LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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sabato 6 marzo 2010

Questioni di lungimiranza politica

Ci speravo, ma ero troppo ottimista.
Il Governo varerà un decreto che salva le liste del PdL in Lazio e Lombardia, infischiandosene per l'ennesima volta della legge.
Insomma, anche quando la Destra fa delle così palesi figure di merda, il Governo (casualmente di Destra) risolve il problema. Insomma, se un candidato di Sinistra fa una stronzata è un cretino, se a fare la stronzata è un candidato di destra gli mandiamo l'insegnante di sostegno.
Se sono riusciti a fare questa porcata, sarà anche molto difficile che le proteste dell'Opposizione serviranno a qualcosa.
Il punto è un altro.
Quanti voti perderà la destra per questa porcata?
In questo c'è spazio per un pochino di ottimismo.

Ci sono 3 motivi per decidere di non votare un partito, dal più idiota al più ragionevole.
Il primo è quando i rappresentanti più importanti del partito in questione sono moralmente deprecabili. Ovviamente il modo più facile per misurare tale caratteristica è cosa fanno i politici col loro uccello e, specialmente, dove lo mettono.
Il secondo livello è quanto i politici siano deprecabili legalmente. In tal caso basta misurare la quantità di processi pendenti sulla testa del politico in questione.
Il terzo livello riguarda la capacità di governare. Capacità che può essere misurata in un sacco di modi, ovviamente non oggettivi, ma valutabili in base all'ideologia; un'altro modo per valutarla è capire quanto questa capacità sia influenzata e coerente coi primi due modi (la questione morale e legale). Perchè una cosa è dire scopo chi mi pare e faccio tutte le porcate che voglio in maniera onesta e pronta a subirne le conseguenze, un'altra è dare del comunista a chiunque metta in evidenza queste magagne e creando leggi bigotte e moraliste o distruggendo la Giustizia italiana pur di scampare ai processi.

Naturalmente questi tre modi di fare buona politica sono interpretati a seconda del legalismo di chi li interpreta. I più rigidi vorrebbero un politico integerrimo su tutti i tre livelli, cosa impossibile nel contesto italiano e anche piuttosto barbosa secondo me.
Chi invece ha letto male la definizione di libertà sul vocabolario e si attiene a quella data e abusata da Berlusconi, ritiene che un politico serio debba attenersi solo al terzo livello, trombando chi vuole e come vuole, e infrangendo la legge ogni volta che gli pare. Tanto, quello che il politico fa nel suo letto o con la giustizia sono fatti personali. (Ma sono fatti personali solo quando si parla di un politico di Destra, se è uno di Sinistra allora diventano affari di Stato!)
Il problema è che, anche se ci volessimo attenere a questa bambinesca definizione di buon governatore di Destra, non è detto che tutti la pensino così.
Perchè vorrei ricordare che la Polverini e Formigoni non hanno avuto condotte immorali, nè illegali. La loro è stata semplice e pure incompetenza amministrativa! Questo vuol dire che sono carenti anche sul terzo livello!
Perchè, anche se sono il primo a dire che la buracrazia italiana è un esempio di lungaggine e inutilità, resta il fatto che queste liste non sono riuscite ad adempiere ai loro doveri burocratici.
E siccome un politico è fondamentalmente un burocrate ben pagato, io pretendo che sia in grado di gestire la merda che lui stesso alimenta e tiene in piedi!
In fondo, anche il lavoratore che lavora 8 ore il giorno e ha un famiglia da mantenere con uno stipendio da fame deve vedersela con tutta questa roba. E siccome un candidato auna lista, in quanto non ancora eletto non ha un cazzo da fare dalla mattina alla sera a parte qualche comizio e riunione, io pretendo che sappia gestire tutto l'iter burocratico.
E se non lo fa, non merita un voto nè lui nè la lista che rappresenta!

Tutto questo per dire una semplice cosa: nel Lazio e in Lombardia, la Destra perderà voti, anche se parliamo di due regioni tendenzialmente fascistoidi.
Perchè di fronte a una simile manifestazione di idiozia e incompetenza, accompagnata dall'ingiusta riammissione di queste due liste, io credo che qualcuno fra le fila del PdL iniziERà ad avere qualche dubbio.
Non tutti e forse neanche moltissimi probabilmente.
Forse 5000 (che non sono tanti purtroppo) li perdono.
Certo, i ritardati mentali sono una triste realtà, lo zoccolo duro del Pdl reggerà indiscutibilmete, si tratta di persone che credono ancora alla favola dei giudici comunisti, e sicuramente abboccheranno anche alla storia dei militanti armati di mitra che hanno sbarrato la strada alle liste PdL per impedire loro di votare.
Vi sono poi quelli, più numerosi, che sanno che votano per un porco e per un criminale, ma si aggrappano con tutte le loro forze all'idea che, almeno, governi meglio di Prodi; ogni tanto hanno qualche dubbio sul fatto che forse hanno preso un'inculata, ma non vogliono ammetterlo con sè stessi e i TG di Mediaset li aiutano a coltivare questa illusione e a preservare la loro sicurezza e autostima.
Ci sono i Pdlini un po' più svegli, un po' più ricchi, ma in malafede: sanno che votano persone che non sono interessate a migliorare il paese, ma non gli interessa, dato che pagano un po' meno tasse; chissenefrega se la sanità e l'Istruzione se ne andranno affanculo, tanto ricorrono al privato!
E infine ci sono gli indecisi, quelli che dopo aver votato Prodi hanno votato Berlusconi, ma anche qualcuno che, dopo anni che votano Destra, potrebbero svegliarsi. Non parlo di intelligenza o convenienza nel votare o no Berlusconi, parlo di un po' di amor proprio, di capacità di guardarsi allo specchio e ammettere che hanno fatto una cazzata, ammettendo che hanno preso troppo a lungo per il culo gli altri e se stessi.
Sarò ottimista, ma forse nel PdL ci sta qualcuno che la pensa così!
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