LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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martedì 24 novembre 2009

2012: eppure fummo avvisati. Mavaffanculo!

Vorrei vedere questo film per mettergli il probabile 3-4 di incoraggiamento, ma non mi va di buttare 7 euro per una cacata. Neanche perdere un paio d'ore per guardarmelo scaricato.
Tanto so che mi farebbe schifo, se non altro per i pregiudizi che ho per questo film.
Per prima cosa questo film è diretto da un regista che sa fare solo film i quali, se non fossero pieni di effetti speciali, non varrebbero un centesimo.
Ok, Indipendence Day mi è piaciuto molto quando l'ho visto al cinema. Ma allora avevo 11 anni!
Fra l'altro uno dei modi che ho per stabilire da subito se un regista è uno che ci sa fare, è quanto i suoi film sono simili l'uno all'altro.
Se sei un regista - teoricamente - sei un artista e il vero artista è colui che sperimenta cose nuove.
Non è possibile che la maggiorparte dei film più famosi di questo tizio (Indipendence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow e 2012) prevedano la distruzione di quasi tutta la Terra o almeno la devastazione di una grande metropoli.
Non mi interessa quanto sia stata triste l'infanzia di Roland Emmerich, fatto sta che è un regista che ritengo monotono e un regista monotono è un artista monotono, quindi non è neanche un vero artista!
(E se mi venite a dire che ha provato a cambiare genere con Il Patriota, ovvero la brutta copia all'americana di Braveheart, direi che è stato un passo falso).
Tornando a questa gran porcata di 2012.
Innanzitutto io non credo alle profezie di un popolo che si fatto sterminare da una ventina di puzzoni che hanno vinto grazie a un cavallo, due archibugi, tre spade di ferro e al vaiolo che gli hanno attaccato.
E se quei coglioni dei Maya avessero ragione, io voglio godermi la vita prima del 21 dicembre 2012, è già tanto che il mondo finirà forse proprio quando avrò trovato un lavoro decente, ci manca solo un cazzone che me lo ricorda prima di allora!
Lo sapete perchè tutti andranno a vederlo?
Non perchè ci sono tanti effetti speciali; non perchè il Presidente italiano muore come uno stronzo (oops, questo era uno spoiler!); non perchè chi lo andrà a vedere ha una depressione mascherata ma è troppo cattolico o pusillanime per spararsi un cazzo di colpo in bocca e spera che il mondo finisca per davvero per porre fine alla sua triste esistenza.
No.
La cosa che attira di più di questo film è una semplice frase, che furbescamente hanno deciso di inserire nel sottotitolo del film: eppure fummo avvisati.
Sembra semplicemente frase di un menagramo che nessuno vorrebbe invitare a una festa, ma è qualcosa di più.
Con questa frase la gente crede di non trovarsi di fronte alla finzione, ma a una cosa vera che è successa o che potrebbe succedere. E quando è così non conta se poi il film che hai davanti è una porcata, il film è bello a prescindere, perchè ti trovi di fronte a emozioni che credi reali.
Quando una storia parla di un fatto mai accaduto la gente lo segue solo se è ben scritto, ma quando è un evento realmente accaduto o è presentato come tale, la gente lo trova infinitamente più interessante.
Non ci credete?
Fatevi un ripasso di storia della letteratura e del cinema.

Robinson Crusoe.
Non ho avuto il piacere di leggerlo a parte qualche passo al liceo, ma credo sia un bel libro. Il successo dell'opera non è garantito solo dal fatto che è ben scritta, ma anche dal fatto che il personaggio d Robinson Crusoe è ispirato ad Alexander Selkirk, un personaggio realmente esistito che visse la sua esperienza, che fu poi ovviamente romanzata, ma presentata come un racconto vero.

D'Artagnan.
Il personaggio dei Tre moschettieri, le cui imprese sono anch'esse ovviamente romanzate, è ispirato a un moschettiere realmente esistito, Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan, morto durante l'assedio di Maastricht.

Dracula.
Questo grande romanzo è scritto - come Robinson Crusoe - in parte come diario di viaggio, oltre che in forma epistolare ed ha uno stile di scrittura che fa sembrare come se fosse una vicenda realmente accaduta. Il Conte Dracula ritrova la sua controparte realmente esistita nel principe Vlad III di Valacchia, conosciuto specialmente come Vlad Tepes, non era un vampiro magari, ma le sue imprese e rappresaglie ne diffusero la leggenda da cui ha preso spunto Bran Stocker.
Questo eccellente romanzo ha lanciato una moda, partita nell'800 e che ogni tanto riemerge nei giorni nostri, seguendo ovviamente le fluttuazioni del mercato cinematografico.
Ovviamente da un grande romanzo sono partite tutte le mediocri imitazioni che sopravvivono solo grazie all'entusiasmo per il vampirismo.
La serie di Twilight ne è ovviamente l'esempio più chiaro, che unisce l'entusiasmo vampiresco al fervore da adolescenti insicure per il figo di passaggio.
E anche questa è una trasposizione cinematografica che sono fiero di aver boicottato.

Passiamo alle storie presentate solo al cinema.
The Blair Witch Project. Non sono un estimatore dell'horror, ma l'ho visto quando uscì. Carino.
Questo film ha fatto il guinness dei primati perchè sbancò il botteghino pur essendo partito con un budget insignificante e tre attori mai visti e mai sentiti.
Il segreto di questo film?
Un'idea semplice e geniale: dire che è una storia realmente acaduta (e la scomparsa degli studenti del film è un fatto realmente accaduto) e la scelta di girare il film con una telecamera amatoriale.
In questo modo hanno risparmiato una marea di soldi e hanno creato una situazione in cui lo spettatore si immedesima alla grande. Perchè crede che quello che è successo agli studentelli del film è una cosa che potrebbe accadere anche a loro.
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