LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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sabato 24 novembre 2007

Violenza sulle donne.

Violenza sulle donne. Tema attuale e giusto, tanto di cappello, ma soffermiamoci sulla cosa.
Per quanto riguarda la violenza delle donne per strada, fra stupri, molestie, rapine e delitti è evidente che le donne hanno ragione, ci sono decine di eventi di cronaca a testimoniarlo, se escludiamo gli episodi non denunciati. Certo, non tutti gli uomini sono dei violentatori, questo va ricordato, ma resta questo un fenomeno pericoloso.
Idem per le violenze in famiglia. I casi sono decine e gli eventi non denunciati sono ancora di più. In questi casi le donne sono vittime di un sistema indubbiamente iniquo e maschilista. Sono eventi ingiusti specialmente perché la donna non ha via di scampo, non può evitare di avere la sfiga di incappare in una zona dove si aggirano malintenzionati, né tanto meno può evitare di nascere in una famiglia nella quale, in quanto donna, vale di meno ed è soggetta ad angherie.
Il problema è che all’interno degli slogan possono essere inclusi anche altri tipi di violenza, le violenze che avvengono al di fuori della famiglia o di spiacevoli incontri con malintenzionati per strada.
Quante volte in televisione si sono sentite storie di donne maltrattate dai mariti?
Storie per le quali la brava femminista si erge come paladina della vittima di passaggio.
Ma io continuo a fermarmi. La donna di turno è vittima del MARITO.
Non del padre, dello zio o del fratello, non del rumeno che l’ha violentata alla stazione dell’autobus.
Se la persona che maltratta quella donna è suo marito, significa che questa donna l’ha frequentato, ci si è fidanzata, l’ha sposato e ha deciso di conviverci.. Per fare tutte queste cose non ci vogliono due giorni e nemmeno due settimane.
Non mi va di dilungarmi troppo: se una ha sposato un uomo che la maltratta significa che o è un’illusa o è una cretina. Tuo marito ti ha ingannata, si è spacciato per principe azzurro e poi si è scoperto essere un uomo prepotente e violento? E’ colpa tua: o te lo sei sposato troppo presto prima di conoscerlo o non sei stata in grado di capire che uomo era!
Quindi, cerchiamo di non mettere nella stessa categoria le donne violentate mentre tornano a casa e quelle maltrattate dai mariti. Le prime non se la sono cercata!

Comunque, le lotte contro la violenza sulle donne sono una cazzata.
Non perché siano inutili, ma perché, secondo me non sono prioritarie.
La manifestazione ha fatto notizia, occuperà per qualche giorno l’opinione pubblica, fornirà spunto per una decina buona di talk-show. E poi verrà dimenticata. Gli stupratori abbasseranno la cresta? Non credo.
Le donne vengono picchiate perché concretamente non valgono ancora un cazzo.
Le donne controllano ampissime fette dei mercati mondiali, arricchiscono le case cosmetiche, di moda, hanno rovinato il cinema, perché ci troviamo sommersi da film idioti e pseudo-romantici che piacciono tanto al pubblico femminile. Però hanno un ruolo passivo, sono solo consumatrici. Alla dirigenza di queste case cosmetiche e di moda chi occupa la sala dei bottoni? I maschietti!
Fra i personaggi più ricchi del mondo, le donne occupano una parte infinitesimale e il 90% di questa fetta è rappresentato da ereditiere e donne che si occupano di moda.
E in Italia, la situazione è pure peggiore. Ti credo che le donne in casa sono picchiate, perché molte donne italiane non contribuiscono al reddito familiare, ci pensano i maschi e questo ruolo fornisce loro l’arroganza e la sicurezza di maltrattare le donne di casa!
E ora uno dirà che le donne in Italia vanno all’università, sono istruite e pure più brillanti dei colleghi maschi.
CAZZATE!
Una laurea non significa lavoro assicurato, specie quelle umanistiche, che guarda caso sono a stragrande maggioranza femminile.
Le donne devono preoccuparsi di avere più importanza nel mondo del lavoro, nella politica, nella dirigenza, non devono protestare perché vengono maltrattate. Finché non varranno niente, verranno di conseguenza maltrattate e se protesteranno con la bella manifestazione di oggi, riceveranno il loro quarto d’ora di gloria e poi riprenderanno a non valere una mazza.


12 commenti:

Anonimo ha detto...

ma tu sei proprio un coglione.

Anonimo ha detto...

psero che nessuna donna te la dia mai,brutto maschilista del cazzo.

Anonimo ha detto...

questo intervento è un cumulo di idiozie.
Una donna può voler fare la casalinga e fregarsene totalmente di avere un ruolo nella politica o nella dirigenza e tuttavia può, anzi DEVE, pretendere rispetto. Sempre.
Anche le persone menomate mentalmente non hanno un ruolo importante nella società, eppure non mi sembra sia lecito picchiarle o discriminarle.

Edric Ant ha detto...

Anonimo 1 e 2. Vi schierate dalla parte di una manifestazione contro la violenza e poi mi insultate in questo simpatico modo, oltretutto nascondendovi dietro l'aninimato. Che coerenza!

Giulia.
Io, può sembrare strano, le donne le rispetto e proprio per questo, se ho qualcosa da dire loro - come ho fatto - la dico.
Riguardo la storia del fare la casalinga e del fregarsene della vita politica e lavorativa.
Giusto, hai il diritto di farlo, ma questo non ti garantisce il rispetto, perchè il rispetto è un valore che non seguono tutti e se non si ha una base solida per pretenderlo (un lavoro e una buona posizione sociale, per esempio), non è detto che lo si riceva.
Ho detto "non è detto che lo si riceva", non che non lo si merita.
Il rispetto lo meritano tutti, ma non tutti la sanno questa cosa...

Anonimo ha detto...

allora dovremmo educare gli altri al rispetto, visto che non è facile farsi rispettare.
Non si può colpevolizzare le donne.
Da come la metti tu sembra che le colpe di chi usa la violenza siano in parte da attribuire alle donne, non mi sembra una cosa sensata.

Edric Ant ha detto...

Non ho mai detto che è colpa delle donne se sono maltrattate, ho detto che se una donna sposa un uomo violento se l'è cercata perchè i violenti dovrebbero restare soli. Ma questa è una situazione fra tante, una situazione che fortunatamente non è la regola (anche se temo non sia rarissima).
Per tutte le altre situazioni che ho elencato la donna è una vittima, ho tirato fuori la storia delle donne maltrattate da mariti violenti perchè secondo me sono situazioni diverse dagli stupri alle fermate dell'autobus e non possono essere trattate allo stesso modo.

Per quanto riguarda la storia dell'educare al rispetto io sono molto scettico. Tentativi di educazione al rispetto sono messi in pratica in continuazione, ad esempio nelle scuole fanno parte dei programmi di educazione civica, ci sono interventi di psicologi e assistenti sociali per prevenire il bullismo, il razzismo, la tossicodipendenza etc. Ma non ottengono sempre effetti concreti, spesso ricavano qualche sbuffo da parte degli studenti o sono visti come diversivo dalle lezioni convenzionali. E quando vanno bene, forniscono benefici solo la scuola o la classe che ne ha usufruito e non è molto.

Tornando alla manifestazione. Risolvere problemi sociali con qualche parola, qualche protesta e molto vittimismo, non porta molti benefici.
La donna protesta perchè è maltrattata? Grande, in questo modo contribuisce lei stessa a rafforzare lo stereotipo del sesso debole, del fatto che la donna quando è in difficoltà si lamenta!
Di questo passo, la parità dei sessi non la raggiungerete mai...

Anonimo ha detto...

La parità dei sessi non si raggiunge di certo trasformando in uomini le donne stesse.
Non dobbiamo imparare da voi per diventare come voi, le differenze vanno accettate in quanto tali.
Anche io non credo nei movimenti di piazza (di qualsiasi tipo essi siano), ma di fatto essi dimostrano che c'è un malcontento.
Comunque volevo solo dire che la tua pseudosoluzione al problema è inapplicabile.

Edric Ant ha detto...

Cercare di avere più importanza nella società nei limiti del possibile mi sembra una cosa fattibile e ragionevole. Certo, ambire a occupare i posti più prestigiosi e volerli ottenere a tutti i costi equivale all'esasperazione della competitività tipica di molti maschi (che fanno in sostanza a chi ce l'ha più lungo ed è quindi un difetto prettamente maschile). Ma aspirare a una posizione leggermente migliore non mi sembra megalomania.

Comunque, la mia è una proposta alternativa a questi movimenti di piazza che, a conti fatti, testimoniano solo la presenza di malcontento (e che ci fai?).
Se la mia proposta non è accolta pazienza chissenefrega, io mica sono una donna, ho provato a dare un consiglio, ma alla fin fine è un problema vostro mica mio...

Anonimo ha detto...

Tancredi sei un grande!!
Hai punto sul vivo del problema e le risposte stizzite di chi è rimasto colpito non si sono fatte attendere!

Edric Ant ha detto...

Gracias :D

Anonimo ha detto...

bah...

Anonimo ha detto...

al primo demente se n'è aggiunto un secondo... ma quanti anni avete 13? avete la mente piena di stereotipi.
le relazioni tra persone sono qualcosa di molto complesso che non si riduce a se l'è voluto, se l'è cercato... ma come ragionate?
Le donne vittime di violenze famigliari sono in primis vittime di violenza psicologica, secondo voi è così semplice liberarsene? e, cosa non da poco, quelle donne amano quei mariti e come farà la tua ragazza quando leggerà ste porcate, li perdonano.

NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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