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mercoledì 22 settembre 2010

Sono una donna non sono una santa

Va di moda indignarsi, ora tocca a Sakineh, la donna iraniana per le quali femministe e benpensanti di entrambi i sessi si scandalizzano in questo momento. È un peccato che i moralisti abbiano la memoria corta, perchè appena girerà il prossimo video di moda su youtube, nel quale un ragazzino sevizia l'ennesimo gattino-cagnolino-pulcino-vecchio sulla sedia a rotelle-mongoloide di turno, tutti si dimenticheranno di Sakineh e i suoi appelli contro la sua pena di morte verranno sostituiti da appelli o link su fb contro il ragazzino che ha seviziato l'ennesimo gattino-cagnolino-pulcino-vecchio sulla sedia a rotelle-mongoloide di turno.
La questione è comunque abbastanza delicata perchè sono pronto a scommettere che buona metà degli (IN)dignati che si scandalizza sul caso di questa donna non ha la minima idea di come sia andato il suo processo.
Gran parte di queste persone si (IN)digna solo perchè è contraria alla pena di morte, un'altra bella fetta di persone si (IN)digna perchè rappresenta una violenza sulle donne e, siccome gli uomini sono sempre cattivi e le donne sono sempre buone, sicuramente la donna è stata accusata ingiustamente.
Ne è un esempio l'inevitabile pagina su facebook che, parlando di Sakineh, parla della sua vita e sostiene che è stata accusata di adulterio.
Omettendo che è stata accusata ANCHE dell'omicidio del marito!
Piccolezze.
Io ho sempre pensato che Ahmedinejad fosse un ritardato, ma finalmente ha detto una cosa sensata, facendo notare che in America è successo un episodio quasi identico, dove una donna ha ucciso il marito su pressioni dell'amante e nessuno ha detto niente.
Chiariamo che, a differenza dei vari (IN)dignati sulla questione, io sono assolutamente disposto a prevedere le varie sfaccettature del caso. Ad esempio, posso prendere in considerazione l'eventualità che Sakineh sia stata forzata a confessare che sia stata complice di un omicidio.
Ma a questo punto il problema non sta tanto nell'ingiustizia singola di questo caso, risiede nel problema che l'Iran è un paese con un sistema della Giustizia arretrato e iniquo.
Ma chi glielo può dire questo?
Sia gli USA che l'Italia non possono certo vantarsi di avere un sistema infinitamente superiore e il vecchio Ahmedinejad ha guadagnato un altro punto quando ha datto a Berlusconi del corrotto.
Personalmente sono il primo a dire che solo un paese di merda può condannare una donna a delle frustate solo perchè ha frequentato altri uomini subito dopo la morte del marito, trovo agghiacciante che un imputato, donna o uomo che sia, venga torturato per confessare un crimine che non ha commesso.
(Tanto per essere onesti, se l'imputato avesse per davvero ucciso o ucciso insieme ad altri il marito, non sarei tanto contrario alla pena di morte).
Fatto sta che se un paese, per esempio l'Iran, ha delle leggi di merda, non ha senso (IN)dignarsi per noi occidentali, per quanto vada di moda.
L'Iran è un paese arretrato, non può essere paragonato a quelli occidentali e il finto buonismo e compassione dei paesi avanzati non è di casa da quelle parti.
E la morte di una singola donna, per quanto innocente, non vale niente se paragonata un'infinità di giustiziati iraniani ammazzati e torturati senza neanche un finto processo.
L'unico motivo per cui la storia di Sakinhe è giunta a noi è perchè l'imputata in questione è una donna, facendo così andare in sollucchero le varie femministe e finto femministe occidentali e perchè ha alle spalle una storia d'amore che l'ha portata a vedersela con la maschilista e iniqua giustizia iraniana.
Non è la prima che una donna rischia di essere lapidata in un paese dove vige la sharia. Come si chiamava l'ultima alla quale è successo? Bho, io me lo sono dimenticato, chiedete alle femministe.
Per inciso, Sakinhe non è considerata un martire dagli iraniani, per quanto viziato possa essere il loro giudizio.
Altro punto importante: mai sentito parlare del diritto all'autodeterminazione dei popoli?
Tutti i popoli hanno diritto ad avere Governi e leggi proprie.
Un popolo mette su un governo e delle leggi di merda?
Peggio per lui, se ha voluto così si fotta.
Questo paese va contro le convenzioni dell'ONU?
Può farlo, basta non firmarle.
Dobbiamo sperare che un paese civile e domocratico bombardi il piccolo e dittatoriale paese per esportare un po' di democrazia e civiltà?
Può farlo, ma a quel punto il paese bombardatore esporta una scatola vuota, perchè la civiltà e la democrazia sono andati via.
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