LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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mercoledì 4 febbraio 2009

Viaggio al centro della Terra

Non ho letto il classico di Verne, ma ho apprezzato il fatto che i creatori del film non si siano voluti ispirare al testo originale, dato che l'avrebbero molto probabilmente stravolto alla grande.
Brendan Fraser interpreta un professore di scienze geologiche un po' dimesso che ha perso un fratello qualche anno addietro in una ricerca scientifica. La cognata gli porta in casa il nipote per scaricarglielo per una decina di giorni, ma i due - rovistando fra le cose del defunto - scoprono una copia del Romanzo di Julio Verne con dei preziosi appunti su una spedizione per raggiungere la meta dei viaggiatori del romanzo e decidono di seguirle.
Pare che il film, data la natura degli effetti speciali, vada visto preferibilmente con gli speciali occhialetti 3D per poterlo apprezzare al meglio e io, purtroppo, l'ho visto alla vecchia maniera.
Ma questo non toglie il fatto che sia stato, visivamente parlando, un gran bel film: gli effetti speciali sono particolarmente curati e le scene d'azione decisamente frenetiche e intriganti.
Probabilmente con gli occhiali sarebbe stato anche molto meglio, si avrebbe avuto l'impressione di essere nel film, ma pazienza.
Stiamo inevitabilmente parlando di un film di intrattenimento puro, grezzo e spaccone al punto giusto, abbastanza coinvolgente e con la classica dose di gag e battute per controbilanciare la tensione. I personaggi del film rivestono i loro rispettivi ruoli senza infamia e senza lode, senza offrire un ritratto particolarmente profondo: l'adolescente urbano che dà qualche grana, la guida autoctona figa dagli atteggiamenti decisi e il professore nerd ossessionato dalla sua ricerca per la scienza e per scoprire cos'era successo al fratello.
Ovviamente Brendan emerge dal gruppo per la fama e la verve con cui gestisce il suo personaggio. Purtroppo, anche se recita bene, il suo personaggio è piuttosto contraddittorio, passa dall'essere un professore sfigato all'uomo d'avventura in maniera un po' troppo caotica e repentina. Questa è Hollywood: è normale che un topo da biblioteca sia interpretato da un attore che fa almeno un'ora di palestra al giorno, ci si deve fare il callo. Forse il ritmo rallenta brevemente nella parte centrale del film, ma poi si riprende egregiamente.
Nel complesso, ne emerge un film divertente e piacevole da vedere e seguire, che ti permette di essere indulgente nei confronti delle varie licenze poetiche.

Voto 6,5/10
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