LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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venerdì 28 marzo 2014

Capitan America: the winter soldier

Premetto che Capitan America è uno degli eroi Marvel che mi affascina meno.
Troppo buono, troppo onesto, troppo precisino.
Se proprio volevano prendere un uomo degli anni '40 trapiantato nei giorni nostri era meglio farlo razzista e maschilista, allora sì che il divertimento era assicurato!
Ma la Disney, che storpia tante cose, ha preferito lasciare intaccata questa sua caratteristica dell'originale.
Grande la presenza di Robert Redford e menzione d'onore alla Vedova Nera che, scherzando scherzando, è l'eroina che ha totalizzato più presenze nei film della Marvel.
E i miei occhi sono grati di ciò.
Dopo la battaglia di New York, avvenuta nell'ancora insuperabile Avengers, proseguono le vite dei supereroi e dei terrestri, che ormai non possono più negare che ci sia qualcun altro nell'Universo.
I più avvelenati di tutti sono quelli della S.H.I.E.L.D., capeggiati da un sempre più burbero e cinico nick Fury. La terra sa, ed è sempre meno controllabile.
Il film parte con una missione poco impegnativa, che ci dà quel giusto incipit di azione e spacconerie, ma dopo la sua fine iniziano a spuntare interrogativi inquietanti.
Dopo l'inizio incalzante inizia una fase investigativa, dove non ci si può fidare di nessuno e dove i nostri eroi saranno braccati a contatto stretto, vivendo in una società dove è praticamente impossibile muovere un passo senza evitare di essere registrati in qualche modo in un database informatico.
Anche se emergono degli spunti sfiziosi su questo lato che possiamo definire di denuncia al controllo informatico, questa fase è un poco lenta, forse anche un poco approssimativa e con dialoghi a volte un po' cretini. È anche possibile che quest'ultimo tasto dolente non sia da attribuire alla sceneggiatura originale, ma all'imbarazzante traduzione italiana, che si lascia sfuggire imbarazzanti strafalcioni che sono individuati persino da me, che sono un profano.
Si riprende nel finale, potente.
Ci sta qualche colpo di scena, anche se, da quando ho iniziato a vedere Agent of SHIELD, ho imparato a stupirmi di meno quando rispuntano fuori certi personaggi nel Mondo Marvel.
Eccezionale la citazione finale che riguarda Samuel Jackson.
Nel complesso: un pizzichino sotto rispetto al seguito di Thor e ancora molto lontano dal capolavoro di The Avengers.
Ma non male.

Voto 7/10

mercoledì 19 marzo 2014

Sanità pubblica: this is the end


AVVISO: le persone delicate sono invitate a saltare il seguente paragrafo

Presentazione del nuovo personaggio di Sgommina.
Avete presente quando andate al cesso, la dovete fare grossa, ma grossa forte, e a lavoro fatto è tutto sporco per la sgommata di merda? Di quelle potenti, che anche se non pulisci a fondo rimane sempre qualcosa di disgustoso e incrostato. Ecco, in Italia è successa grossomodo la stessa cosa col fascismo, c'era un paese da ripulire dalla merda fascista, purtroppo nessuno ci ha pensato e la merda è rimasta lì, a fare una crosta bella spessa. Qualche crosta si è staccata dopo 60 anni, eppure qualcosa resta sempre, piccole sgommate incrostate qua e là o altre sgommate che non sappiamo più riconoscere come sgommate fasciste, ma che in realtà lo sono. Per questo Sgommina, parliamo di una di quelle croste di sgommata fascista che ancora si vedono in giro. E ce ne sono tante, mica poche, ma lei le rappresenta più o meno tutte

22 aprile

Sgommina.
Camperoni e Oliver la chiamano la babbiona, ma io ho deciso di andarci più pesante. Sgommina è una di quelle donne ormai attempate che però non lo ammettono: è una donna di ormai 50 anni, sposata con figlie, ma veste come una ragazzetta di 20 anni, ha l'elevazione culturale di una liceale ritardata e parla di scarpe e vestiti col tono di una liceale ritardata, forse perché vuole sentirsi ggiovane, forse perché non riesce proprio a parlare come si deve. È un'amministrativa, anche se dice subito che non sa usare il computer. Io e Oliver ci guardiamo scoraggiati. L'ha portata Attila al Servizio, dicendo che sarà la sua segretaria. La domanda che mi passa per la testa e che verrà poco dopo esplicitata è: dova cazzo la sistemi la tua segretaria?
Il primo giorno passa così.
Camilloni la butta sulla resistenza passiva, mugugna, sbuffa, si allontana per fare i suoi consueti giri che lo tengono fuori dal servizio per 1-2 ore poi ritorna a sbuffare e a mormorare che Attila non ha nessun diritto di avere una segretaria; Oliver presenta alla babbiona i compiti che dovrebbe svolgere al Servizio ed è tutta sorridente, ma ogni tanto si avvicina a me e mi sussurra sta troia non capisce un cazzo; Attila è in preda a deliri di onnipotenza, progetta di rivoluzionare il servizio, vuole spostare i tavoli, fare entrare i pazienti da una porta diversa da quella dalla quale attualmente entrano, conta entro fine mese di sistemare delle sedie nelle stanze vicine dove creare uno spazio per le riunioni d'equipe (cosa che chiaramente non può fare); io sono fondamentalmente l'unica persona che lavora durante la giornata e ne sono grato, visto che il colloquio coi pazienti mi permette di avere una tregua con tutti gli altri.

23 aprile

Oliver ha fatto teatro fra le varie cose.
Aveva precedentemente deciso di deliziarmi con le sue declamazioni poetiche, ma il suo top artistico lo raggiunge in questo periodo, prendendo per il culo sgommina, la quale credo non se ne accorga, un po' perché Oliver è brava a recitare, un po' perché è deficiente. La presa per il culo consiste nel far finta di essere una completa cretina come Sgommina, di modo che quest'ultima si senta accolta e si confidi con noi. Con noi purtroppo, perché pure io ci sono in stanza mentre Oliver e Sgommina parlano di borse e prezzi nei negozi di vestiti. Emerge una pochezza umana, intellettuale, morale e politica che raramente mi è capitato di incontrare, mentre Sgommina esce brevemente fuori, supplico Oliver di smettere di darle corda, perchè sentire le stronzate che dice fanno venire l'acido a me, ma anche a lei. Ma Oliver vuole andare a fondo, spinta da un sadomasochistico gusto che la porta a voler capire quanto fa schifo sgommina come persona.
Emerge quanto segue.
Sgommina non fa un cazzo al lavoro, non solo al nostro Servizio, ma neanche agli uffici dove lavorava prima, non sa usare il computer, dice che se chiama un paziente al telefono non può rispondere perché non saprebbe che dirgli, quindi lo passa a noi. Bella segretaria! Potrebbe perfettamente non lavorare, dato che è sposata con un uomo ricco, ma nessuno può negarle di portare a casa quei 1000 e passa euro al mese in più no? Eppure si mostra molto critica nei confronti degli invalidi civili che, a detta sua, rubano soldi che non meritano. Si definisce fascista perchè in famiglia siamo tutti fascisti. Ammette di essere andata a manifestare da ragazza durante le lotte del '68, ma le ha fatto non perchè ci credesse, ma perchè lì si divertiva con le amiche. Berlusconi l'è sempre piaciuto, ma ha sempre votato Fini. Fino a quando quest'ultimo non ha tradito, da allora non si sa chi abbia votato e ultimamente ha votato Grillo. Le piace Renzi.
Il tutto accompagnato da Oliver che la incoraggia a dire quello che pensa, esortandola e approvandola in continuazione, mostrandosi convinta delle stesse idee sue e ogni tanto facendo anche degli squallidi test di cultura generale uscendosene con Ah non mi ricordo chi avesse scritto il Capitale e chi il Mein Kampf. Chi è che diceva so di non sapere? Domande che non hanno avuto risposta.

26 aprile

Oliver cambia idea, si sa.
Non su Sgommina, quella non la cambierebbe nemmeno lei.
Non su di me, quello già si sapeva quando la mattina mi diceva da te mi farei fare qualunque cosa e a ora di pranzo sei un pezzo di merda non meriti un cazzo!
E idem con Attila.
Cambia idea anche sui miei pazienti.
Uno di questi, un ragazzino abbastanza scoglionato che seguo da un mesetto, inizialmente le stava sul cazzo, lo trovava strafottente e irrispettoso.
Ora lo adora, lo vorrebbe coccolare dalla mattina alla sera e fargli da mamma.
Camperoni si fa girare i coglioni, Attila dice che un tavolo andrebbe spostato, lui sta zitto, ma poi bofonchia sul fatto che lei non ha il diritto di ordinare una cosa simile e che lui sta male con la schiena, e che se lei si azzarda a fargli fare qualcosa non di sua competenza lui chiama il sindacato e le fa un culo così.
Poi se ne va.
Non lo vedremo fino alla prossima settimana.

28 aprile

Oggi sbrocco.
Durante una pausa in cui cerco disperatamente di scrivere i miei appunti, Oliver riattacca il pippone su quanto sta male, su quanto si trova bene con me, sul fatto che prima o poi finirò il servizio e non l'andrò più a trovare. Cosa del resto che sarebbe più che normale. Mentre scrivo cerco di rassicurarla sul fatto che passerò ogni tanto. Non mi crede. Ammetto che mi dovevo stare zitto, ma in quel momento ho pensato una certa cosa. Tu (Oliver) hai un lavoro pagato per quanto non soddisfacente e io lavoro e non mi paga nessuno. Se tu ti lamenti in continuazione con me e poi hai anche la faccia di culo di accusarmi che io ti abbandonerò (magari è un mio diritto e magari è perché vado in un posto dove mi pagano!) non credi di essere un po' rompicoglioni e anche molto egoista? Mi sono limitato a dire che mi stava rompendo abbastanza e allora ha sbroccato, attaccando con insulti, anatemi, grida, sfide a picchiarci. Mi sposto per cercare di scrivere i miei appunti al mio portatile in santa pace e lei rincara la dose, accusandomi di codardia. Guardo l'orologio, vedo che gli appuntamenti sono finiti, saluto e me ne vado, con lei che continua a insultare.

29 aprile

Entro a tirocinio in silenzio, lei è in silenzio, mi godo il silenzio, faccio le mie cose, vedo i miei pazienti in santa pace. Verso le 11 lei tira fuori un sorriso, io mi comporto in maniera cortese, ma non sono mai io ad attaccare il discorso. Lei scherza, io sorrido, ma non do confidenza. Lei insiste, ma io niente. Durante un momento di pausa scrivo un documento semi informale che attesta che, in caso non ci sinao altri appuntamenti coi pazienti, mi rivalgo del diritto di lasciare il servizio prima dell'ultima ora di servizio. Lei firma. Stavolta concedo qualche confidenza in più, ma col contagocce

30 aprile

Attila vuole fare un mega ponte col primo maggio.
La mia preoccupazione riguarda i 1500 pazienti che si accumuleranno dopo le feste.
Credo sia anche dovuto alle storie che ha fatto con un paziente. Quest'ultimo voleva avere una visita con lei coperta dal Servizio Pubblico, ma lei ha cercato di rifilargli l'intramoenia e lui si è rifiutato, richiedendo di essere seguito dagli specializzandi. Lei si è rifiutata e lui se n'è andato parecchio incazzato.
Attila è così: non solo infame, ma anche stupidamente in fame, dato che se permetteva al paziente di essere seguito agli specializzandi evitava il casino.
Siccome tutti all'Ospedale odiano Attila, lei ha deciso di iniziare ad avere un più basso profilo, in modo da attirare meno critiche. Contenta lei.

6 maggio

Il mistero di Sgommina è svelato.
È qui per controllare me e Oliver, Camperoni non vale la pena, dato che non c'è mai.
Questa è una cosa che ammetto risulti abbastanza paranoide, del resto come lo spieghi che al Servizio verrà questa cagna incapace di praticamente qualsiasi cosa?
Oliver inizia il suo scompenso, si deprime perché pensa a quando non ci sarò più.
Mentre compila le solite scartoffie, piange silenziosa di fronte a un mio paziente, che probabilmente si chiede dove cazzo è finito.
A fine lavoro Oliver decide di darsi una missione: darti tutto quello che riesce a trovare all'interno del Servizio, in modo che io e lei ci possiamo riprendere la nostra rivincita nei confronti di Attila e Sgommina. Pure di Camperoni già che ci siamo, dato che fa parte di questo sistema malato.
Peccato che questa furia berserk alla Robin Hood di Oliver la porti a operare con quello stile antisociale non ragionato che porta all'autolesionismo. Prende tutto: fogli F4, penne, spillatrici, matite, evidenziatori, scotch, quaderni. Il tutto dimenticando che, se mette tutta questa cosa nella mia valigia o la rompe per il peso o mi farà subito beccare, dato che si vedrà lontano un miglio che è gonfia di roba. Cerco di contrattare e di caricare refurtiva un po' alla volta. Non le dico un no secco perché, oltre a condividere genuinamente la crociata di Oliver di furto a un Servizio criminale, ho paura che se le dico di no si incazza di nuovo.

8 maggio

Sgommina si aumenta che non trova più le cose. Oliver ridacchia e io ho una paura matta che si farà beccare e succederà la stessa cosa anche a me. Per fortuna non succede. A volte Oliver, quando si trova di fronte a persone che le stanno sul cazzo, si mette a mormorare a me insulti contro di loro, anche se si trova a pochi metri, rischiando così di farsi beccare. Questo succede mentre io sto registrando un paziente chiaramente male in arnese, sussurrandomi all'orecchio che il tizio puzza di alcol e piscio. E non solo era inutile perchè lo sentiva chiunque in quella stanza, ma era anche rischioso dato che il tizio stava a un metro di distanza.

13 maggio

Le avanches sessuali non sono rivolte solo a me, per fortuna. Anche uno dei miei pazienti ne è bersaglio e, poverino, se la ritrova attaccata che praticamente se lo sta strusciando poco prima di iniziare il colloquio, con me che cerco inutilmente di mandarla via. Ho anche la conferma definitiva che Oliver controlla i miei appunti, dato che mi fa domande esplicite su quanto emerso nei colloqui che teoricamente dovrebbero essere riservati alle due persone in colloquio. Teoricamente.

14 maggio

Oliver mi parla di quando era un'infermiera vera, non una tizia imboscata in un servizio a non fare un cazzo. Dice che era brava con i prelievi specialmente, si definisce una vampira. Mi propone che se voglio può farmi delle analisi, basta che vado a casa sua che ha tutto l'occorrente. Declino cortesemente.

17 maggio

Daniele ha finito il suo tirocinio, festeggiamo insieme, una cosa carina. Ovviamente Oliver a festa finita lo elogia apertamente. 2 mesi fa gliene diceva di tutti i colori. Decide anche di iniziare a darmi la paghetta. io non dico niente.

21 maggio

Mimì viene presa a insulti da un paziente, sempre grazie alla politica di Attila di chiudere tutte le terapie in corso, la cosa finisce e si torna a fare le solite cose.

31 maggio

Ultimo mio giorno di tirocinante. Ufficiale. Resterò anche giugno e fino a metà luglio per finire le terapie. Chiaramente non avrò per questi due mesi una copertura assicurativa, quindi se mi succederà qualcosa sono cazzi solo miei. Per fortuna Attila ha chiuso il Servizio per  buona parte di giugno.

3 giugno

Oliver mi dice che un volta ha salvato un paziente quando lavorava in corsia. Era un vecchio che stava per morire, lei lo ha rianimato e gli ha fatto riprendere coscienza. Le credo, in fondo Oliver è una persona onesta e doveva essere una brava infermiera. Anche se pazza.

1 luglio

Massimo storico: 18 pazienti, chi più chi meno, senza contare le consulenze brevi. Un paziente l'ho perso durante questa intelligentissima pausa forzata di giugno, avevo la forte tentazione di riceverlo lo stesso, dato che ho le chiavi di uno stanzino (chiavi che ho ancora come trofeo), ma ho concluso che si fanno abbastanza porcate in questo servizio

3 luglio

Camperoni non lo vediamo da maggio, la cosa bella è che sta a Civitavecchia e odia il mare. Tutti ci chiediamo che cazzo starà facendo ora. Sgommina, anima in fondo affine a Camperoni, ha fatto la stessa cosa e non manca  a nessuno, probabilmente nemmeno ad Attila, che invece è sempre chiusa nel suo ufficio a fare telefonate e scrivere lettere, che ogni tanto va a finire di scrivere al nostro computer, facendo danni.
Grande porcata: mi chiede di scrivere una lettera in cui io chiedo di anticipare la fine del tirocinio. Manco col cazzo, dato che è lei che lo ha imposto.
Riscrivo la lettera facendo in modo che emerga che non sono stato io a chiedere di anticipare la fine.

5 luglio

Oliver mi chiede un regalo per quando me ne andrò, qualcosa che le lasci un ricordo di me.
In un momento di leggerezza e stupida spiritosaggine me ne esco vuoi una maglietta sudata?
E lei Magari!
Me la sono cercata.

8 luglio

Oliver dice che, se ho bisogno lavoro, è disposta a pagarmi lezioni private di informatica a casa sua. Cambio discorso e glisso.

15 luglio

Ultimo giorno di tirocinio.
Compro un un peluche a Oliver che esige anche di darmi come ringraziamento un viscido bacio sulla guancia.
Mi dà il libretto firmato da Attila, dove ha preteso di fare includere un elogio al mio servizio.
Fra me è  me penso sticazzi, ma la ringrazio calorosamente.
Esco dal Servizio senza voltarmi.

FINE

(Adesso inizio un altro anno di tirocinio)


domenica 2 marzo 2014

Vediamo un po'

Da quando è arrivato, Marino ha fatto quasi quasi solo cazzate.
Pedonalizzazioni forzate, tolleranza zero per chi supera i limiti di velocità, anche quelli oggettivamente troppo bassi, tante parole, tanti bei pensieri, poca ciccia.
E i romani lo criticano per il semplice fatto di non essere di Roma.
I romani sono più stupidi di lui.
La colpa più grave di Marino non è tanto quella di non riuscire a prendere decisioni giuste, la colpa di Marino più grande è quella di non riuscire a rimettere a posto i casini che hanno fatto quelli prima di lui. E non mi dite che mancano i soldi, perché riabbassare il costo del biglietto dell'ATAC non costa niente, fa perdere pochi soldi alle casse della città (tanto il biglietto non lo fa nessuno!) e invoglia la gente a prendere i mezzi.
Demonizzare il nuovo sindaco dopo anni in cui Rutelli, Veltroni e Alemanno hanno devastato Roma è da stupidi.
E aggiungiamo che, aldilà di un'amministrazione incapace, i primi che danneggiano Roma sono i romani stessi.
Quindi, oltre alla stupidità, qua parliamo di una vera e propria faccia di culo.
Solo chi ama Roma può governare Roma dicono.
Puttanate.
Roma è una bella città governata non male, ma malissimo.
Chi dice questa frase vuole continuare una tradizione, ovvero una tradizione di malgoverno.
Un malgoverno che porta un'azienda di merda come l'ATAC ad avere i dipendenti meno attaccabili d'Italia, che si permettono di lavorare la metà di quanto dovrebbero in un paese dove ci sono migliaia di persone capaci che non hanno lavoro. Perché non ci sono soldi per assumerli. Perché questi soldi se li pappano dei dipendenti che non fanno un cazzo.
E se c'è qualcuno che frigna su quanto sono poco buono coi romani, dico subito che sono di Roma, nato a Roma e vivo a Roma da 28 anni, quindi la porta per chi vuole andare affanculo è in fondo a destra.
Roma è uno specchio del paese di cui è capitale, un paese primariamente corrotto, inefficiente e arretrato.
Però è la Capitale, che piaccia o meno agli altri.
Non lo dico con quel cieco orgoglio che hanno gli stessi romani che poi però buttano la merda per le strade della città che dicono di amare.
È un fatto, che piaccia o no, Roma è la Capitale.
Perché Roma merita che le tasse degli italiani vadano a lei per riempire il suo buco finanziario invece ad altre città? Perché Roma è più importante in quanto Capitale, oltre che più popolosa.
Ma Milano è più efficiente! Ma Roma è la capitale!
Ci avete mai giocato a Risiko più?
Lì è in qualunque altro gioco che segue le sue regole, se hai un paese fortissimo, ma ti fottono la capitale, hai perso.
Evidentemente i grillini e i leghisti non sanno queste cose.
Queste sono le regole del gioco, chi non le segue può imboccare come prima la porta in fondo a destra.
Marino, dopo mesi di spaesamento, ho deciso di tornare in vita e ha capito questa semplice cosa.
Roma, dopo anni di gestione incapace ha un bilancio disastroso e non ce la può fare da sola, specie se gli incapaci sono sempre nei soliti posti.
Finalmente ha tirato fuori le palle: o l'Italia spende per rimettere in piedi la Capitale o la Capitale sprofonderà su se stessa, cosa che può comodamente avvenire sia con che senza Marino.
Poi certo, Marino ci guadagna in tutto questo, sicuramente non lo fa per amore di Roma, ha bisogno di pararsi il culo ed è anche molto scocciante essere criticato quando sei a capo di una città già sull'orlo del baratro.
L'unico modo che ha per uscirne è fare quello che tutti gli italiani e i romani fanno da secoli: frignare, gridare, alzare la voce, minacciare di mandare a puttane tutto se non si ottengono favori.
Questo ha fatto Marino, ha alzato la voce, ha minacciato, ha fatto l'italiano, come lo fanno tutti del resto. E Renzi l'ha ascoltato, perchè l'unico modo di ottenere qualcosa in Italia è strillare.
Non è giusto quello che ha fatto Marino, non è corretto, non è civile, è un qualcosa di cui un politico di un paese civile si dovrebbe vergognare. Ma questo non è un paese civile.
È un paese alla deriva, con una capitale alla deriva
Marino alzando la voce, ha fatto la cosa migliore da quando è sindaco di Roma, il che non ci vuole poi molto, visto che non è una cima.
Adesso dovremo vedere come va.
Ancora non me la sento di elogiare pienamente Marino, perchè se parte bene, prendendo questi soldi pubblici, ma poi li spende di nuovo male, tanto valeva starsi zitti.
Marino, non verrà mai ricordato con piacere, peggio per lui, in fondo ha scelto lui di governare una città ostica come questa. In ogni caso sarebbe stato ricordato male, dopo la partenza che ha avuto.
Personalmente solo una cosa potrebbe redimerlo ai miei occhi: ha preso qualche soldi in più per Roma, dovrà evitare gli stessi errori dei precedenti.
Perché se ora che ha preso questi soldi e, sempre che riesca a sanare le casse, li ridà alle stesse teste di cazzo che sotto Rutelli, Veltroni e Alemanno hanno campato senza fare un cazzo, a quel punto inizio a pensare che l'odio dei romani se lo sia meritato.

NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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