LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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martedì 29 gennaio 2008

Fonzie vs TIM

Qui sotto, ecco un altro intervento di un nostro affezionato lettore. Le belle notizie non stanno proprio finendo….non so quanti di voi conoscono il fatto che sto per raccontarvi e spero di rendermi utile con quando sto per dirvi…vi anticipo che ogni evento è buono per fregarci!! Giorno 1 - Ho provato la connessione umts del mio cellulare collegandolo al pc, così dopo aver configurato i vari parametri riesco a connettermi, controllo la mia email e scarico un allegato. Vado a visualizzare i dettagli di connessione e vedo durata 8 minuti, download 3.7 mega e mi disconnetto… il mio credito residuo era sceso di 25 euro, vabbè, me la sono cercata , lo immaginavo che costava, domani mi ricarico il cellulare… Giorno 2 - Provo a chiamare con il cellulare e mi ritrovo senza credito (maledetta TIM che ti aggiorna il credito in ritardo!!) quindi ricarico 30 euro la mia sim per ritrovarmi con 9 euro!! COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?! Chiamo immediatamente la TIM….parlo con l’operatore e mi dice che la mia connessione umts è durata 8 minuti aveva scaricato 8 mega di dati quindi gli addebiti erano giusti e mi ha aggiunto che se dovevo fare qualche reclamo su questo evento avrei dovuto richiamare sabato 29 dicembre per poter parlare con l’assistenza. Quindi ho chiesto ma perché mi sono ritrovato solo con 9 euro dopo aver ricaricato di 30!? La risposta fu a grandi linee che ero andato sotto zero con i costi della connessione, quindi se volevo che questo mi venisse annullato avrei dovuto chiamarli prima di ricaricare il cellulare… Ma che novità è questa!? Che vuol dire che ogni volta che arrivo a 0 euro devo chiamare un operatore per chiedere se ho qualche euro di addebito così me li tolgono!? MA A CHE COSA ME LA SONO COMPRATA A FARE UN SCHEDA PREPAGATA SE POI POSSO ANDARE SOTTO ZERO DI BEN 21 EURO!? Posso capire se mi addebiti 2-3 euro su una nuova ricarica, ma così questa è una bella e buona truffa!! Sembra che la mia stessa disavventura non sia così sporadica e sembri non riguardare solo la TIM http://quellidellamala.wordpress.com/2007/05/09/disservizio-wind-stavolta-sono-409e/ Sembra che poi problemi analoghi ci siano anche per il normale traffico telefonico. Leggendo su internet molti hanno telefonato per l’annullamento credito, altri hanno chiesto e ottenuto la portabilità con credito negativo http://forum.smsclient.it/lofiversion/index.php/t11220.html

venerdì 25 gennaio 2008

A ciascuno il posto che merita.


Ci vorrebbe un bel governo tecnico, almeno ognuno si occupa di quello che sa fare meglio. Il blog propone questa lista.

Presidente del Consiglio: Grande Puffo. Anziano, saggio,rispettato, cosa volete di più?
Ministro degli Esteri: Attila l’unno. Radi al suolo un paio di città e finalmente l’Italia inizierà a valere qualcosa nelle politiche internazionali!
Ministro delle Finanze: Al Capone. Direi che ha le mani sufficientemente in pasta per gestire la cosa no?
Ministro dello Sport: Edward Teach, detto Barbanera. Perché? Perché uno che muore dopo aver subito 25 ferite, di cui 5 da arma da fuoco, doveva essere uno che il corpo lo curava molto bene.
Ministro delle Politiche sulla Famiglia: Don Vito Corleone.
Ministro delle Telecomunicazioni: Larry Flint.
Ministro delle Pari Opportunità: Vladimir Luxuria. Così soddisfiamo entrambi i sessi. Più pari opportunità di così!
Ministro della Sanità: Dr Cox. Lo voglio vedere mentre cazzia qualche primario incompetente chiamandolo con nomi femminili.
Ministro della Giustizia: Maximilien de Robespierre. Il primo a testare la ghigliottina reintrodotta dal nuovo ministro sarà Clemente Mastella. Te lo do io l’indulto, stronzo!
Ministro delle Solidarietà Sociali: Rocco Siffredi. Così tutti lo prenderanno in culo senza distinzioni.
Ministro della Difesa: Chuck Norris. Altro che guerra atomica, calci rotanti!
Ministro dell’Università: John Belushi. Già lo vedo, vestito con la toga a gridare TOGA PARTY!
Ministro degli Interni: Saddam Hussein. Dite quello che vi pare, ma con lui in Iraq filava tutto liscio!
Ministro delle Relazioni Internazionali: Sharon Stone. Con lei il prestigio italiano è assicurato.
Ministro dell’Ambiente: Pecoraro Scanio. Devo ammetterlo, era uno dei pochi che stava bene dove stava perché faceva quello che sa fare: rompere i coglioni sull’ambiente.
Ministro della Cultura: Tinto Brass.
Ministro dell’Istruzione: Luciana Littizzetto.
Ministro delle relazioni inter-religiose: Federico Moccia. Un uomo inutile per un ministero inutile.
Ministro dei trasporti: Benito Mussolini. Bhe, quando c’era lui i treni arrivavano in orario!
Ministero della Ricerca: MacGyver. Dategli una graffetta, una scatoletta di tonno e un accendino e abbiamo svoltato con la fusione a freddo!

martedì 22 gennaio 2008

Benvenuti in Italia


Prodi si dice tranquillo.
Mi piacerebbe vedere se dicesse la stessa frase anche se si trovasse sulla prua del Titanic, mentre il piroscafo si sta spezzando in due. Probabilmente direbbe la stessa cosa. Il Governo sta rischiando grosso per l’ennesima volta, forse è l’ennesimo falso allarme, forse stavolta è fatta.
Tiriamo le somme.
Con Berlusconi, quando qualche membro del governo veniva pizzicato per questioni legali la faccenda veniva sotterrata. Ora la faccenda non viene sotterrata, in compenso, se un pezzo grosso (di merda) viene pizzicato, questi fa crollare il governo. Forse è un miglioramento, ma onestamente ancora non sono soddisfatto.
Forse dovrei andarmene in un paese più stabile e con un governo più credibile.
Qualcuno ha qualche biglietto per il Guatemala?

domenica 20 gennaio 2008

eMo...EmO..emO.....e mo basta però!


Da qualche anno a questa parte in Italia si sta sviluppando un fenomeno sociale di cultura giovanile che sta avendo parecchia risonanza nel modo di vestire e nella musica di questi anni: sto parlando della cultura Emo. Il termine Emo di per sé si riferisce ad un tipo di musica molto in voga in America alla fine degli anni 90', che prende i suoi spunti dalla musica punk-pop californiana,differendo di poco da essa per le sonorità più cupe,i testi delle canzoni più tristi e l'uso indiscriminato di urla angoscianti che caratterizza la maggior parte delle canzoni. Se li vedete per strada vi capiterà sicuramente di riconoscerli : ragazzi dai tratti efebici, truccati di nero sotto agli occhi con la matita, frangette oliate all'inverosimile, piercing e tatuaggi con stellette, magliettine a righe, scarpe Converse, smalto nero sulle unghie e altre cagate simili che danno il voltastomaco.

Tipici luoghi dove potreste incontrarne uno sono gli angoli bui delle discoteche, o in un cesso mentre si pettinano i capelli con una mano mentre con l'altra si fotografano con il cellulare, oppure potreste beccarli radunati tra loro a Piazza del Popolo, intenti ad urlare bestemmie contro la vita/Dio/i passanti/il Sole, come se fossero uno stormo di corvi impazziti. Generalmente gli emo vengono presi per il culo da tutti a scuola o nelle università : coatti, gabber, metallari, alternativi, rasta, hippy, nonne, calvi, obesi, ritardati. Sono un movimento che sta sfociando nel ridicolo.

Di per sé non è per niente diverso da un qualsiasi movimento giovanile di quelli che ci sono stati a partire dagli anni 80', solo che con la storia delle insicurezze e frustrazioni giovanili si tende nuovamente a creare un marketing di un movimento che dall'alternativo diventa “appiattitamente” ridicolo. Ragazzi incompresi dai volti angelici che soffrono le mille pene d'amore, la cupezza della vita, suicidio e morte , voglia di volare ed esagerazione delle emozioni collettive di gruppi di ragazzine di 15 anni, sono tutti denominatori comuni dell'allegra schiera di giovani in questione. Ne ho le palle piene delle rose nere, dell'avvizzirsi della vita, della voglia di suicidio, delle lamette, della voglia di autolesionismo e dell'eterno dolore che si prova nel vedere un piccione morto spiaccicato sull'asfalto. Un minimo di buon gusto!

Si tende come al solito ad esagerare qualcosa che alla base potrebbe essere alternativo e fuori dagli schemi, ma che già da adesso e nel tempo avvenire, diventerà tedioso, scontato e "fuori moda".
Alla fine però non ci si può aspettare nulla,se pensi che come al solito,ad ingrassare le fila di questo movimento sono sempre i soliti ragazzini e ragazzine di 15 anni che credono di essere superfans dei Mai Chemical RomanZ solo perchè hanno scaricato un paio dei loro cd, o che credono di essere alternativi perchè hanno letto il Giovane Holden di Salinger...

P.S. Solo per la cronaca, li apprezzo pure io i Mai Chemical Romanz, lo ammetto...però voi signorini, dateci un taglio (e non parlo delle vene).

mercoledì 16 gennaio 2008

Gaudio e tripudio!

Come si fa a non festeggiare per una notizia simile?

Il Mastellone si dimette e la moglie è ai domiciliari. Il Ceppalonico dice che si dimette per "senso dello Stato". Sì vabbè!
Ma in fondo glielo concediamo, un politico ha diritto di finire il suo mandato come l'ha cominciato: sparando cazzate!

martedì 15 gennaio 2008

Se l'Università ti censura la Chiesa che fa?

In seguito alla faccenda della visita alla Sapienza, Radio Vaticana, ha definito l’atteggiamento dei professori contrari alla visita del papa, “censorio”.
Il maiale che da del porco alla colomba, tanto per citare Dan Aykroyd, come se il mostro di Rostov desse del deviato al primo tizio che incontra per la strada. Fra l’altro la faccenda in questione, il processo a Galileo, parlava proprio di questo, di uno degli infiniti episodi in cui la Chiesa ha messo il naso fra gli affari altrui per cercare di limitare la libertà di espressione.
E non dimentichiamo che un paio di mesi orsono Decameron è stato censurato proprio dopo aver parlato in una sua puntata dell'ultima Enciclica papalina, "Spe Salvi". Concidenza? Forse sì forse no....
Ma sorvoliamo. Questo non è che uno dei tanti episodi nei quali la Chiesa, come sta facendo ultimamente, carica a testa bassa contro lo Stato italiano. Non usa più le subdole finezze diplomatiche che usava una volta, tanto ci troviamo già in un periodo decisamente reazionario di per sé. Il vecchio Ratzi si sente sicuro di attaccare senza problemi e senza la benché minima tattica, ogni occasione è buona per esporsi e rompere i coglioni, l’Italia laica che dovrebbe mandarlo affanculo è in minoranza e troppo instabile, con troppi dissidi interni per poter fare fronte comune e rispondere a queste palesi e ottuse prepotenze.

Concentriamoci invece su una altro punto, sulla maniera in cui questi si comportano. Parlano di censura, li vogliamo censurare, poverini. Dimenticano che hanno infangato qualsiasi condotta di creanza nei confronti di chi ti ospita.
Se tu vai in un'università e tiri delle tesi revisioniste del cazzo su un processo iniquo fatto quasi 400 anni prima e, una volta diventato papa, intendi tornare a parlare nella stessa università, vuol dire che te la stai cercando e che la tua è una provocazione bella e buona. Non ti lamentare poi se l'intera Facoltà di Fisica insorge.
Se mi invitano per una cena in una casa di amici, alcuni dei quali sono musulmani credenti, io due giorni prima della cena passo per una chiacchierata e dico che secondo me Maometto era un pappone. Non mi posso stupire se mi dicono che alla cena non sarò più ospite gradito.
La Sapienza, a differenza della LUISS e della Cattolica, non è un’università della Chiesa, non è roba loro e se non vuole più un papa fra le sue mura, che l’ha attaccata nonostante l’avesse invitato, non si parla di censura, si parla di un’umana reazione di fronte a una meschina pugnalata alle spalle.
La Chiesa fa tutti questi discorsi sul rispetto, sull’amore, sulla libertà, ma questi sono tutti discorsi che dobbiamo applicare verso i cristiani, anzi, verso i cattolici. Per tutti gli altri, questi discorsi non valgono, se vuoi avere diritto a uno sputo di rispetto, di stima, di considerazione, ti devi convertire, sennò sei un povero stronzo e non hai diritto a nessuno di questi.

venerdì 11 gennaio 2008

Hitler era vegetariano. Fatevene una ragione.

Chiunque abbia imbastito almeno una volta nella vita una discussione con un vegetariano su quanto è brutto mangiare carne, avrà detto almeno una volta che anche Hitler era vegetariano, facendo crollare tutti i discorsi della controparte sull’amore dei vegetariani verso gli esseri viventi (e se non lo sapevate prima d’ora, ditelo alla prossima discussione). Girando per internet, con l’unico scopo di attaccare briga in qualche forum, mi è capitato di sentire difensori del vegetarianesimo dire che Hitler, in realtà non era vegetariano, il suo presunto vegetarianesimo era solo una voce diffusa dalla propaganda nazista per alimentare il culto della sua personalità di ariano e puro individuo.
Teoria interessante, approfondiamo.
Ho cercato su internet e ho scritto su google la voce “Hitler vegetariano”.
Ed è uscita un’ampia lista di siti che, nelle prime quattro pagine che ho letto, sostengono quasi all’unisono che Hitler non era vegetariano.
Piccolo particolare.
La totalità di queste informazioni è presa da siti animalisti, vegetariani e vegani.
E allora, se permettete, la cosa ti fa storcere il naso.
Gli storici hanno detto che Hitler era vegetariano. Se qualcuno deve confutare questa affermazione deve essere sufficientemente autorevole perché se due persone dicono due cose diverse su un personaggio storico, io do retta a quello più autorevole, a quello che ha delle prove a sostegno della sua tesi, o perlomeno, una persona con un titolo di studio che mi fa pensare che ne sappia qualcosa più di quell’altro. Se da una parte ho uno storico che dice che Hitler era vegetariano e dall’altra ho signor chissenefotte che tiene uno dei cinquemila blog vegetariani in rete e dice che questa è una balla io, mi dispiace per lui, ma do retta allo storico.
Possiamo parlare anche di uno storico di cinquant’anni fa, ma uno storico rimane e quando si parla di storia noi dovremmo dare retta agli storici, non allo sfigato che si è messo a fare due ricerchine su wikipedia per dimostrare le sue puttanate.

La gente continua a fare dei ragionamenti comodi del cazzo, ma la realtà è molto più complicata e i ragionamenti non valgono in entrambe le direzioni.
Molti grandi personaggi sono vegetariani, ma non è per niente detto che molti vegetariani siano dei grandi personaggi. I vegetariani sono tanti e i grandi personaggi sono pochi, veramente troppo pochi. E qualche vegetariano montato sotto sotto continua a pensare che, dato che Einstein e Leonardo erano vegetariani, anche lui è un genio, dato che è vegetariano e cita in continuazione le loro frasi.
E, siccome Leonardo era un pacifista Gandhi era pacifista e lui (che si ritiene un grande personaggio come loro) è pacifista, allora tutti i vegetariani sono pacifisti. Ma le cose non funzionano così e Hitler è un eccezione, ma anche se fosse vero che non era vegetariano, stai sicuro che qualche vegetariano violento lo trovi, con tutti i vegetariani che ci sono.
Concludendo, se mai incapperete in una altro discorso con un vegetariano o vegano radicale, se siete in difficoltà tirate fuori la carta vincente di Hitler e se l’altro tirerà fuori il discorso che non è vero, sfidatelo a fare una breve ricerca su internet e se i siti che diranno questa cosa saranno tutti di ambiente vegetariano-vegano-animalista-politically correct, fategli una bella pernacchia anche da parte mia.

martedì 8 gennaio 2008

Alexander: non è cocktail, ma un imperatore!

Il film mi impone un giudizio controverso. Sicuramente non basta a rappresentare in modo decente tutte le imprese di Alessandro, ma questo più che altro perché non sarebbero bastate cinque ore di film.
La battaglia di Gaugamela è stata particolarmente deludente. La ricostruzione è buona, ma visivamente lascia a desiderare, si poteva fare di meglio e l’errore più grave è stata la scelta di mettere durante tutta la battaglia uno schifo di colonna sonora che davvero non c’entrava una minchia.
Contrariamente a quanto succede di solito, il secondo tempo mi è parso migliore del primo. La seconda battaglia del film non è male, diventa visionaria con un bell’effetto. Ma la parte migliore è quella che riguarda direttamente Alessandro perché diciamolo, questo film rappresenta la vita di Alessandro, i suoi dubbi, le sue fisse, la sua vita e, siccome siamo una razza di guardoni, le sue preferenze sessuali. Viene chiarita solo nel secondo tempo la morte del padre Filippo, bella manovra, tiene il pubblico sulle spine, anche se ci sono quelli che sanno già com’è andata la storia. E descrive il suo allegro rapporto con le figure genitoriali. Amore-odio col padre, rapporto simbiotico con la madre, morte del padre su ordine della madre, bacio con la madre. Sempre contando la mia antipatia per Angelina Jolie – che fra l’altro, ha recitato bene, devo prenderne atto – avevo sempre pensato che fosse stata una cazzata mettere un’attrice a fare la parte madre di un personaggio recitato da un suo coetaneo. Ma ora tutto quadra.
Perché diciamolo, con un padre stronzo e una madre così troppo esageratamente fica cosa ti aspetti che succeda? Un padre che muore “chissà perché” e almeno un bacetto alla mammina, cosa che succede.
Triade edipica insomma, con la sola variazione per il fatto che l’omicidio paterno e l’incesto non sono desideri inconsci ma avvengono realmente, roba per la quale Freud si metterebbe a festeggiare ballando nudo. Ti credo che era omosessuale, con una madre protettiva e gnocca come Olimpia, tutte le altre donne sarebbero sembrate irrimediabilmente inferiori!
E da lì, Alessandro scappa di casa tormentato dal senso di colpa e dalla paura di finire di nuovo a commettere l’incesto con quella gran pezzo di femmina che è la sua mamma.
Alla fin fine è un bel film, specialmente se uno vuole un film sulla vita di un personaggio famoso.
Se lo vogliamo prendere invece come film storico, diciamo che se la cava, ma è piuttosto riduttivo, perché hanno ridotto la carriera militare di un genio tattico come Alessandro a sole due battaglie, si poteva fare di meglio. Insomma, passiamo al sodo, non ci concentriamo troppo sulle turbe psichiche dei grandi personaggi e concentriamoci sulle azioni che hanno compiuto. Nel caso di questo film più fatti e meno sesso gay!

Siccome ultimamente me la tiro parecchio, d'ora in poi metterò un voto ai film di cui parlo.
Voto 7/10 (regalato)

venerdì 4 gennaio 2008

Generazione senza nerbo



Molto spesso la nostra generazione ne ha sentite di cotte e di crude dai propri genitori nelle situazioni di maggiore difficoltà o nei momenti di attrito, tipici in età adolescenziale tra padre e figlio. "Quando ero giovane io a 18 anni già si lavorava" , o "per ottenere una cosa bisognava sudare, avete sempre la pappa pronta, non siete abituati alle difficoltà" " siete una generazione senza più idee" e tante altre cagate tanto per sensibilizzarci di più al dovere. Tanto di cappello, di sicuro ne avranno passate più di noi. Ma la cosa più irritante in questo contesto non è tanto il sistema di lamentele in sè , quanto l'uso ed abuso smodato di una parolina magica, la parolina magica che viene utilizzata sistematicamente per accentuare lo stacco generazionale tra noi e i nostri genitori: il 68... Di per sé il 68 è stato un anno più che utile per “svecchiare” l'Europa, creando quel movimento studentesco controcorrente che avrebbe cambiato modo di pensare e stile di vita europei negli anni 70..ma dopo 40 anni basta... Lo odio! Sembra quasi che la generazione che si sia più data da fare negli ultimi 100 anni sia quella vissuta a cavallo tra gli anni 60 e 70. La nostra professoressa di filosofia ce lo ricordava sempre, come una condanna a morte, in un ora pro nobis che ormai si è ossidato nelle pieghe più nascoste della mia mente: siamo dei senza-midollo, stupidi, ebeti, consumisti, maschilisti, mangia patate, tossici, ladri di galline e chi più ne ha più ne metta. E gli anni 10' sono anni di transito nella storia Europea, l'Italia è appena nata ed è ad uno stadio ancora primordiale di sviluppo. Negli anni 20' , 30' e 40' l'Italia era sotto il fascismo, quindi c'era poco da cambiare il mondo. Gli anni 50', eh beh, sono gli anni del boom economico, ancora bisogna aspettare, la gente era troppo poco istruita per poter agire di dovere, in più c'è il problema del dopoguerra. Ed ecco i 60'. La perfezione. L'idillio. Pace, amore, lavoro, le 8 ore in fabbrica,gli scioperi,diritti civili, lotte civili, rivolte contro lo stato, intellettuali, Guccini, carciofi alla giudia, fagioli con le cotiche e vino della casa. E basta. Siamo quelli cresciuti nell'agio. Chiamateci scemi! Noi siamo quelli che guardano mtv, che pensiamo solo ai vestiti di marca, ai motorini, al calcio e alle discoteche. Non guardo più mtv da quando avevo 15 anni, i vestiti di marca li compro quando ho messo soldi da parte (non li vado a rubare agli operai boliviani sottopagati,so' soldi miei, li uso come voglio e non rompete i coglioni) , il calcio non l'ho mai seguito in vita mia, il motorino non lo porto manco se me lo regali e in discoteca ci vado con gli amici solo per fare il coglione. Basta co 'sti stereotipi.
Ovvio,se non abbiamo di che lamentarci è di certo grazie alle lotte civili fatte dai nostri genitori in gioventù, ma ora cribbio non fatecene una colpa! Certe volte preferisco di gran lunga le generazioni degli anni 10' e 20', quelli si che possono vantarsi di essere tosti! Appena nati, già botte per ricordarti che ora non sei più al caldo e la pappa non è più gratis. A 7 anni, via col carretto a vendere il latte giù in paese. A 12 nel campo ad aiutare il babbo e i fratelli più grandi ad arare. E a 16 anni, giù in trincea a fare a schiaffi con gli Austriaci! E dai 20 anni ti aspettano in successione matrimonio, figli a profusione, lavoro, lavoro,lavoro,lavoro....morte. Volevamo parlare di difficoltà no? Basta con queste lamentele del tutto demodè. I giovani vengono su come i vecchi e la società li crescono. Punto. Altro che “ai miei tempi pane e cipolle” . Fatevi un esamino di coscienza e prendetevi la responsabilità di aver tirato su una – come magari la vedete voi – mandria di scavezzacollo tutto birra, discoteche e magliette prada. Si stava meglio quando si stava peggio (scherzo eh!!!!!).

mercoledì 2 gennaio 2008

Non sei un numero sei una merda.

Franca Rame, senatrice, sta preparando le dimissioni al Senato.
Sorvoliamo il motivo che l’ha spinta a farlo E anche il fatto che odio quelli che si dimettono quando non c’è qualcosa che gli piace e fanno questi ricatti infantili.
Ma sentiamo un po’ la sua dichiarazione "Dopo l'approvazione della Finanziaria mi dimetto, il Senato è il frigorifero dei sentimenti e io non sono un numero che conta solo quando deve votare rosso o verde".
Non sei un numero? Sì che lo sei stronza, essere un numero è il tuo dovere principale all'interno di una democrazia, è proprio questo il problema! Ti pagano per essere un numero e prendi pure una marea di soldi e ora, dopo tutti i soldi che prendi, le varie agevolazioni e l’immunità parlamentare, non ti puoi mettere a fare l’offesa. Si lamenta che il lavoro in politica è alienante e che non contano i suoi sentimenti. Bhe, allora si trovi un lavoro fra i poveri mortali, si iscriva a un’università sapendo che tanto non troverà mai lavoro, si metta in fila alle agenzie di collocamento. O magari potrebbe darsi alla grande vita della bambocciona, tutto il tempo chiusa in casa con i genitori. Divertente no? Poverina, dev’essere proprio stressante il lavoro al Senato.
Gente, non fate i numeri, meglio pulire un bel cesso, quello sì che li rispetta i tuoi sentimenti!

NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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