LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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venerdì 30 agosto 2013


A un giorno di distanza dal giorno di commemorazione di Martin Luther King un I have a dream ci sta tutto

martedì 27 agosto 2013

Red 2

Il classico film da estate.
Spaccone, divertente, ma non così tanto da farti sembrare stupido come chi guarda l'ennesimo cinepanettone e con un eccellente cast.
Il gruppo di superspie in ritiro ha di nuovo pane per i suoi denti, le paranoie di Marvin (John Malkovich) sono nuovamente confermate in un nuovo intreccio dove il passato del gruppo spaccaculi darà del filo da torcere.
Stavolta Frank Moses (il sempre più tosto e pelato Bruce Willis) non dovrà solo gestire le pallottole che gli vengono sparate addosso, ma anche la sua relazione sentimentale, che lui gradirebbe intrappolare in una rassicurante routine, cosa che non trova il consenso della irrequieta dolce metà (Mary Louise Parker).
Il passato riguarda l'operazione notte fonda, quello che Frank considera uno dei grandi errori del suo passato, operazione che riguarda la guest star del film, uno strampalato Antony Hopkins pieno di sorprese.
Senza bisogno di spoilerare ecco i pregi del film.
Un gruppo di attori ben oliato e affiatato, una gran bella colonna sonora, tanta azione, tanta roba e una trama più lineare del precedente, ma incalzante e non spiacevole.
Un po' banalotta purtroppo.
Il film è più incentrato stavolta sul duo Frank e Sarah e sui loro screzi di coppia e gelosie, non che sia spiacevole o zuccheroso, ma il tutto prende un po' troppo spazio ad altri elementi della trama. Marvin ad esempio, che come nel primo era il paranoico che alla fine ci azzeccava sempre, qui è diventato più assennato e meno comico, anche se si rifà con l'idea di insossare elaborati completini locali in ogni posto dove è ambientato il film.
Aimè, il film a volte cede al lato più zuccheroso, che nel primo risultava bonario, qui a tratti diventa noioso.
Un peccato, il che lo rende inferiore al primo, ma ugualmente piacevole.

Voto 7/10

mercoledì 21 agosto 2013

Pubblico o pubico?

Ultimamente sono stato colto da un attacco di pesaculite fulminante.
Sarà l'estate, sarà il caldo, sarà la mia regressione adolescenziale e conseguente ricaduta nella serie della Total War e conseguente uso e abuso degli svariati mod di Medieval II.
Sono un nostalgico, che ci volete fare?
Ma non divaghiamo, per quanto faccia decisamente parte del mio stile.
Ho appena disinstallato Medieval 2 con tutte le espansioni e i mod al seguito e mi sono ripromesso di non toccare più Kingdom Rush. È stato bello, ma ora comincerò a passare le giornate in maniera più produttiva da bravo bambino.
E anticipo subito che sto pensando di scrivere il diario dei miei 6 mesi (più uno passato praticamente in nero durante una fase di vuoto istituzionale estivo) di tirocinio in ospedale, luogo dal quale esco inspiegabilmente illeso e che non auguro al mio peggior nemico. Così mi dovrò inevitabilmente costringere a scrivere ciò che ho promesso.
Perchè un Lannister paga sempre i suoi debiti.
Anticipo subito le seguenti cose.
Non dirò il mio ruolo che ho svolto come tirocinante perchè significherebbe fare capire cosa ho studiato nella vita e cosa voglio fare da grande.
E non mi va.
Chi mi conosce nella vita reale e sa anche cosa faccio nella vita è pregato di starsi zitto, come chiunque che è in grado di nerdare un minimo per poter fare ricerche su internet e risalire al mio nome, perchè tanto è già difficile scappare dal proprio passato, figuriamoci se si ha una connessione!
In ogni caso, chi sa cosa faccio nella vita e lo vuole spifferare nei commenti, verrà eliminato.
Mio il castello, mie le regole.
Lo faccio anche perchè quello che dirò non è che sia tanto leggero, specie se riguarda le persone che mi hanno fatto compagnia durante questa tragicomica e formativa (formativo è l'eufemismo che usano quando il tirocinante si dovrà fare un culo con la capanna, rischiando spesso anche la propria integrità fisica e psicologica). Le persone di cui parlerò avranno ovviamente nomi falsi, l'Ospedale dove sono stato è il Sacred Hearth di Scrubs (ma lo preferisco nella versione storpiata da Tirk e J.D. Sacred Fart) e ho deciso che parlerò solo di colleghi e superiori, non dei pazienti, dato che hanno già fatto accesso in un Servizio tenuto alla cazzo di cane e non meritano ulteriore dolo.
Probabilmente inizierò a scrivere dopo settembre, mese in cui finalmente avrò il mio libretto di Tirocinio firmato dalla Responsabile, di modo che non rischierò assolutmanente niente.
Avrete capito che non è stata un esperienza facile, e che ho parecchie cosette da dire su tale ospedale.
I testi, salvo i più scadenti, mandano sempre un messaggio e tale messaggio è sempre suscettibile a diverse interpretazioni.
Ve lo dico subito, onde evitare interpretazioni idiote.
La mia esperienza personale si limita a un luogo preciso, il famosissimo Sacred Fart di Roma.
La vita, da vera maestra (troia) che è, ci insegna due cose: mai dire mai, perchè ci sono posti, luoghi e persone migliori di quelli che conosci e, se è per quello, non c'è neanche mai limite al peggio.
Il Servizio dove sono stato è una merda, ma sono sicuro che ci sia di  meglio, come sono sicuro che ci sia di peggio.
La mia personale e opinabile opinione è che - calcolando che la Sanità del Lazio è notoriamente una cacca e che quindi non è certo una delle situazioni migliori - probabilmente ci siano altri Servizi tenuti male (chi peggio, chi meglio) di questo. Probabilmente la maggiorparte dei servizi della categoria sono così.
Detto questo, ciò vuol dire che la Sanità Pubblica italiana andrebbe abolita perchè è tenuta alla cazzo di cane?
NO.
È vero, nella sanità pubblica si buttano una marea di soldi.
Vi assicuro che, in questi 6 mesi, a volte mi è passato per la testa che quasi quasi l'acquisto di un F-35 era più utile rispetto al foraggiare Servizi dove quello in cui ho lavorato per 6 mesi.
Ma tagliare (ulteriormente!) i fondi alla Sanità Pubblica è una cagata immonda.
Prima di tutto perchè l'alternativa del privato (che non conosco altrettanto bene comuqnue) non so quanto possa essere valida rispetto a quanto costa.
In secondo luogo, vorrei ricordare ai gentili peones che viviamo in Italia.
Se dovessi sparare un cifra a occhio (e oggi mi va di essere ottimista), un buon 50% di coloro che lavorano nella Sanità Pubblica - considerando dirigenti, medici, infermieri, amministrativi, tirocinanti, spazzini, sindacalisti e tecnici - non fa un cazzo per meritare lo stipendio che prende. La tragedia di tutto ciò che c'è un altro 50% di persone che lavorano e, in genere lavorano di più per coprire l'altro 50%; il tutto è aggravato dal fatto che la prima metà che non fa un cazzo, consuma più risorse dell'altra metà, sempre a occhio direi che il 50% delle persone inutili non costa alla Sanità il 50% delle risorse, ma fotte una percentuale che va dal 60 all'80%, il tutto anche se il 50% dei veri lavoratori lavro il triplo e il quadruplo.
E non sto parlando con slogan tipo proletari, di tutto il mondo unitevi!
Dire che i dirigenti si mangiano tutto,ù sfruttando i morti di fame è in parte vero, ma è molto superficiale dire che tutti i dirigenti sfruttano i sottoposti, i quali lavorano sempre e tanto.
Certo, è ovvio che nel gruppo dei fannulloni c'è una percentuale maggiore di padroni, calcolando che ci sono molti dirigenti primari, sindacalisti ben ammanicati e amministrativi di alto livello, molti di più che nell'altro gruppo. Ma non credete che tutti gli infermieri o i tirocinanti siano dei poveri sfruttati che lavorano come povere bestiuole, frustate dai capi.
No.
Probabilmente nel 50% dei lavoratori sfruttati ci sono anche alcuni dirigenti, persone oneste che lavorano tanto e ci credono e che provano a migliorare le cose col potere che hanno (fermo restando che la Responsabile del mio Servizio era un gran puttanosauro ululante), gli amministrativi sono per me una feccia inutile nel fondo del barile dell'evoluzione umana, tuttavia è possibile che esistano uno o 2 amministrativi che, oltre a essere delle brave persone (cosa che comunque non mi interessa) magari lavorano per davvero e con efficienza insieme al al 50% di gente che manda la Sanità Pubblica,  mentre nell'altro 50% di fannulloni esistono frotte di infermieri, tirocinanti e spazzini che non fanno un cazzo.
E per me, 100 spazzini che non fanno un cazzo e guadagnano 5 euro l'ora, sono nocivi esattamente quanto un primario che non fa un cazzo e ne guadagna 500.
Vedere tutto in un'ottica lineare di servi e padroni è decisamente riduttivo, non basta puntare i fucili ai capi, i nemici sono anche fra i morti di fame come noi.
C'è chi dice che nella Sanità si spendono troppi soldi e che finiscono nelle mani di chi non fa niente.
Vero.
Lo Stato Italiano non sta uccidendo la Sanità italiana. Ogni tanto le dà due bastonate, questo è sicuro, ma la Sanità italiana è ancora viva e chi grida più di tutti lo slogan contro gli F-35 fa spesso parte di quel 50% che non fa un cazzo per meritare i soldi che lo Stato gli dà.
Cosa facciamo, vogliamo allora tagliare ulteriormente le spese alla Sanità? Siccome metà della sanità fa cacare, nel dubbio sparo nel mucchio.
Sbagliato.
Considerando che ho usato delle percentuali di 50 contro 50% per ragioni anche di chiarezza esplicativa nel devidere i lavoratori che non fanno un cazzo da quelli seri, cosa succede se tagliamo i fondi all'Istituzione che li foraggia?
Secondo voi i tagli saranno equi e toglieranno a entrambi i gruppi la stessa quantità di risorse?
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.
Come avevo anticipato, nel 50% dei fannulloni troviamo tutti i tipi di figure - dalle più umili (ma ugualmente scansafatiche e dannose) alle più elevate - ma è ovvio che lì si trovano gli individui più potenti e scaltri, spesso accompagnati da sottoposti con ruoli meno elevati che fanno le spie e i cortigiani.
È chiaro che questo 50% di merde, essendo abituato da sempre a scansare il lavoro e a mollarlo ai più bravi e onesti, è anche quel genere di stronzo che galleggia durante gli alluvioni.
Se noi togliamo 100 milioni di euro alla Sanità Pubblica, chi se li farà togliere più facilmente?
Il gruppo di merdoni potenti e ammanicati e spesso con ruoli ufficiali più elevati o quella folla di lavoratori onesti che ancora non si decidono a farsi rispettare?
Perchè in un paese onesto esiste una figura precisa per tutelare i diritti di un lavoratore lesi: si chiama sindacalista.
Peccato che i sindacalisti - secondi dopo gli amministrativi nella lista delle persone inutili - vadano, guardacaso a ingrossare le fila dei fannulloni.
Ovviamente questa era una domanda retorica, la cui risposta spiega il perchè sono fermamente contrario a tagliare ulteriormente i finanziamenti alla Sanità. Perchè in quel modo vai a togliere i soldi solo a a quella parte di lavoratori seri, lasciando quasi illesi quelli che veramente costituiscono una spesa inutile.
Per cambiare le cose ci vorrebbe uno tosto che riesca a controllare seriamente la situazione e inculare chi lo merita.
Ora come ora è una pia illusione.

lunedì 19 agosto 2013

Roma d'estate

Il problema di Roma non è il caldo, nè il traffico, nè il tempo, nè i mezzi pubblici ridicoli.
Il problema di Roma è che è piena di romani.
I romani non sono arroganti quanto i milanesi.
Nè furbetti come i napoletani.
O arretrati come in svariati paesini di provincia.
I romani hanno un po' di tutte queste cose.
E hanno il vizio di fare le stesse cose nello stesso momento (cosa che non ho approfondito se è caratteristica anche delle altre realtà antropologiche).
I romani escono tutti alla stessa ora e vanno a casa tutti alla stessa ora; vanno tutti al mare nello stesso giorno, con qualche minoranza che spera di fare la partenza intelligente e si ritrova con altri mille romani che hanno avuto la stessa idea intelligente e poi tornano usando lo stesso ragionamento.
Avete mai provato a stare in macchina sul lungotevere di sabato. Fino ad agosto equivale a un suicidio.
Roma è fantastica d'estate.
Perchè non ci sono i romani.
Inizialmente ci si deve abituare.
Roma vuota è uno scenario apocalittico per come appare inizialmente.
Quasi tutti quelli che conosci non ci sono più, chi si avventura al di fuori del proprio rifugio se trova altri gruppi di sopravvissuti cercadi consorziarsi con loro in un gruppo più grande per fare numero. E spesso quelli che restano a Roma sono persone pericolose o comunque  problematiche.
Sembra una puntata di Walking Dead.
Tuttavia, una volta trovato un gruppo decentemente calibrato, con qualche pazzo e piantagrane come in qualunque gruppo che si rispetti (come in Walking Dead per l'appunto), Roma diventa vivibile.
Per i più pesaculi, Roma diventa accessibile anche per chi vuole prendere la macchina per avvicinarsi il più possibile al centro.
E a quel punto si sta bene.
A Roma in estate ci sono solo turisti.
Fanno casino e raramente parlano italiano. Esattamente come molti romani.
E sono pochi i turisti a Roma, perchè noi italiani non sappiamo gestire bene neanche il turismo nostrano.
Depressione a parte, i romani che - come me - mal tollerano la Roma nella sua manifestazione peggiore, ovvero col traffico, apprezzeranno la sua veste di città deserta.
Specie se si va in giro durante quella che per me è la magica ora: il crepuscolo.
Non fate come la maggior parte dei romani. Non restate a casa a mangiare, per poi lavarlvi, per poi uscire alla stessa ora di mezza Roma. Uscite prima, trovate parcheggio in centro mooooolto più facilmente, vi prendete un aperitivo al buffet, che tanto al centro paghi esattamente quanto paghi in molti luoghi in periferia, vi sfondate e se vi gira continuate la serata.
Una vera pacchia.

giovedì 1 agosto 2013

Wolverine: l'immortale

Lo ammetto.
Wolverine non mi fa impazzire come eroe della Marvel.
Non ha il senso dell'umorismo, non ha un supercervello, non ha una multinazionale alle spalle, non vola.
Mena e basta. Caricando perdipiù a testa bassa, forte del fatto che è quai immortale e non rischia niente, senza poter esibire l'alibi dell'essere una creatura primitiva mossa da rabbia furiosa come Hulk.
Nonostante questo, per qualche agione che mi perplime, è uno dei supereroi della Marvel più famosi e ha più apparizioni di quaunque altro eroe nei film della suddetta.
Fatto sta che il suo interprete Hugh Jackman secondo me ci sa fare e lo interpreta a dovere, non bene quanto lo fa Robert Downey Jr. con Iron man, ma è forte.
Metto le mani avanti e premetto che non sono un assiduo e preciso lettore di fumetti della Marvel e che quanto dico si basa su quel poco che conosco e ho letto, su fumetti sparsi e internet.
Wolverine, esule ed eremita dopo le sue avventure, viene contattato da una mistriosa giapponese roscia in grado di predire il futuro (giapponese roscia, certo che la genetica ne fa di cose strane!).
La mutante lo invita a trovare un vecchio capo di una multinazionale, uomo che lui aveva salvato decenni prima a Nagasaki. Il vecchio, in fin di vita, sa della sua immortalità, potere che causa immane sofferenza a Wolerine, dato che è condannato a vedere morire coloro che gli sono accanto o addirittura a ucciderli lui stesso per colpa dei fantasmi del suo lungo passato, senza poter porre fine alla propria vita. Per aiutarlo il vecchio amico gli propone di scambiare le rispettive condizioni: il vecchio vivrà in eterno, lui invece inizierà il naturale decadimento biologico.
A quel punto Wolverine si trova nel bel mezzo di una guerra di successione, con tanto di Yakuza di mezzo, confortato solo dall'idea di essere praticamente circondato da eroine e antagoniste che sono delle fiche niente male.
Wolverine è un duro solitario, di poche parole, si attiene a un rude istinto di sopravvivenza, ma cerca di proteggere anche gli altri.
La sua immortalità verrà messa alla dura prova e, purtroppo per lui, dovrà anche fare ricorso all'ingegno e non alla forza bruta.
Le scene d'azione sono spettacolari e la trama avvincente, meno lineare di quella del precedente Wolverine - le origini. Ciò che contraddistingue questo film dai più recenti episodi di Thor, Avengers e Iron man e la quasi totale assenza della cosiddetta linea comica, frutto forse di una scelta dei creatori di cercare di attenersi in maniera più fedele all'originale. Una scelta che posso anche vagamente condividere, dato che in Iron Man e The Avengers avevano dato troppo spazio alla parte più burlonesca. Wolverine è ossessionato dalla morte, si trova in Giappone, dove la morte ha una ritualizzazione abbastanza robusta, forse è giusto dare un tono più serioso.
Fatto sta che le inevitabili licenze poetiche non mancano e, specie nel finale stonano parecchio e rendono le sequenze finali parecchio opinabili.
In ogni caso meglio del precedente episodio su Wolverine.
In ogni caso, ho notato che la scena dopo i titoli di coda c'è ancora, tuttavia manca il classico cameo di Stan Lee. Accidenti, ho già una vita priva di certezze e mi tolgono pure questa!

Voto 7/10


NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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