LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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domenica 1 maggio 2011

L'unico papa buono è un papa morto

Ho fatto come ha detto Alemanno.
Me ne sono andato fuori città.
Non è stata una decisione politica, anche perchè mi dava molto fastidio anche seguire un consiglio di Alemanno, ho fatto una gita fuori porta perchè l'aveva proposto un gruppo di amici e non è stata un'idea malvagia comunque.
Ovviamente l'ho fatto perchè Roma è invasa da una folla di baciapile. Gran parte di questi è anche polacca, il che significa che sono notoriamente dei morti di fame. I fan di Ratzi saranno pure idioti perchè sono suoi fan, ma quantomeno sono tedeschi carichi di soldi che potevano arricchire i nostri commercianti e ristoratori!
I polacchi no.
Sono venuti in pullman carichi sfruttando offerte di viaggio a prezzi all'osso e, nella maggior parte dei casi, alloggeranno in alberghi gestiti da preti. Che non pagheranno un soldo di ICI.
La televisione non l'accendo nemmeno, so già che sarà inguardabile, Roma è stata riempita da un fiume di piagnoni che puzza di calzini e sandali di cuoio e gomma.
Il tutto sarà tutelato da un dispiegamento di forze della sicurezza spropositato.
È anche giusto, dato che molte personalità politiche accorreranno al lagnoso evento e avranno bisogno di tutele per la loro sicurezza. Non vorremmo mica che un capo di stato pacifico e benevolo come Mugabe rischi la propria incolumità solo perchè assiste alle celebrazioni del suo vecchio amico vero?
Non si preoccupino i leader di tutto il mondo presenti, pacifici o criminali di guerra che siano.
Alla sicurezza ci pensiamo noi e quando si tratta di baciapile siamo efficientissimi.
Lo Stato italiano per queste cose paga più di quanto faccia per qualsiasi altra cosa!
Riassumiamo.
Lo Stato Vaticano svolge una sua celebrazione che gli darà potere, prestigio e magari qualche donazione; noi in quanto cittadini italiani siamo tenuti a metterci il suolo pubblico, le forze dell'ordine, le tasse per pagarle e a subire tutti i disagi cittadini conseguenti all'evento.
È finita?
Assolutamente no!
La Chiesa non ha scelto un giorno qualsiasi per festeggiare la beatificazione di un suo picciotto.
Ha scelto il primo maggio. Costringendo quindi commercianti, autisti dei mezzi pubblici e ristoratori di tutta Roma a lavorare di domenica e perdipiù durante il primo maggio!
Il primo maggio è notoriamente collegabile a una festa laica, da sempre patrocinata dalla Sinistra.
Questo è un chiaro sopruso.
La Chiesa ha sempre combattuto le idee socialiste da quando sono nate.
Un tempo una simile scelta di tempo avrebbe significato una contrapposizione netta.
Ma oggi la Chiesa ha scelto di rinunciare all'attacco frontale e alla contrapposizione.
Con Giovanni Paolo II ha scelto delle vie più subdole e vigliacche.
Si è scelto di non criticare le lotte a favore dei lavoratori, ma di abbracciarle.
Mentre nei secoli passati la Chiesa era schierata coi padroni, difendeva la proprietà privata e l'ordine scociale dominante, ora ha deciso di dirsi dalla parte degli ultimi, rinnegando e insabbiando secoli e secoli di persecuzioni, controrivoluzioni ed esecuzioni.
È bastato rispolverare gli insegnamenti delle prime comunità cristiane, quelle durate 5 secondi e mezzo tanto per chiarire, quelle comunità che mediante abili sofismi si potrebbero addirittura definire come i primi esempi di comunismo precedente a Marx. Tanto per gettare addosso a quest'ultimo un'altra generosa palata di merda, che tanto non è mai abbastanza!
Giovanni Paolo II è passato alla storia per aver chiesto scusa riguardo all'Inquisizione e alle persecuzioni degli ebrei (siamo precisi, quest'ultima cosa la fece anche Giovanni XXIII, ignoranti!).
Carini i cattolici. Credono che per essere perdonati basti essere pentiti del peccato, tanto nella loro religione il perdono è l'azione più meritevole e viene quindi dispendiato quasi automaticamente da ogni fervente cattolico. Per fortuna non tutti sono cattolici.
Chi perdona sempre e comunque non è un santo, ma un uomo privo di dignità e autostima.
Questo era Giovanni Paolo II.
Un'uomo che durante la sua vita ha fatto fondamentalmente due cose: chiedere scusa e perdonare.
Il suo è stato un papato che appariva nuovo e moderno, tutto preso a difendere la pace, i diritti umani, a diffondere l'amore. Peccato che le guerre non siano affatto diminuite durante il suo papato, il che non gli ha però impedito di andare a braccetto con spietati dittatori, fare santi tiranni imbarazzanti, sparare tirate su omosessuali e anticoncezionali.
Non cambia niente sostanzialmente.
La Chiesa continua ad appoggiare i potenti e a farsi i fatti suoi, prega perchè il mondo non progredisca civilmente e scientificamente per di non perdere la sua presa. Ma quando ha le televisioni che la puntano parla di messaggio d'amore, di solidarietà, di uguaglianza. Tutto marketing.
Questo è il genere di Chiesa di oggi.
I comunisti di oggi - sedicenti, fasulli, revisionisti o scissionisti che siano - continuano a portare avanti battaglie con una retorica vecchia, poco seducente e che fa partire le paranoie dei vecchi fascisti e dei rincoglioniti che ascoltano il blaterare di Berlusconi; la Chiesa è sempre la stessa, ma dà l'impressione di essere in continuo rinnovamento e di abbracciare gli ideali delle ideologie che prima combatteva, infiocchettandoli con un messaggio d'amore e indorando la pillola come solo un'istituzione con un'esperienza secolare sa fare.
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