LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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venerdì 29 aprile 2011

L'inutilità della guerra in un paese democratico

Essere di un Partito di estrema Destra è già di per sè una cosa profondamente ridicola.
Ma essere di Destra e prendere posizioni pacifiste mi ha sempre fatto ridere a crepapelle.
Questo è ciò che ha fatto la Lega con la questione libica.
Un Partito già ridicolo di suo che ha deciso di stupirci per l'ennesima volta.
La Lega si dice contraria a attacchi aerei su forze militari libiche da parte dei nostri aerei.
Il suo ragionamento è un capolavoro di imbecillità.
Se li bombardiamo aumenteranno i profughi che sbarcano qua in Italia.
A parte il fatto che non credo che la mezza dozzina di Tornado che abbiamo messo a disposizione possa cambiare in maniera determinante qualcosa.
Non capisco qual è il nesso logico:

+ bombe = + profughi.

Se proprio dovessimo fare un ragionamento secondo la loro ridicola logica, ovvero interessarci della questione libica solo in virtù del maggiore o minore flusso di profughi che dovremmo ospitare, credo che il ragionamento dovrebbe essere addirittura inverso:

+ bombe = + morti fra civili e militari = - immigrati

Non trascuriamo poi un altro elemento non indifferente. Se intervenissimo a favore di una delle due fazioni e vincessimo, la guerra durerebbe molto meno di quanto sarebbe durata se non fossimo intervenuti. Una guerra più lunga, con diversi episodi di offensive, controffensive e ritirate, conquiste, perdite e riconquiste dei punti strategici, è notoriamente la guerra che porta al maggior numero di morti, distruzioni dei centri abitati e delle industrie. In poche parole, più la guerra è lunga, più il paese è decimato e impoverito e maggiore è il numero di persone che fuggono per trovare un altro luogo dove vivere o sfuggire a eventuali persecuzioni.
Ma questo i leghisti non lo capiscono.
Sono come di bambini che vogliono un giocattolo o una merendina, ma non sono in grado di comportarsi decentemente per ottenerla, dato che la vorrebbe subito senza se e senza ma.
Fatto sta che i leghisti saranno idioti, ma non completamente.
Il Governo non cadrà per il loro ridicolo ostruzionismo, prima o poi torneranno all'ovile appena faranno tintinnare quegli euro che tanto disprezzano pubblicamente, ma di cui si riempiono le tasche mediante i soldi pubblici di Roma Ladrona di cui hanno preso una ricca fetta.
O comunque l'appoggio verrà da qualche altro Partito di troie.
Il punto non è questo.
Bombardare o non bombardare la Libia non è il punto focale, a prescindere da chi lo voglia fare.
Una cosa che andrebbe detta è che non ha senso per l'Italia rifiutarsi di bombardare un paese quando tanto i raid che lo colpiscono partono proprio dalle basi italiane!
La questione va affrontata a monte.
Se eravamo veramente contrari alla guerra in Libia vietavamo ai caccia alleati di atterrare nelle nostre basi! Del resto fino a qualche mese fa Berlusconi e Gheddafi stavano amabilmente parlando delle loro rispettive scopate e andavano a braccetto all'insegna di una virile amicizia basata sul reciproco leccamento di culo.
Ma noi italiani, si sa, siamo gli zerbini di tutti: abbiamo fornito le basi, ci riprendiamo gli immigrati che Sarkozy ci ha rispedito, poco ci manca che gli svizzeri non rivendichino lo ius primae noctis nei confronti delle donne italiane.
Oltretutto quasi tutte le basi americane da cui partono gran parte degli aerei stanno al Sud, quindi il nord sarebbe rimasto immune da eventuali (e comunque già di per sè poco probabili) contrattacchi. Quindi alla Lega non glien'è fottuto niente.
Cosa dovevamo fare quindi?
Entrare o non entrare in guerra?
Ovviamente direi di no.
Ma non perchè io sia un pacifista fricchettone.
E neanche solo perchè così l'Italia ci fa l'ennesima figura di merda a livello internazionale.
Neanche perchè lo dice la Costituzione.
Io sono contrario perchè una Repubblica Parlamentare come la nostra non è in grado di entrare in guerra. O meglio, può entrare in guerra, ma senza riceverne gli adeguati vantaggi.
La guerra è una soluzione per definizione veloce.
Invece di produrre un bene, lo conquisto a un altro paese. Trovo un casus belli adeguato, dichiaro guerra al paese x e cerco di vincerla.
Poichè la guerra è una soluzione inevitabilmente distruttiva e destabilizzante nei confronti delle economie e delle società di entrambe le fazioni coinvolte deve iniziare e terminare il più presto possibile.
La storia insegna che il successo dei più grandi generali della storia è dovuto alla velocità con la quale hanno conquistato territori e sottomesso popolazioni nel nome delle loro nazioni.
Alessandro Magno, Annibale, Cesare, Gengis Kahn, Saladino, Hernan Cortes, Oda Nobunaga, Eugenio di Savoia, Napoleone, tutti questi generali hanno ottenuto le loro grandi vittorie in tempi brevi.
Tutti i generali tedeschi più famosi nella prima parte della seconda guerra mondiale hanno ottenuto le loro vittorie all'insegna della guerra lampo, la guerra rapida per antonomasia.
Cos'è che accomuna tutti questi generali?
La libertà di scelta.
Questi generali hanno ottenuto i loro successi perchè avevano carta bianca, alcuni se la sono procurata in maniera indebita, andando oltre quella che era la loro iniziale missione o contro alcune direttive che erano state loro imposte (come nel caso di Annibale, Hernan Cortes o Napoleone prima di diventare imperatore), gli altri erano dei capi di stato dall'inizio e ovviamento hanno potuto fare come gli apreva.
Oggi non esistono generali simili nei paesi occidentali.
Non perchè l'umanità sia più stupida di una volta e lo dice uno che odia l'epoca in cui vive.
Oggi non esistono generali simili perchè nella maggior parte dei paesi della terra vige la democrazia.
La democrazia è un sistema di Governo lento, un sistema dove il potere esecutivo non è in grado di essere esercitato in maniera netta e tempestiva, dato che bisogna dare a tutte le rappresentanze la possibilità di dare il proprio parere.
Il colonnello Kurtz era un personaggio scomodo proprio per questo, serviva una nazione che si diceva contraria alle barbarie, ma si era reso conto che l'unico modo per combattere una guerra e vincerla era far parte di quella spietatezza che la contraddistingue.
Non esisterà mai una democrazia in grado di prendere decisioni in tempi brevi, perchè la democrazia vera si regge sul pluralismo e non credo esistano paesi realmente democratici dove più del 90% della popolazione vota un solo partito, che sia di Destra o Sinistra.
La vera democrazia è quella in cui vi è una Maggioranza le cui politiche sono stemperate o addirittura ostacolate da un'Opposizione. Il pluralismo è quindi un pregio, ma a anche un difetto.

I paesi occidentali di fronte alla crisi libica ci hanno messo i secoli prima di dare una risposta militare chiara e netta e ancora noi ci stiamo facendo pippe da ipocriti a riguardo.
Ci siamo svegliati con un ritardo imbarazzante. Abbiamo deciso di aiutare i ribelli con un ritardo di settimane e le settimane in un teatro militare sono un'eternità. Il nostro imbarazzante ritardo nell'intervenire nella questione libica ha causato centinaia di morti, perchè se fossimo intervenuti prima la guerra sarebbe durata di meno, Gheddafi sarebbe caduto prima e ci sarebbero stati meno problemi.
Cosa voglio dire con questo?
Non che dovevamo intervenire subito, sarebbe stato impossibile col sistema democratico parlamentare che ci ritroviamo.
Le nazioni (cosiddette) democratiche devono farsi un bell'esame di coscienza.
Abbiamo deciso di adottare un sistema basato sulla rappresentanza da parte di individui eletti. Tralasciamo il fatto che siano stati eletti in maniera più o meno pulita o sul fatto che siano delle persone discutibili dal punto di vista umano o morale.
Quello che conta è che abbiamo scelto un sistema di questo tipo, con tutti i suoi pro e contro.
Se vivessimo in una dittatura (e nel caso italiano basta pazientare un po') non avremmo avuto problemi del genere, dato che le dittature hanno esecutivi forti e decisi.
Del resto sappiamo bene che eliminare il Parlamento è una mossa che si è rivelata poco felice in un paio di casi.

L'importante è prendere una decisione chiara.
Vogliamo un esecutivo forte, un esecutivo che entri in guerra tempestivamente, che costruisca in quattrro e quattr'otto il ponte di Messina (che poi magari crolla per un terremoto dopo due mesi oltre a essere profondamente inutile) che riempia la campagna di termovalorizzatori e, già che ci siamo, un paio di centrali nucleari qua e là?
Oppure vogliamo una Repubblica Parlamentare che tolleri Partiti di merda e dia il diritto di parola a individui inutili in nome del pluralismo, ma che almeno, se si tratta di fare una cazzata, ci mette più tempo del dovuto?
Nel secondo caso aggiungerei anche che una Repubblica Parlamentare deve rassegnarsi all'idea che, a prescindere da quanto il Governo sia guerrafondaia o pacifista, dovrà sempre considerare la guerra come uno strumento superato e non conveniente, dato che non sarebbe in grado di condurla in maniera efficacie.
Se vuoi la pace non ti prepari alla guerra.
Resti in pace.
E ti fai i cazzi tuoi.
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