LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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lunedì 29 aprile 2013

Le donne sono come il lavoro

Le donne sono come il lavoro.
Quando lo cerchi sembra impossibile trovarlo, quando l'hai trovato ti arrivano proposte da tutte le parti.
Quando cerchi un lavoro o una donna, sembra che tu debba loro un grosso favore se ti accettano, eppure dimenticano che non hai chiesto niente di inconcedibile e che non è un favore, dato che il buon senso dà per scontato che non sarai solo te a trarne beneficio.
Quasi ogni lavoro, come quasi ogni donna, ha dei requisiti esagerati, per avere qualche chance non sei minimamente calcolato se non hai preparazione, esperienza, talento, capacità innate, bella presenza, predisposizione al lavoro di squadra, spirito di iniziativa e di sacrificio, il tutto sapendo  anche quando devi dire la tua e quando devi chiudere la bocca e eseguire compiti senza chiederne il perchè; eppure, a volte trovi gente assolutamente impresentabile e senza alcun talento che ha donne bellissime o lavori stimolanti e strapagati.
Chi ha un lavoro o una donna, se ne lamenta in continuazione, il che è spesso ricambiato dalla controparte, ma molti di questi rapporti continuano a durare anni e anni, il tutto con un una continua lamentela; ovviamente ci sono molte persone che darebbero qualsiasi cosa per avere un lavoro o una donna. Qualsiasi.
A lavoro sono bravissimi a ricordarti quali sono i tuoi doveri, un po' meno ferrati per quanto riguarda i tuoi diritti.
Morale della favola?
Spedite taaaaaanti curriculum!

sabato 27 aprile 2013

Ti piace questo Governo?

Sono venuto a conoscenza, con medio ritardo, del gruppo dei Ministri del nuovo Governo.
Per la maggior parte di loro metto una grossa X a indicare che seriamente non ho idea di cosa combineranno, se faranno qualcosa di decente, di scarso o deprecabile. Nella maggiorparte dei casi sono più probabili gli esiti negativi.
Quella sulla quale riporrei qualche minima speranza in più sarebbe la candidata all'Istruzione, professore ordinario e Rettrice della Scuola Superiore di Sant'anna, anche se il titolo non basta per essere una garanzia di competenza certa.
Per quanto riguarda le scelte in assoluto più emetiche sono indeciso fra Alfano Vice Presidente del Consiglio e MInistro dell'Interno o Miss machecazzohaifattonellavitaperarrivarecosìinalto Beatrice Lorenzin, scelta in virtù di non so cosa come Ministro della Salute.
Orrore.

venerdì 26 aprile 2013

In treatment: la versione pizza e fichi

Per curiosità ho deciso di vedere la nuova versione italiana di In Treatment, la serie della HBO (a sua volta ispirata a una serie israeliana) ambientata nello studio di un analista che interagisce coi propri pazienti.
La serie in questione è stata vista con discreto scetticismo da parte mia, in quanto avevo dubbi che non sarebbe mai stata all'altezza di quella americana, ma mi consideravo aperto rispetto all'evenienza di cambiare idea.
Non è stato così.
Al minuto 7.16 (promo incluso) sono stato assalito da potenti conati di vomito.
Ho interrotto la serie in preda al disgusto e stupito da una reazione negativa nei confronti di un film che non provavo da un casino di tempo.
Una cagata pazzesca!
Castellitto, poverino, è l'unico che si comporta decentemente, in 7 minuti non è che dica e faccia molte cose, ma quelle poche cose le ha fatte bene con una dizione impeccabile, un voce virile e dei gesti misurati e adeguati al ruolo che interpreta.
Peccato sia un raro fiore in un mare di merda.
Partiamo dalla sua paziente, recitata da una cagna senz'appello che recita un paio di battute scritte da un altro cane senz'appello. La cagna inizia con una recitazione falsa e ridicola, ancora più ridicola se si conta che le sue battute sono sono infiocchettate con termini artificiosi e falsi. Provoca quella sensazione tipica che provo ogni volta che vedo una serie o un film italiano che cerca, fallendo pateticamente, di usare termini non propri della lingua italiana, rubati dal mondo americano e tragicamente fuori contesto nella nostra realtà. Se si limitavano a questo era già brutto, ma hanno deciso di renderlo peggiore. Dopo qualche minute il linguaggio della cagna inizia a mostrare slabbrature dialettali, dimostrando così che non è riuscita a restare sul pezzo e rimanere coerente rispetto al personaggio che le avevano detto di interpretare. Insomma se inizi una cosa male, almeno finiscila nello stesso modo!
Ma veniamo all'elemento più disturbante e triste della serie.
È IDENTICA alla serie americana.
O meglio vorrebbe esserlo, ma non lo è, perché è una copia malforme.
La musica della serie dell'HBO?
UGUALE, con qualche minima variazione: più lunga, e questo significa che il promo d'apertura è anche meno incisivo, come se non bastasse!
La prima paziente?
Identica, in tutto e per tutto, a Laura, la paziente della controparte americana.
Stesso aspetto, stessa diagnosi, stesso approccio nei confronti degli uomini, stesso transfert nei confronti del terapeuta. Solo che Laura è più brava e più figa della cagna.
Ma vaffanculo, ma allora bastava affidare la creazione della serie a qualsiasi liceale che copiava la sceneggiatura originale con copia incolla e veniva pure meglio.
Se queste sono le serie cosiddette intellettuali che produciamo, allora forse è davvero meglio se andiamo tutti a guardare I Cesaroni

giovedì 25 aprile 2013

25 aprile: odio le cose fatte a metà

Oggi è il 25 aprile, anniversario delle cose lasciate a metà.
Fra una settimana ci sarà il primo maggio, una festa che tecnicamente non potrebbe essere festeggiata dagli italiani senza lavoro e neanche da quella parte di italiani che hanno un lavoro, ma se ne lamentano in continuazione e questo discorso vale anche per quegli italiani con lavoro che hanno la faccia tosta di lamentarsi con 7000 euro lordi al mese. Esistono persone così e non solo fra i parlamentari.
Quasi tutti gli italiani, sia quei pochi immoralmente pieni di soldi che quelli senza un centesimo, faranno il ponte. A questo punto ci vorrebbe uno di quelli che suonano la trombetta di carnevale per enfatizzare la tristezza insita in tutto ciò.

lunedì 22 aprile 2013

Tipiche scene di ogni giorno





2 giovani adulti fomentati di fronte alla prima scena della puntata pilota appena uscita di una nuova serie.
La serie in questione è quella di Zombieland.
Io sono quello che esulta in mutande.
La scena clue è il momento in cui viene nominato il personaggio più tosto della serie (chi ha visto il film sa di cosa parlo, chi non l'ha visto, cerchi di cambiare le priorità della propria vita!)


NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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