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martedì 5 ottobre 2010

La mamma dell'idiota è sempre incinta (con o senza fecondazione in vitro)

Si sa che il Vaticano, fra un insabbiamento e l'altro, ha bisogno di rompere i coglioni a qualcuno.
Oggi tocca al britannico Robert Edwards, 85 anni, premiato ieri col Nobel per la Medicina per le sue ricerche che hanno permesso di arrivare alla fecondazione in vitro.
Il suo grave crimine per il monsignor Carrasco è stato quello di aver dato via al traffico di ovociti e al congelamento degli embrioni.
Il dibattito si fa ovviamente caldo in Italia dove da una parte si schierano i rappresentanti delle ricerca scientifica, ovviamente in difesa di Edwards e dall'altra tutti coloro che di scienza non capiscono un'emerita fava, ovviamente contro quel criminale di Edwards.
Nessuno va a spiegare a questi ritardati non riconosciuti che è meglio dare il Nobel a uno scienziato vero piuttosto che a Madre Teresa di Calcutta; nessuno spiega loro che, grazie a questo signore sono nati 4 milioni di bambini che altrimenti non sarebbero nati.
Nel caso di questi 4 milioni, uno non deve considerarli come solo 4 milioni di bambini che, su 6 miliardi di persone non sono nemmeno tanti. L'idiota pro life si limita a considerarli come 4 milioni di nuove vite umane che, a prescindere da come saranno le loro vite, sono dei miracoli e lo sarebbero anche se fossero 4 milioni di vite infelici.
Non è così.
Con la fecondazione in vitro sono nati 4 milioni di bambini che non sarebbero altrimenti nati, sono 4 milioni di bambini i cui genitori, anche se non potevano averli, si sono sforzati e li hanno avuti.
Sono 4 milioni di bambini voluti, 4 milioni di bambini che hanno reso felici 4 milioni di coppie genitoriali o almeno, ne hanno resa felice gran parte.
4 milioni di coppie genitoriale più relativi pargoli fanno 4 milioni di nuceli familiari.
Ah, la famiglia, la stessa famiglia che Carrasco e l'omonimo di Casini e lo stesso Casini sono naturalmente portati a difendere con le loro farneticazioni.
Come la mettiamo a questo punto?
La famiglia nata grazie a una ragazza madre troietta che non ha voluto abortire è meglio di una famiglia nata da una coppia che ha voluto ricorrere alla fecondazione assistita?

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2 commenti:

FedeSiciliana ha detto...

nulla da dire sull'articolo.hai ragione, Edwards è stato anzi è un grande scienziato.
ti faccio solo due appunti però:
- il nobel a madre teresa di calcutta.perchè lei non avrebbe dovuto riceverlo e invece si Obama, un nobel per la pace con l'esercito statunitense ancora in afghanistan??mi sembra una bella ipocrisia.almeno lei aiutava qualcuno DAVVERO.
-se proprio queste persone volevano un figlio...ce ne sono tanti senza genitori.non bisogna portarlo in grembo o far si che abbia i tuoi geni per sentirlo come figlio.

Edric Ant ha detto...

Io credo che il Nobel per la pace in generale sia un premio ipocrita per definizione. Che io sappia Madre di Calcutta era parecchio chiacchierata per il modo in cui gestiva le sue opere di carità, magari Obama non se lo meritava il premio, ma meglio a lui che a Berlusconi.

Sul fatto delle coppie che fanno ricorso alla fecondazione assistita piuttosto che adottarlo uno non la penso come te.
C'è una bella differenza fra il crescere un figlio che ha il tuo DNA e crescerne uno adottato. E anche se non ci fosse differenza fra il crescere un figlio adottato e uno nato in provetta, i genitori interessati hanno comunque diritto di scegliere quale dei due preferiscono.
È la libertà di scelta dell'individuo, che sceglie nel bene o nel male, ma di testa sua. Vale per l'adozione, per la fecondazione assistita e per l'aborto o per la decisione di non farlo. E anche per la religione. Tutte scelte che vanno lasciate a all'individuo, anche quando sono sbagliate.
Tornando ai figli adottati, bisogna anche dire che per adottare qui in Italia almeno ti devi fare 2 palle così con tutte le procedure e i controlli che ci sono (e comunque finisce spesso che trovi il furbo che trova adotta un bambino anche quando non è minimamente in grado) e finisce che ci metti pure più di 9 mesi per averne uno.
Oltretutto, io non ho mai conosciuto un bambino adottato che non avesse una marea di problemi (ovviamente l'esperienza personale non fa campione!).

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