LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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Padre, ho peccato: seguo questo blog!

lunedì 31 marzo 2008

Ci voleva!

Finalmente hanno dato il cambio a Striscia la Notizia, è ritornato il duo Ficarra e Picone. Continuerò a non guardarlo, ma mi fa piacere che sia cambiato. Almeno la Hunziker non c'è più.
Ho sempre odiato Michelle Hunziker.
E’ un bel pezzo di carne, ma niente più, non sa fare niente, non sa recitare, non sa cantare, è inutile se si esclude il fisico. Ma non solo, la trovo profondamente antipatica perché diciamolo, già per il solo fatto di essere una svizzera con l’accento milanese, andrebbe abbattuta. Tutte queste cose sarei disposto a tollerarle se fosse relegata a mansioni puramente estetiche, come fanno tutte le brave letterine. Lei no, la mettono a condurre, a parlare, a presentare, a fare le imitazioni del chiuaua e a raccontare due barzellette. Le racconta bene, ma sa fare solo quello, è lo stesso fottutissimo repertorio che aveva anni fa quando fecero il madornale errore di farla diventare ospite fissa a Zelig. Da allora fu la fine. Questa soubrette si è convinta di essere una donna simpatica e addirittura brava e spiritosa. Non solo non sa fare niente, ma ha il difetto peggiore che può avere una donna che non può fare la comica: pensare di essere una comica.
Da allora, è stata ospite fissa in quasi tutti gli spettacoli ed è addirittura entrata nel mondo del cinema con un’eccellente produzione cinematografica di alto livello. Effettivamente è il posto che meritano gli incompetenti, ma credo che lei sia di un’incompetenza superiore.
Io so quali credenziali aveva per entrare in così tanti spettacoli, ma non lo posso dire.
Questa donna aveva trovato il suo posto.
Accanto a un’altra persona che non sopporto Ezio Greggio.
La mia è un’antipatia a pelle, forse non è neanche male a fare il suo lavoro.
Ma lo odio.
Devo ammettere che i produttori avevano fatto una bella accoppiata, le loro personalità del cazzo non si sommavano, si moltiplicavano.

domenica 30 marzo 2008

Io sono leggenda.

In un mondo decimato da una pandemia di proporzioni mondiali, le città sono state spopolate dagli uomini e una parte di essi ha subito delle mutazioni genetiche che li ha trasformati in mostri famelici e aggressivi, che citando Rufus, sono degli zombi organizzati e meno fregnoni. Solo Robert Neville (Will Smith), unico umano sopravvissuto immune al virus, si aggira per le strade di una desolata New York in cerca di altri umani sopravvissuti e di una cura per il virus.
Il film, specialmente nel primo tempo, mi è piaciuto veramente molto.
E’ un’eccellente rappresentazione della tematica della solitudine, che vede il protagonista aggirarsi solo per la città fantasma, con l’unica compagnia del suo cane. A tratti ricorda un poco Cast Away, solo che a differenza di quest’ultimo è più profondo, affrontato in maniera più articolata e con un buono humor, che vede Will Smith parlare in continuazione col cane e coi manichini che ha disposto appositamente nei centri commerciali per evitare l’alienazione e descrive anche la sua reazione quando scopre di non essere rimasto solo in quella Terra desolata. Il tutto tenuto insieme dalla recitazione che, interamente nelle mani di Will Smith, è senz’altro un punto forte del film. La colonna sonora a volte è di una tristezza inenarrabile, ma è bellissima.
All’inizio lo spettatore si trova calato in un mondo misterioso, desolato, inspiegabilmente inanimato e, grazie ai flashback e agli eventi che seguono fino alla fine, arriva a capire poco a poco i dettagli della catastrofe che ha colpito il Pianeta e della vita del protagonista.
Il tutto permette di mantenere durante l’intero film la tensione necessaria a tenere il fiato sospeso dello spettatore e a ricostruire, tassello per tassello, la storia che precede gli eventi della New York deserta.
Purtroppo, questo va detto, alcuni punti lasciati in sospeso nel primo tempo, non vengono chiariti nel secondo. Non avendo letto il libro ho evitato quella delusione che segue quasi sempre la visione di un film tratto da un romanzo, ma non ho nemmeno capito alcuni dettagli accennati nel film e che nel testo immagino siano trattati. Credo che i registi non avrebbero fatto male a nessuno se solo avessero allungato il film di una trentina di minuti, avrebbero permesso di spiegare alcuni punti riguardo il virus letale che – secondo me – andavano approfonditi.
Trenta minuti in più non avrebbero guastato e non avrebbero nemmeno reso più noioso il film dato che le due ore di visione sono passate veloci e lisce come l’olio. Ma evidentemente, il budget aveva i suoi limiti, purtroppo.

Voto 8/10 (voglio dare un numero tondo e lo vedo più da arrotondare all'8, specie per andare contro alle critiche di qualche fesso che lo ha definito un brutto film.)
Riporto qui il finale originale e quello alternativo del film. Quale preferite?

venerdì 28 marzo 2008

La bufala Italiana


Quando lo dicevo io ad ora di cena parlando con i miei sembrava quasi che io fossi un pazzo,un paranoico con turbe mentali che si fa delle fantasie che non stanno né in cielo né in terra. Del resto non mi aspettavo di essere creduto all'unanimità, ma a quanto pare la storia mi ha dato ragione. Le tonnellate di rifiuti che sono state fatte stagnare per mesi nelle “stupende” piane campane hanno avuto il loro decorso infausto sull'agricoltura e la pastorizia. Da qualche giorno la Cina la Corea e la Francia hanno deciso di “bloccare” temporaneamente le importazioni di mozzarella di bufala campana nei loro paesi per verificare la presenza di diossina dei nostri prodotti tipici. Allora, che la Cina e la Corea vengano a fare storie a noi sul mangiare e sui prodotti alimentari di nostra produzione mi pare un po' un “nonsense”, è un po' come se il governo Irlandese ci venisse a dire di darci una regolata con gli alcolici in Italia o che il Sudafrica ci desse dei consigli su come evitare la diffusione del virus HIV nel nostro paese. Il problema però si allargherà a macchia d'olio molto in breve: siamo stati degli idioti. Idioti perchè abbiamo permesso che l'indolenza di quei pochi che un minimo contano, abbia fatto stagnare tonnellate di immondizia nelle nostre città e campagne. Idioti perchè come al solito non siamo riusciti a far costruire discariche con cui i napoletani, da bravi pulcinella, ovviamente non vogliono avere a che fare. Come se la spazzatura nelle altre regioni evaporasse tipo deodorante spray. Perchè le autorità non hanno forzato i posti di blocco dei dimostranti quando era il momento? Le discariche stanno in tutta Italia, non ho capito perchè dobbiamo per forza smaltire noi i rifiuti di qualcuno che è talmente salutista da non volere discariche vicino casa propria (ma che preferisce che le proprie città vengano sommerse dalla spazzatura).

E ora per queste cazzate a pagarne le conseguenze siamo noi tutti, l'economia Italiana e la nostra già discutibile reputazione all'estero.

martedì 25 marzo 2008

Governatori, squillo di lusso e idioti.

Un po’ di pepe nella lotta elettorale americana.
I Clinton hanno davvero un brutto rapporto col sesso, ogni volta per colpa di esso rischiano di perdere.
Eliot Spitzer, sostenitore a New York di Hilary Clinton, è coinvolto in uno scandalo a luci rosse.
Ho paura.
Vuoi mettere che l’America rischia di cadere di nuovo in mano ai repubblicani per una storia di sesso?
Certo, Spitzer è un maiale, non lo nego, come uomo mi fa abbastanza schifo.
Non conosco il suo operato, magari fa schifo anche come governatore. Ma forse no.
Chi dice che un pervertito è per forza una persona che non meriti di governare? Magari, a parte la sua perversione, è un gran politico!
La gente continua a confondere la vita privata delle persone con le sue azioni politiche.
Non si rende conto che non c’entrano l’una con l’altra.
Certo, se un uomo ha ammazzato una persona posso capire che non meriti di governare, deve pagare i suoi conti con la giustizia. Se è reo di crimini finanziari pure, nessuno sano di mente mette il governo di uno stato nelle mani di un truffatore.
Ma perché dobbiamo andare a guardare la vita privata di un uomo, specie se non ha fatto niente che vada contro la legge? Non ha stuprato nessuno, le donne in questione erano consenzienti e pure ben disposte. Sì è un porco e un marito infedele, ma che cazzo c’entra con il governo di uno Stato?
E ora la gente dirà che Spitzer paga perché si era proclamato come un modello morale, un uomo irreprensibile, per poi rivelarsi un pervertito. Ha mentito.
E ALLORA?
E’ un politico, non un santone, mentire fa parte del suo lavoro, non esiste politico di successo che non mente, mettetevelo in testa!
In democrazia la menzogna è inevitabile, specie quando gli elettori sono così idioti, solo un cretino sarebbe sincero di fronte a una simile moltitudine di boccaloni.
Gli elettori sono in gran parte dei pecoroni, specie in America e vogliono sentirsi raccontare le favole, storie di uomini integerrimi e moralmente perfetti. Anche se in politica la morale è un qualcosa di assolutamente inutile, Machiavelli docet.
Un politico non deve essere onesto, né retto, né sincero, né fedele come marito.
Deve avere polso, essere intelligente, essere brillante e avere il coraggio di cambiare le cose, uno statista che ha tutte queste qualità sarà un grande statista, anche se sarà un porco immorale, infedele e pervertito.
Ma gli elettori, il popolo, questa cosa non la devono sapere, vogliono un santo a guidarli, non la persona giusta.
E se un politico vuole governare si dovrà sempre proporre come modello di integrità morale.
L’importante è che sia in grado di governare come si deve. E che non si faccia beccare quando fa maialate.

domenica 23 marzo 2008

Un impegno concreto. Uova di Pasqua piene!

Basta con queste uova di Pasqua!
Propongo di creare delle uova di pasqua piene, tutte d’un pezzo, non cave, perché devono lasciare tutto quello spazio vuoto e inutilizzato? Perchè devi limitarti ad avere un semplice involucro di cioccolata che, oltretutto, quando lo porti dai parenti basta un minimo scossone perchè si fracassi in mille pezzi? Lo fai cavo perchè vuoi la sorpresina? E chi la vuole la sorpresina, io voglio la cioccolata, hai un paio di giorni l’anno per strafogarti di quella roba, almeno fallo fino in fondo. Tanto uno ha tutto l’anno per riempirsi di la casa di regalini inutili!

giovedì 20 marzo 2008

SOS foche.


Oggi ho ricevuto, penso, la milionesima email riguardante i barbari abusi che vengono compiuti dall'uomo nei confronti di questi teneri animali.
Il punto e' che sono letteralmente colmo di queste email e non le sopporto più perchè anche se può sembrare crudele a me non mi importa molto di quello che accade a questi animali. E quello che piu mi rende nervoso è che sicuramente anche al 99% delle persone che inviano questa mail perchè precedentemente ricevuta non importa un beneamato cazzo. Sono sicuro che il vostro comportamento, caro 99% delle persone che inviate questa mail per dare un senso alla propria giornata sia:
1) Aprite la mail.
2) Leggete e guardate le foto.
3) Forzate un sentimento di tristezza.
4) Inviate la mail a 20 dei vostri contatti (che a loro volta faranno lo stess0) intasando la rete.
firmando la petizione (inutile) che questa contiene.
5) Chiudete outook express o qualsiasi altro programma di mail.
6) Vi sentite in pace con voi stessi.
7) Passati 5 minuti avete rimosso tutto dalla vostra testa e il problema non vi tange più (tanto avete inviato 20 mail e il vostro lavoro lo avete fatto). Comportandosi come se stesse seguendo una moda. Perche' e' questo che e'.

Questo significa che a voi, come a me, non interessa una bella mazza delle foche del Canada o dell'Alaska.
Quello che più mi fa schifo è che ci sforziamo di questo buonismo insensato, cercando problemi a migliaia di Km da noi, quando ci basta scendere sotto casa per vedere la merda che abbiamo intorno e per la quale magari potremmo davvero fare qualcosa visto che si tratta della merda di casa nostra. O no?

Certo non avrei mai la forza, credo, di sparare ad una foca, perche' non avrei motivo ma non vado a scassare le palle a un paese a chissa' quanti chilometri di distanza perche' caccia le foche o gli squali. Se non avessi un cazzo da fare, non perderei tempo ad andare contro a chi fa qualcosa a 20 mila km di lontananza ( anche se si tratta di uccidere le foche) ma cercherei di concentrarmi maggiormente su problematiche che prima di tutto mi tangono e nelle quali mi sento tirato dentro, e secondo, che siano utili.

Preferirei uccidere volentieri 20mila foche, farci delle fettine da poter dare alla gente bisognosa nel mio paese che non arriva a fine mese sentendomi maggiormente glorificato del Dio in cui pregano le nostre nonne.

Il post non e' diretto contro associazioni o cose del genere che fanno di queste loro credenze una ragione di vita e quindi posso anche rispettarle ma contro tutta quella gente che assume un determinato atteggiamento nei confronti di alcune situazioni solo perche' ne sente parlare una volta o perche' si lascia condizioanare da una fotografia.

martedì 18 marzo 2008

Olimpiadi cinesi.

In Tibet stanno massacrando di mazzate i poveri monaci buddisti.
Uno schifo, inutile dirlo.
Quasi tutti i paesi del mondo industrializzato partono criticare la Cina.
Appoggio il concetto, peccato che ci siano due punti che mi fanno storcere il naso.
Per prima cosa, quando sento che gli americani si scandalizzano di fronte a un attacco dei diritti umani, mi viene da ridere.
E secondo, mi fa ridere la vacuità di questi attacchi nei confronti della Cina quando si sa che tanto, non servirebbero a farla indietreggiare di un millimetro. Saranno sempre e solo minaccie, dei bluff.
Per fortuna.
Perché quando smetteranno di minacciare e passeranno ai fatti sarà una beata inculata per tutti perchè scoppierà la Terza Guerra Mondiale.
Di minacce nei confronti di un paese canaglia ce ne sono tante: guerra atomica, embarghi commerciali, dazi protezionistici, attacco batteriologico, boicottaggi delle merci, antrace, Pierferdinando Casini, puffi d’assalto, niente coccole per una settimana o dire alle donne indiane che i cinesi ce l’hanno piccolo.
Ma un minaccia in particolare è stata escogitata dai più fini esperti di politica estera occidentali, una semplice parola il cui suono basta per terrorizzare a morte un’intera nazione e a sottometterla al volere di un’altra: il boicottaggio delle Olimpiadi.
Inutile dire che, questa terribile soluzione, così tremenda da rasentare il terrorismo, è stata proposta dai nostri svegli politici.
Pure Grillo, che ogni tanto deve fare casino, ha proposto questa vaccata.
E ovviamente, se dessero ragione a loro, riguarderebbe solo l’Italia.
Ma a che cazzo serve boicottare le Olimpiadi quando le boicotta solo un paese e per di più, un paese come l’Italia?
Pensano forse che siccome lo sport è una delle poche cose in cui siamo passabili ci permetta di essere una potenza mondiale?
Già le vedo le Olimpiadi a Pechino.
200 paesi coi loro atleti pronti a sfidarsi.
Pensate che gliene fotterà qualcuno se mancheranno fra i concorrenti quattro atleti provenienti da un paese delle banane fra tanti?
Pensate che i cinesi scoppieranno in lacrime e scoppierà una rivoluzione?!
ODDIO NON CI SONO GLI ITALIANI E ADESSO CHI CI PORTA PASTA, PIZZA, MAFIA E MANDOLINO?

Ancora aborto.

Una donna ha abortito a Genova per poter partecipare alle selezioni del Grande Fratello e per farlo, ha fatto compiere l’interruzione di gravidanza senza seguire i limiti della legge 194.
Delirio degli anti-abortisti, inutile dirlo.
I signori pro-life dovrebbero cominciare a pensare in una maniera meno restrittiva o anche semplicemente a pensare.
La donna in questione non posso che condannarla, ma non perché ha abortito, la condanno perché è contravvenuta a una legge e specialmente, perché è una cretina, perché una persona che intende partecipare alle selezioni del Grande Fratello non può essere che una deficiente. Se poi in nome di questa insulsa scelta decide di sopprimere una vita, oltre a essere molto stupida è anche una grandissima stronza.
Ma i signori pro-life si sono messi a pensare a cosa sarebbe successo se questa donna avesse proseguito la gravidanza?
Si sarebbe trovata con un figlio che non voleva, per il quale aveva rinunciato alla sua aspirazione nella vita (anche se è un’aspirazione idiota) e molto probabilmente la crescita di quel figlio sarebbe stata turbolenta. Senza poi dimenticare che un individuo che vuole partecipare al Grande Fratello, non sarebbe in grado di crescere in maniera decente un figlio neanche se lo volesse.
Perché se la prendono con l’aborto e non con questa cultura malata del reality show, una cultura che in nome dell’esibizionismo e del vouyerismo più becero travolge tutte le altre qualità che deve avere una persona, il rispetto per gli altri, per se stessi, l’intelligenza, la cultura, il valore che si dà alla vita altrui e la capacità di prendersi cura delle cose che contano veramente e nella vita reale?
La Grande merda dei reality-show non la guardo, appena capito durante lo zapping su canale 5 e vedo che la trasmettono cambio dopo nemmeno un secondo, chi l’ha vista, per sbaglio, perché gli piace, perché deve studiare la stupidità umana o perché è costretto, per favore, mi dica se almeno si sono degnati di fare un mea culpa per essere la causa di questa porcata.

Tornando ai pro-life.
Non lo sanno che alcune donne per idiozia o follia sarebbe meglio che non li avessero dei figli?
Se poi sono loro stesse a non volerlo, lasciatele abortire in pace, il mondo è già pieno di genitori inetti, se qualcuno non lo vuole essere, non ce lo costringete!
La finissero di inneggiare al miracolo della vita, se una donna non lo vuole un figlio non la costringete ad averlo, specie se è una ritardata che preferisce guardare la TV spazzatura o se soffre di problemi mentali.
Perché il primo tipo di madre in genere cresce un figlio ignorante e la seconda, e nel secondo caso, a volte c’è il rischio che qualcuno ci rimetta la pelle!

lunedì 17 marzo 2008

Alta moda e stilisti.

L’Italia non vale niente a livello internazionale. Ormai nemmeno la Mafia italiana riesce a reggere il confronto con le organizzazioni criminali degli altri paesi. Qualcuno si consola pensando che il made in Italy è ancora un marchio di qualità nei mercati esteri.
Ma la cosa non mi tira su neanche un po’, anzi, peggiora solo il mio stato d’animo.
L’Italia, terra dell’impero Romano, di Machiavelli, di Leonardo, di Michelangelo, Cristoforo Colombo, Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi, ora è famosa per borsette e abiti alla moda.
Allegria!
Prodotti che, oltretutto, sono puntualmente copiati dai cinesi e rivenduti a prezzi stracciati.
E gli stilisti disperati che danno giù alla Cina, si inventano tutte le frescacce possibili per convincerti a comprare una borsetta da 200 euro quando la vende uno sfigatello con gli occhi a mandorla a 15.
Dicono che i vestiti cinesi durano poco (ma sempre un decimo di quelli italiani costano!), che sono fatti con materiali nocivi, che irritano la pelle, causano eritemi, reazioni allergiche, pruriti, emorroidi, cancro, impotenza, aerofagia, herpes genitalis, ginocchio della lavandaia, sifilide, sindrome di Munchausen, depressione post-partum, candida, malaria, prostata gonfia e Giampiero Mughini.
E specialmente, tirano fuori la storia dello sfruttamento minorile.
E chi mi dice che anche gli stilisti non sfruttano i ragazzini?
E specialmente, resta il fatto che pagare 200 euro per un pezzo di stoffa con la firma di uno stronzo a me non va a genio. Che mi frega di come è stato costruito!?
Mi puoi anche dire che una giacca Versace è stata tessuta con fili d’argento e seta da cinque artigiane specializzate, laureate, ultrastipendiate, vergini, competenti e di sangue blu.
Ma se una volta uscito dal negozio vedo che ci sta la stessa giacca che ne costa 10, non me ne strafotte una mazza beata se è stata creata da 50 cinquanta ragazzini birmani analfabeti, picchiati dai genitori e pagati tutti insieme con una ciotola di riso!


Non è idiota continuare a puntare sul made in Italy degli stilisti solo perché gli stilisti sono una categoria socialmente inutile, che produce anoressiche, oche e inneggia al consumismo più superficiale. E’ idiota perché ci porterà alla rovina, perché non ci vuole niente a copiare una borsetta, se noi creassimo prodotti tecnologici, utili e sofisticati, allora sì che il cosiddetto made in Italy varrebbe ancora qualcosa!
Ma forse è troppo tardi, le industrie asiatiche già sono in grado di produrre oggetti di qualità, l’Italia deve limitarsi a produrre il genere di merce in cui è specializzata: disoccupati, idioti, politici e intellettuali che, frustrati dalla disoccupazione e dai politici fuggono in paesi più civili e seri.

venerdì 14 marzo 2008

La signorina Effe

La storia parla di una ragazza di umili origini che lavora alla FIAT (da qui credo provenga il titolo signorina effe) che fondamentalmente, ci lavora perché è l’amante dell’ingegnere del suo settore.
Purtroppo – purtroppo doveroso – conosce un operaio innamorato di lei.
A complicare la faccenda, va detto che ci troviamo negli anni ’80, all’epoca della crisi della FIAT e delle conseguenti lotte operaie. Lotte nelle quali l’allegro operaio innamorato sguazza come salmone.
Questo film è stato criticato da qualcuno per essere niente più che una fiction sul grande schermo.
E in effetti, a conti fatti, lo è.
La signorina effe si troverà nel classico clichè che la porta a dover scegliere l’ingegnere, dolce, ma specialmente ricco e il ruspante e ribelle proletario.
A favore del film – che comunque, ripeto, resta una fiction – va detto che riesce un po’ a piegare questo luogo comune del cazzo, secondo il quale l’amore trionfa sempre e non serve la ricchezza materiale per essere felici.
Inutile dirlo, la ragazza, dopo qualche resistenza, si mette con l’operaio e si unisce molto romanticamente alle sue lotte proletarie. Per fortuna, il film non è una di quelle fiction completamente staccate dal mondo, è una cosa verosimile. Dopo che si sono messi insieme si accorgono che, a differenza delle romantiche fughe d’amore che mettono da parte gli interessi, non è tutta rosa e fiori. Lei rischia il posto di lavoro, lui pure, la famiglia di lei è incazzatissima, l’ingegnere non ne parliamo. Ed esce fuori anche che, secondo me, pure il ruspante proletario è un pezzo di merda, tutto attaccato alla sua storia d’amore e alle sue lotte operaie del cazzo. Il film è stato pesante per me, ma devo ammettere che c’erano degli elementi personali che non me l’hanno fatto godere. In questo periodo almeno, trovo che la protagonista e una con cui esco, siano due goccie d’acqua! A livello fisico e anche psichico.
Ritornando lucidi, vorrei tirare le somme.
Un punto a favore, perché il film rappresenta una storia verosimile, reale, concreta, non all’acqua di rose come ce ne propinano tante. Purtroppo però, è un film di quelli un po’ troppo melodrammatici per i miei gusti, alcuni punti all’inizio sono affrontati in maniera troppo frettolosa, senza nemmeno uno sputo di ironia. L’operaio e la tizia, si innamorano col solito, banalissimo e finto, colpo di fulmine e subito dopo qualche ritrosia di lei, fanno sesso, poi iniziano subito a mandare a puttane le loro vite.
L’ambientazione l’ho trovata eccellente, questo va detto, sono ricreate le scene dell’epoca, tenute insieme da spezzoni di telegiornali originali di quel periodo, trasmessi man mano che la trama va avanti. Sono riuscito pure a trovare un pezzo che mostrava Giuliano Ferrara, probabilmente quello di quei tempi ormai lontani in cui era un comunista (era già un panzone comunque).
Riguardo alla recitazione, spezzo una lancia a favore di questo film, ingiustamente criticato su questo punto. L’attrice della signorina effe, ha creato un gran personaggio: una ragazza molto imborghesita, molto nervosa, molto instabile, molto sulle sue.
L’unico pezzo in cui ho riso nel film è stato quando questa, dopo aver fatto sesso con l’operaio, inizia a guardarsi intorno, nervosa, scattosa, al limite dell’isteria e, con una voce che esprime il contegno, ma anche il disappunto di una donna di alta classe, dice con la voce da isterica “Dove sono le mie mutande?”.
E questa semplice battuta, secondo me, con un senso del ridicolo voluto e sopraffino, esprimeva alla perfezione il disagio della classe piccolo-borghese italiana degli anni ’80.
Purtroppo però, è il solo momento in cui si poteva ridere all’interno del film ed era grazie all’attrice, non alla sceneggiatura.

Voto 5/10

martedì 11 marzo 2008

Filosofiche considerazioni anti-filosofiche.

Io odio i filosofi.
Si occupano di tutto, in virtù del fatto che studiano un po’ di tutto, dalle scienze sociali a quelle umane, dalla letteratura alla biologia, dalla religione alla fisica.
Ma le scienze umane e naturali sono giunte a una diversificazione che ha portato a un’ultra-specializzazione dei vari settori, esistono gli specialisti, persone che conoscono bene solo un certo aspetto dell’ambito che devono trattare, perché lo conoscono molto nel dettaglio.
E, poiché il mondo ha bisogno di persone che hanno una conoscenza approfondita di specifici argomenti e non di tuttologi, i filosofi, che cercano di studiare tutto, va a finire che alla fin fine non sanno nel dettaglio niente in particolare ed è come se non sapessero niente.
Nonostante questo, continuano a rompere, imperterriti, i coglioni.
Si occupano di diritto, di politica, di etica, di storia, di letteratura.
Uno di questi esseri sostanzialmente inutili, è addirittura riuscito a occupare una poltrona parecchio in alto e sicuramente, se non fosse mai nato, molte cose sarebbero diverse.
Il mondo senza di lui sarebbe un posto molto molto molto migliore, ma sicuramente sarebbe diverso.

Prendendo atto dell’inutilità nel XXI secolo di questi individui, va detto che, a qualcosa, potrebbero servire. Sull’aborto si fanno tanti casini, tante discussioni.
Chi altri è migliore a fare discussioni se non un filosofo?
Perché, in barba a tutti questi idioti che inneggiano alla sacralità di un feto non arriva un filosofo che, con una discussione dialettica fatta come si deve, dimostra che un feto non si può considerare – livello filosofico – come un essere umano?
Bhe certo, di discussioni ce ne sono, discussioni che hanno concluso che un feto è un essere umano con tutti gli attributi. Ma da dove proviene questa conclusione?
Dalle Facoltà di bioetica!
Non vale, belli miei, non possiamo prendere per buona un’affermazione che proviene da un ambiente di baciapile schifosi!
Odio i filosofi, ma non mi sognerei mai di equipararli a degli studenti di bioetica, quelli stanno su un gradino molto molto più basso.
Se dagli ambienti di bioetica viene fatta un’affermazione, ci vuole un contraddittorio, elemento irrinunciabile per la filosofia!
Se chi studia filosofia è più aperto di mente di uno che va a bioetica dovrebbe far valere le sue conoscenze e cercare di confutare quest’affermazione. Il risultato, in caso di riuscita nella discussione sarebbe un duro colpo ai baciapile d’Italia.
Perché, con tutti gli studenti fricchettoni filosofi d’Italia nessuno ha avuto il coraggio di contrastare questa affermazione?

sabato 8 marzo 2008

Festa della donna.

Ebbene sì, trovo che sia un giorno importante, anche se spesso critico le femministe. Inutile dire che la foto qui sopra attirerà le accuse di molte femministe, ma onestamente la cosa non mi interessa. Specie se chi la fa è la stessa persona che stasera andrà a devolvere una generosa somma a un locale d’infimo grado per vedere i California Dream Man o gli spogliarellisti di Cento Celle.
Perché è questo uno dei più grandi successi ottenuti dal femminismo contemporaneo: andare a vedere gli spogliarellisti l’otto marzo e il giorno dopo mostrarsi scandalizzati se si viene a scoprire che un uomo naviga per siti porno o va a puttane.
Questo è il femminismo contemporaneo.
Niente a che vedere con le femministe di una volta, quelle sì che erano serie! Quelle che hanno combattuto all'inizio del secolo scorso per avere il diritto di voto; quelle che in Italia hanno combattuto per ottenere le leggi sul divorzio e sull’aborto.
Leggi che danno libertà concrete alle donne e che non sono una vittoria egoista per il solo genere femminile, no, sono un calcio nel culo della Chiesa e quindi un favore all’Italia intera.
La legge 194 dell’aborto sta per subire l’offensiva della Chiesa e dei merdoni che le vanno appresso per convenienza o idiozia.
Se verrà vietato di nuovo l'aborto non solo torneremo indietro, inizieranno a rompere i coglioni anche per il divorzio, perfino gli anti-concezionali perché diciamolo, se dai una mano ai chierici, iniziano a pensare a quando potranno giocherellare con la tua spalla!
Non sono un femminista per ovvi motivi, ma ho un consiglio per le femministe del momento.
Rischiamo di ritrovarci nella schifosa situazione di 30 anni fa.
Smettetela di pensare alle cazzate, pensate a combattere battaglie concrete, non a bacchettare qualche uomo che ride quando uno fa una battutina sulle bionde, se ci sono battute simili è perché viviamo in una società maschilista, cambiate la società invece di rompere le scatole di uno un po’ misogino.
Risparmiate le forze, non vi buttate in lotte inutili e da brave ragazze, servono solo a farvi perdere credibilità e ad aumentare l'immagine che avete, quella di rompicoglioni. Serve a qualcosa blaterare stronzate sul rispetto dell'altro sesso, quando dei bastardi stuprano una poveraccia? Serve a qualcosa rompere le palle a chi va a prostitute o naviga per siti pornografici? Pensate che i diretti interessati cambieranno in nome della vostra ramanzina?Pensate alle cose serie, alle cose che si possono e si devono cambiare, concentratevi sul fatto che in Italia le donne hanno ancora i lavori meno prestigiosi, le donne importanti nel mondo della ricerca, della politica, dell'amministrazione sono pochissime e le poche ci sono sono viste con sospetto o tenerezza!
E specialmente, iniziate a diffidare di quelle femministe che non hanno il fegato di mettersi contro la chiesa e si dichiarano benpensanti finto-laiche. La femminista seria è una donna che va contro le regole, contro la religione, contro i pregiudizi, contro i ruoli stereotipati imposti da una società di uomini, ha la spina dorsale di andare contro la chiesa, non di rifugiarsi dietro a un'immagine da brava ragazza che, si schiera dalla parte della chiesa e, al tempo stesso delle povere, indifese donne. La femminista seria prende una decisione chiara, o con le donne o con la Chiesa, perchè il cattolicesimo è una religione schifosamente maschilista e si incazza di fronte all’ingiustizia, lo dice in faccia, non si comporta come una pseudo-intelllettuale che si scandalizza di fronte a qualsiasi cazzatina.

Rispetto è solo una parola, il rispetto va guadagnato, non puoi rompere le palle per le quote rosa quando in Italia non esiste una politica donna seria! La Prestigiacomo? La Mussolini? La Santanchè? La Jervolino? La Moratti? La Binetti? Rosy Bindi? Questi sono politici seri? (E specialmente, la Bindi è una donna?)
Bhe non credo!
E siccome gli standard della politica italiana sono già così tristemente e schifosamente bassi, non mi venite a dire che è difficile emergere come personalità perché in mezzo a tutti questi incompetenti, basterebbe una persona di poco al di sopra della mediocrità per emergere come una perla in mezzo alla mondezza!
Concludo la filippica.
Grazie alle femministe del passato, in bocca al lupo a quelle serie e, per favore, vedessero di darsi una svegliata tutte le altre!

giovedì 6 marzo 2008

Buone notizie.

Sei mesi di e 200 euro di multa! La Giustizia in questo paese è merce rara, ma a volte, se la cerchi la trovi. Come direbbe Montalbano: anche da noi c'è tanticchia di legge, tanticchia, ma c'è!
Cosa fai con quelle mani in posizione da karate, Gustavo? Hai paura? Tieni quelle mosse per quando starai nelle docce...

martedì 4 marzo 2008

Le ultime parole famose.

- Muori giovane e lascia un bel corpo (Giulio Andreotti).
- Il sesso è disgustoso! (Cucciolina).
- I soldi non fanno la felicità. (Bill Gates)
- La vita è bella! (Giacomo Leopardi)
- La mia nave è inaffondabile (il capitano del Titanic)
- Enrico, ti odio mi tratti sempre male! (Kikka91 il 15 giugno alle ore 16:34)
- Enrico, ti amo di bene! (Kikka91 il 15 giugno alle ore 16:41)
- Enrico, sei l’amore della mia vita! (Kikka91 il 16 giugno alle ore 12:35)
- Enrico ti odio, mi hai rovinato la vita! (Kikka91 il 18 giugno alle ore 11:13)
- Basta! D’ora in poi sono single! (Kikka91 il 21 giugno alle ore 12:46)
- Ieri sera notte d’amore spettacolare! (Kikka91 il 24 giugno alle ore 10:01)
- Amo le discussioni civili e oneste. (Vittorio Sgarbi)
- Se qualcuno facesse successo grazie al mio cognome troverei la cosa insopportabile (Gabriele Muccino)
- Io mi sono fatto da solo! (Silvio Muccino)
- Io mi sono fatto da solo! (Lapo Elkann)
- Nella politica ci vogliono le palle! (Romano Prodi)
- Nel tempo libero amo pensare e leggere un buon libro ( Federico Moccia)
- Voglio arrivare vergine al matrimonio (Moana Pozzi)
- Berlusconi è un pericoloso criminale (Mastella 16 gennaio, ore 15:47)
- Berlusconi è un grande statista (Mastella 16 gennaio, ore 17:51)
- Dove sono i miei capelli? Traditori! (Benito Mussolini)
- Chi ha problemi con la legge dovrebbe pagare (Silvio Berlusconi)
- Sono un’attrice (Micelle Hunziker)
- Sono un attore (Enrico Lo Verso)
- Sono laureata in psicologia sociale (Monica Lewinsky)
- Io sono per la televisione di qualità (qualunque stronzo che guarda assiduamente o ha lavorato per la creazione del Grande Fratello)
- Amo il libero scambio di opinioni (cardinale Ruini)
- A me non piace la pastasciutta (Giuliano Ferrara) - Voglio una finanziaria più giusta (Walter Veltroni)
- Voglio una finanziaria più giusta (Silvio Berlusconi)
- Le dimensioni non contano (Rocco Siffredi)
- Le dimensioni non contano (la moglie di Rocco Siffredi)
- Amo gli uomini simpatici (Anna Falchi parlando dell’ex marito Ricucci)
- Amo la coerenza (Rocco Buttiglione)


sabato 1 marzo 2008

Novità in campo culturale.

L'arte rappresenta i tempi nei quali vive.
E l'arte moderna rappresenta egregiamente l'Italia di oggi nel campo del cinema, delle arti figurative e della letteratura.
Mi chiedo però, se c'è proprio bisogno di tutte queste ridondanze. Se voglio vedere la spazzatura, pago un biglietto di treno per andare a vederla in Campania, non per entrare in un cinema a vedere un film pietoso.
La cultura sta agonizzando in una pozza di sangue e qualcuno infierisce. Ma non le concede la misericordia del guerriero, no, una morte veloce e più o meno indolore non gliela vuole dare nessuno. Preferiscono torturarla lentamente per farla morire con straziante lentezza e fra mille dolori.
Ecco alcuni fra gli strumenti di tortura

Parlami d’amore = Muccino si lamenta che Nanni Moretti non lo stima. Personalmente trovo Moretti antipatico, ma lo capisco. Dev’essere duro rosicare ingoiando bile vedendo che il film di un fallito ha successo e non basta dire eufemisticamente che non ne stima il regista. Sarebbe bello tornare a quei tempi in cui gli artisti esprimevano le loro rivalità con qualche insulto più diretto e la cosa poteva sfociare in un bel duello di spada. Se Muccino è abile con la spada come lo è in quanto attore, regista, uomo o scrittore, Moretti è in grado di fargli il culo anche armato di stuzzicadenti.
Cuore ti ribalto di Claudia92 :): Un’altra originalissima cacata di questi tempi. Una fan di una merda d’uomo che ha deciso di seguirne le gloriose orme facendo un libro che, forse è solo un impressione, ma credo che parli di una storia d’amore.
Qualcosa di buono c’è, va detto. Ora la gente leggerà i libri di Moccia, li paragonerà con quelli di questa ritardata e si renderà conto che il loro tipo di scrittura è uguale, ovvero corrisponde alla scrittura di una ragazzina con un’età mentale di otto anni.
Sanremo: Sono fiero e orgoglioso di poter dire che non so nemmeno se lo stanno ancora mandando in onda o è finito. Chi ha vinto? E' finito? Qualcuna ha mostrato le tette? BHOOOOOO! Chissenefrega!
Grande fratello: Stesso discorso di prima. La differenza è che Sanremo ha rotto i coglioni dopo cinquant’anni che lo fanno. Il Grande Fratello li ha rotti molto prima.

NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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