LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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domenica 18 maggio 2014

The amazing spiderman 2

Credo di aver concluso che il fan medio della Marvel (Disney) sia quel tipo di fan che non aspetta altro che vedere un nuovo film dedicato ai suoi fumetti per potersi lamentare quanto è stato poco fedele all'originale.
Ci sta qualche rara eccezione, ma il più delle volte il fan se ne lamenta. Anche se non se ne perde uno.
Probabilmente farei anch'io così se avessi una solida conoscenza dei fumetti Marvel e il fatto di non averla non è di certo un vanto.
Del resto, da tempo ho accettato il fatto che il cinema non può replicare fedelmente le opere originali a cui è ispirato.
The Amazing Spiderman è un titolo che risulta antipatico perché vedo sempre con fastidio questi film che replicano un filone invece che proseguirlo. Perché rifare Spiderman da zero dopo la versione di Raimi?.
A riguardo il mondo nerd risulta spaccato fra fedeli e detrattori di Raimi, non so precisare bene quale dei due blocchi sia prevalente.
Va detto che Tobey Maguire ha la faccia da pesce lesso e che Grarfield riesce a impersonare meglio lo Spiderman adolescente; Gwen Stacy è cronologicamente più adatta rispetto a Mary Jane e, non dirò come, segue il percorso canonico del fumetti, fino alla fine; punto per Raimi per quanto riguarda invece zia May, fisionomicamente più adatta nei primi; controverso il mio giudizio su Osborne padre e figlio, fisicamente più adatti nel nuovo film, meglio gestiti dagli attori in quello di Raimi.
È probabile che il nuovo Spiderman sia  per certi versi più fedele all'originale, licenze poetiche permettendo (alcune imbarazzanti e gratuite), ma per me non valeva la pena ripartire da zero, visto che la qualità e la fedeltà non sono di molto superiori all'originale.
In questo nuovo episodio Peter Parker si ritrova a gestire 2 nuovi nemici, anche se il suo più grande avversario, Jonah Jameson, non appare.
Electro è un gran villain, peccato che la sua genesi lasci perplessi.
Dico solo che non credo esista una multinazionale nel mondo occidentale con una sicurezza sul lavoro così scarsa.
Harry Osborne è invece un personaggio che ben rappresenta l'originale, trasuda la giusta antipatia, ma suscita anche quel minimo di indulgenza da parte dello spettatore che gli è dovuta.
Il problema del film sta nel ritmo.
Lento a tratti, con lunghe parentesi sulla storia d'amore di Peter Parker e sul passato della sua famiglia, per poi riprendere con scene d'azione visivamente ricche e con un'ottima  e varia colonna sonora. Purtroppo i diversi filoni di trama si riuniscono in maniera troppo forzata e caotica, dando una brutta sensazione di collage.
Lo spezzone finale dopo i titoli di coda fra l'altro non c'entra un cazzo.

Voto 6/10

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