LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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sabato 30 giugno 2012

Tedeschi brutti e cattivi

In questi giorni il paese è andato in visibilio dopo la vittoria contro la Germania.
L'Italia sembra essere uscita dalla crisi grazie a un paio di partite.
I paesi che stanno più soffrendo la crisi in Europa hanno cercato di invertire i ruoli di superioriore-inferiore che vivono nel mondo reale con la Germania.
Pure la Grecia ci ha provato, uscendone scornata. Oltre al danno la beffa.
L'Italia invece è riuscita a fottere la Germania sul campo.
Da qui ecco che è partita un escalation di battute e battutacce che riguardano il calcio e la recente sconfitta dei tedeschi, ma che in realtà sono una forma neanche troppo latente di razzismo contro i tanto odiati tedeschi. Tiriamo fuori i passati Mondiali ed Europei e finiamo addirittura a tirare fuori battute che riguardano l'ultima guerra mondiale, dove i tedeschi sono accusati di averci fatto perdere.
Che dolci questi tifosi spiritosi che tirano fuori quelle lontane conoscenze studiate al liceo e ripescate su wikipedia: sintetizzando e inevitabilmente riducendo a poche parole il discorso, dovrebbero sapere che furono i tedeschi a fare gli insegnanti di sostegno agli italiani sul campo di battaglia, non viceversa.
La Germania comanda l'Europa e si è concessa il diritto di mandare avanti la barca insieme alla Francia, facendo da maestrina a tutti gli altri paesi europei, fra cui il nostro ovviamente.
Il suo atteggiamento nei confronti dell'Italia è stato quello di un superiore che ogni tanto si concedeva un paio di battute paternalistiche nei nostri confronti.
Ora che la Germania ha perso in un ambito, sembra che abbia perso ogni diritto di supremazia in tutto il resto.
E gli italiani hanno esteso una singola vittoria di una partita a ogni dominio esistente.
Ed ecco che gli italiani già pensano di aver vinto gli Europei anche se li aspetta la finale (quasi quasi tifo per la Spagna!).
Già credono che i leghismi e i razzismi finiranno per sempre dato che la nostra punta è stato un negro.
Pensano di essere diventati i padroni d'Europa e di poter prendere per il culo i tedeschi da qui ai prossimi Mondiali, non solo in campo sportivo, ma anche politico ed economico.
Quando in campo politico ed economico siamo più o meno l'equivalente calcistico della squadra della parrocchia di Don Oronzo.
Il calcio è un po' come la Festa dei Folli, dove il pezzente dà ordini al potente, dove il povero maltratta il ricco. C'è un piccolo dettaglio: la festa dura un giorno, non tutto l'anno. Questi Europei presto finiranno, eppure gli italiani continueranno ad atteggiarsi così per mesi, dimenticando che il calcio è un gioco e che dopo il gioco ricomincia la vita vera. Gli italiani stanno tirando fuori anni di frustrazione da paese di serie B e continueranno a farlo ben oltre la fine di questo evento.
Non c'è da stupirsi se ora in Germania è meglio far finta di non essere italiani, cosa che del resto farei a prescindere dal calcio.
Non che io giustifichi i tedeschi, nè per l'atteggiamento che avevano prima degli europei, nè per l'atteggiamento avranno ora, come reazione alla nostra ritrovata spocchia.
Dico solo che noi italiani faremmo esattamente la stessa identica cosa.
Se noi italiani fossimo il primo paese industrializzato europeo ci comporteremmo nello stesso modo: cercheremo di condizionare le economie dei paesi più deboli che ci indeboliscono con politiche che riteniamo non competitive, priviligeremo i nostri mercati e investimenti, ci concederemo un senso di superiorità nei confronti dei paesi che rischiano di far crollare l'UE.
Perchè noi italiani non facciamo così?
Non perchè siamo un popolo civile, ora che abbiamo vinto una partitella che economicamente e politicamente non vale niente, ci stiamo comportando e continueremo a comportarci esattamente da idioti.
Se gli italiani non fanno e non faranno così è solo perchè in questo momento riescono a farla da padroni solo sul campo da calcio.

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martedì 26 giugno 2012

Che gli spoiler se li portino

Finalmente sono riuscito ad avere la mia maratona della seconda Stagione di Game of Thrones.
La prima cosa che ho concluso è che non farò più maratone.
Non perchè sia stata esageratamente traumatica, ma perchè inevitabilmente il prodotto perde un po' dopo 8 ore di visione di fila. Meglio guardare qualsiasi cosa senza il bisogna di esaurirla in una mezza giornata, il che non impedisce di finirsi un'intera stagione in un pomeriggio privo di impegni (cosa rara nel mio ultimo periodo comunque), ma un conto è farlo perchè ti appassionavi, un conto perchè spinto dall'obbligo di preservare l'onore in una serata di soli uomini.
In ogni caso sono entrato nel club di quelli che leggono un libro e poi ne criticano la trasposizione sullo schermo.
Posso dire di essermi goduto questa seconda stagione di Game of Thrones?
Fondamentalmente sì, nonostante la lunga e sofferta attesa posso dire che ne sia valsa la pena.
La serie è spaccona, specialmente nelle prime puntate, dove sesso, violenza e battute a effetto la fanno da padrone.Vi sono tratti sorprendemente fedeli al testo e altri meno.

MI SEMBRA ABBASTANZA CHIARO CHE A QUESTO PUNTO DOVRETE COMPRARVI IL LIBRO O RASSEGNARVI A UNO SPOILER PUNITIVO. OPPURE NON LEGGETE QUEL CHE SEGUE.

Un primo appunto che sono costretto a fare è che si sono concessi più licenze poetiche qui che nella prima serie, dove l'unica grave lacuna era la mancata battaglia del tridente e la descrizione della strategia cinica di Lord Tywin che vi era dietro.
La serie è comunque impostata lungo due direttrici comuni.
  • Molti dettagli nel libro sono menzionati come dicerie del popolino, fatti che non è chiaro se sono diffusi da maligni o tratti da reali testimoni in mala fede. Questo permetteva al lettore di restare con una sensazione di dubbio, dove era possibile tutto e il contrario di tutto. Qui le dicerie sono quasi tutte descritte come veritiere. Renly Baratheon se la fa di brutto con Loras Tyrell, la cui sorella e tutto fuorchè vergine; se la sacerdotessa rossa partoriva un'ombra assassina per uccidere i nemici del suo re, qui è messo inequivocabilmente in chiaro che a metterla in cinta è stato proprio Stannis e non mi stupirei se nella prossima serie uscisse fuori che la moglie di Stannis se la fa col giullare di corte, proprio come aveva malignato Ditocorto nel libro
  • Molti personaggi sono stati estremizzati o mitigati. Jeoffrey era già descritto come uno stronzo nel libro, non c'era davvero bisogno di aggiungere alla sua indole una vena sadomasochista. Al contrario, Catelyn è descritta come ben più ragionevole della Catelyn del libro, mentre Robb è molto più impulsivo. È ovvio che in questo secondo caso hanno voluto bilanciare i ruoli. Questo perchè alcuni degli avvenimenti che seguiranno (chi sta avanti coi libri come me lo sa) rischiano di apparire crudelmente insensati a un lettore con un'idea troppo romantica della letteratura. Tutto è maggirmente giustificabile solo se chi li compie è inequivocabilmente malvagio o costretto dall'altro a farlo.
Il telefilm tratta i personaggi del libro rimanendovi a volte fedele, a volte aggiungendo qualcosa in più, sia per la scelta dell'attore che della sua condotta. Vediamone alcuni.
  • Melisandre = Scelta coraggiosa, quella dell'attrice. Inizialmente mi ha deluso, dato che banalmente mi aspettavo un roscia straarrapante, magari un'Angelina Jolie con la tinta rossa. Tuttavia mi sono ricreduto. Clarice Van Houten non è la classica femme fatale alla Jessica Rabbit, ha una faccia da maestrian, quasi antierotica. È proprio questo il suo punto forte. La Melisandre interpretata da lei è un misto di occasionalmente sobria sensualità, antipatia e sacralità. E questo connubio la rende paradossalmente più sfiziosa.
  • Stannis = Inizialmente l'avevo scambiato per Davos o uno scribacchino. Le figure di Stannis su internet  lo visualizzano come barbuto, severo e massiccio. Lo Stannis del telefilm sembra un meschino burocrate. Ed è proprio questo a renderlo adatto. Stannis è il fratello sfigato dei Baratheon, nè forte come Robert, nè affabile come Renly, troppo rigido ma al contempo troppo ambizioso per potercela fare con le proprie forze, per quanto determinato e relativamente onorevole. Ci vuole un Dio per fare di lui, un lord frustrato e fragile, un'aspirante al trono. La scena in cui lui si sbatte Melisandre sulla plancia di Westeros, con le pedine dei re che cadono profeticamente a terra, è davvero tostissima.
  • Margerey = Figa, decisamente figa l'attrice. Peccato che non ci azzecchi niente col personaggio che interpreta. Margarey è una ragazzina di 16 anni, nel libro si dice che magari non è virginale come ci si aspetterebbe da una promessa sposa...ma nella serie è presentata come una donna cinica e calcolatrice che intende avere a tutti i costi un re da sposare ed è disposta a tollerare nel suo matrimonio una tresca omosessuale, dichiarandosi addirittura disposta a prenderne parte per compiacere il marito! Insomma, va bene che esistono parecchi ragazzine che a quell'età ne fanno di tutte i colori, ma non è possibile che una 16enne abbia già la concezione romantica di una 45enne disillusa!
  • Talisa Maegur = Quando l'ho vista stavo per piangere. Questo personaggio è stato inventato di sana pianta. Esule da terre lontane, questo personaggio dalla storia banalmente bovarista sostituisce quella che nel libro era la figlia di un nobile con cui Robb si sputtanava il matrimonio pianificato coi Frey. Questa scelta è forse la più insensata. Nel libro Robb aveva un'avventura sessuale e, da uomo onorevole, si rovinava la faccia sposandola. Un gesto stupido che sarebbe costato la sua rovina, ma almeno giustificato dal testosterone maschile. Nel telefilm, invece, Robb perde la testa per una cerusica e, invece di evitarla, la cerca fino a farsela.
  • Catelyn Stark = Già la odiavo dalla prima serie. Troppo vecchia se paragonata alle super rosce che la rappresentano nei forum. Nel libro la sua scelta di liberare Jaime fu stupida quanto inutile, forse più dannosa della tresca che costò a Robb  il matrimonio coi Frey. Nel film Catelyn libera Jaime perchè sembrava che da un momento all'altro sarebbe stato linciato. Non c'è niente di peggio che dare una giustificazione a un atto idiota.
  • Tywin Lannister = Già parecchio simpatico nella prima serie. Azzeccatissimo a livello di aspetto e impostazione. Peccato che sia presentato come un simpaticone. Mi auguro che tiri fuori la cattiveria nella prossima serie.
Finalmente nel telefilm c'è una battaglia decente, quella delle acque nere.
A un certo punto mi era venuto un terribile pensiero: hanno tagliato su battaglie ed effetti speciali e aumentato le scene di sesso perchè, in fondo, costa molto meno pagare un paio di strappone per fare 40 minuti di sesso piuttosto che mettere su un team che rappresenti 5 minuti di combattimento.
La battaglia in questione c'è, anche se hanno sorvolato svariati dettagli prima e durante lo scontro. Tyrion non fa uscire dalla città Shagga e i suoi selvaggi, uccidendo gli esploratori che avrebbero permesso a Stannis di sapere che Tywin stava accorrendo; non distrugge le baraccopoli attaccate alle mura che avrebbero permesso una scalata più facile; e non fa costruire la catena che avrebbe bloccato metà della flotta di Stannis.
La parte di battaglia navale viene ridotta a una piccola nave kamikaze imbottita di altofuoco che distrugge metà della flotta rivale.
Per fortuna lo scontro terrestre è fatto bene e, anche se provocava sbuffi in una stanza di maschi che bramavano il combattimento, gli intermezzi nella fortezza rossa fra le donne del castello e Cersei sono molto fedeli al libro.
Ultima osservazione.
Metà della stagione è piena di scopate, ma l'altra metà tira fuori un lato ancora più disgustoso: quello romantico. Per fortuna non troppo diffuso.


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domenica 24 giugno 2012

Ciao Alan


Ieri era il centenario dalla morte di Alan Turing.
Chi era Alan Turing?
Una di quelle persone che dovrei personalmente ringraziare per le cazzate che mi permette di scrivere ogni giorno: Turing è uno dei più importanti pilastri dell'informatica.
Matematico di formazione, Turing offrì il suo contributo durante la guerra come crittografo, contribuendo in maniera significativa al disvelamento del supercodice Enigma, il codice che i tedeschi usavano per mandare messaggi in codice alle loro forze armate.
La lotta per la decrittazione dei codici fu una guerra dura quanto quella combattuta sui campi di battaglia, dato che non coinvolse solo i crittografi delle rispettive potenze, ma anche i servizi di intelligence per procurarsi le informazioni necessarie o per impedirne il furto.
Turing vi partecipò e il suo contributo su importante, dato che ideò un apparecchio in grado di svolgere velocemente tutti i calcoli necessari per la decodifica.
Quell'apparecchio era un antenato dei moderni computer.
In seguito questo spunto fu usato per la creazione di un apparecchio utilizzato per il puntamento automatico dei cannoni anti-aerei.
Un contributo indubbiamente prezioso per la nazione di Turing.
Turing non fu ringraziato dalla propria nazione per il suo prezioso contributo.
Il 31 marzo 1952 fu arrestato per omosessualità.
Viveva  con un compagno che lo aveva derubato e, mentre denunciava il furto i poliziotti si accorsero che era più di un semplice coinquilino.
La pena a cui fu sottoposto fu severissima: castrazione chimica.
Lo squilibrio ormonale conseguente lo portò a un ingrossamento del seno e probabilmente, alla depressione che lo condusse al suicidio nel '54.
Tralasciamo le teorie complottiste che vedono un Turing fatto fuori dall'Intelligence di Sua Maestà perché sapeva troppo.
In ogni caso non è questo il modo di ringraziare quello che si dovrebbe considerare un eroe di guerra.
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sabato 23 giugno 2012

ImbaRaTzi


Cosa fanno i preti mentre tutti vanno al mare e/o guardano la partita?
Lavorano sodo per restare dove stanno da Duemila anni.
Al potere.
Certo, non potranno permettersi di presentarsi al lavoro in calzoncini corti, ma tanto al Vaticano sono abbastanza svegli da aver provvisto tutti i loro edifici di efficienti condizionatori.
Tanto sono pagati da noi!
Se, con lo scandalo dei corvi e della conseguente inchiesta sui giri di soldi vaticani, Ratzi & Co. si sono sentiti un attimo in imbarazzo, eccoli che stanno già lavorando su come insabbiare tutto.
Loro tramano mentre gli italiani pensano al mare oppure agli Europei, chi per guardare le partite, chi per non guardarle per protesta per il massacro dei cani.
I vescovi tramano e lo fanno bene.
Lasciate stare quello che dicono quei ritardati mentali dei papaboys, che pensano di risolvere i problemi del mondo con la preghiera anti-spread.
Non serve a un cazzo pregare e i primi a pensarlo sono proprio quelli che ora stanno pensando insieme al papa a come uscire dallo scandalo dei corvi.
E ne usciranno per l'ennesima volta, statene certi.
Perché loro non pregano, tanto hanno un fan club di idioti che prega abbastanza anche per loro; loro non tifano per nessuna partita agli europei, sono una squadra multiculturale unita da uno scopo condiviso: gabbare i rispettivi popoli con la fede.
Ci sarà un motivo perché stanno ancora lì no?
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giovedì 21 giugno 2012

Broadwalk empire

Questo è indubbiamente un periodo di telefilm e oggi mi ci sono dedicato più di altri giorni, dato che la preventivata maratona alla seconda serie di Game of Thrones è stata rimandata per colpa di esigenze sessuali dei partecipanti accasati (si sa, tira più quella che un carro di buoi!).
Broadwalk Empire è un altro vile sostituo di GOT, diciamo un triste Stannis contrapposto al  Robert Baratheon della Battaglia del Tridente.
Ma si fa quel che si può.
Broadwalk Empire è una serie ambientata fra la Atlantic City, New York e la Chicago all'era del proibizionismo, prodotta nientepopodimeno da Martin Scorsese e Mark Whalberg.
Nucky Thompson (interpretato da un tostissimo Steve Bushemi, protagonista dopo decenni da attore caratterista) è l'eminenza grigia che siede alla stanza dei bottoni di Atlantic City.
James Darmody è un suo riottoso protetto, figlio illegittimo di un pezzo grosso della città e con una predisposizione masochistica a fare casini che cacciano nei guai lui e coloro che lo circondano.
Nelson Van Alden è il puritano ispettore della FBI che ha intenzione di incastrare Nucky.
Man mano che la serie va avanti emergono ulteriori personaggi, chi più chi meno sfizioso per simpatia, perversione o notorietà storica.
Oltre a Nucky, l'abile uomo d'affari maneggione, James, il braccio armato animoso e fessacchiotto e Van Alden l'uomo di legge incorruttibile e vagamente sadico, questi altri personaggi prenderanno il loro spazio, rivestendo dei ruoli di importanza al pari dei primi.
Un primo punto che va alla serie è la capacità di ricreare ottimamente l'atmosfera dei primi anni del Proibizionismo, le sue ipocrisie, la sua misoginia, gli idealismi, la violenza e la meschinità dei protagonisti.
È un mondo a tinte grigie, dove pochi personaggi possono essere categorizzati in base al loro allineamento morale. A tal proposito, per chi se ne intende, metterei in guardia chi come me ha cercato per divertimento una collocazione dei personaggi in base agli allineamenti tratti da D&d. Ma visti degli allineamenti creati così malamente, ma va anche ammesso che la serie non permette una corretta categorizzazione in base a tale griglia.
Tornando al libro, è molto impostato seguendo le orme de Il Padrino e questa prima serie che sto vedendo rappresenta quella che probabilmente è la quiete prima della tempesta di una guerra fra bande.
Se devo dire una cosa che non mi piace è il ritmo: lento, lentissimo.
Se The Walking Dead aveva una prima stagione frizzante e una seconda stagione che arrancava, qui mi auguro che sarà il contrario.
Questa quiete della tempesta è dannatamente lenta, molto più rispetto alla seconda serie di The Walking Dead.
I registi se la sono presa mooolto comoda, se dovessi riassumere quello che è successo in queste 10 puntate (escluse le ultime 3, dove il ritmo inizia a divenire incalzante) è riassumibile in 3 righe.
Gli autori hanno voluto allungare il brodo, permettendosi delle riprese superflue, per quanto dettagliate e delle scene ridondanti rispetto alla trama.
Uno degli ultimi personaggi messi in scena è Richard Harrow, un eroe di guerra sfregiato e ottimamente caratterizzato che ha ancora un occhio buono per fare il suo lavoro di cecchino.
Ho la vaga impressione che presto inizierà la tempesta presagita fin'ora e che il film inizierà ad avere una trama di consistenza, anche se non si sa mai.
Speriamo bene, sennò temo che la interromperò...

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mercoledì 20 giugno 2012

Amarezza da Esame di Stato

Oggi ho fatto la seconda prova dell'Esame di Stato.
Non della Maturità, l'Esame che fa più notizia sui giornali e che sostanzialmente non conta un cazzo.
Qualcuno potrebbe obiettare che all'Università non ci vanno tutti a differenza delle superiori.
Ma è una cazzata, dato che in Italia quasi tutti quelli che completano le superiori si iscrivono anche all'Università.
La Maturità è solo il primo degli Esami della vita e se ci sta qualche filmetto adolescenziale dei miei coglioni è perché il regista ha a malapena superato quell'Esame e cazzeggiato in seguito.
La verità è, cari i miei maturandi che presto inonderete le spiagge d'Italia credendovi tanto fighi, è che questo esame senza un serio proseguimento non vale assolutamente un cazzo. Neanche se prendete 100.
Perché tanto astio?
Perché oggi ho per l'appunto fatto la seconda prova per l'Esame di Stato della professione che ho studiato all'Università (che non vi dico, ovviamente).
Inizialmente ero sereno nel tornare fra le mura della mia vecchia Facoltà, quell'odore di estrogeni freschi e isteria sul punto di essere scatenata mi ha ricordato un periodo della mia vita tutto sommato felice.
Poi è arrivata la prima botta.
Non ci sono solo estrogeni freschi.
L'Università italiana, che mi ostino ancora a vedere come un luogo dove 20enni alla mano e cazzaroni si riuniscono, ha in realtà un'età media over 30. Questo perché molti 40-50enni sperano (inutilmente) di avere la seconda giovinezza iscrivendosi e perchè - cosa ancora più triste - molti dei 30enni che ancora studiano sono fuoricorso millenari.
Ieri è uscita la prima prova, oggi è andata un poco meno tragicamente, ma sempre poco piacevole.
Ammetto di aver avuto un culo immane, dato che conoscevo l'argomento molto bene, fatto sta che, mentre io godevo come un riccio, tutta la classe si è disperata.
Scena patetica: gente che si è alzata e se ne è andata consegnando il foglio in bianco, gente che protestava, gente che frignava, ragazze che hanno tirato fuori il cellulare (che teoricamente andava riposto all'ingresso) per chiamare i fidanzati che aspettavano fuori dalla porta, nella speranza di ricevere aiuto via SMS o labiale.
E stiamo parlando di gente che sta cercando di avere un titolo per una professione, molte di queste persone sono 30-40enni con famiglie a carico.
Eppure si comportano in maniera non dissimile da un branco di liceali.
I ragazzini che fra un paio di settimane se la staranno tirando nei locali di Rimini perchè hanno passato l'esame più importante della loro vita (gli esami non finiscono mai, ciccini, e questa non l'ha detta Vasco Rossi) fra 10-15 anni saranno nella stessa situazione.
Frigneranno davanti a una Commissione.
Per carità, per ora mi è andata bene e comunque ho ancora 2 prove da passare, magari mi bocciano alle prossime oppure ho fatto qualche errore grave nelle prove di oggi; se mi bocciassero sarebbe una bella botta all'autostima, ma almeno per ora so di avere la coscienza a posto.
Non come quella di molte persone che oggi, dopo aver studiato 2 settimanelle per un esame importante come questo, si sono svegliate accorgendosi che non era una passeggiata.
Una cosa la so per certa.
Se sono vere le storie sui criteri usati per la valutazione, chi correggerà queste prove è un bastardo, è gente che ha lo scopo di bocciare più gente possibile. Non nego che in questi mesi mi mettesse molta ansia l'idea che un paio di assistenti mi sbarrassero la strada dopo 5 anni di sudati studi, più uno di tirocinio e un'altro di sei mesi annullato in seguito a una recente Riforma dall'alto.
Ma ora ho seriamente capito il perché di questo meccanismo perverso.
Questi fanno gli stronzi per evitare che gli esempi umani che ho descritto prima possano avere la possibilità di fare danni da professionisti.
Il problema è che hanno iniziato a sbarrare le porte solo da poco e, dopo anni in cui davano il titolo a cani e porci, si sono svegliati e hanno deciso di impedire che circolino altre persone a far danni.
Potevano svegliarsi prima.
Potevano limitare il numero di iscrizioni, fare test d'ammissioni più rigidi, fare esami più difficili, imporre una scadenza oltre la quale gli studenti fuori corso da 10 anni si levavano dalle scatole.
Tutte regole più o meno drastiche, che non sono state apllicate per fare contenti 4 bischeri che berciavano sul diritto allo studio.Alcune di queste scelte sarebbbero state ingiuste, ma meglio applicarle prima o durante gli studi all'Università piuttosto che alla fine.
Non essendo riusciti a tirare fuori le palle durante l'università, hanno deciso di mettere dei paletti dopo l'Università. E ciò è effettivamente perverso, dato che comprensibilmente dopo anni di studio o studio e cazzeggio, anche lo studente più cazzaro che si è laureato dopo anni di fuoricorso e col voto minimo sente di avere diritto a esercitare la professione.
Forse era meglio che gli facessero capire prima che era più adatto a zappare la terra.



mercoledì 13 giugno 2012

Pie illusioni?

In Parlamento hanno dato il via al famoso articolo 10 del ddl anticorruzione sull'incandidabilità di coloro che sono stati condannati dai 3 anni (2 se la condanna riguarda, Mafia, terrorismo o reati contro Pubbliche Amministrazioni).
Il voto è passato con larga maggioranza, nessuno ha annunciato il proprio voto contrario.
I nostri politici la notte fanno le messe nere contro Monti, ma di giorno nessuno ha il coraggio di attaccarlo, eccezion fatta per quei rappresentanti di Partiti di minoranza che in questo momento hanno assunto il ruolo di minoranza agguerrita, sempre contraria e mai ascoltata.
Neanche male se contiamo che nessuno nei Governi precedenti si sia mai smosso per fare qualcosa di simile.
Peccato che ci sia il solito, scomodo però.
I detrattori di questo articolo hanno messo in evidenza un fastidioso dettaglio: la legge per ora non è programmata per entrare in vigore alle prossime elezioni del 2013, ma per il 2018.
Certo, una volta che hai promesso al tuo compagno di Partito che ha il posto assicurato, mica puoi cambiare idea perché questi rompipalle hanno deciso di fare i seri!
Qua c'è gente con famiglia e ha un progetto di vita e sta già progettando le vacanze per tutta la legislatura, mica stiamo parlando di quei piagnoni di esodati!
Altro punto che non fa impazzire.
Questa era una di quelle cose che avrebbe impedito a Berlusconi di candidarsi, forse mediante questo articolo ce lo leviamo dalle palle (e ripeto: FORSE!).
Tuttavia ho l'impressione che questa legge non sia stata fatta per fare fuori lui e che sia stata piuttosto pensata per levare un altro rompiscatole giudicato colpevole di reato in passato: Grillo.
E Grillo, che nel suo piccolo è stato condannato per omicidio colposo, è molto, molto meno dannoso di Berlusconi.
Senza contare che in ogni caso potrebbe candidarsi lo stesso, dato che fu condannato a meno di 3 anni.
E certo, un omicidio colposo è una cosetta da niente, mica puoi bloccare una carriera politica per una cosina simile no?!
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giovedì 7 giugno 2012

Comunismo confuso

Erano anni che dicevo che Bertinotti, oltre a essere un vecchio incapace pretenzioso, era anche una persona che non aveva mai avuto idea di cosa fosse il comunismo.
Ora che fa da testimone al matrimonio fra una strappona che si gioca gli ultimi minuti di orologio biologico e un miliardario, non ha fatto altro che renderlo ufficiale.

martedì 5 giugno 2012

The walking dead

Avendo deciso di rimandare la visione della seconda serie di Game of Thrones fino alla sua fine e conseguente maratona con colleghi di lavoro, mi sono dato alla ricerca di telefilm sostitutivi.
E, ovviamente, sto anche leggendo I fuochi di Valirya per darmi a ore di estasi letteraria e poter al contempo ribadire che io leggo le Cronache da molto prima che pensassero di farne un telefilm.
Dopo aver finito l'ultima serie di The Big Bang Theory (bello, specialmente se visto in lingua originale) mi sono dato a The Walking dead.
Da  anni mi affascina l'idea l'idea di un'apocalisse zombie, mi intriga il pensiero di poter girare armato in città, sparare e avere - con l'alibi della sopravvivenza - finalmente la scusa di evitare la compagnia di gente che considero un'inutile consumatrice di tempo, cibo, acqua e ossigeno.
Un po' di meno mi attira l'idea di girare per una città con le funzioni di pensiero azzerate e asservite alla sola necessità di deambulare in cerca di carne umana.
Ma non si può volere tutto dalla vita.
The Walking dead ha questo iniziale e fondamentale pregio su cui far leva per stuzzicare il mio interesse: parla di zombie.
Dall'alto della seconda serie posso comunque dire che è una serie appassionante.
Va detto che questa seconda serie che sto vedendo arranca parecchio e a tratti sembra molto inconcludente.
A parte le classiche decisioni masochistiche del buono di turno che deve assolutamente trarre in salvo chiunque, molti personaggi ogni tanto si comportano in maniera insopportabilmente insensata.
Certo, gran cosa se vuoi allungare il brodo, ma a volte questi espedienti rendono le puntate insensate e molto più lente.
Rick, il protagonista, almeno ha la scusa di essere un personaggio con un codice morale forte e inamovibile, il suo candore e la sua forza di spirito del buono a tutti i costi lo rendono quantomeno coerente, come del resto è sensato anche il suo opposto Shane, che è un personaggio complesso e a tratti fascinosamente bastardo. Sono sicuro che tutti e due questi personaggi sono sia amati da alcuni fan che odiati da altri, in quanto moralmente agli antipodi e chiaramente schierati a livello etico. Il problema è che ci sono personaggi dove la moralità è a tinte grigie e, in quel caso, non tutti i personaggi sono stati creati in maniera sensata, alcuni di loro hanno fondamentalmente la funzione che ho già detto: fare stronzate senza senso che rendono tutto più difficile. Glenn è simpatico e tosto, ma quasi tutti i personaggi femminili sono finora tutti fondamentalmente irrazionali e confusionari.
Detto questo, posso comunque dire che la seconda serie che ora sto guardando sta incominciando a riprendere tono dopo le prime 3-4 puntate altamente insensate e fondamentalmente inconcludenti.
Non è un film per chi vuole l'azione e gli effetti spettacolari, chi si aspetta le spacconate rimarrà deluso, di sicuro è meglio che non inizi a guardare il film dalla seconda serie.
Ma per chi ha un po' di pazienza ci sono delle soddisfazioni.
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NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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