LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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mercoledì 19 dicembre 2007

Pena di morte

La moratoria contro la pena di morte è stata approvata.
L’Italia è stata in prima linea, dato che in parlamento l’abolizione della pena capitale è uno dei pochi argomenti per i quali sono d’accordo sia Destra che Sinistra, oltre ai privilegi giuridici e economici che hanno i parlamentari.
Fatto sta che il continuamente instabile Governo italiano, bisognoso di qualsiasi buona notizia, si gettato su questa con una voracità insaziabile, presentandosi come unico fautore di questa moratoria, come se fosse la salvezza dell’umanità intera.
Ma, a conti fatti, siamo proprio sicuri che l’unico problema della terra sia la pena di morte?
Certo, in Cina si giustiziano ogni anno migliaia di persone, ma quello è un paese dove c’è una dittatura, ovvio che ci sia la pena di morte e se è per quello ci sono anche altre decine di problemi come inquinamento, degrado, povertà, criminalità, assenza di libertà a altro. Perché il 90% delle volte che si nomina la Cina è per il fatto che produce magliette molto più economiche di quelle italiane (e fanno bene, magari mandassero in rovina quelle merde dei nostri stilisti!) perché vietano i culti religiosi (sti’ cazzi!) e hanno la pena di morte?
Passiamo all’altro grande stato che usa la pena di morte: gli USA. Quest’anno ne sono state condannate una quarantina. Per carità, la pena di morte è un gesto incivile e oltretutto inefficace a livello deterrente.
Ma a cosa serve abolirla? Invece di quaranta persone in meno – e non stiamo parlando di suore, ma di assassini – avremo quaranta persone in prigione per il resto della loro vita.
E specialmente, gli assassini continuerebbero.
La gente non deve limitarsi a protestare contro la pena di morte, deve capire i meccanismi che ne permettono l’esistenza. Innanzitutto, anche se in America (e ci vorrà davvero parecchio tempo) andranno via via diminuendo le condanne, in Cina continueranno a pieno regime, perché i cinesi con la carta dei Diritti dell’Uomo ci si puliscono il culo.
Nei paesi “civili” verrà abolita, ma sarà un contentino, mettetevelo in testa. Chi governa, in fondo zittisce chi protesta e risparmia pure i soldi che avrebbe altrimenti impegnato per pagare l’elettricità per la sedia elettrica, munizioni per la fucilazione, veleno per la siringa letale o la corda per l’impiccagione. E poi?
Tutto riprenderà come prima.
Abolire la pena di morte non è altro che un aspirina per annullare il sintomo di una società malata. Prendiamo gli Stati Uniti.
Gli USA sfornano il 75% dei serial killer sulla Terra. Più del 40% dei condannati a morte è di origine afroamericane, pur occupando queste solo il 12% all’interno della popolazione. Un pensierino su questi semplici, freddi dati, ce lo volete fare?
A cosa serve abolire la pena capitale? A permettere di commutare la pena di una decina di persona dalla pena di morte all’ergastolo? La verità è che chi sta al potere ha deciso di concedere questa moratoria perché non costa niente e, concretamente, non cambia niente.
Cercare di cambiare le cose in modo serio non se ne parla nemmeno, Gli USA continueranno a essere un paese senza Stato sociale e senza garanzie per le classi svantaggiate, destinate al degrado e all’alienazione e quindi al crimine.
Sempre parlando di America. Il mostro di Milwaukee, Jeoffrey Dahmer, cannibale, necrofilo, torturatore e omicida di diciassette persone accertate, fu condannato a 15 ergastoli dallo stato del Wisconsin, poiché come stato non prevedeva la pena capitale. Per poi morire in ogni caso perché ucciso in prigione da un altro allegro assassino, ma oltre a questo fatto vorrei sottolineare la follia della faccenda.
15 ergastoli è una cosa che non ha senso! Chi compie un atto inumano merita una punizione inumana. Io penso che per i crimini come questo, quando comprende il servizio completo di tortura, necrofilia e cannibalismo, la pena di morte ci debba essere. Sperando che non se ne presenti mai l’occasione, dato che è molto improbabile che possa uscire fuori un altro mostro di Milwaukee. Ma nel caso che si ripresenti la legge deve prevedere un pena esclusivamente creato per un atto così sconvolgente. Se noi aboliamo la pena di morte per casi simili e neghiamo che ci possano essere altri delitti talmente efferati, significa che, agli albori del 2000, dopo due bombe atomiche due guerre mondiali e sei milioni di ebrei buttati nei forni non abbiamo ancora capito che al disumano non c’è mai fine! E non sapere – o far finta di non sapere – questa cosa è molto più grave che essere favorevoli alla pena di morte.

2 commenti:

scarlett carson ha detto...

Hai ragione... non cambia molto... ma è come dire che "qualcuno ci prova" e sono ancora troppo "buona" per non apprezzarlo...

Edric Ant ha detto...

Pure io lo apprezzo. Apprezzo anche che abbiano scelto la via della moratoria perchè il cambiamento è meglio che sia graduale e ragionato o rischia di destabilizzare un sistema e peggiorare le cose. Non vorrei però che l'azione si limitasse solo a questo, dato che non basta abolire la pena di morte per cambiare il mondo.

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