LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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sabato 26 maggio 2012

Grilli e grulli

Primi problemi per il Movimento 5 Stelle.
Si può a lungo disquisire sul fatto che siano o no gli unici vincitori delle Amministrative - cosa che francamente trovo sterile - fatto sta che a  Parma, una delle loro recenti conquiste, i grillini hanno deciso di silurare il loro candidato vincitore per problemi di poltrone.
Prima o poi sarebbe successo, dato che un evento simile era stato preventivato, ma magari non ci si aspettava che sarebbe successo così presto.
Quello che emerge è che il Movimento 5 stelle, in barba a tutte le pippe sulla democrazia di internet e la volontà popolare, è un Partito riconducibile a una sola persona che rende conto per tutti e decide quasi tutto da solo insieme a pochi altri.
Ed è un meccanismo che funziona, aldilà di tutte le indignazioni che possono nascere a riguardo.
In fondo Grillo ci ha messo gran parte dei soldi, gran parte delle idee, gran parte dei mezzi di comunicazione e d è stato abbastanza da metterci sopra un marchio di copyright.
Questo è ciò che differenzia il PD dal PdL. Il primo è un Partito nato dalla forzata unione di altri Partiti altamente diversi fra loro, con leader diversi ed equamente poco carismatici e ugualmente intenzionati a fare in modo che la loro corrente a prendere parola per tutti gli altri; il secondo è un Partito dato dalla riunione di più Partiti in un solo Partito governato da un leader ben più carismatico degli omologhi che riesce a oscurare i colleghi la maggior parte delle volte e, essendo l'unico disposto a mettere soldi di tasca propria, riesce a risolvere gran parte delle diatribe interne col portafogli quando non ce la fa con la personalità.
Guarda caso nel PD le crisi sono sempre state più frequenti che nel PdL.
Grillo questo l'ha capito.
L'organizzazione verticale di un Partito o di un Movimento è l'unico modo per evitare lo scatafascio.
Ma c'è un problema.
Grillo deve sperare di non superare il 10% alle prossime elezioni.
Il 10% è un numero perfetto in politica.
Ti permette di dire che sei una realtà politica significativa, ma non hai abbastanza potere da avere responsabilità, puoi continuare a criticare i grandi Partiti e tenerli per le palle con la tua minaccia di veto e se le cose vanno male puoi dare sempre la colpa agli altri. In più, più il Partito è grosso, più è probabile che ci siano scissioni.
Il PD regge ancora e reggerà a lungo, ma se non si spezzerà è perché gran parte dei suoi rappresentanti non hanno le palle e questa mancanza di palle impedisce loro di prendere il toro per le corna e di andare ciascuno per la propria strada, ricominciando tutto da capo.
Il PdL finché vivrà Berlusconi, che si candidi direttamente o resti nell'ombra, sarà unito dai suoi soldi e dal suo carisma.
Il Partito di Centro ci seppellirà tutti, col Vaticano che gli copre le spalle ha altri mille anno garantiti e i benefit in Paradiso, al pari dei più famosi mafiosi defunti del Dopoguerra.
Grillo?
Il Movimento 5 stelle resterà, ma le scissioni sono in agguato.
Si trova di fronte a un paradosso.
Se è vero la teoria grilliana secondo la quale internet è democrazia, allora inizieranno presto dei Movimenti omologhi che gli faranno concorrenza.
Se il Movimento resterà coeso e dimostrerà di essere simile a una comunità simil religiosa riunita intorno a una specie di guru,santone, allora vorrà dire che Grillo non ha capito un cazzo. O che ci ha preso tutti per il culo

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