LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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domenica 8 giugno 2008

Dacci dentro, Indy!

Secondo me, dopo 19 anni di attesa, era inevitabile che questo film lasciasse i suoi fan delusi.
19 anni sono troppi, uno ci ricama troppo sopra inevitabilmente e, alla fine, che sia bello o brutto, delude sempre le aspettative di qualcuno.
Personalmente non posso esprimere un parere pienamente oggettivo.
Questo film l’ho visto al cinema, gli altri no, il paragone non potrebbe essere equilibrato.
Perché questo film visivamente è qualcosa di divino.
Dicessero quello che vogliono i suoi detrattori, ma alcune scenografie hanno un impatto scenografico divino, tutti i dettagli nelle ambientazioni sono curati nei minimi dettagli, bisognerebbe guardare queste piccole, ma grandi cose per comprenderne la genialità.
Piccole cazzatine come le ragnatele sui ventilatori del sanatorio pulcioso o il corvo appollaiato sullo sfondo nel cimitero, cazzatine restano, ma spesso sono queste piccole cazzatine a essere definite come tocchi d'artista.
O il montaggio maestrale dell’inizio in cui tirano fuori un tizio dalla macchina e inquadrano il cappello, facendoti capire che è il cappello di Indiana Jones.
Roba che quando l’ho visto stavo per gridare come un ragazzino di 5 anni “vai Indy!”.
Certo, vaccate a go-go, qualche improbabile scena fatta per sbloccare delle situazioni apparentemente, americanate a non finire, un po’ prevedibile alla fine e portava sulla scena le solite teorie che personalmente odio secondo le quali gli uomini nell’antichità non hanno fatto una mazza, ma si sono fatti aiutare dagli alieni.
Ma a parte queste puttanate sparse, a me è piaciuto.
Viene anche accennato brevemente uno stralcio di maccartismo, nel quale Indiana si trova di fronte a degli agenti paranoici e incompetenti dell’FBI (fra cui ci sta anche il mitico attore che fa l’inserviente a Scrubs!).
Ripeto, alcuni tratti sono girati in maniera svogliata, arriva un’improbabile violazione delle leggi fisiche a salvare la vita al protagonista, ma altre scene, sono non solo piene di effetti speciali, ma anche ben ideate.
Sicuramente va detto che la visione al cinema col Dolby Sorround acquista parecchio rispetto a un Dvd con una semplice televisione da povero mortale. Nel secondo caso avrebbe preso anche un punto di meno.

7/10
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2 commenti:

scarlett carson ha detto...

L'ho visto anch'io... hai ragione, una grafica sublime... anche se, personalmente, preferivo la fotografia un po' "invecchiata" dei passati 'indy'.
Trama passabile, solite genialate intrippose da Spielberg... per il resto quoto tutto: tante, tante (seppur godibili) americanate... nonostante preferisca un film di questi in cui l'americanata è talmente palese che si prende in giro da sola, piuttosto che improponibili film d'azione che vorrebbero passare per film 'para-realistici'.

Edric Ant ha detto...

La pensiamo allo stesso modo. L'americanata è meglio quando è tanto palese essere al limite della parodia.

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