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mercoledì 21 dicembre 2011

Midnight in Paris

Il più grande merito del nuovo film di Woody Allen è quello di aver emancipato Owen Wilson in maniera autentica ed efficacie dal perenne ruolo di spalla che l'ha afflitto dirante la carriera.
Il protagonista da lui interpretato è quello di uno scrittore di sceneggiature americano che si ritrova a Parigi mentre sogna di abbandonare il disprezzato ruolo di sceneggiatore per buttarsi a capofitto nella carriera di scrittore. Il personaggio in questione è un individuo profondamente insicuro, schivo e solitario, vagamente passivo-aggressivo nei cofronti della fidanzata e con una grande nostalgia per la magica Parigi degli anni '20 (nostalgia per nulla ricambiata dalla fidanzata snob e bovarista). Inutile dire che Owen Wilson interpreta un personaggio creato a immagine e somiglianza di Woody Allen!
Il protagonista si ritrova catapultato nella sua adorata Parigi anni '20, dove si ambienta subito.
Presto si renderà conto che in realtà non esiste un era realmente perfetta, spesso il passato ci sembra migliore del presente solo perchè il presente ci annoia, noi ci lamentiamo del nostro tempo come negli anni '20 ci si lamentava del periodo in cui vivevano nello stesso modo.
Il film è molto semplice e ha una trama lineare, che tutta via prende lo spettatore.
La scena migliore è senza dubbio quella del dialogo con i surrealisti, con un Dalì interpretato da nientepopodimeno che Adrian Brody; ma anche Ernest Hemingway è un elemento altamente affascinante e ottimamente reso.
Certo, il film non ha dialoghi arguti che reggano il confronto con quelli di altri film, nè con quelli del più recente Basta che funzioni nè con le vecchie glorie di Allen.
A parte il protagonista, reso ottimamente da Owen, i personaggi del presente come la moglie, la sua famiglia e le sue amicizie, sono terribilmente stereotipate, per niente tridimensionali come personalità, dato che hanno l'unica funzione di suscitare profonda antipatia e compassione verso il protagonista. Molto alla Woody Allen come stile, ma dà l'impressione che sia stato fatto un lavoro più frettoloso del solito, anche se, per fortuna la recitazione resta ottima in tutti gli attori.
Il film è molto semplice, di una semplicità però schietta e affascinante e pieno di citazioni colte a personaggi letterali molto ben resi, senza che però il film risulti pomposo o enciclopedico.
Certo, Woody ha fatto questo film senza un impegno esagerato perchè aveva bisogno di fare soldi velocemente puntando ai suoi fan. Tuttavia il risultato è soddisfacente.

Voto 7/10

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