LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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martedì 31 gennaio 2012

Fighi sfigati e sfigati fighi

Abbiamo un problema, un grosso problema.
Berlusconi ha detto una marea di minchiate da quando ha imparato la parola probabilmente e ne ha dette tante altre mentre era Presidente o mentre era all'Opposizione.
Tuttavia gli insulti, le barzellette fuori posto, le battute sconce, le bestemmie, le molestie sessuali velate e non e tutte quelle cose per le quali varrebbe la pena scandalizzarsi (francamente per me scandalizzarsi anche per queste cose è da idioti, ma questo è un altro discorso) non saranno mai ritenute tanto gravi quanto le immani offese che il fu ministro Padoa Schioppa e Martone hanno rivolto ai giovani.
Il primo motivo è perchè gli italiani, perfino molti berlusconiani, ammettono che Berlusconi ne dice tante e, si sa, ci si stupisce sempre di meno quando una persona notoriamente cazzara dice una cazzata.
Il secondo motivo è ancora più semplice: gli italiani sono idioti. Idioti con una groossa coda di paglia per giunta.
Martone ha ragione e ha ricchi dati che sostanziano la sua dichiarazione. Il suo errore è stata la forma, che lascia adito a cattive interpretazioni.
Magari chi si laurea a 28 anni lo ha fatto perchè dopo il liceo ha lavorato e più tardi ha deciso di iscriversi e pagare le tasse universitarie con soldi da lui guadagnati. Una scelta che può essere considerata qualsiasi cosa fuorchè una scelta da sfigato.
Ma di sicuro, chi si laurea dopo i 28 anni, dopo quasi 10 anni dall'iscrizione, ha qualche problema.
Ok, un anno da fuoricorso perchè ti sei voluto divertire; un altro anno perchè hai avuto un grosso problema in famiglia; un terzo anno perchè hai avuto una crisi esistenziale; un quarto perchè hai lavorato. Oltre i 4 anni di fuoricorso per qualsiasi università ho seri problemi a essere comprensivo e, a quel punto, inizio a pensare che forse era meglio che quella persona si metteva a fare qualcos'altro.
Vorrei far notare che le università con più fuoricorso sono penalizzate perchè considerate meno prestigiose, quindi se le università hanno una posizione imbarazzante nella graduatoria delle università del mondo è grazie anche a questi geni.
Chi è iscritto all'università da 10 anni dovrebbe farsi un esame di coscenza invece che incazzarsi con Martone, perchè non solo morirà di fame perchè il mercato del lavoro non lo accetta, ma anche perchè il suo comportamento si ripercuote sugli altri. E a quel punto, siccome il danno non lo fai solo a te stesso, ma anche a chi si dà da fare più di te, fattela una domanda!
Ma noi viviamo in un paese di animi sensibili.
Con questo non voglio dire che chiunque si sia laureato in più di 8 anni sia una pippa, magari ci sono delle persone valide di quella categoria. Ma sono rare eccezioni, sono pronto a scommetterci.
Gli animi sensibili che si sono sentiti tirati in ballo ovviamente non sono stati con le mani in mano e sono passati al contrattacco: Martone è un raccomandato perchè figlio di un giudice.
Che Martone sia un raccomandato è innegabile.
Il problema è che il fuoricorso di 5 anni attua il seguente ragionamento: Martone è uno sfigato perchè è un raccomandato, mentre io sono una vittima della società.
No, sfigatello mio, Martone è una persona molto fortunata che vive in una società fondamentalmente ingiusta quale quella italiana. Ma non si può criticare una persona solo perchè è più sfortunata di altri.
Il secondo ragionamento fallace dello sfigatello è il seguente: Martone è un raccomandato e non merita di criticarmi perchè se sta lì ci sta SOLAMENTE perchè è stato raccomandato.
Che i raccomandati ci siano è un fatto inappellabile, qui come nel resto del mondo.
Che il meccanismo della raccomandazione sia una pratica iniqua è anch'essa una verità incontrastabile.
Molti raccomandati sono persone incapaci che hanno ricevuto immeritatamente un posto da parenti, amanti, politici o chiunque altro. Schettino ne è un chiarissimo esempio.
In un paese civile non sarebbe solo Schettino a finire in prigione, ma anche chi l'ha raccomandato e chi non ha denunciato il fatto se ne aveva il potere. Ma siamo in Italia. I potenti raccomandano, i poveracci se ne lagnano, dicendo che tutti i riccomandati sono degli incapaci che non meritano il posto. Sostanzialmente non fanno niente, ma guai se si ritrovano fra le mani una persona che reputano raccomandata da qualcuno.
E qui ci troviamo di fronte a un altra fallacia: tutti i raccomandati sono degli incapaci che stanno lì SOLO perchè raccomandati.
Ma ne siamo davvero sicuri?
No, perchè se fosse vero che tutti i raccomandati sono incapaci allora non dovreste andare dal medico, dato che qui in Italia esistono una marea di medici figli di medici che esercitano. Mi auguro che non siano tutti incapaci!
Ok, la raccomandazione è iniqua, qui non ci piove.
Martone è stato sicuramente raccomandato, avrà forse avuto delle agevolazioni, avrà avuto delle entrature e un sostegno non indifferente da familiari che conoscevano già il mestiere.
Sicuramente ha barato, probabilmente ci sarà un figlio di proletari che ha provato a seguire lo stesso percorso, ma non ha raggiunto i suoi stessi livelli per questo motivo.
Ma va detto che degli studi li ha fatti, ha seguito un percorso accademico veloce e brillante, ha raggiunto una posizione non indifferente.
Non stiamo mica parlando di Renzo Bossi, questa è una persona che ha studiato. Molto più di Renzo Bossi e dello sfigatello fuoricorso messi assieme!
Sono sicuro che esiste in tutta Italia qualche raccomandato che merita la posizione che ha avuto. Certo avrà avuto una spintarella per salire lassù, ma se non altro l'ha manteuta con competenza, mica è andato a fondo come quel coglione del capitano Schettino!
Esistono dei raccomandati brillanti, nello stesso modo in cui esistono dei fuori corso decennali brillanti. Magari nel secondo caso ce ne stanno un po' di meno in percentuale. Sicuramente, negare che Martone sia competente solo perchè è stato raccomandato, è un ragionamento idiota esattamente quanto dire che se a 28 non sei laureato sei uno sfigato!

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lunedì 30 gennaio 2012

Questo spettacolo....

Questo è uno di quei casi nei quali inizialmente sei portato a schierarti da una parte, poi ci pensi un attimo e guardi che il più pulito ha la rogna. Ma alla fine ti schieri di nuovo dove ti eri schierato prima, perchè hai scelto il male minore.
La polemica del giorno riguarda uno spettacolo controverso che tira in ballo Gesù Cristo e ha offeso i sentimenti dei cattolici, prima in Francia quando la piecè è stata fatta a Parigi, e ora in Italia, dato che c'è stata la replica a Milano.
Effettivamente lo spettacolo in questione è una merda.
Perchè parla di merda e non uso una metafora.
La merda, snobbata da millenni dagli artisti, ha ormai acquisito il suo dignitoso ruolo nel mondo dell'arte dai tempi della merde d'artiste.
E purtroppo, io che sono un povero ignorante benpensante, ancora non riesco a superare quella sensazione di disgusto che mi permetterebbe di apprezzare un'opera d'arte in realtà raffinata come questa.
E qui viene il dubbio amletico sopra citato: è peggio questa sottospecie di intellettuale che, con la scusa del messaggio impegnato, mette in scena la merda in uno di quei polpettoni contemporanei della mia fava, o sono peggio i soliti baciapile che si offendono e gli fanno in realtà una pubblicità più che eccellente a titolo gratuito.
La risposta viene dopo una breve ponderazione: sono peggio i secondi.
L'arte è ciò che scatena una reazione.
E una reazione di disgusto e scandalo è sufficiente a definire un'opera artistica.
Per quanto merdosa e per quanto non valga la pena perderci appresso tempo e denaro a mio parere.
I cattolici sono peggiori per due ragioni.
  1. Sono cascati in un tranello ormai banalotto. Protestando offrono a questo spettacolo uno dei migliori sponsor
  2. La gente, nel bene e nel male, ha il diritto di guardare e creare quello che le pare. Anche le merde più assolute, come in questo caso. Oltretutto vorrei precisare che questo sarà uno spettacolo che si tiene entro 4 mura, non a cielo aperto. Fra l'altro a teatro non ci va ormai più essuno, lì ci andranno 4 radical chic, un paio di alternativi e quei pochi intellettuali libertari italiani che, anche se di malavoglia, ci devono andare per coerenza perchè hanno difeso questo spettacolo a spada tratta. E io non sono uno di quelli.

Il punto è che i cattolici ancora non hanno capito che si devono stare zitti. Non me ne frega un cazzo se si offendono, a me basta accendere la televisione e sono bombardato da messe, messaggi del papa e di vescovi, puttanate di intellettuali credenti e rievocazioni di papi sopravvalutati e incapaci. E non mi offendo, cambio semplicemente canale. Vorrei anche far notare che i vari vescovi e maggiordomi papali hanno rotto le palle anche se lo spettacolo si è tenuto a Parigi e Milano, ben lontano dallo Stato Vaticano, figuriamoci che avrebbero fatto se si faceva a Roma! Questo è il problema del Vaticano. In quanto Stato si trova in un punto preciso del Mondo, purtroppo vicino a casa mia. Ma non sperate di stare tranquilli se vi allontanate di 1000 km per stargli alla larga, perchè è probabile che troverete un baciapile che ne difende gli interessi e dice le sue stesse stronzate. Non sarebbe n buon inizio liberarci almeno dello Stato fisico, dato che il compito della chiesa di rompere perennemente i coglioni agli esseri umani è svolto egregiamente anche senza bisogno di avere uno Stato a cui fa riferimento e dei ministri di culto?


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martedì 24 gennaio 2012

Ma mi volete far venire un infarto?

Appena l'ho saputo mi è preso un colpo.
Monti prevede di abolire il valore legale della laurea.
Detto da un presidente di Università mi sembrava già di per sè un'oscenità, figuriamoci poi cosa significava da un punto di vista non solo personale - 5 anni di vita buttati nel cesso - ma anche per le catastrofiche conseguenze sul piano del mondo del lavoro, già di per sè saturo di laureati disoccupati. Abbassare gli standard significherebbe l'apocalisse.

PER FORTUNA NON È COSI'.

Si tratta di una proposta di legge ancora al vaglio del Consiglio dei Ministri e le riforme riguardano solo alcuni campi.
Innanzi tutto riguarda solo il Pubblico, ma vediamo i punti salienti
  1. Le Università non andranno considerate tutto sullo stesso piano. Una sacrosanta verità, fra l'altro ritengo che le cose già funzionino così per quanto riguarda la selezione del personale del privato. Cari miei, datemi pure del razzista, ma credo che l'Università di Fisica di Pisa valga decisamente di più di quella di Cosenza. Ammesso che laggiù ne esista una
  2. Il voto di Laurea non concorrerà più alla formazione del punteggio. Anche qui parliamo di una regola non scritta già in vigore nel privato. Un 110 e Lode ottenuto dopo 3 anni di fuori corso vale meno di un 100 ottenuto in meno tempo. Smettetela di rifiutare i 28 perchè vi rovinano la media e crescete! Per quanto riguarda la scelta del non far valere il voto di Laurea tout court, magari dobbiamo un attimo pensarci e trovare una maniera per farlo valere in qualche modo, magarai combinandolo con gli anni di fuori corso per l'appunto
  3. Nell'accesso ai concorsi pubblici, salvo eccezioni in cui si richiedono competenze specifiche al settore, il titolo di studio sarà indifferente, ovvero un Laureato in Lingue varrà quanto uno in Ingegneria, a meno che ovviamente non si parli di settori tecnologici dove l'Ingegnere ha la precedenza. Sarà un bel problemino per tutti quei laureati che campavano specificatamente in quel settore, ma è un problema loro, non di tutti. In ogni caso mi va più che bene. Ammettiamolo, alcune Lauree professionalmente parlando sono completamente inutili, è giusto renderlo chiaro e permettere a chi ha seguito Corsi di Laurea inutili di poter almeno ripiegare nel Pubblico con un concorso. Il fatto che in Italia il pubblico stia per essere polverizzato è un altro discorso, ma a maggior ragione c'è poco di cui preoccuparsi riguardo la questione del valore legale del titolo di studio...
  4. Cambio nella valutazione del voto di Laurea. Spero che cambieranno quella regola in base alla quale ti devi mettere a fare i salti mortali per 8 pezzentissimi punti con la Tesi Sperimentale!

E poi si parte con le solite menate su quanto siano depersonalizzanti le selezioni e che non siamo solo numeri. Che ci vuoi fare, finchè siamo troppi è ovvio che si ricorre a metodi simili. Certo, sarebbe diverso se si assumesse più gente per valutare i candidati, in quel modo le liste di attesa sarebbero meno lunghe e si potrebbero adottare criteri meno sbrigativi. Ma non è periodo per assumere gente.


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lunedì 23 gennaio 2012

Momento momento momento momento

Io sono uno di quei fessi che ancora ci crede all'Europa.
Ma francamente non sono tanto entusiasta all'idea di fare entrare la Croazia in Europa.
Ma non per principio, questo è ovvio.
Il problema è che adesso non è proprio aria.
L'entrata di un nuovo paese nell'Unione Europea in un momento in cui l'Unione Europea non va tanto forte, fa tanto campagna promozionale.
Fra l'altro già sento puzza di fregatura.
Certo, il 66 e passa % dei votanti ha votato per il sì, ma bisogna anche notare che solo il 43 % degli aventi diritto ha votato.
Non so quanto è in genere alta l'affluenza da quelle parti, ma questo significa che quasi il 60% dei croati non ha ritenuto abbastanza utile questo voto. Quindi è come se non la volesse proprio l'Europa.
Cattiva, cattivissima idea.
Come se non bastasse, l'articolo parla di quanto sia giusta questa inclusione, dato che la Croazia è uno dei pochi paesi cattolici che ancora era fuori.
E chissenefrega.
Perchè un criterio di inclusione valido per entrare nell'Unione Europea dovrebbe essere la religione? Ancora andiamo avanti con questi ragionamenti del cazzo?
In base a questo ragionamento è stata privilegiata la Croazia a discapito di una Serbia religiosamente parlando complessa.
Se la Croazia vuole entrare è perchè è un paese che spera di ottenere qualcosa dall'entrata nell'UE, magari infleggendo alla Serbia l'ennesimo smacco già che ci sta. E la Croazia non è un paese notoriamente ricco, il che non depone per niente bene.
Lo scenario è questo.
La Croazia entra nella UE grazie a una scelta popolare in realtà non molto entusiasta.
Non è detto che l'entrata nel mercato europeo sia buona cosa per lei e i partner dell'Unione, senza contare poi che sicuramente i ben più vicini serbi sicuramente ne soffriranno.
Gli europei si sono fatti tanti problemi quando si trattava di fare entrare la musulmana Turchia e creando broblemi coi vicini curdi e greci, ma non credo che gli stessi problemi potrebbero nascere fra l cattolica Croazia e i vicini serbi e bosniaci.
Ah certo, i croati sono cattolici, sicuramente saranno molto più mansueti no?
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giovedì 19 gennaio 2012

La carica dei peones

Mi sono trovato di fronte a un dilemma cocente nello scegliere l'argomento che avrebbe interrotto il mio silenzio che dura da un po'.
Da una parte lo scontatissimo caso delle polemiche sulla nave affondata; dall'altra la rivolta dei forconi. Alla fine ho optato per la rivolta dei forconi, ma vorrei precisare che è un argomento potenzialmente banale quasi quanto quello della nave.
Questa rivolta dei forconi è stata soppiantata sui giornali dalla prima banale notizia della nave. Niente di nuovo. Il fatto che questa rivolta nel Mezzogiorno sia passata in sordina ha scatenato l'inevitabile reazione da parte di chi sostiene la contro-informazione su internet e segue l'adagio se non appare in prima pagina è SICURAMENTE una cosa di vitale importanza.
Questo significa che il popolo web, da sempre orgogliosamente controtendenza, si unirà con questi pecorari arrabbiati che vogliono fare casino.
Peccato che questi pecorari non siano poi tanto in controtendenza, dato che mica sono solo loro quelli che ce l'hanno con l'attuale Governo, al pari di tassisti, benzinai, politici e chi più ne ha più ne metta. Viene anche da sé che, se quasi tutte queste persone (guarda caso, la maggior parte di loro fanno parte di una categoria che vede lesi i propri privilegi) sono incazzate col Governo, la tendenza all'attacco alla politica non fa più tanto contro-tendenza come una volta, ma diventa a sua volta una moda altrettanto banale.
Dimentichiamo poi che questi pecorari sono siciliani.
E la Sicilia è una regione potenzialmente ricca al pari di quelle che stanno al nord.
Non stiamo parlando di una zona povera vessata che, esasperata dalle prepotenze del Governo, si ribella. Parliamo di una regione con lo statuto speciale, che fondamentalmente non se la passa tanto male, e i cui problemi (perdonatemi se sparo cose banali anche io!) hanno un'origine precisa: la Mafia. E i leghisti non rompano le scatole con varie strumentalizzazioni della mia fava, perchè la Mafia ormai è arrivata anche dalle loro parti.
I tizi coi forconi laggiù che stanno facendo casino hanno fin'ora convissuto con i mafiosi che sono la fonte del 90% dei loro problemi e un paio di tasse in più sono uno sputo rispetto a tutto il resto.
Ora che stanno col forcone in mano stanno solo facendo il gioco dell'unica autorità che li ha fin'ora schiavizzati, ovvero quella mafiosa.
E non vanno definiti come degli eroi al pari dei briganti che combattevano contro l'occupazione savoiarda dopo il regno d'Italia. Sono persone manovrate da coloro che li hanno resi poveri e se non sono manovrate sono ugualmente colpevoli, perché se si fossero ribellate a quelli che sono stati i loro veri padroni negli ultimi 100 e passa anni non starebbero ancora con i forconi in mano come nella rivolta dei Vespri Siciliani!

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domenica 15 gennaio 2012

Così non va

C'è uno paese dove, all'interno dei confini nazionali, l'autorità dello Stato non è l'unica autorità che influisce sulla sorte degli individui. Questa organizzazione non solo influisce e determina a volte i destino di molte persone al pari dell'autorità ufficiale, ma a volte la sua influenza è di gran lunga maggiore rispetto a quest'ultima. Spesso i governi di questo paese hanno cercato cercato di limitare e controllare l'influenza di tale organizzazione, ma invano e spesso è capitato che fosse lo stato a essere influenzato da questa istituzione.
Il paese di cui stiamo parlando è naturalmente l'Italia, la quale combatte contro questa istituzione dai tempi dell'Unità. Ma non è una guerra pulita: il problema di quest'organizzazione è che è radicata all'interno dei confini dello stesso Stato italiano ed è quindi sempre molto difficile combattere contro un nemico che hai in casa e che controlla direttamente o indirettamente milioni di cittadini italiani con tanto di diritto di voto.
Viviamo in tempi di crisi.
Il nuovo Governo sta cercando tutti i modi possibili di reperire soldi e non è il caso di fare altri tagli. E giustamente ha deciso di procurarseli nella maniera più giusta possibile: prendendo tutti i soldi che questo nemico di cui sto parlando sta derubando da decenni.
Non dico di stroncare definitivamente questo male del paese italiano, sarebbe pura utopia, dico semplicemente che sarebbe una gran bella cosa se lo Stato italiano gli fottesse qualche milione.
Qual è il modo più intelligente per ottenere una simile cosa?
Non di certo organizzando un incontro fra i rappresentanti dello Stato italiano e i membri di quest'istituzione.
Avrebbe senso se Monti si vedesse con i rappresentanti di Mafia, Camorra, 'Ndrangheta e Sacra Corona Unita e gli dicesse ragazzi non è bello quello che fate ogni giorno, cercate di limitare le vostre malefatte, almeno ridurle ai giorni festivi?
Non credo.
È inutile discutere con un mafioso, dato che anche il mafioso meno spregiudicato non ha nessuna voglia di dare un soldo allo Stato italiano.
Ovviamente Monti oggi non ha avuto un incontro con i rappresentanti della Mafia, anche se sono sicuro che molti di voi avranno pensato che parlavo di Mafia nell'introduzione.
Parlavo in realtà di qualcosa di molto più simile alla Mafia di quanto possiate pensare: il Vaticano.
Il Vaticano è un'istituzione che ha fatto esattamente tutto quello che ho detto fin'ora.
E i soldi che dovrebbe darci, ma che in realtà non mollerà mai sono ovviamente quelli dell'ICI.
E Monti ieri avrebbe parlato di quello, perché la cosa importante era quella, non tutte le solite puttanate su famiglia, valori e altre vaccate.
E ovviamente la questione ICI è stata rimandata.
Perché il Vaticano non vuole sborsare.
Filippo il Bello prese a ceffoni un papa per questioni analoghe, i più pensano che Enrico VIII si allontanò con la chiesa per una scopata, ma le ragioni vere avevano sempre a che vedere coi sodli dei preti.
Bei tempi erano quelli.
Tuttavia, senza bisogno di invadere Roma coi lanzichenecchi, Monti avrebbe potuto risolvere la questione senza le armi.
In fondo molti degli immobili del Vaticano stanno nello Stato italiano e siccome la giurisdizione è dello Stato italiano, lo Stato italiano ha il diritto di tassarli.
Una decisione simile può essere tranquillamente unilaterale.
Non c'è bisogno di chiedere al papa se lo Stato italiano può tassare i beni della Chiesa, lo si fa e basta. Per ora Monti ha visto il papa temporeggiare, al prossimo incontro potrebbe ricevere un no. Sarebbe meglio se facesse direttamente di testa sua.
Monti è tanto bravo e carino, ma deve sporcarsi le mani, a costo di sembrare un dittatore prepotente che se la prende coi soldi dei ricchi e dei religiosi. Tanto in ogni caso lo accuserebbero di una cosa simile in ogni caso, anche se non lo facesse!
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giovedì 12 gennaio 2012

Ruba al povero per sfamare il ricco

Robin Hood è tornato in Italia da una lunga vacanza. Probabilmente dedita al turismo sessuale minorile.
Grande notizia per chi rischiava di perdere casa, macchina e cane per pignoramento.
Le multe arrivate per raccomandata da Equitalia sono state dichiarate nulle.
Equitalia è quell'istituzione che, come diceva il nome, formalmente era deputata a mantenere l'equità e permettere che tutti fornissero il proprio contributo fiscale. Peccato che viviamo in Italia, dove il ricco si dichiara impunemente povero per pagare meno tasse e dove il povero, già povero di suo, è l'unico a essere preso di mira da chi dovrebbe invece spolpare chi ha più soldi.
Quanta ironia per un istituzione chiamata in tal modo!
Finalmente una buona notizia!
A chi la dobbiamo?
Alla Provvidenza?
A Monti?
A Babbo Natale?
A nessuno dei precedenti.
Sapete fare 2+2?
9 dicembre 2011. Pacco bomba a Equitalia.
Potrà significare qualcosa no?
Equitalia è questo: il debole che se la prende col debole.
No, dicono quelli di Equitalia, non possiamo rompere le scatole a chi va in giro in Mercedes, possiamo accontentarci di depauperare chi è già povero di suo.
Magari un pensionato che si è dimenticato di disdire in tempo l'abbonamento Sky e che non ha letto quelle simpatiche clausole che ti dicono che se salti una rata possono anche rubare gli organi dei tuoi nipoti; magari una famiglia che riesce appena ad arrivare a fine mese e ha deciso di non pagare la tassa dell'immondizia.
I deboli sono tanti, a volte non pagano ed ecco che ti ci butti sopra, gli blocchi la macchina, lo stipendio, qualcosa lo puoi sempre fare.
Equitalia è una delle istituzioni più odiate dagli Italiani, peggio della Mafia, peggio di Al-Qaeda.
Cosa succede quando qualcuno fa capire a Equitalia cosa la gente pensa di loro?
Fanno un passo indietro. Perchè chi dirige Equitalia è un codardo, è come un bullo che non perseguiterà più un secchione dopo che quest'ultimo gli ha rifilato un calcio nelle palle.
Ora dirò una cosa che non mi sarei aspettato di dire qualche mese fa.
Dio benedica gli anarchico-insurrezionalisti, così definiti nell'articolo che ho riportato.
Loro non sono come i masocomunisti, i perbenisti o i pacifisti.
Questi ultimi segretamente gioiscono di questo atto, ma non possono apertamente appoggiarlo perchè eh io non appoggio la violenza.
Loro hanno capito che fra chi ci Governa ci sta qualche vigliacco.
E, finalmente, invece di spaccare 2 vetrine o bruciare un paio di cassonetti, questi famosi facinorosi hanno finalmente capito a chi devono rompere le scatole. Ce ne hanno messo di tempo per capirlo, però alla fine ce l'hanno fatta.
E a questo punto mi ritrovo a pensare: siamo così messi male da dover sperare di essere salvati da bombaroli simili? Evidentemente sì.



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lunedì 2 gennaio 2012

Gli estranei se li portino

Premetto che io leggevo i libri delle Cronache ben prima che diventassero una moda grazie alla serie dell'HBO.
La serie comunque merita. Molto fedele ed efficacie come trasposizione, l'unico neo per ora si è limitato a una sciatta decrizione delle battaglie del bosco dei sussurri e di Forca Verde, ma lo perdoniamo, dato che il giudizio globale è eccellente.
Ma ho paura per una cosa: che i leghisti si approprino della serie per sfruttarla come portavoce ideologico dei loro ridicoli ideali.
Già l'hanno fatto con Bravehearth, identificandosi con gli scozzesi di Wallace.
Le potenzialità ideologiche di Game of Thrones sono altrettanto seducenti. Gli uomini del nord, freddi, austeri e onorevoli contro quelli del sud, prepotenti, meschini, scorretti.
Approdo del Re si presterebbe come eccellente metafora della Roma Ladrona secondo la retorica del carroccio, mentre Grande Inverno sarebbe la Milano che lavora e manda avanti tutti gli altri.
Qualche problema potrebbero averlo nell'equiparare terroni e immigrati ai bruti, perchè in questo caso l'invasione proverrebbe da nord e non da sud.
Speriamo che non gli venga quest'idea.
In fondo, dopo quella porcata di Barbarossa, i leghisti hanno dimostrato di non essere in grado di guardare film. E le probabilità che esista un leghista che sappia leggere e metta le mani sul libro di Martin da cui è preso il telefilm sono ancora più basse. Speriamo bene...
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NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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