LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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sabato 5 maggio 2012

C'è chi così ci si diverte

L'altra settimana c'è stato a Roma il Critical Mass.
Un'ondata di autocompiacimento onanista si è sostituita allo smog romano, un po' come in un'omologa puntata di South Park di cui non ricordo il nome.
Solo per un giorno, fortunatamente. Questo significa che chiunque pensi di aver salvato il Pianeta quel giorno si sta gaiamente prendendo per il culo.
Se lo ha fatto, mi auguro che lo abbia fatto per sentirsi parte di qualscosa di importante, per conoscere gente, per fare moto, per rimorchiare, forse anche per fare qualcosa di sano (anche se dubito che lo smog romano sia compertamente scomparso e non sia stato respirato dai polmoni affannati dei ciclisti).
Tutti motivi rispettabili e logici.
Ma non mi vadano a dire che, grazie a loro, la Terra ora è un posto migliore, perchè per un giorno di Critical Mass non si smuove veramente un cazzo, a meno che le maledizioni degli automobilisti romani che i ciclisti si sono attirati non siano una valida fonte d'energia pulita.
Il tragico punto fondamentale è un altro.
Il Critical Mass ha Roma ha senso, in quanto è una manifestazione che attacca l'inquinamento automobilistico e Roma è una delle città italiane che più soffrono per questo motivo.
Ma pensare che questo convinca i romani a rinunciare alla macchina è pura psicosi.
I romani sono delle persone del cazzo.
Non perchè disprezzino la bicicletta, che è praticamente l'ultimo dei loro difetti, i romani sono delle persone del cazzo a livello globale. Uno dei più grandi problemi dei romani è che, anche se vivono in una città caotica e spietata, hanno una mentalità da paese, sono chiusi, attaccati alle loro abitudini, anche quelle immorali e illogiche.
I romani si lamentano in continuazione, ma non fanno nulla per cambiare la loro situazione, sono dei pessimi guidatori che raramente rispettano le regole stradali, eppure si lamentano del traffico che loro stessi creano; si lamentano che la benzina costa troppo e che non ci sono soldi, eppure prendono quasi sempre la macchina, quelli che si credono furbi cercano di prendere il Grande Raccordo Anulare per poter andare più veloce (sprecando così più benzina ovviamente), peccato che poi qualcuno di loro fa un incidente e rallenta anche quello; i romani stabiliscono delle ore precise in cui uscire tutti, solitamente per andare fuori Roma per 1-2 pomeriggi, tornando ovviamente alla stessa ora (sennò non c'è gusto!) oppure a fare shopping nei grandi centri commerciali, c'è chi va a comprare questo mondo e quell'altro con gli ultimi risparmi che ha, tanto un piano di risparmio o l'istruzione per i tuoi figli vanno in secondo piano o, peggio ancora, si va al centro commerciale solo per guardare che c'è senza poi comprare niente.
Questi sono i romani, gente con abitudini stupide, che si lamenta delle conseguenze di queste abitudini stupide e che dà giù a chiunque impedisca di ottemperare a queste abitudini durante manifestazioni politiche e ambientaliste come con la Critical Mass.
La domanda sorge spontantea.
Perchè lo fanno?
Perchè la maggiorparte dei romani non vede alternative. Il che da una parte è vero.
I trasporti pubblici a Roma sono una cacata rara.
Per carità, i romani sono troppo pigri da poter usare alternative ai mezzi pubblici che non siano i mezzi privati, tantomeno sono disposti a incazzarsi seriamente e prendere iniziative che non siano la semplice lamentela.
Ma va detto che i mezzi pubblici romani fanno pietà, il che giustifica in parte buona parte delle abitudini dei romani. I mezzi pubblici sono presi in gran parte da vecchi e immigrati a Roma, il cittadino medio ha smesso di prenderli da quando si è fatto la patente. E siccome fin'ora solo i poveracci prendevano i mezzi, ora che i prezzi dei biglietti sono anche saliti saranno pure meno gli utenti.
Torniamo sulla Critical Mass.
Come pensano di risolvere tutto questo i biciclettari?
Con la bicicletta.
Allora non avete capito un cazzo!
Questo è il problema di questi rivoluzionari d'accatto, credono di passare da 0 a 100.
Il che è impossibile se non ti prendi la briga di imbracciare un fucile e sparare a chiunque non ti voglia aiutare a comare quei 100 punti di divario in poco tempo.
Chi è abituato a percorrere 10 km al giorno in bici non riuscirà mai a convincere chi non ne percorre manco 1.
Forse ci potrebbe riuscire se ci fossero piste ciclabili a portata.
Ma non basta, perchè se tu vai in bici e respiri un litro di smog era meglio che te ne stavi a casa.
Non se ne rendono conto nè gli invasati del Critical Mass, nè quelli che ora postano su fb la palla sul fatto che i ministri danesi vanno in bicicletta, nè gli assessorucoli che in questi giorni si vantano di aver proposto di costruire un paio di piste ciclabili nel mio quartiere.
Che differenza c'è fra Roma, città inquinata e male organizzata e qualunque città del nord Europa?
La bicicletta?
Dire questo è come pensare al dito quando ti indicano la luna.
Nelle città del nord Europa la gente va in giro in bicicletta perchè sono città con dei mezzi efficienti, metropolitane, autobus con conducenti che fanno il loro lavoro, strade in buone condizioni e automobilisti che rispettano le regole, senza mettersi in doppia fila durante l'isteria da shopping, senza parcheggiare a cazzo, senza guidare come maiali.
Nel nord Europa, i poliziotti ti fanno la multa anche quando sei un ciclista che viene meno alle regole, cosa che in Italia non succede, dato che il ciclista italiano si sente autorizzato a fare quello che cazzo vuole perchè salva il pianeta e le sue scorregge odorano di ciclamini.
Senza contare che in Nord Europa l'età media della popolazione è bassa, mentre qui in Italia siamo circondati da vecchi col bastone e gli immigrati non hanno i soldi da permettersi una bici che, scherzando scherzando, non ti danno a gratis manco quella.
La bicicletta non è che l'ultima conseguenza di una catena ben oliata.
Finchè a Roma non si miglioreranno i mezzi pubblici, non si disciplineranno gli automobilisti che alzano la cresta e non si creeranno delle piste cilcabili decenti in ogni quartiere, ci sarà inquinamento e l'uso della bicicletta non sarà diffuso.
Non succederà mai.
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