Anche se questo comporterebbe ulteriori sofferenze per David.
David, continuando i suoi calcoli che fa come rituali, inizia a dire qual' è la radice di 910.
Il fratello sa la risposta: 30,1.
Dimostrando così che non c'è solo la febbrile voglia di risolvere il disastro da lui causato, ma anche un grande affetto per il fratello per il quale è molto combattuto.
Lui è David sono sempre stati molto legati, al punto che lo aveva portato con sé nella base che gestiva, per quanto un autistico potesse essere d'intralcio, anche se bravo coi calcoli.
Poi aveva scoperto che poteva aiutarlo nelle sue ricerche, prima che qualcosa nella comunicazione andasse male e tutti i robot della base impazzissero, David compreso.
Il fratello vorrebbe continuare a fare esperimenti su di lui, ma non per cattiveria o ambizione, ma per dare senso a tutte le morti causate da quell'esperimento...anche se questo significa fare del male a David.
E lui vuole bene a David, altrimenti non saprebbe che la radice di 910 è 30,1, solo ascoltandolo ogni giorno mentre gli stai vicino puoi sapere una risposta simile, e lui la sa. Ma deve continuare per evitare la sofferenza di milioni di persone, anche se ciò comporta la sofferenza di suo fratello, una sofferenza che lo tormenterebbe fino alla morte.

domenica 30 settembre 2012

E poi finisce che ti Monti la testa...

E alla fine siamo arrivati a questo.
Inizialmente Monti si atteggiava a signore, a tecnico nella sua accezione classica, a colui che era di passaggio e che si sarebbe levato dalle scatole una volta risolti i problemi per cui era stato chiamato. Problemi che fra l'altro non sono stati risolti. Cosa succede quando i problemi per cui eri stato chiamato non sono ancora risolti entro i tempi previsti?
C'è chi, per onestà intellettuale o perchè spinto dal cliente insoddisfatto, si tira indietro, chiede scusa e si fa da parte. Non è questo il caso italiano, dove l'onestà è rara e vista come crimine e debolezza e dove il cliente in questiono, ovvero l'italiano medio, non è minimamente in grado di farsi valere.
Una strategia trasversale a tutti i rappresentanti italiani è quella del dare la colpa all'altro, allo straniero o al Governo precedente.
In genere il popolo abbocca, ma non basta.
Cosa manca per completare l'opera nella maniera più abile e machiavellica?
Dire che c'è bisogno di tempo per ottenere risultati e che il tecnico in questione deve restare dove sta per completare l'opera. Un po' come uno psicoanalista incapace che campa di rendita grazie a un paziente che non riesce a guarire mai.
Questa logica, che in un paese dove vige una reale economia di mercato si estinguerebbe in meno di un battito di ciglia (buongiorno, la volevamo avvisare che non siamo riusciti a riparare la sua macchina entro martedì perchè eravamo troppo impegnati a masturbarci, ma se ce la lascia fino a fine mese invece di portarla da un concessionario che gliela ripara in metà del tempo e con la metà delle spese le facciamo uno sconto del 10%) sembra essere una logica perfettamente italiana, una logica alla quale evidentemente neanche Monti è immune.
Ed ecco la paraculata. Non riesci a finire quello per cui eri stato convocato? Chiedi di restare per un altro mandato! In questo modo non solo riesci ad avere una giustificazione per la tua inefficienza, ma riesci pure a tenere la poltrona!
Questo sta facendo Monti.
Prima si atteggiava  a vero tecnico e, col suo flemma, ha rigettato qualsiasi proposta di candidatura.
Poi ha iniziato con calma a far intravedere qualche spiraglio di possibilità per il suo sequel.
Qualche preoccupazione esplicitate per il futuro, la futura mancanza di continuità per le sue leggendarie riforme strutturali...e ora parla proprio di un suo bis!
Un lento, discreto ma inequivocabile cambio di opinione.
Non è stato solo lui a volerlo ovviamente, diciamo che ci sono parecchi partigiani del suo Partito che l'hanno incoraggiato, anch'essi sono stati cauti nell'esplicitare la loro preferenza, l'hanno espresse un poco alla volta. Sono partiti da un pudico flirt, qualche risatina, un'ammiccamento, un ambiguo sfregamento e ora possono essere anche più espliciti. Montezemolo e Casini sono pronti par la marchetta, con o senza protezioni, tanto Monti è uno affidabile!
I vari rigurgiti DC non aspettavano altro che un piede nella porta per entrare in campo col loro prestanome, Luca Cordero di Montezemolo è lì ad aspettare da tempo e devono sbrigarsi a buttarlo in campo prima che invecchi ulteriormente e smetta di essere così carino!
Resti tutto come sia, l'importante è avere facce nuove che cavalchino l'onda contro il brutale bipolarismo!
Viene da sè che anche quei cattivoni del bipolarsmo dovranno pure dir qualcosa, dato che il remake DC è temuto da tutti. Le reazioni del PD e del PdL seguiranno la stessa logica. Ora hanno iniziato con un tenue scetticismo nei confronti di quest'idea, ma presto espliciteranno in maniera sempre più chiara la loro contrarietà, dato che il Monti bis li potrebbe far colare a picco.
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lunedì 24 settembre 2012

Mexican standoff all'italiana

Riassunto delle puntate precedenti.
La Polverini negli ultimi mesi aveva accumulato una discreta serie di figuracce in cui la si vedeva sperprerare risorse pagate dai contribuenti per gitarelle fuori porta, operazioni mediche che hanno comportato lo svuotamento di interi reparti per garantire la sua sicurezza e privacy (che genio, voleva discrezione e ha pensato bene di cacciare decine di degenti per essere discreta e non dare nell'occhio!) e opulenti festini di cui, ovviamente, non sapeva niente.
Certo è anche possibile che l'abbiano rapita e trasportata a forza in elicottero per farla abboffare di peperoncino, che dei perfidi medici l'abbiano voluta isolare per dispetto in un reparto tutta da sola e senza la compagnia di altri pazienti e che si sia per sbaglio ritrovata a un festino a sorpresa che trovava deprecabile, ma che non ha voluto criticare perchè andava contro alla sua leggendaria pacatezza e rispetto per la cortesia.
Cose che succedono.
Solo quest'ultimo evento - lo sperpero di soldi pubblici in festini e altre frivolezze - è riuscito a dare la botta finale al dominio Polverini, non solo perchè più grave in termini economici, ma anche perchè ci sono tante prove inequivocabili a riguardo. Tutto merito di Batman. Di quello grasso, mica di quel vegano depresso di Christian Bale!
Fatto sta che tutti hanno iniziato a gridare alle dimissioni.
La Polverini prima annuncia che ci penserà, poi dice che lo farà. Poi non lo fa, visto che dice di aver risolto tutto (annullando gli ultimi dannosi provvedimenti da lei stessa programmati).
Chiunque abbia uno sputo di intelligenza, che nel mondo della politica equivale a un Nobel, avrebbe semplicemente fatto un innocente paragone col caso Marrazzo, che si dimise per molto molto molto meno.
Ma quelli del PD non ci arrivano.
E hanno pensato invece di dimettersi loro, sperando che la Polverina, spinta dal senso di colpa, facesse altrettanto per l'elevata tensione morale che la contraddistingue.
Campa cavallo!
Perchè hanno fatto così?
Il PD ha fatto così perchè fedele alla sua strategia principe - ovvero la ritirata per principio, sempre e comunque, anche di fronte a un nemico indebolio - oppure c'era qualcosa sotto?
Ovviamente la seconda e anche per questo non ci vuole un genio a capirlo.
Il PD ha pensato bene di battere in ritirata perchè era chiaro che aveva una minima parte di complicità nello scandalo e ha deciso di battere in ritirata prima che la Polverini mettesse in atto un'altra nota strategia della sua parrocchio sintetizzabile attraverso la frase: tu mi critichi per aver rubato un milione d'euro, ma sei un ipocrita perchè l'anno scorso ti ho visto mentre non pagavi il biglietto dell'autobus, quindi sei altrettanto colpevole!
Chiunque abbia più di 3 neuroni sa che probabilmente il PD, o almeno qualcuno del PD, aveva in parte colluso coi traffici della Polverini, ma nessuno lo diceva, anche perchè non ci vuole nè un genio nè un eroe a scoprire l'acqua calda.
ED così ecco che arriva la Bonino, spacciandosi per quella che, per l'appunto, ha scoperto l'acqua calda.
La Bonino, che all'epoca delle elezioni correva col PD, solo ora si sveglia e tira fuori che già da allora si stava pensando a uno spartimento di soldi pubblici fra i Partiti e che, quando lei coraggiosamente cercò di impedire la cosa, si attirò gli attacchi da parte del PD.
Povera martire, la Bonino.
Ma se era un'eroina, perchè solo ora esce fuori che già da allora vi era una tacita complicità nella spartizione dei fondi?
Non è che per caso lo fa per dare due gomitate a quelli che l'avevano sostenuta - sebbene di malavoglia e ora capisco perchè - quando si voleva candidare alla regione?
E non venga a parlare di calcoli politici del PD perchè lei, da brava Radicale, ha la medaglia d'oro nel campo!

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giovedì 20 settembre 2012

Prometheus

Vi dirò: ultimamente per me Ridley Scott è uno di quei registi che a volte fanno roba buona e a volte la fanno scrausa.
E gli ultimi film che ho visto facevano parte della seconda. Le crociate era discreto, Robin Hood non l'ho visto tutto, ma quel poco che ho visto in Tv mi ha causato crampi allo stomaco.
Prometeus si posiziona fra questi due film che ho detto per la qualità.
Una spedizione archeologica scopre delle pitture rupestri che, come molti altri reperti archeologici, indicano una specifica costellazione dell'Universo dove si troverebbero quelli che ipotizzano siano i creatori dell'umanità.
La coppia di archeologi che guida la spedizione è composta da un archeologo tosto e antipatico (e doppiato abbastanza male nella versione italiana) e da una paleontologa credente che mi ricorda una con cui sono uscito.
I due vengono assoldati da un ricco magnate centenario che mette su una task force di vari specialisti per entrare in contatto con questi ipotetici dei.
La spedizione è guidata dalla fredda, ma milf figlia del centenario, una Charlize Theron che spicca per bellezza, ma non certo per simpatia e da Dave (Micheal Fassbender), un cyborg che ha lati più umani di molti dei suoi compagni, anche se continuamente gli dicono che non può capire perché non è un umano.
Il film parte bene, col suo discreto carico di tensione, colpi di scena, spettacolari ambientazioni ed effetti speciali.
Poi basta.
Sembra che Ridley si sia impegnato per i primi 40 minuti, poi ha passato la mano a qualcun altro.
Il film apre tante tematiche, invita a farsi tante domande e non dà nessuna risposta.
Tutto è lasciato alle libere interpretazioni del pubblico, le origini dell'Universo, le storie dei vari personaggi, le motivazioni che portano al disastro.
I personaggi sono presentati, alcuni lasciano trapelare informazioni e ombre sulle loro vite, ma giusto un accenno e anche breve, per il resto sono spesso informazioni che non spiegano le loro azioni.
Come in altri film del genere, ciò che scatena i casini è a volte insensato e a volte causato da azioni inspiegabilmente stupide, più che altro un pretesto.
Molti personaggi sono potenzialmente interessanti, peccato che non siano approfonditi nel loro background.
Il finale lascia svariate domande e moolti punti in sospeso, per poi chiudersi con l'unica risposta chiara e univoca: ci saranno spiacevoli incontri fra umani e alieni.
E, in linea con lo stile fumoso del film, non vi dico altro.
Anche io sono stronzo, lo so.

Voto 6/10
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martedì 18 settembre 2012

Qualcuno sta perdendo colpi

Qualche giorno fa sembrava che Berlusconi facesse il tifo per Renzi in un ipotetico (ma neanche tanto!) scontro con Bersani. Ha già cambiato idea, dato che se ci sarà Renzi non si candiderà lui. La motivazione è ridicola: troppo ampio il gap generazionale. A parte il fatto che il gap generazionale non mi pare che fu un problema con Noemi Letizia o con Ruby, ma mi sembra che sia uno scrupolo inutile, ancora più inutile per Berlusconi, che è una persona che non si è fatta mai uno scrupolo in vita sua. Probabilmente aveva finito le scuse credibili.
Perchè un giorno dice che spera che Renzi guidi il PD e qualche giorno dopo dice che non si candiderà se Renzi vince?
Ha forse intenzione di non candidarsi e lasciare tutto ad Alfano?
Per carità!
L'unica possibilità che ha il PdL di vincere è se si butta in campo lui, per i soldi, per il fascino che ha sui ritardati, per il semplice fatto che è l'unico politico che il PdL è l'unico Partito sul 20% che non cambia leader ogni 3 minuti.
Ma allora perchè?
Non è che si sta rincoglionendo seriamente e non ha più nemmeno il buongusto di dire una cazzata che abbia almeno uno sputo di coerenza?
Oppure vuole diffondere di nuovo caos per confonderci?
Forse c'è da sperare che questo sia uno dei primi segni del suo crollo.
Forse.
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lunedì 17 settembre 2012

È sempre difficile decidere con chi schierarsi nelle controversie che nascono fra integralisti musulmani e leghisti, dato che fanno a gara a chi è più imbecille.
Nell'ultimo periodo, aiutato dalle minchiate della lega degli ultimi anni, sono stato portato a dare più ragione agli integralisti islamici piuttosto che dare ragione alla parte opposta.
Fra l'altro l'integralismo islamico ha la scusante di essere nato in paesi più poveri e arretrati, mentre tale alibi non possibile in Nord Italia.
Posso anche vagamente comprendere che a volte sia considerato stupido che un paese occidentale conceda troppe libertà a una comunità religiosa che non contraccambia minimamente il favore quando ospita le minoranze religiose dell'altra parte. Ma i leghisti dimostrano per l'ennesima volta di pisciare fuori dal vaso.
Maurizio Fugatti, urlatore del clan verdino, vorrebbe chiudere subito la moschea a Trento, adducendo paranoie sulla possibilità che gli islamici possano coltivare l'odio verso di noi.
Bello, prima critichi tanto un paese islamico per la sua ristrettezza e scarso rispetto per le libertà d'espressione e poi attui le stesse misure repressive.
Fra l'altro l'idiota non si rende conto che i disordini sono stati scatenati proprio per colpa di un simpaticone americano che aveva deciso di trollarli con un filmato che pare sia anche di cattivo gusto e scadente.
Se i disordini ci sono stati è perché sono stati provocati, in maniera non tanto dissimile dalle sfilate padane con maiali al seguito di fronte alle moschee qui in italia.
Solo che in Italia non c'è mai stata una molotov tirata contro una sfilata di idioti del genere, un po' perché i musulmani in Italia sono troppo pochi per alzare la cresta e un po' perché forse sono anche in gran parte più miti dei fedeli omologhi nei paesi arabi e nordafricani.
La verità è che i leghisti non avrebbero le palle per fare le loro simpatiche provocazioni in aree dove rischierebbero seriamente una raffica di Ak e tanto non rischiano di essere perseguitati in paesi musulmani, dato che il leghista medio avrebbe difficoltà a localizzare qualsiasi paese arabo o nordafricano su una cartina.
Sarebbe tanto bello se un leghista fosse preso a colpi di scimitarra come vorrebbero farci credere le loro paranoie.
Purtroppo non succederà
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domenica 16 settembre 2012

He's back (niente di nuovo)

I tempi cambiano.
Napoleone fu spedito in esilio per la prima volta sull'isola d'Elba.
Berlusconi si è autoesiliato per un attimo in Africa e, come pure Veltroni del resto, è tornato quasi subito.
Il problema è che non c'è posto dal quale sarebbe difficile che tornasse.
Berlusconi è tornato e se l'aspettavano un po' tutti.
Sostanzialmente dice le stesse cazzate che ha sempre detto, attraverso gli stessi microfoni che ha sempre detto. Solo che, fino a qualche mese fa, ha detto solo una minchiata alla volta e, in caso ci fossero state polemiche, sarebbe stato pronto a dire di essere stato frainteso.
Stavolta non lo farà.
È tornato, più capellone di prima, stronzo come sempre.
La prima cazzata è la abolizione (ma potremmo più correttamente dire millantata ri-abolizione) della tassa sulla casa.
L'aveva promesso con l'allora ICI, l'ha rifatto con l'IMU.
Non tutti sanno che la tassa dell'ICI era stata già ridotta di molto da Prodi e abolita per le famiglie in difficoltà, rendendo fondamentalmente semplice quella che fu la riforma di cui si vantò tanto Berlusconi.
Non molti sanno prendere in considerazione il fatto che i soldi risparmiati con l'abolizione di quella tassa sono stati spesi in altre imposte dirette e indirette e che se fosse durato un altro poco l'ultimo Governo Berlusconi, sarebbe stata reintrodotta dagli allora suoi alleati leghisti, gli stessi che adesso stanno ciarlando sulle troppe tasse.
La storia si ripete, le uniche cose che cambiano sono i nomi dei suoi avversari e di quelli che potrebbero essere i suoi migliori alleati, pur giocando formalmente dalla parte sbagliata.
Dice che Grillo fa schifo e che preferirebbe che il suo avversario fosse Renzi e non Bersani.
Di Grillo onestamente non me ne frega niente, mi concentrerei più che altro sul discorso della sua preferenza di Renzi contro Bersani.
Tutti gli esperti fanno ipotesi sul perché di questa sua dichiarazione. C'è chi dice che sia in realtà un bluff per mettere confusione nel PD, che in realtà lui vuole Bersani come avversario e per metterlo in confusione dice il contrario. Nessuno ha chiaramente detto che è assolutamente ridicolo o quantomeno inquietante che un politico possa esprimere la preferenza per il suo avversario, specie se con la legge elettorale attuale il cittadino se lo scorda di poter esprimere la sua preferenza nel suo voto.
Francamente non so che dire.
Berlusconi potrebbe preferire Bersani, combattendo come ha sempre combattuto (sparando cazzate sul pericolo stalinista) o potrebbe anche preferire Renzi, il che lo porterebbe a fare campagna elettorale in uno scenario completamente nuovo e, specialmente, caratterizzato da confusione e disordine, due elementi nei quali sguazza come porco nel fango.
In questo momento non so se sarebbe peggio un PD guidato da Bersani, così lento nel dare anche la minima scossa o a Renzi, tanto pronto per il cambiamento eppure inspiegabilmente aggrappato al mondo liberale e cattolico.
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mercoledì 12 settembre 2012

Lavorare con lentezza

A cosa pensano gli italiani in questi giorni?
Non siamo pessimisti, non è vero che gli italiani non pensano a niente!
Ultimamente i maschi italiani stanno tappezzando le loro bacheche su fichibook riportando i risiltati di ricerche scientifiche che riportano che bere lo sperma aumenta la serotonina, previene la depressione e concilia il sonno, sperando che le loro fidanzate ci caschino. Qualcuno abbocca.
In mancanza di altre notizie calde e veramente importanti per ora non c'è un trend il che è anche abbastanza straoirdinario, dato che in genere la gente è parecchio omologata.
Ma c'è qualcosa che ancora è sulle bocche e le bacheche fb dell'uomo medio.
L'odio per Monti naturalmente.
Che Monti ci stia dando giù sul cittadino medio è fuori discussione.
Ma cosa fanno gli altri?
Gli italiani, oltre a criticarlo e a scrivere il proprio astio su blog, twitter, facebook o cazzi vari fanno poco, come già detto.
Un italiano in particolare ha fatto quello che nessun italiano medio si sogna di fare. Se n'è andato in vacanza, dimostrando per l'ennesima volta che Berlusconi ha capito tutto dalla vita.
Non c'è fretta se vuoi riprendere un potere, nel frattempo vattene in Africa dove non si fanno problemi se palpeggi le minorenni, basta che usi le precauzioni. Tanto chi va in Africa, se è abbastanza sveglio non ci resta per viverci fino alla morte, basta starci quel tanto che basta per divertirsi. Gli italiani non si faranno problemi se poi torni e ti candidi per metterglielo al culo di nuovo.
Cosa stannpo facendo invece i politici dell'Opposizione?
Si sono messi su un progetto che ritengono importantissimo, ben più importante della disoccupazione, dei tagli, delle tasse, della povertà: la riforma elettorale.
E ancora non hanno concluso un cazzo.
Già è abbastanza grave che la politica sia così autoreferenziale da occuparsi solo delle leggi che la riguardano, almeno si diano una mossa!
Sono mesi che ci stanno sopra.
Almeno Monti qualcosa l'ha fatto. Poco, male, ma l'ha fatto!
Perchè? Perchè c'è chi la vuole cambiare e, ovviamente, c'è chi ci si è affezionato. Perchè teme di restare fuori dal gioco. Fra questi c'è Casini ovviamente.
Paladino dellla famiglia, dei giovani, delle riforme necessarie, a lui non va bene.
Per qualche motivo che non ho capito (e non voglio capire, perchè non intendo ascoltare i suoi arrampicamente sugli specchi) la riforma elettorale andrebbe contro il bene del paese.
Non perchè rischierebbe di escluderlo dalla vita politica (il che non è neanche detto, dato che potrebbe perfettamente mimetizzarsi nel PD), assolutamente no!
Casini non si vuole schierare, nè col PD, troppo imbarazzante per le sue annacquate simpatie sinistroidi, nè col vecchio compagno di merende del PdL, troppo imbarazzante e basta. Casini vuole stare in mezzo ai due, ma con nessuno dei due, come una profumiera pluricorteggiata da entrambi i contendenti, troia di tutti (ma ufficialmente vergine), moglie di nessuno. Se per caso non raggiungesse abbastanza voti starebbe fuori dal gioco.
Questo è il problema della democrazia italiana.
Chi vale meno grida di più.
Nessuno al PD ha avuto l'idea di zittirlo in quanto individuo umanamente e politicamente inutile. Perchè anche buona parte del PD ha le manie di Casini, non vuole rompere definitivamente con nessuno, dato che potrebbe essere un traballante alleato per fare numero.
E Monti non ci pensa neanche a prendere una decisione a rigurardo. Primo, perchè a lui non gliene frega niente della politica italiana dopo di lui, lui tornerà a fare il professore portando a casa il titolo di peggior Presidente del Consiglio, almeno fino a quando non ci sarà il prossimo Governo che tenterà di alzare le tasse.
Secondo, perchè già deve stare attento a non farsi silurare per le riforme che sta facendo e la riforma elettorale è probabilmente la riforma per la quale i suoi sostenitori più dubbi lo potrebbero silurare.
Di questo passo arriveremo alle prossime elezioni senza una riforma elettorale o, almeno con una sua versione poco incisiva per far contente le varie mosche cavalline.
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lunedì 10 settembre 2012

Il cavaliere oscuro. Il ritorno

Inizio a delineare quello che è lo stile dei film di Nolan.
Innanzitutto credo che i suoi film vadano rivisti più di una volta.
Non per ricercare significati nascosti o per divertimento, ma perchè è necessario. Questi film sono caratterizzati da dei ritmi incalzanti e degli intrecci abbastanza macchinosi.
Finchè ti trovi a guardare un film troppo frenetico come Transformers il problema non si pone, dato che il film è fondamentalmente privo di trama, recitazione e profondità dei personaggi, mentre abbonda di spettacolarità ed effetti speciali.
Se invece stai guardando Il cavaliere oscuro  il problema non si pone, dato la trama è sullo sfondo e sei completamente preso dal personaggio di Joker.
Quando vidi Inception me lo sono goduto davvero, dato che il susseguirsi degli eventi è sostenuto da una grandissima attenzione dei dettagli.
Vedendo invece l'ultimo episodio della trilogia di Nolan ho avuto l'impressione che si fosse un po' lasciato andare.
Bruce Wayne, ancora traumatizzato dall'epica lotta con Joker e dalla morte della sua amata, si è ritirato di nuovo a vita privata. Il brutto è che anche il suo alter ego Batman si è ritirato, dato che i suoi servigi non lo richiedono più in una città che non lo apprezza e che gode di un periodo di tranquillità.
Gotham ha finito di stare tranquilla e di disprezzare l'aiuto del cavaliere oscuro.
Batman è sempre più preso dai lutti della sua vita, mentre Alfred, fedele e ma solido come sempre, cerca inutilmente di ridare la vita a quello che, in barba a tutte le armi tecnologiche e i miliardi, vede ancora come un pupillo indifeso.
Gordon, dopo i compromessi a cui era sceso dopo la morte di Dent, non riesce a tollerare il proprio rimorso e porta con difficoltà la mascherà di tutore  della legge che ufficialmente è tenuto a dare la caccia a Batman invece che rendergli grazie per i servigi offerti alla città.
I due nuovi Villain dovranno scombussolare questo ristagno depressivo.
Catwoman è una ladra d'alto bordo, bella quanto spregiudicata. Non è la Pfeiffer di Tim Burton, il cui personaggio era descritto in maniera più completa e sfaccettata lungo la sua evoluzione da remissiva segretaria a gatta ammaliatrice, tuttavia la versione della Hataway è più aggressiva, spregiudicata e incommensurabilmente figa.
Bane è la doverosa toppa che hanno dovuto rimediare per la sua mediocre rappresentazione in Batman e Robin. Stavolta Bane non è solo tosto, ha anche un cervello ed è capace di adottare strategie complesse e aggressive e di circondarsi di un alone di terrore che mette in fuga i propri nemici e spinge a obbedire sempre anche gli amici.
Bane è un degno erede di Joker, dato che rappresenta la malvagità più spinta e determinata, anche se in questo caso a spingerlo è l'odio verso il mondo più che l'amore per il caos.
Le azioni di Bane possono essere come un completamento di quelle fatte da Joker.
Ne Il cavaliere oscuro il gioco cui Joker sottopone agli ostaggi non è altro che una semplice riproposizione su scala reale del classico dilemma del prigioniero, sfizioso per chi non lo conosce, scontato per chi sa di cosa si sta parlando.
In questo film Bane sottopone le sue vittime a un altra tortura psicologica e il tutto può essere letto come una prosecuzione del precedente dilemma, ma in chiave sociologica più ampia, dato che la sottopone a un'intera città. I risultati possono essere letti in una chiave sociopolitica contro le dittature: il terrore delle masse blocca letteralmente qualsiasi azione sovversiva, sia che avvenga contro una dittatura, sia che avvenga in uno stato di completa anarchia spacciato come rivoluzione.
Qualsiasi azione viene bloccata per il terrore di ritorsioni, anche se era stato chiaramente detto che in ogni caso ci sarebbe stata una catastrofe, che tutti però sperano che magari non succederà.
Il film va indubbiamente visto al cinema e fottetevene del 3d, ciò per cui mi ringrazierete è innanzitutto la potenza della colonna sonora, vecchio cavallo di battaglia di tutti i film su Batman e egregiamente riportato qui. Squadra che vince non si cambia.
Purtroppo, dopo l'apice di Nolan raggiunto con Inception, pare che in questo film abbia un poco allentato. Innanzitutto è seriamente difficile seguire la trama e tutti i dialoghi, specie se alcuni dialoghi sono a tratti contorti e se hai una musica perennemente a palla che ti distrae (anche perchè, ripeto, la musica fomenta un sacco!). Fra l'altro ogni tanto appaiono qua e là alcuni buchi logici, che già apparivano col precedente Batman, solo che li gliela perdonavi, dato che la trama era un pretesto ed era anche abbastanza lineare, mentre questa è più complessa. Fra l'altro alcune scene di combattimento sono un po' troppo fine a se stesse, ma pazienza. Grandi colpi di scena, il secondo tempo è di gran lunga meglio del primo e pieno di fomento.

Voto 8/10


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sabato 8 settembre 2012

8 settembre


Oggi è l'anniversario dell'armistizio del '43.
L'armistizio doveva teoricamente porre fine alla guerra, sancendo l'uscita dell'Italia dal conflitto.
Non fu così.
La guerra sarebbe durata fino al '45, con i massacri annessi.
Puntare il dito su un solo colpevole è banale e inefficace.
La colpa di altri 2 anni di guerra non si può dare a una persona.
2 anni di guerra ai quali si aggiunge il crollo della credibilità italiana che praticamente stiamo tutt'ora pagando.
L'Italia era entrata in guerra con la Germania e con l'armistizio si tirava fuori dai giochi.
Effettivamente non c'è da stupirsi del fatto che i tedeschi ci siano andati giù pesante (senza giustificarli ovviamente!).
La scelta di abbandonare il conflitto quando solo la Sicilia era stata conquistata fu un'idea di Badoglio, dei Savoia e dei vecchi gerarchi fascisti, una bella riunione di gente senza nè intelligenza nè palle, che decisero di arrendersi subito per evitare quello che meritavano. I Savoia e Badoglio si salvarono, ma la stessa cosa non capitò a centinaia di militari italiani che si videro attaccati dai tedeschi senza neanche sapere che i loro capi se l'erano data a gambe levate.
I tedeschi già sapevano tutto, perché i Savoia e i loro compari cospiratori non erano stati solo così vigliacchi da chiedere l'armistizio agli Alleati, ma erano stati così scemi che si fecero scoprire dai tedeschi.
Di lì allora gli italiani si sono ritrovati in una guerra che ancora continuava, anche se teoricamente non c'era più.
2 anni sono tanti.
La loro troppo lunga durata si può far derivare da diversi fattori.
La tenacia dei tedeschi nella difesa; la conformazione del territorio; l'incapacità della quasi totalità dei generali alleati; e, diciamolo, anche un'efficienza della Resistenza non comparabile alle omologhe europee.
C'è poco da festeggiare.


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venerdì 7 settembre 2012

Citando un precario


Ri porto qui sotto il post di un ex compagno di liceo che mi ha parecchio colpito

Io lì dentro ci sono cresciuto. Quando sono entrato per la prima volta in TP, avevo ventun’anni e da lì a quindici giorni mi sarei separato da una ragazza splendida (cosa che ancora un po’ rimpiango ma questa è un’altra storia).
Entrai da interinale, e dopo tre mesi non mi rinnovarono il contratto. Feci giusto in tempo a farmi un tatuaggio, proprio in ricordo di quella ragazza, a godermi qualche serata che mi richiamarono per diventare supervisore di una campagna nuova e bella, che per tre anni mi ha circondato di belle persone, lavoro interessante ed una marea di sfide. In questi tre anni mi sono quasi innamorato, ho pianto, ho corso, sono arrivato tardi, ho mangiato in postazione, ho urlato, ho riso (tantissimo), ho lavorato come uno stronzo, ho visto gente ringraziarmi e rimproverarmi, sono stato criticato e premiato, ho creato, ho distrutto, ho perso amici e trovato belle persone.
Fuori di lì la mia vita continuava sempre uguale, e di contro dentro TP le cose cambiavano di continuo, vuoi per la natura elastica della campagna, sia perché la dirigenza non è mai stata capace di apportare un reale cambiamento in meglio. Mai.
Ho conosciuto gente di mezzo mondo, magari anche solo per telefono, ho imparato ad usare nuovi sitemi, a parlare meglio l’inglese, ma soprattutto ho capito come parlare con le persone, il mio scopo più grande e difficile: interagire, ascoltare, discutere, rimproverare e gratificare. Ho imparato a portare quello che capivo dentro al di fuori, sia a livello tecnico (“a Jà me sìè sbracato l’iP**** me dai ‘na mano te che ce lavori?”) che umano (“sto telefono me fa sbroccà!!”). Mi sono fidanzato di nuovo ed è stato difficilissimo conciliare il lavoro con lei, soprattutto per.. vabbè pure  questa è un’altra storia, lasciamo stare..
Insomma come tante persone TP per me era diventato il fulcro della mia vita: il mio ruolo, il “supervisore”, è sempre stato carico di responsabilità e doveri, impegni improrogabili e riunioni improvvisate, file incomprensibile e registrazioni “illegali”.
Poi la routine ha cominciato a farsi pesante, schiacciante, e fu così che arrivò la proposta: cambiare, affidarmi una campagna nuova, considerando che “avrai il fiato di tutta TP sul collo”, citando parole davvero pronunciate. E li fu il declino. Un po’ come la barzelletta di quello che deve scegliere la pena eterna dell’inferno, e dopo aver visto sale di tortura, sevizie, dolore, vede una piscina di merda con tutte persone con la testa di fuori. Al che dice “questa va bene!”, entra, ed il diavolo grida “ok ricreazione finita, tutti sotto!!”.
Ecco, questo fu il cambiamento: per tre anni con la merda fino al collo, con la testa fuori che possono essere le soddisfazioni che comunque arrivavano. Poi tutti sotto, via, a farci quasi l’abitudine con la merda.
Disorganizzazione, interventi motivazionali che nemmeno la Ferilli in “Tutta la vita davanti”, mancante ingerenze, carichi di lavoro ed orari assurdi, richieste mai evase e mail mai risposte. L’unica soddisfazione, per quanto enorme e piena, sono stati quei ragazzi che ogni singolo giorno, con l’impegno e la volontà, hanno portato avanti una campagna difficile, piena di ostacoli inutili, andando avanti a testa alta, senza mai arrendersi.
Io mi sono arreso, o forse no.
Vedendo come la mia uscita di scena ha colpito molto più la “bassa manovalanza” (e sapete in che accezione lo dico) rispetto a chi poteva fermarmi, mi fa capire che quel posto è semplicemente uguale a tutti gli altri. In questi anni di cazzate ne ho sentite molte, dal “non vogliamo bruciare altre persone come abbiamo già fatto” a “dammi un mese di tempo e risolviamo tutto”. Quel mese di tempo doveva partire il 17 Marzo. Al 5 Luglio, data delle mie dimissione e casualmente terzo meseversario dalla nascita della campagna, ho avuto 2 incontri 2. E nulla si è risolto, anzi.
Mi è stato detto che ho deluso, che sono stato una sconfitta “al 50%” perché il resto era mio, di peso da portare. Per me lo è stata al 150%, cari miei. In un posto che lavora con le parole, pochissimi lì dentro le sanno usare davvero. La gente va motivata, ci si deve parlare con le persone. Non pensate che quando gli operatori chiedono gratificazioni parlino solo di soldi e ferie. A volte basta un gesto, una pacca sulla spalla, un sorriso. Gente come me, lì dentro, ha lavorato con la febbre, con i lutti sulle spalle, con i bambini a casa, con un matrimonio nascente o morente, con gli operai a casa. Mentre tutto un altro piccolo mondo per un’unghia spezzata sta in malattia per giorni. Ma indovinate chi sarà più oberato al suo rientro? Ma se fai un discorso del genere a chi di dovere, ti si risponderà che “a voi possiamo fare questi discorsi perché siete intelligenti (vedi coglioni), gli altri tanto non capirebbero”. E allora a casa. Tutti quelli che rovinano quel posto, a partire dai sindacalisti che hanno sempre tanto da fare, persino durante i giorni di assemblee, fino all’ultimo dei paraculi che TP la vede solo scritta sul certificato medico.
Lì dentro c’è il problema di essere “troppo italiani”, si diventa tanto belli ed internazionali solo quando c’è da avere “un piano d’azione qualitativo che standardizzi ogni sede con l’altra, in modo da avere tutti lo stesso procedimento per intervenire sulle risorse”. Tradotto: domani c’è l’audit qualità, facciamo vedere che per un paio di giorni facciamo tutto poi chi s’è visto s’è visto. Per favore.
So che il mio andar via non porterà nessuno cambiamento lassù. Spero solo di rovinare un paio di notti a chi dico io, perché per la prima volta so che chi ha perso siete voi. Mi avete fatto scappare via, quando sarebbe bastato fermarmi e parlarmi. Due minuti. Ma TU sei troppo orgogliosa, come me, quindi ti capisco. Per orgoglio in vita mia ho fatto scappare tante persone (vedi le prime tre righe).
Io so di aver fatto quel che è giusto per me, per la prima volta da quando lavoravo lì dentro. Non ha mai (MAI) preteso nulla a TP, ho sempre abbassato la testa andando avanti come un mulo, ligio al dovere. Certo sono stato aiutato, ma vedere che dopo tre anni e mezzo sei lasciato andar via come il tedesco in “Salvate il soldato Ryan” fa male. Il fatto è che lui torna, io no.

Questo ultimo pezzetto lo lascio a voi, le vere risorse di quel posto: siete belli come il sole, avete tanto da dare e da avere, e come me date senza volere. Siete forti, e lo sto ripetendo da giorni. Siete il fulcro di quel posto, fategli capire che senza di voi non si va da nessuna parte. Non cadete nel tranello di chi vi dice “tanto se andate via ne trovano altri due”. A livello di numero è vero, ma ognuno di voi è un numero a se, e nessuno potrà mai sostituirvi davvero, fino in fondo.
Grazie a tutte le belle parole espresse nei miei confronti, in tanti modi.
Grazie a chi mi ha detto “eri la mia forza”, chi mi ha scritto su FB, chi non mi ha detto proprio nulla ma gli è bastato uno sguardo. Chi c’è stato per continuare ad esserci e chi è solo passato a vedere come andava.
Anche se nessuno mi vorrà indietro, lì dentro, ed ormai è palese, cerco di farvi capire perché ho lavorato fino all’ultimo, fino a cedere. Quelle che seguono sono semplici ticchettii sulla tastiera di una persona davvero bella, con cui ho parlato poco ma che è stato uno dei tanti volti amici di questi ultimi mesi, che ieri mi ha fatto piangere (finalmente) scrivendo quanto segue:

A volte circostanze o situazioni che si creano ci portano a prendere delle decisioni, apparentemente avventate ma ponderate, anche se in un lasso di tempo. In un contesto democratico si evidenzia così la libertà di scelta, la libertà di essere; in un contesto di arroganza, di controllo e supremazia mette alle corde, costringendoti a prendere una decisione.A volte il coraggio passa inosservato.
Spesso le parole sostituiscono i fatti, credendo che basti il tanto parlare per cambiare situazioni dove solo i fatti possono rendere possibile, dando così valore al propio pensiero alla propria espressione.
Grazie Jacopo. Per quanto mi riguarda la stima è per pochi e non per tutti e tu hai tutta la mia stima.“

Grazie a voi per tutti quanto, spero di averlo fatto capire almeno in parte quanto bello possa essere stato lavorare con voi, le vere e sole risorse di TP.
Vi voglio sinceramente bene. 

Non ho avuto come lui il coraggio di lavorare in call center, anche se le teste di cazzo si trovavano anche dove ho lavorato io. Sono un privilegiato, lo riconosco, ma non sono così scemo da dimenticare che esiste gente che non ha avuto la mia fortuna e che non ha fatto la schizzinosa nella ricerca di lavoro.
In un mondo davvero ingrato come questo è davvero facile dire cosa non va e dire quanto il mondo sia una merda, la seconda cosa riesce particolarmente bene a me.
Eppure ci sono persone che tengono duro.
Persone che non sono così imbecilli da pensare di vivere in un mondo tutto rosa e fiori, ma in grado di riuscire a trovare la vita bella anche quando fanno lavoro che molte persone abbandonerebbero, me compreso.
Queste persone sono, nel loro piccolo, eroiche.
Riescono a trovare la forza di un sorriso, di un bel ricordo anche nelle situazioni più difficili, il tutto mentre ci sono alcuni manager incompetenti e strapagati che hanno posti immeritati e hanno anche la faccia di culo di lamentarsi di quanto le cose vanno male loro.
Chi ha difficoltà nel vivere in un paese iniquo come questo (quasi tutti, salvo raccomandati direi) dovrebbe trarre ispirazione da queste persone e prendere da loro la forza necessaria a non crollare.
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giovedì 6 settembre 2012

C'è chi può e chi non può

Gli italiani sono i soliti geni.
Credono a tutto quello che gli si dice.
E quando gli dici qualcosa che ha a che fare con un'azione malvagia di Monti ci credono pure di più, spinti da un'ottusa demenza del capro espiatorio.
Certo, Monti si sta rivelando indubbiamente un cavallo zoppo, ha alzato le tasse e i tagli e imposte promessi che tutte le persone intelligenti speravano che facesse (tagli alla Politica e tasse patrimoniali fra i più importanti) non sono stati fatti.
Fra le ultime delusioni figura la mancata abolizione dell'ICI ai beni immobili della Chiesa.
L'abolizoone ci sarà, ma non per ora, tutto rimandato al 2013.
Peccato che la cosa non suscita lo scalpore che dovrebbe. Gli italiani si sono scandalizzati per nuove presunte tasse sui tatuaggi, sugli animali equella sulle bevande gassate. Le prime due si sono rivelate delle bufale a cui mezza Italia ha creduto, l'ultima ancora aspetterei la conferma perchè non si sa mai.
In questo gli italiani dimostrano di meritare il triste destino che hanno. Si indignano per stronzate, non per cose veramente gravi. Ti indigni perchè dovrai pagare per il tuo barboncino o il tuo strupido tatuaggio, ma caschi dalle nuvole quando scopri che c'è chi è più ricco di te e le tasse non le paga mai.
Perchè gli italiani non riescono a capire che se pagano tante tasse non è colpa di Monti, è colpa di chi non le paga. Ma purtroppo gli italiani non riescono ad avere una visione di insieme, non riescono ad andare oltre il loro orticello. O meglio, non oltre la loro chiappa destra sulla quale speravano di scrivere CHIARA PER SEMPRE.
Monti effettivamente si sta scavando una fossa.
Fa proposte di riforme, ma le fa senza il polso e senza che siano realmente decisive.
Lo fa perchè ha paura di trovare un'opposizione troppo netta nei suoi confronti, quindi cerca di temperare le riforme varate e di non pestare piedi a pezzi troppo grossi che gli potrebbero bloccare tutto sul nascere. Peccato che non serva a niente, dato che è ugualmente bollato come tiranno amico delle banche e dei ricchi.
A questo punto sarebbe stato più intelligente se avesse preso le redini in mano e mazzolato sul serio, ricchi, preti e banche. Ma non ha avuto il coraggio e ha preferito procedere con cautela. Inutilmente.
Procedendo con cautela ci metti più tempo per varare riforme necessarie e probabilmente trovi lo stesso un'opposizione feroce per tutto quello che farai. Questa lentezza accompagnata da proteste genera instabilità e l'instabilità è nutrimento puro per il fantasmatico spread.
Monti è un po' come Prodi.
Non è un politico becero, è uno che crede nel mercato e nella democrazia e un po' troppo pusillanime per tirare fuori i denti ed escludere dalla politica quelle componenti inutili e reazionarie che vanno contro di lui per principio e che voterebbero per il suo abbattimento fisico. Il modello del signore troppo tenero di Machiavelli: troppo buono, troppo moscio e inevitabilmente destinato a una fine violenta per colpa di un popolo perennemente insoddisfatto o di un avversario politico aggressivo.
Ho sentito gente istruita dire che Prodi è stato il peggior Capo del Governo nella storia italiana.
Dopo le elezioni lo diranno di Monti, che se non altro ha l'alibi di essere stato convocato come tecnico.

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martedì 4 settembre 2012

Tutti all'uni

Oggi gli aspiranti medici tentano il test per l'ingresso a Medicina.
Perchè lo so?
Perchè l'ha detto la radio.
Perchè ogni volta dobbiamo sapere alla TV, radio e giornali che stanno facendo i test a Medicina e non di Matematica, Biologia, Lettere o Ingegneria?
Perchè l'italiano buzzurro medio identifica Medicina come l'unico prototipo dell'Università.Il che può essere anche sensato se pensiamo che molti Corsi di Laurea italiani non sono altro che degli asili molto costosi.
L'unica laurea che per gli italiani ha senso conseguire è in Medicina.
Perchè i medici salvano delle vite!
Vagli a dire che fondamentalmente anche gli infermieri salvano delle vite, solo che prendono e sono considerati molto meno e lavorano molto di più.
Il mondo ha bisogno di medici, peccato che teoricamente avrebbe anche bisogno di avvocati per mandare avanti la Giustizia e ingegneri per costruire ponti, tanto per dirne una.
Solo che Giurisprudenza è una delle Lauree che trova meno lavoro, una volta i genitori che si volevano vantare del figlio laureato puntavano all'avvocato o al medico e così Giurisprudenza si è messa a sfornare una quantità troppo elevata di avvocati; per quanto riguarda l'Ingegneria, questo dimostra per l'ennesima volta quanto l'Italia sia un paese tristemente ed esageratamente umanista, che la porta a disprezzare le fredde materie tecnico-scientifiche.
Ed ecco, in occasione di questi famosi test di Medicina, ci ritroviamo a sentire opinioni di persone che con Medicina e con l'Università non ci hanno mai avuto a che fare.
Presto arriveranno le polemiche su quanto sono male questi test e su quanto sia il solito magna-magna di raccomandazioni.
Che novità!
In questo si legge la frustrazione della famiglia provincial terrona che sale cercando di piazzare un figlio nelle università.
Perchè, a differenza della maggior parte delle famiglie italiane che sperano nei figli un futuro di politico, calciatore o velina, i meridionali ancora seguono il mito dell'istruzione. Una volta tantogli anacronismi culturali rendono migliori le persone!
Certo, il provincial terrone medio spera (anche giustamente) in un figlio laureato a medicina, solo che per ottenere questo usa i metodi più squallidi. Il primo è sperare nella raccomandazione di prima mano, che venga dal cuggino primario o magari qualche ecclesiastico di medio-alto livello che possa piazzare l'aspirante medico alla Cattolica.
Poi vengono i metodi più raffazzonati.
Ho sentito di genitori che si sono iscritti al test, piazzandosi vicino ai figli con lo scopo di passar loro il maggior numero di risposte possibili. Geniali.
Trovandoci di fronte a questo teatrino è anche naturale che qualcuno possa sperare in un futuro in cui Medicina abolirà la selezione all'ingresso  dell'università.
Ed ecco che associazioni di genitori, consumatori e politici, tutta gente con una cultura effettiva che non supera il secondo anno delle superiori, inizia a cercare di proporre l'abolizione dei test.
Non succederà mai.
Medicina è un'università tradizionalista nel bene e nel male. Nel male, perchè sottopone i suoi studenti a un carico di studi effettivamente eccessivo e inutile (che aumenta per tenersi al passo con le nuove scoperte nel campo), perchè esistono al suo interno focolai reazionari, cattolici e di destra (non so se ne bastava un aggettivo per definire il genere) e perchè il nepotismo al suo interno è più diffuso che in altre università. Nel bene, perchè i livelli di studio e organizzazione delle altre università sono ridicoli. Perchè Medicina è un'Università fondamentalmente conservatrice, il che la rende perversamente migliore di altre, perchè le altre hanno ceduto a proposte di cambiamento che poi si sono rivelate fallimentari. Tutte le Università meno Medicina hanno scelto il 3+2 e infatti molte si sono rese conto della cazzata e stanno riportando tutto al vecchio ordinamento. Molte Università hanno abolito il numero chiuso e  ora sono in crisi, perchè non formano decentemente i propri studenti.
Le Facoltà di Medicina in Italia sono molto, molto restie a cambiare. Non combattono il nepotismo, non combattono i fondamentalismi cattolici e i rigurgiti fascisti che strisciano al suo interno. Continuano ad affidarsi a test di selezione che hanno una validità ridicola nel selezionare futuri medici .Perchè, in fin dai conti, continuano a tirare avanti così come stanno.
Le cose vanno male, è vero. Viviamo in un sistema perverso e francamente malato, è vero. Cerchiamo di cambiarlo? Non ci provate! 
Facciamo restare tutto così com'è, perchè se ci mettiamo a cambiare le cose, finirà che facciamo casini e sicuramente le cose andranno peggio.
Meglio restare così come siamo, nepotisti, cattolici, fascisti, conservatori.
Non vi azzardate ad aprire le porte a futuri fuoricorso come hanno fatto le facoltà. Se proprio devono fare qualcosa potrebbero cambiare i criteri di selezione.
Potrebbero regolarizzare il nepotismo, evitando così di illudere quei poveri sfigati che sperano nella scalata sociale dei propri figli. Tanto il nepotismo è la regola da queste parti. E non solo in medicina.


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venerdì 31 agosto 2012

No Martini no party


Oggi è morto il cardinal Martini, l'arcivescovo di Milano.
Perché scrivo della morte di un arcivescovo, cosa di cui in genere me ne dovrebbe importare assai poco?
Di sicuro non passerò la notte a piangere, ma va anche detto che il cardinal Martini era noto per essere uno dei pochi rappresentanti evangelici in italia fra le alte cariche ad avere delle idee più progressiste.
Ovviamente sono sempre i migliori che se ne vanno.
Il che dovrebbe mettere una discreta pulce nell'orecchio nei credenti progressisti.
Tralascerei le sterili polemiche che già vedo nascere sui vari gruppi anti clericali del web: perchè Martini può morire tranquillo mentre non l'hanno potuto fare Eluana e Welby?
Bhe, Eluana e Welby erano casi un pochettino particolari, dato che parliamo di due persone costrette all'immobilità più totale, mentre Martini è riuscito a esprimere la propria volontà senza mediatori umani o artificiali che parlassero per lui. Fra l'altro, anche se Martini fosse stato nelle stesse condizioni e avesse fatto come voleva senza problemi (probabile) non ci sarebbe poi stato tanto di che stupirsi, dato che ormai tutti sappiamo che viviamo nel paese dei due pesi e delle misure.
Parliamoci chiaro, il cardinal Martini era comunque una mosca bianca che poco poteva in un mondo reazionario come il suo, ma dà sempre una discreta rabbia sapere che, fra Ruini e Martini, doveva schiattare proprio il secondo. Tanto di gente come Ruini ce ne sta tanta, Martini era una di quelle specie da preservare.
Cosa cambierà la sua uscita di scena?
Ben poco a livello immediato.
Innanzitutto dobbiamo aspettare almeno due settimane, dato che il paese deve ancora smettere di parlare del caldo, del caldo che sta per finire, delle vacanze e di quanto è brutto il fatto che le vacanze siano finite.
Cosa potrebbe succedere nel lungo termine? Forse qualcosa.
Si parlava dei credenti progressisti, di quella figura ossimorica e un po' patetica, tutta italiana e purtroppo tristemente esistente, dei cattolici di Sinistra. Martini era uno dei loro punti di riferimento. Purtroppo non l'unico.
La morte di Martini, che di sicuro era la figura più nota è elevata del credente illuminato, dovrebbe un attimo scuotere le coscienze di queste bizzarre figure.
Invece di combattere le idee reazionarie, pur basando le proprie idee politiche su un'ambivalente concezione politica che difende, ma al contempo attacca la figura della Chiesa, non potrebbero finalmente schierarsi senza doppi legami?
Ok, va bene, per loro la Chiesa va difesa perché, anche se il 98% dei preti è corrotto, infame e contro il progresso, ci sta un abbondante 2% di preti coraggiosi che invece stanno veramente dalla parte dei più deboli. Ma cosa continueranno a pensare dopo che moriranno anche quei 3-4 preti a cui si riferiscono per andare contro a un'istituzione per definizione reazionaria?
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giovedì 30 agosto 2012



Il nuovo inno del coatto romano medio. Chissà se sono autoironici o ci credono veramente. Però è orecchiabile eh.

sabato 25 agosto 2012

Il primo uomo sulla Luna


Oggi è morto Neil Armstrong, il primo uomo a essere sbarcato sulla Luna. 82enne, aveva subito l'anno scorso un bypass coronarico e recentemente aveva sofferto un'occlusione coronaria che ha portato al fatale resultato. Armstrong da sempre amava volare, ha combattuto in Corea e ha pilotato prototipi di arei supersonici, per poi realizzare quello che una volta era il sogno di tutti i ragazzini (non vogio francamente sapere cosa sognano iragazzini al giorno d'oggi) ovvero fare l'astronauta. Era il comandante dell'Apollo 11 e il nome più noto del suo equipaggio. I russi erano i stati i pimi a raggiungere lo Spazio, gli americani i primi a passeggiare sulla Luna. Lui era il rappresentante di un'era ormai lontana da noi. La sua passeggiata e la celebre frase diedero un sollievo al suo Paese, in quel periodo impantanato in Vietnam e ancora orfano di quella fase serena che aveva preceduto l'omicidio di Kennedy. Nessuno si aspettava allora che il mondo potesse essere ancora più intrambusto di quanto lo era allora. Sbagliavano: il mondo è un casinioanche oggi, anche senza la Guerra Fredda di mezzo. 
Forse è anche peggio.

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lunedì 20 agosto 2012

Budapest


Quest'estate, coi soldi freschi di stipendio, siamo andati a Budapest.
Ci eravamo andati l'anno scorso, c'era piaciuta e ci siamo tornati per approfondirla come città e per andare al famoso Sziget, di cui fra poco parlerò. Budapest è una città a 360 gradi, ci puoi trovare tutto, dalla cultura  al sesso a pagamento, dalla natura alla birra a un euro al pub. Una di quelle città che possono soddisfare quasi tutti i tipi di persone. E a prezzi bassi.
Quello che vedete sopra è il Parlamento ungherese. Che neanche questa volta siamo riusciti a visitare.
Non ci siamo riusciti perché per motivi che mi sono ancora oscuri, forse per nazionalismo ottuso o per coda di paglia, non permettono di visitarlo facilmente e pretendono che si prenoti una visita tassativamente guidata (a un prezzo che non abbiamo scoperto) e si può prenotare solo la mattina prima alle 8. Spinto dalla curiosità io ci sarei pure andato a un ora così scomoda, ma il gruppo si è ammutinato e abbiamo deciso di lasciare stare e di svegliarci con comodo.
 
Come dicevo sopra, Budapest è una città dove possono essere soddisfatte le più disparate esigenze, dagli interessi più elevati agli istinti più bassi. In pieno centro abitato si trovano pubblicità di night club e sexy shop, che non sono relegati ad angoletti anonimi come da noi. Nella foto sopra vedete la pubblicità di un sexy shop vicina a quella che sembra una chiesa (in realtà poi abbiamo scoperto che era un museo) mentre nella foto che segue un bel locale di spogliarello. Negli hotel pubblicizzano di tutto: night club (chiamati gentlemen club), sexy shop, locali per massaggi con happy end. Non ne ho fatto uso e me ne pento francamente.
Gli ungheresi non hanno peli sulla lingua, sono fieri e onesti e possono anche sembrare un po' scortesi. Non ho abbastanza dati per fare affermazioni certe, ma trovo siano un popolo tosto, ruvido e semplice; non sono dei leccaculo, ma neanche così stupidi da trascurare le lingue straniere, dato che devono vivere perlopiù di turismo. La prima seconda lingua che conoscono è il tedesco, segue l'inglese e molti di loro sapevano anche qualche frase i italiano. Forse perché noi italiani ci facciamo sempre riconoscere e siamo delle pippe con l'inglese (e a differenza di coloro che parlano lingue anglofone o francofone più diffuse non ce lo possiamo permettere) o forse perché, strano a dirsi, siamo famosi e rispettati fra gli ungheresi.

Quello sopra è un castello dal nome impronunciabile che non ricordo vicino a piazza degli eroi (che segue). Il castello in questione è una costruzione relativamente recente, 200 anni ed è molto grazioso. Budapest nasce dall'unione delle città Buda e Pest e questa zona si trova dalla parte di Pest. Se dovessi dire quale delle due parti della città preferisco direi quella di Pest, meno commerciale e turistica rispetto a Buda, dove sostanzialmente la parte da visitare è concentrata interamente nel quartiere del castello di Buda. Dalla parte di Pest troviamo il parlamento queste due costruzioni in foto e poi svariati musei, il teatro dell'opera e via Andrassy, dove vi sono ambasciate, enti culturali e un bel parco.
In piazza degli eroi sono raffigurati grandi dell'Ungheria, sul colonnato ci sono i vari re che l'hanno retta, dal Medio Evo fino alla riunificazione con l'impero austro-ungarico, mentre sulla colonna centrale c'è il primo re ungherese, Arpad, che nell'Alto Medio Evo pose le basi dell'attuale Ungheria.
Gli ungheresi sono un popolo fiero. Fiero, ma che non si è completamente chiuso al mondo esterno. Pare che in questo periodo, freschi della vittoria del nazionalismo ungherese lo stiano facendo.
Gli ungheresi sono il prodotto dell'unione di più culture.
Sono entrati in contatto coi romani e poi con gli unni.
Sono stati riunificati sotto un popolo bellicoso come i magiari, dopodiché sono stati sconfitti e sottomessi dagli ottomani, per poi essere liberati dagli austriaci. Con gli austriaci e il mondo teutonico in generale hanno avuto un rapporto probabilmente complesso. Gli ungheresi erano tenuti in grande conto dall'impero asburgico, militarmente erano la punta di diamante coi loro ussari, culturalmente hanno dato grandi contributi nel campo della musica, dell'arte, della psicoanalisi, della letteratura. Tuttavia deve esserci stato qualche attrito ogni tanti. Stimati sì, ma pur sempre parte di un impero straniero. Con l'Austria hanno avuto il rapporto più duraturo, sicuramente li ha portati a grandi vittorie e soddisfazioni, ma li ha anche trascinati nel lento declino dell'impero austro-ungharico, che culmina col suo crollo dopo la Grande Guerra. Non contenti, hanno voluto tentare di nuovo la fortuna nella Seconda Guerra Mondiale, rimettendosi di nuovo con la parte sbagliata. E quel punto, ecco che arrivano i russi, che li inglobano nell'Unione sovietica fino al crollo del muro di Berlino.
Ritengo che Budapest rispecchi l'anima delle ultime 3 importanti dominazioni: turca, austriaca e russo sovietica. Dai turchi hanno preso quello stile un po' levantino e furbetto che sfruttano nel turismo e che ben si adatta a una nazione che, fondamentalmente, deve la maggior parte dei propri introiti al turismo.
Dagli asburgici, la dominazione che probabilmente hanno vissuto con più piacere, hanno importato una certa precisione nel fare le cose: Budapest è una città discretamente pulita e ben servita, bella da vedere e ben servita da delle metropolitane abbastanza efficienti.
Dai russi hanno preso quello stile inevitabilmente sovietico che io amo soprannominare pezze al culo.
Le cose funzionano a Budapest, pazienza se sono un in alcuni casi un po' vecchiotte. La metropolitana fa il suo dovere, sono un paio di linee, i vagoni sono un po' antiquati, ma funzionano. A tratti sembra che gli ungheresi siano rimasti agli anni' 90. Ci sono ancora le vecchie cabine telefoniche, ridotte a pisciatoi come da noi, dato che ormai immagino anche da loro ci siano più cellulari che persone; esistono ancora svariati negozietti a che vendono paccottiglia e cianfrusaglie, cosa che da noi sta lentamente scomparendo per la crisi. Budapest è una città inspiegabilmente polverosa, molti palazzi sono molto antiquati e fatiscenti, a tratti tetri durante la notte. Altra cosa spassosa. Linea metro che porta a piazza degli eroi è più piccola delle altre, le sue fermate ospitano pochissime persone. Per questo motivo fanno passare più vagoni rispetto alle altre linee e questi vagoni sono più piccoli. Questo significa che, dato che vi è un afflusso maggiore di carrozze per impedire che si affollino troppe persone in una fermata metro che ne può contenere un numero molto ristretto, ogni volta che si ferma una carrozza bisogna scendere nel modo più veloce possibile, dato che un allarme a ogni fermata ti avvisa che hai 15 secondi per scendere.
Ovviamente in questo noi italiani, disordinati, che non aspettiamo di far scendere le persone prima di salire e cazzeggiamo davanti alla porta, siamo spacciati. Bisogna anche contare che, se per caso ci sta una persona lenta perché disabile o con qualcosa da portare, si trova in difficoltà. Questo succede anche in strada, ma per fortuna solo nella zona di via Andrassy. Hai pochissimo tempo per attraversare la strada, dopodichè scatta il rosso e per fortuna i guidatori ungheresi sono meno cafoni e aggressivi degli italiani, anche se probabilmente è dovuto al fatto che hanno molto meno traffico perché più efficienti coi mezzi pubblici. 
In questo credo entri in gioco un'animo prettamente ungherese o quantomeno slavo.
Gli ungheresi sono poco pazienti, se tu non capisci è colpa tua, non loro, se tu perdi una fermata perché non sei abbastanza veloce da uscire di corsa entro 15 secondi è colpa tua perché sei un turista poco organizzato o perché cammini male. Per un italiano è un modo di pensare efficiente, ma spietato. Mi piace.
Pezze al culo dicevamo. Una cosa basta che funzioni, non importa se usi dei mezzi obsoleti e ti costringe a fare tutto in fretta. L'importante è che funzioni.

Questo sopra è il palco della Sziget. Che mito quello che è venuto con la bandiera di Half Life!
Lo Sziget festival è ciò su cui gli abitanti di Budapest puntano ogni anno per dare una spintarella a una buona fetta della loro economia. Lo Sziget festival (sziget significa isola, dato che è fatto per l'appunto su un'isola) è un grande festival musicale europeo poco più a nord dell'isola di Margherita. È un'evento dove puoi andarti a vedere praticamente quasi tutto quello che vuoi, dalla musica folk al metal, dal jazz alla musica commerciale.
È un'area più o meno vasta quanto l'Eur e il biglietto per un'intera giornata è di 45 euro. Magari da loro è tanto, ma per un italiano, abituato a sborsare lo stesso prezzo per andarsi a sentire uno stronzo famoso, è un affare. Al suo interno puoi ricaricare una speciale carta di credito che ti permette di fare acquisti, un'ottimo modo per evitare di farsi derubare al suo interno. Non ho fatto foto decenti a testimoniarlo, ma abbiamo pure preso una birra in una piattaforma che viene innalzata a 20 metri di altezza. Gli ungheresi hanno puntato molto su questa cosa, dato che gli porta un sacco di soldi e l'organizzazione è ottima. È un po' calato rispetto all'anno scorso, ma resta comunque un'ottima meta. Se per caso ci sarà un colpo di stato mi auguro che lo manterranno, dato che sarebbe stupido farne a meno.


Qui sopra si vede il Danubio col castello di Buda sullo sfondo. Per castello di Buda si intende un intero complesso di costruzioni, che raccoglie costruzione di epoche diverse di cui le più importanti sono la chiesa di Mattia, i bastioni dei pescatori, quello che credo sia stato una reggia in stile Versailles e le mura. Probabilmente è la parte più famosa della città e lo è anche a livello di prezzi, tuttavia la vista dal bastione dei pescatori è più che eccellente. Nell'ultima difesa di Budapest, i tedeschi si erano asserragliati proprio lì. Nella zona del castello c'era anche il bunker dove venivano raccolti tutti i feriti durante l'accerchiamento finale e si può visitare. Uno degli edifici del complesso è tuttora cosparso di quelli che ritengo siano fori di proiettile. 
La foto sopra è significativa. In una foto d'epoca che è stata fatta dopo l'assedio russo della città, l'edificio a destra era stato completamente raso al suolo e, se vedete bene, l'edificio a destra è più chiaro rispetto all'altro, proprio perché più recente. Tutti i ponti sul Danubio furono distrutti dai russi durante l'assedio per impedire i collegamenti. Credo che gli ungheresi odino i russi. E anche i rumeni, dato che gli hanno fottuto la Transilvania (il verde della bandiera ungherese rappresenta i monti transilvani). Mentre il loro rapporto con gli austriaci è stato tuttalpiù a tratti ambivalente e distribuito nel corso dei secoli, l'impatto coi russi è stato condensato in un paio di decenni particolarmente duri. La foto sotto ritrae la famosa Terror Haza, la casa del Terrore, una sorta di museo della memoria ungherese. L'edificio fu usato dalle croci frecciate e dai tedeschi  durante l'occupazione come quartier generale fino all'occupazione russa e dopo fu usato dai sovietici. Come quartier generale ospitava i quadri medio alti e le celle di detenzione dei prigionieri politici. È un museo particolarmente interessante e purtroppo sono proibite le foto. Al suo interno vi è un breve excursus sulla'ultima guerra e vengono mostrato i locali e le celle dove venivano tenuti e torturati i vari prigionieri politici. Nelle varie celle vi erano anche le foto di coloro che vi sono stati reclusi, con data di nascita e di morte, quest'ultima spesso andava a cadere proprio durante il periodo di occupazione sovietica o filonazista. Ho visto anche che in quelle celle c'è morto un vescovo durante il governo sovietico. In questo la durezza ungherese batte noi italiani di almeno 5 punti. Sempre per restare in tema su quanto sono svegli e tosti loro e su quanto siamo fessi noi, in seguito alla vittoria russa i sovietici hanno fatto piazza pulita dei filo nazisti. Nel museo ho trovato la copia in calce in ungherese e tradotta in inglese dove la persona X che la firmava, confessava che nell'anno Y aveva aderito al partito filonazista e confessava che la sua era stata una scelta che andava contro la volontà del popolo. Un'abiura contro il partito di Destra! Se i tedeschi e i filonazisti ci sono andati giù pesante, i russi non sono stati da meno e va aggiunto che loro ci sono stati per un periodo decisamente più lungo. Riassumo quello che ho capito della storia ungherese nell'ultimo secolo
- Prima Guerra Mondiale = gli ungheresi combattono con le forze della Triplice Alleanza. E perdono. Crolla l'Impero Asburgico e si mettono in proprio
- Anni Venti = Come in altre nazioni europee, in Ungheria prendono il potere i comunisti
- Anni Trenta (forse sbaglio) = I comunisti sono cacciati e prendono il potere le Croci Frecciate filonaziste
- Seconda Guerra Mondiale = Si schierano nuovamente dalla parte sbagliata. Le truppe ungheresi invadono la Russia insieme ai tedeschi. Perdono. Nel '44 i tedeschi si asserragliano a Budapest e i russi sono costretti a distruggere mezza città per vincere.
- Dopoguerra = Dopo la cacciata dei tedeschi vi è un'epurazione dei filonazisti che in Italia ci sognamo. Non ho capito se voluta dagli ungheresi stessi o per la longa mano dei russi. Il partito comunista ottiene una minoranza nei seggi, ma comunque è una presenza significativa. Lo stemma del Partito Comunista Ungherese è francamente spassoso: al posto della falce c'è la spiga. Come dire voi avete la falce e noi vi diamo il grano perché siamo sotto di voi.
- Invasione russa del '56 = I sovietici invadono l'Ungheria e la fanno diventare uno stato satellite dell'URSS. Seguirà, oltre a un'ulteriore sfoltita degli ultimi filonazisti e degli oppositori, un'operazione in grande stile di lavori forzati per rimettere in sesto il paese. Se dopo la guerra il Partito Comunista si attestava inotno al 10-15%, dopo il '56 raggiunge casualmente il 98%. La dominazione sovietica durerà fino a poco dopo il crollo del muro.
In queste poche righe di storia si trova la tragedia ungherese. L'ultimo secolo per loro è stato una vera merda.
Seguono gli austriaci in guerra e perdono.
Ritentano la fortuna nella seconda guerra mondiale, sperando di rifarsi. E perdono di nuovo.
Come con la Germania, l'Ungheria ha vissuto la tragedia di chi ha perso non una, ma ben 2 Guerre Mondiali, uno di quei casi in cui si cade due volte nello stesso errore, perché al secondo tentativo si spera che vada diversamente.
Questo la dice lunga anche su quanto la memoria degli uomini sia poco logica.
Con gli austriaci sono legati in un rapporto abbastanza corretto di alleanza e, in seguito di vassallaggio. In fondo, gli austriaci liberarono dagli odiati ottomani.
Ma con i tedeschi potevano pure evitare di mettercisi.
I tedeschi li hanno trascinati in una guerra che hanno poi perso e, come se non bastasse, quando gli ungheresi se ne volevano tirare fuori, li hanno occupati militarmente, trincerandosi nelle loro stesse case e causando la distruzione della città.
Eppure, nonostante questo, preferiscono odiare i russi. Sicuramente i russi gliene hanno date parecchie e quasi 40 anni sotto la Cortina di Ferro hanno dato loro la possibilità di farsi odiare. Ma questo ha permesso loro di cancellare le porcate dei tedeschi e a vedersi come vittime solo dei sovietici. E ora si stanno di nuovo fregando con le loro stesse mani con la scelta del nazionalismo.
Peccato.



Detto questo, non è male come città.
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NEL NOME DELL'ODIO

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