LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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venerdì 4 gennaio 2008

Generazione senza nerbo



Molto spesso la nostra generazione ne ha sentite di cotte e di crude dai propri genitori nelle situazioni di maggiore difficoltà o nei momenti di attrito, tipici in età adolescenziale tra padre e figlio. "Quando ero giovane io a 18 anni già si lavorava" , o "per ottenere una cosa bisognava sudare, avete sempre la pappa pronta, non siete abituati alle difficoltà" " siete una generazione senza più idee" e tante altre cagate tanto per sensibilizzarci di più al dovere. Tanto di cappello, di sicuro ne avranno passate più di noi. Ma la cosa più irritante in questo contesto non è tanto il sistema di lamentele in sè , quanto l'uso ed abuso smodato di una parolina magica, la parolina magica che viene utilizzata sistematicamente per accentuare lo stacco generazionale tra noi e i nostri genitori: il 68... Di per sé il 68 è stato un anno più che utile per “svecchiare” l'Europa, creando quel movimento studentesco controcorrente che avrebbe cambiato modo di pensare e stile di vita europei negli anni 70..ma dopo 40 anni basta... Lo odio! Sembra quasi che la generazione che si sia più data da fare negli ultimi 100 anni sia quella vissuta a cavallo tra gli anni 60 e 70. La nostra professoressa di filosofia ce lo ricordava sempre, come una condanna a morte, in un ora pro nobis che ormai si è ossidato nelle pieghe più nascoste della mia mente: siamo dei senza-midollo, stupidi, ebeti, consumisti, maschilisti, mangia patate, tossici, ladri di galline e chi più ne ha più ne metta. E gli anni 10' sono anni di transito nella storia Europea, l'Italia è appena nata ed è ad uno stadio ancora primordiale di sviluppo. Negli anni 20' , 30' e 40' l'Italia era sotto il fascismo, quindi c'era poco da cambiare il mondo. Gli anni 50', eh beh, sono gli anni del boom economico, ancora bisogna aspettare, la gente era troppo poco istruita per poter agire di dovere, in più c'è il problema del dopoguerra. Ed ecco i 60'. La perfezione. L'idillio. Pace, amore, lavoro, le 8 ore in fabbrica,gli scioperi,diritti civili, lotte civili, rivolte contro lo stato, intellettuali, Guccini, carciofi alla giudia, fagioli con le cotiche e vino della casa. E basta. Siamo quelli cresciuti nell'agio. Chiamateci scemi! Noi siamo quelli che guardano mtv, che pensiamo solo ai vestiti di marca, ai motorini, al calcio e alle discoteche. Non guardo più mtv da quando avevo 15 anni, i vestiti di marca li compro quando ho messo soldi da parte (non li vado a rubare agli operai boliviani sottopagati,so' soldi miei, li uso come voglio e non rompete i coglioni) , il calcio non l'ho mai seguito in vita mia, il motorino non lo porto manco se me lo regali e in discoteca ci vado con gli amici solo per fare il coglione. Basta co 'sti stereotipi.
Ovvio,se non abbiamo di che lamentarci è di certo grazie alle lotte civili fatte dai nostri genitori in gioventù, ma ora cribbio non fatecene una colpa! Certe volte preferisco di gran lunga le generazioni degli anni 10' e 20', quelli si che possono vantarsi di essere tosti! Appena nati, già botte per ricordarti che ora non sei più al caldo e la pappa non è più gratis. A 7 anni, via col carretto a vendere il latte giù in paese. A 12 nel campo ad aiutare il babbo e i fratelli più grandi ad arare. E a 16 anni, giù in trincea a fare a schiaffi con gli Austriaci! E dai 20 anni ti aspettano in successione matrimonio, figli a profusione, lavoro, lavoro,lavoro,lavoro....morte. Volevamo parlare di difficoltà no? Basta con queste lamentele del tutto demodè. I giovani vengono su come i vecchi e la società li crescono. Punto. Altro che “ai miei tempi pane e cipolle” . Fatevi un esamino di coscienza e prendetevi la responsabilità di aver tirato su una – come magari la vedete voi – mandria di scavezzacollo tutto birra, discoteche e magliette prada. Si stava meglio quando si stava peggio (scherzo eh!!!!!).

11 commenti:

Edric Ant ha detto...

Quoto appieno! E vorrei anche aggiungere che i famosi privilegi che questi si vantano di avere ottenuto ora verranno aboliti uno dopo l'altro...spesso dagli stessi studentelli che nel '68 protestavano per averli (Ferrara è solo uno dei tanti).

scarlett carson ha detto...

Nella sfortuna di vivere in un buco della sicilia in cui arriva l'adsl per grazia divina, ho la fortuna di avere genitori che pur avendo attraversato il '68 non l'hanno vissuto come nelle grandi città.
E io sono una delle poche pargole della terra che rimprovera sua madre perchè ascolta Robbie Williams e vorrebbe che indossassi prada :P

Anonimo ha detto...

Che post del picchio. L'ho sempre detto che non capisci un cazzo! Sei proprio un bietolone come quelli della tua generazione...

Unknown ha detto...

bisogna dire che i curatori del blog sono sempre acuti nelle loro osservazioni e per la loro capacità di andare al cuore del problema fanno inc****** più di un' animuccia "politically correct". Comunque è vero che bisognerebbe darsi da fare un po' di più per non farsi scippare i diritti (*non* privilegi) fin qui ottenuti.Certo è che sono spesso gli stessi ex sessantottardi a cercare di fregarci (i verdi tra i primi...)

Gianluca Pistore ha detto...

ciao, bel blog, che ne diresti di uno scambio link?

http://gianluca-revokution.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Ciao Gianluca,grazie per averci proposto lo scambio di link,ma dopo aver visionato il tuo blog abbiamo convenuto che molte parti andrebbero stridere tra il tuo modo di pensare e i nostri feroci (manco fossimo bestie!) attacchi a ciò che disturba la nostra quiete interiore...siamo quindi costretti nostro malgardo a declinare la tua generosa offerta...I tuoi interventi e commenti sono comunque sempre i benvenuti sul nostro blog,un in bocca al lupo dai membri dello staff di I-love-hate.blogspot ;-) Buona epifania.

vanessa ha detto...

"Ai miei tempi..." è un emblema dello stereotipo del genitore, per di più pronunciata per redarguire l'adolescente (l'età in cui è lecito e sacrosante essere coglioni) è superfluo e in realtà vuole celare malessere (soprusi del capo, la moglie/mamma è divenuta una buzzicona più larga che lunga e a fine mese pesano le 400 €uro lasciate ad una puttana, i figli si divertono da matti mentre il papi sgobba e s'annoia). Nell'epoca moderna, tranne qualche caso negli anni delle guerre, gli adolescenti sono sempre tutti uguali ed a cambiare sono solo i divertimenti: 50 anni fa inculavano animali, c'erano le "pippe a catena" (evito di specificare, but somebody knows...) e si gioca a "sassi" (ci si prendeva a sassate). Gli adolescenti di oggi postano video volti a sembrare speciali/fighi su youtube/blog (i maschi) o postano le foto da baldracca su jailbait (femmine). In una parola: coglioni, a prescindere dal divertimento. Verso i 20 passa, fine della storia, buona camicia a tutti.

Poscritto:
quando a 14 anni tornavo a casa con insoddisfazione e frustrazione per colpa della profia che (vuoi per conoscenze, vuoi per dialettica) mi smontava certi pensieri in proposito; mio padre un giorno mi fece guardare "L'Ultimo Spettacolo", "Zero In Condotta" e tanti altri film (provenienti da 3 continenti: la replica sulle differenti società in questo modo crollava). Lo scrissi nei temi e glie lo dissi nelle interrogazioni: li aveva visti, non sapeva come replicare. Una vittoria che valse più di 100 orgasmi clitoridei.

vanessa ha detto...

(ho scritto un po' come una senegalese di colore negro che ha la bocca sporca di banana: perdonatemi e guardate l'ora, per me siamo ancora nel tardo 7 gennaio. 'notte)

Anonimo ha detto...

Mi trovo d'accordo con il tuo punto di vista, l'adolescente in tutte le epoche e periodi è sempre stato la "pecora nera" per i parenti durante l'arco dell'evoluzione di ogni famiglia...Sono come delle bombe ormonali ad orologeria,troppo grandi per fare i bambini e troppo piccoli e focosi per essere considerati adulti,però il punto è un altro...non farmi sentire una merda solo perchè tu a 17 anni andavi in spiaggia ad Ostia con gli amici invece di farti una settimanella a Ibiza (luogo comune tamarro, però non sapevo che citare...) o perchè già avevi alle spalle un esperienza lavorativa! Che cazzo,sembra che tutto sia sempre dovuto,siccome gli altri hanno sofferto bisogna soffrire anche noi...No,non ci sto...

Anonimo ha detto...

Grande prof

Anonimo ha detto...

Prof lei ha vinto

NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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