LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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giovedì 17 febbraio 2011

Burocrazia di merda

Sono stanco, debilitato, sconvolto.
Oggi sono andato all'Università e ora sono a pezzi.
No, non ho fatto un esame nè sono andato a lezione.
Magari!
Sono andato a sistemare le faccende burocratiche che ho continuamente rimandato.
E ne avevo un buon motivo.
Per un attimo ho temuto di non riuscire a laurearmi per cagate burocratiche.
Non è successo per fortuna, ma sono a pezzi lo stesso.
Quando sono rientrato in casa avrei voluto farmi la doccia per levarmi quella sensazione di lerciume e inutilità burocratica. Me la sarei fatta tre volte per levare uno sporco che mi sarebbe rimasto attaccato alle ossa per tutta la giornata, un po' come una donna appena violentata.
Non avevo parole per descrivere il mio stato d'animo, meno male che il mio intestino scombussolato dallo stress ha pensato di renderlo chiaro in bagno col linguaggio non parlato.
Sì certo, io sono uno di quelli che si laureeranno per la sessione straordinaria, il che vuol dire che, se da una parte va bene perchè non pago 1000 e passa euro di tasse per un servizio imbarazzante, dall'altra devo stringere il culo perchè vivo in quello stato d'animo per il quale se qualcosa va storto io perdo altri 3 mesi di vita.
Gli inutili documenti che dovevo presentare per il mio altrettanto inutile pezzo di carta sono:
- bollettino di euro 68 da pagare con gaudio per permettermi di partecipare alla sessione di laurea
- richiesta di laurea con allegato bollettino di 14 euro e spicci da pagare con altrettanto gaudio
- statone con tutti gli esami con voto e data in ordine cronologico nonchè verbali dei suddetti esami. Il tutto non è molto utile perchè tanto loro possiedono tutti i voti nel verbale elettronico
- per i tristi individui della vecchia specialistica l'attestato del tirocinio (che io ho graziosamente scoperto di avere perso e solo dopo essermi scorticato la pelle per la disperazione ho scoperto di non necessitarne)
- fotocopia del documento d'identità e del diploma di maturità (più originale) degli altri tristi individui che hanno deciso di fare una Magistrale alla Sapienza dopo essersi beati di altre Università
- Fotocopia del questionario compilato di Almalaurea
Piccola parentesi di Almalaurea.
Non mi stupisco se col mio rotolo di carta igienica della Laurea triennale non ho ricevuto nessuna proposta di lavoro. Quello sarebbe successo anche se Almalaurea fosse un'associazione utile. Cosa che non è. La maggiorparte dei neo o futuri laureati scopre Almalaurea quando gli viene imposto di iscrivercisi.
Io l'avevo già scoperta alla Tirennale.
Peccato che poco prima della Laurea Triennale avessi cose ben più importanti a cui pensare di affidarmi a un'oscura organizzazione appena conosciuta che mi prometteva di mettermi in contatto di aziende nonostante un titolo di studio che personalmente consideravo utile quanto l'Università dei Clown. Fatto sta che compilai il tutto in fretta e che dopo la Laurea mi ero quasi dimenticato della sua esistenza, dato che comunque non sono stato chiamato per lavoro neanche da un banchista di surgelati. Purtroppo io amo cancellare le vecchie mail inutili e quella di Almalaurea, con username e password, faceva appunto parte di quel genere di mail.
Morale della favola, oggi mi ritrovo di nuovo con l'avviso pateticamente ottimista di Almalaurea che mi chiede il vecchio username e password. Che non ricordo.
E ricomincia tutta la corsa contro il tempo e la frettoloserrima compilazione del questionario.
Detto questo, ammetto di essere un coglione.
Ma non credo di essere l'unico con un rapporto simile con Alma Laurea.
Un curriculum dev'essere preparato con cura e un questionario presentato sotto sessione di laurea, con mille altre cose da dover fare, non verrà mai compilato come si deve e sono sicuro che almeno il 50% per cento di quelli che stanno facendo la corsa contro il tempo per laurearsi la pensa così.
Non vi stupite poi se Almalaure presenta dati disastrosi per quanto riguarda i livelli di occupazione dei laureati, di quel toto di non occupati ci sta una metà buona che, per scrivere in fretta prima di correre col pepe al culo in segreteria, ha scritto mi piacciono i treni nelle informazioni principali e ha replicato la pappardella in lingua spagnola, inglese e tedesca, perchè un minuto prima aveva visto che gli veniva chiesto il livello di conoscenza e per fare il figo ha messo le crocette in base a due parole che ha imparato per rimorchiare durante un interrail.

Cosa fare di tutto questo?
Niente, ho solo un profondo odio per chiunque gestisce tutta questa merda.
Mi sento vagamente nazista, lo ammetto.
Una marea di adempimenti completamente inutili imposti da gente altrettanto inutile.
Domani dovrò andare in 3 segreterie diverse e non sono nemmeno tutte quelle dove dovrei andare. Queste 3 segreterie sono ciascuna specializzata in un campo e l'una gioca con le altre al caro vecchio scarica barile. In più non provate a chiedere qualcosa alla segreteria A quando è competenza della segreteria B.
Come si risolve una situazione simile?
Semplice: si riducono le segreterie!
Ma nessuno si azzarda a farlo perchè significa tagliare posti di lavoro.
Bello.
È questa la cosa più triste.
Si parla di tagliare, di rendere le cose più efficenti, di seguire la meritocrazia.
Avete pensato a dare una bella sfoltina a metà dei cretini delle segreterie?
La Gelmini parla di stipendificio quando parla di Università.
Questo è lo stipendificio!
Non i professori, gli assistenti e i ricercatori! Quelli prendono già poco per il lavoro che fanno, eccezion fatta per i famosi Baroni che comunque continuano a spadroneggiare nonostante i millantati successi gelmniani.
Se proprio volete diminuire gli sprechi diminuite l'apparato degli amministrativi!
Svuotate i loro uffici, destinateli a altro, licenziate quelli che non fanno il loro lavoro!
Se ne licenziassero metà sono sicuro che la metà rimasta lavorerebbe con un rendimento migliore di prima.
Un professore un ricercatore producono cultura.
Un aministrativo no, non produce cultura, non produce conoscenza, non produce capitale e non è neanche gentile con l'utenza. Non produce un cazzo.
Tagliamolo no?
Perchè tagliare a medici, psicologi, insegnanti o artisti quando che lavora in ufficio non fa un cazzo?
Brunetta li minacciò al loro tempo. E a parte qualche provvedimento bacchettone e qualche capro espiatorio, fra l'altro preso fra categorie già tartassate, non ha fatto niente.
Questo è lo stile, promettere, promettere sia benefici per tutti con miraggi di prosperità, sia bastonate per chi non fa il suo dovere all'insegna di una crociata legalista. E finisce che alla fine quasi nessuno riceve qualcosa di buono e che chi faceva il furbo continua a farlo.
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