LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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venerdì 13 aprile 2012

Piagnistei da filosofi

Incappando per sbaglio in un dibattito politico (di solito non li guardo per evitare un attacco d'ulcera) mi è capitato di imbattermi in un discorso trito già sentito, condotto dalla prototipica giovane precaria che parlava sulla condizione italiana.
L'invettiva in questione della tizia era concentrata sul fatto che gli esperti di selezione del personale nelle aziende ormai selezionano solo curriculum di laureati in Ingegneria ed Economia, scartando tutti gli altri percorsi universitari per la scelta.
E fin qui sono pienamente d'accordo con lei, dato che è abbastanza superficiale e stupido avere preferenze per sole due facoltà.
La selezione del Personale in Italia è fatta a cazzo anche quando non c'è di mezzo il nepotismo, fin qui siamo tutti d'accordo.
Dopodiché è arrivata la panzana: invece all'estero ti prendono a lavorare anche se sei lavorato in Filosofia.
Momento, frena un attimo.
È più che probabile che esista una persona valida laureata in Filosofia, come sicuramente esiste gente valida preparata in una lunga lista di altre Facoltà altrettanto ridicole.
Ma che senso ha affidare un ruolo aziendale a un laureato in Filosofia nel XXI secolo?
All'estero i laureati in Filosofia trovano lavoro. Perché all'estero sono più civili e sanno valutare le persone valide, mentre qui in Italia siamo troppo stupidi per valorizzare i laureati in Filosofia.
Questa mi sembra una fallacia bella e buona.
All'estero i laureati trovano lavoro perché all'estero QUASI CHIUNQUE trova lavoro se è riuscito ad ottenere un diploma universitario DI QUASI QUALSIASI TIPO in tempi ragionevolmente discreti.
Ma non c'entra un cazzo la Filosofia, all'estero assumerebbero in azienda un laureato in Filosofia come ne assumerebbero uno laureato in Giurisprudenza, Storia, Lettere, Psicologia, Sociologia.
Smettiamola di diffondere questa leggenda metropolitana secondo la quale chi ha una preparazione umanistica è più ricercato nelle aziende rispetto a chi ha conseguito lauree scientifiche perché chi viene da quel percorso è troppo inquadrato.
Questa è una pippa diffusa da chi studia materie umanistiche e deve convincersi di essere più fico dei colleghi che escono da Fisica, Matematica, Ingegneria, Biologia. Come quella che dice che chi ha fatto il Classico può iscriversi senza problemi a Medicina, Matematica, Ingegneria.
No, non funziona così, cari i miei piccoli filologi.
Viviamo in un paese umanistico che ancora crede di avere in tasca il modello vincente, mentre i laureati sono disoccupati e le imprese hanno livelli di concorrenzialità ridicoli.
Il fatto che in Italia un laureato in Filosofia non trovi posto in un'azienda perché ha una preparazione poco tecnica è una delle poche cose che ci permette di non stare al livello di Portogallo, Malta, Grecia o di quegli altri 2-3 paesi che possiamo ancora permetterci di prendere per il culo.

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