Siamo quasi alla fine dell'anno e possiamo fare un bilancio analitico e ben dettagliato del 2013.
Un beata merda!
Scherzi a parte, la mediocrità di quest'anno a livello personale, intellettuale, storico, artistico e politico, è un argomento troppo vasto per essere trattato, anche perchè forse in fin dai conti non è manco stato poi così male, ma mi avete beccato in un momento di grosso giramento di palle.
Chissà.
(Del resto pure io potrei evitare di scrivere proprio mentre mi girano però cazzo, in fondo mica sono un fottuto premio Pulitzer!).
Una cosa però la posso fare, aldilà dell'attuale stato psicofisico, posso affermare una cosa che affermerei in qualsiasi caso.
Politicamente parlando, il 2013 in Italia è l'anno del niente.
Niente di nuovo fin qui, lo sappiamo tutti che in questo paese, quando vince la Destra (il Centro ormai se n'è andato via ed è rimasta solo la Destra) andiamo indietro di anni e che, quando vince la Sinistra (sempre che la si voglia chiamare Sinistra, sempre che la si voglia chiamare vittoria, perchè molto spesso risicata), andiamo avanti di 2 secondi se siamo fortunati.
Ma quest'anno, oltre alla dabbedaggine del PD e alle puttanate del PdL abbiamo un terzo protagonista: i grillini.
Ci sono diversi modi di vedere la politica.
Uno è quello di schierarsi da una parte o dall'altra, aderendo ciecamente alle ideologia di uno degli schieramenti o magari cercando di arricchirle, migliorarle. C'è chi smette di crederci a un certo punto, quindi continuerà a votare un certo schieramento politico per inerzia, oppure si limita a seguirlo solo per convenienza personale o passa al secondo modo di vedere la politica.
Il secondo modo di vedere la politica è quello di coloro che hanno rinunciato a crederci. Hanno visto che sia a Destra che a Sinistra non c'è quello che cercano e smettono di seguire la politica, smettono di informarsi della politica oppure si informano ma non votano perchè hanno concluso che non serve a niente.
Il terzo modo è quello della violenza, armata o comunque apertamente contro lo Stato. Non fanno parte di questo gruppo solo i terroristi, ma tutti coloro che vanno apertamente contro la legge di uno Stato perchè non lo riconoscono, ammazzando, ferendo o distruggendo ma anche semplicemente indicendo scioperi, manifestazioni e blocchi non permessi dalla legge. I forconi stanno in questo gruppo, perchè a me non me ne frega un cazzo se non hai ammazzato nessuno, se tu mi blocchi il traffico per giorni per metterti in mostra, io ti considero un criminale e se potessi ti prenderei a manganellate per un pomeriggio intero.
Se parliamo dell'Italia, nel nostro paese la violenza arriva a raggiungere le sue manifestazioni più aggressive solo da parte delle forze politiche più estreme di Destra, perchè la Sinistra ha smesso di alzare la voce (e di esistere, sempre che sia mai esistita) negli anni '80, ritirandosi in un masochistico pacifismo. E anche perchè è ormai dato assodato che il terrorismo nero è da sempre stato protetto dallo stato, mentre giù botte su quello rosso.
L'ideologo, il nichilista e il terrorista. Tre modi di vedere la politica che si disprezzano l'un l'altro.
Il nichilista disprezza l'ideologo considerandolo un illuso o un criminale; il terrorista disprezza gli altri due perchè non si impegnano con la giusta forza (e violenza) nel cambiare il mondo; l'ideologo critica il nichilista e il terrorista considerandoli cinici e criminali.
Personalmente io mi colloco nell'area dell'ideologo, ancora non so se valutare il mio impegno politico come quello di uno che cerca di cambiare le cose o come uno che va a votare per inerzia. Mi ci colloco perchè il disinteresse mi sembra inutile e impossibile e perchè la violenza mi sembra rischiosa, banalmente sono convinto che se imbracciassi un fucile starei nello schieramento di quelli di Sinistra, quindi quello destinato a soccombere per inferiorità numerica grazie al pacifismo (vedi sopra).
E alla fine arriva Grillo...
I grillini non sono collocabili in nessuno dei sopracitati modi di vedere la politica, li disprezzano tutti.
Disprezzano l'ideologo, perchè sostengono che le ideologie non esistono.
Disprezzano il nichilista, perchè sono per l'impegno politico (ma non in mano ai politici!)
Disprezzano il terrorista, perchè si dicono pacifisti.
Il grillino li disprezza tutti, si considera molto migliore di tutti e tre.
In realtà il grillino racchiude in se stesso le parti peggiori di tutti e 3 questi modi di vedere la politica.
Disprezza i partiti (anche se, a essere precisi, il 90% delle sue critiche va solo verso il PD), eppure il Movimento 5 Stelle è attualmente il primo Partito in Italia, come amano dire.
Grillo parla di democrazia diretta, eppure può decidere vita, morte e miracoli del partito da lui creato, cacciando chiunque abbia un'acca fuori posto. Viene da sè che non ci potrà mai essere un grillino che cerca di cambiare il partito in meglio andando contro il capo, mentre vi è il campo libero per gli elettori più acritici e per quelli che seguono la linea per inerzia. Teoricamente, essendo sotto il controllo di un capo intransigente, non dovrebbero avere la possibilità di sfruttare la propria posizione politica per tornaconto personale. Teoricamente.
Il grillino disprezza i nichilisti, eppure è il primo che dice che tanto è tutto un magna magna e i politici rubano e vil più pulito c'ha la rogna.
Il grillino disprezza il terrorista, perchè contro la violenza.
Facciamo finta che per violenza si intenda solo quella fisica, cosa che non è.
Questo significa che il grillino pretende di cacciare la casta politica, ottenere il diritto di cittadinanza, indagare e combattere contro le multinazionali (tutte meno quelle informatiche, per le quali sono state sempre a favore), uscire dall'EURO, ribellarsi al potere dei banchieri, combattere il precariato e le baronie.
E tu, vuoi fare tutto questo senza neanche sparare una fucilata?
In bocca al lupo!
Peccato che poi fuoriescano dei rigurgiti fascistoidi dalle bocche dei grillini ogni tanto, un giorno appoggiano Casapound, un giorno stilano lista di giornalisti a cui indirizzare una fatwa, un altro giorno c'è un invito rivolto alle forze dell'ordine a non attaccare i facinorosi dei forconi, invito penalmente perseguibile.
Dei veri signorini.
In sostanza, i grillini non sono altro che un qualcosa di già visto, ma in una forma molto più scadente, poco sopra a leghisti e forzisti, evolutivamente parlando.
Ed è gente che paghiamo, che prende i nostri soldi, tanto per usare una delle loro espressioni a loro tanto care.
Si accontentano della diaria?
Bhe è comunque tanto, belli miei.
Che cosa hanno fatto i grillini fin'ora?
Ostruzionismo.
I grillini neanche avuto bisogno di leggere il blog del capo per capire cosa dovevano dire.
Nel 90% dei casi la loro risposta doveva essere un no.
Certo, Letta è un pallemoscie, Berlusconi un vecchio delinquente che ha fallito nell'impresa, nella mafia, nella politica, ma che ha ancora tante sorpresine da riservare in campagna elettorale.
Ma se il paese è bloccato da un anno è anche colpa dei grillini.
Non solo la loro, per carità, indicare una sola causa nei mali di un paese è sempre qualcosa tipico degli stupidi, ma è anche colpa dei grillini se stiamo in questa posizione: è colpa loro se abbiamo rieletto un presidente della repubblica vecchio e inutile, è colpa loro se non abbiamo una nuova legge elettorale, è colpa loro se il buco che abbiamo a Roma e in tutta italia è ancora lì e si sta allargando.
Loro prendono meno della metà dei politici di prima?
Non me ne frega un cazzo, valgono molto meno, e io sono il primo che diceva che anche quelli di prima facevano cagare!
Il M5S è un partito radicato nel territorio che combatte contro la corruzione e cerca di rivoluzionare la politica italiana, cercando di non fare parte della sua stessa corruzione. Sapete che 20 e passa anni fa c'era un partito che la pensava esattamente così? Si chiamava Lega, in meno di 10 anni sono diventati i corrotti più schifosi. Perchè ai grillini non dovrebbe succedere lo stesso?
Ah, giusto, loro sono diversi...
Per lamentele, piagnistei, insulti e querele scrivete a tanci86@fastwebnet.it. Mandate anche una mail allo studio legale Culetti&Lopuppa & sons (mail: lopuppa.culetti@libero.it) da oggi anche su Facebook!
Padre, ho peccato: seguo questo blog!
sabato 28 dicembre 2013
Ostruzionismo ben pagato
Etichette:
idio,
italian bananas,
merda,
pessi
lunedì 23 dicembre 2013
A letto senza Kalashnikov
Oggi è morto Michail Timofeevič Kalašnikov, ideatore del progetto del celebre fucile d'assalto sovietico
Avtomat Kalashnikova Ak 47, detto comunemente fucile Kalashnikov.
Ingegnere di
formazione, combatte nella seconda guerra mondiale come carrista, dove viene
ferito.
Per eguagliare le armi tedesche, in particolare la mitragliatrice raffreddata a gas MG-42 e il fucile d'assalto Stg-44, progetta il fucile che l'ha reso poi celebre.
Non lo fece per i soldi, lo fece per la patria, da cui non prese mai più soldi di quanti gliene spettassero come semplice ufficiale dell'Armata Rossa ( ed erano pochi, molto pochi).
Cedette poi al dio denaro e sfruttò il proprio nome che in Occidente - lo stesso Occidente che combatteva contro il suo paese - era brand di qualità.
Ci ha fatto qualche soldo col suo semplice nome, arrivando anche a svendersi un po', come mostra la famosa marca di vodka col suo nome, il cui liquore è contenuto in una bottiglia a forma di piccolo Kalashniikov.
Una roba cafonissima, per carità, ma è anche uno dei pochi regali di natale che accetterei volentieri (siete ancora in tempo, se mi volete veramente bene!).
Kalashnikov è un eroe, a tinte grigie, ma pur sempre un eroe per me.
E zitti quelli che berciano sul fatto che la sua invenzione ha causato milioni di morti, allora dovremmo andare coi forconi anche sotto la sede delle Philip Morris.
Per eguagliare le armi tedesche, in particolare la mitragliatrice raffreddata a gas MG-42 e il fucile d'assalto Stg-44, progetta il fucile che l'ha reso poi celebre.
Non lo fece per i soldi, lo fece per la patria, da cui non prese mai più soldi di quanti gliene spettassero come semplice ufficiale dell'Armata Rossa ( ed erano pochi, molto pochi).
Cedette poi al dio denaro e sfruttò il proprio nome che in Occidente - lo stesso Occidente che combatteva contro il suo paese - era brand di qualità.
Ci ha fatto qualche soldo col suo semplice nome, arrivando anche a svendersi un po', come mostra la famosa marca di vodka col suo nome, il cui liquore è contenuto in una bottiglia a forma di piccolo Kalashniikov.
Una roba cafonissima, per carità, ma è anche uno dei pochi regali di natale che accetterei volentieri (siete ancora in tempo, se mi volete veramente bene!).
Kalashnikov è un eroe, a tinte grigie, ma pur sempre un eroe per me.
E zitti quelli che berciano sul fatto che la sua invenzione ha causato milioni di morti, allora dovremmo andare coi forconi anche sotto la sede delle Philip Morris.
martedì 10 dicembre 2013
Tristezza a palate
Credo di essere in grado di predire la prossima moda del cazzo che andrà su fb nei prossimi giorni: immagini di solidarietà fra poliziotti e manifestanti. Il che è terribilmente zuccheroso già di suo, ma che oggi è diventato terribilmente fastidioso.
I poliziotti solidarizzano col movimento dei forconi, sponsorizzato dalla prima donna Grillo e quindi ben accetto a molti ritardati.
Il movimento dei forconi ha il primo premio (rigorosamente appena creato) di essere un movimento così sfigato e retrogrado che è molto molto difficile trovare informazioni con una veloce ricerca su internet per capire chi sono e che cazzo vogliono.
Dirò quel poco che ho capito.
Questi forcari sono gruppi di camionisti e addetti all'agricoltura che, partendo da alcuni scioperi in Sicilia, stanno cercando di puntare i piedi nei confronti dello stato italiano per ottenere malprecisati diritti che spettano loro.
E, a distanza da mesi e mesi dalla loro apparizione, dopo una breve scorreggia e apparizione mediatica mesi fa, sono ricicciati fuori ora dopo un lungo periodo di latitanza.
Sono dei burini, similfascistoidi, populisti, antieuropeisti e credono in una protesta basata sul blocco delle autostrade e scioperi duri.
Questi coglioni hanno trovato una manifestazione di solidarietà da parte dei poliziotti in piazza.
Follia.
I poliziotti solitamente riempiono di manganellate studenti, precari, individui di variegate provenienza.
Guardacaso sono sempre i giovani che prendono le botte, avessi mai visto un pensionato di Forza Italia malmenato (purtroppo non succederà mai).
Chissà perchè non è mai capitato che picchiassero un grillino sbraitante o un forzanuovista.
Certo, i grillini sono fastidiosi, ma in fondo sono nuovi nel mondo delle manifestazioni e i fascisti sono da sempre abituati a scambiarsi le mutande coi celerini.
Oggi si aggiunta una nuova categoria di intoccabili, oltre ai vecchi, ai fascisti e ai grillini: i forcari, per l'appunto.
Ho intravisto una scena in cui una folla di questi forcari, all'interno della quale spuntava un tizio con una forca giocattolo, mettersi a cantare coi poliziotti.
Una massa di burini violenti e sconosciuti arrivano in città e tu, poliziotto, che fino all'ultima manifestazione regalavi denti rotti a chiunque ti sembrasse un po' losco, ti metti a cantare con loro?
Fascisti con fascisti che cantano insieme l'inno d'Italia. Il patriottismo più triste e schifoso.
A me pareva che le rivoluzioni civili nascessero dalle città e non da un gruppo di idioti ignoranti che si riversa in città. L'ultima volta che è successa quest'ultima cosa è iniziato il ventennio (parlo del primo, non del Reloaded!).
Signori, è nata una nuova Vandea.
Divertitevi.
I poliziotti solidarizzano col movimento dei forconi, sponsorizzato dalla prima donna Grillo e quindi ben accetto a molti ritardati.
Il movimento dei forconi ha il primo premio (rigorosamente appena creato) di essere un movimento così sfigato e retrogrado che è molto molto difficile trovare informazioni con una veloce ricerca su internet per capire chi sono e che cazzo vogliono.
Dirò quel poco che ho capito.
Questi forcari sono gruppi di camionisti e addetti all'agricoltura che, partendo da alcuni scioperi in Sicilia, stanno cercando di puntare i piedi nei confronti dello stato italiano per ottenere malprecisati diritti che spettano loro.
E, a distanza da mesi e mesi dalla loro apparizione, dopo una breve scorreggia e apparizione mediatica mesi fa, sono ricicciati fuori ora dopo un lungo periodo di latitanza.
Sono dei burini, similfascistoidi, populisti, antieuropeisti e credono in una protesta basata sul blocco delle autostrade e scioperi duri.
Questi coglioni hanno trovato una manifestazione di solidarietà da parte dei poliziotti in piazza.
Follia.
I poliziotti solitamente riempiono di manganellate studenti, precari, individui di variegate provenienza.
Guardacaso sono sempre i giovani che prendono le botte, avessi mai visto un pensionato di Forza Italia malmenato (purtroppo non succederà mai).
Chissà perchè non è mai capitato che picchiassero un grillino sbraitante o un forzanuovista.
Certo, i grillini sono fastidiosi, ma in fondo sono nuovi nel mondo delle manifestazioni e i fascisti sono da sempre abituati a scambiarsi le mutande coi celerini.
Oggi si aggiunta una nuova categoria di intoccabili, oltre ai vecchi, ai fascisti e ai grillini: i forcari, per l'appunto.
Ho intravisto una scena in cui una folla di questi forcari, all'interno della quale spuntava un tizio con una forca giocattolo, mettersi a cantare coi poliziotti.
Una massa di burini violenti e sconosciuti arrivano in città e tu, poliziotto, che fino all'ultima manifestazione regalavi denti rotti a chiunque ti sembrasse un po' losco, ti metti a cantare con loro?
Fascisti con fascisti che cantano insieme l'inno d'Italia. Il patriottismo più triste e schifoso.
A me pareva che le rivoluzioni civili nascessero dalle città e non da un gruppo di idioti ignoranti che si riversa in città. L'ultima volta che è successa quest'ultima cosa è iniziato il ventennio (parlo del primo, non del Reloaded!).
Signori, è nata una nuova Vandea.
Divertitevi.
domenica 8 dicembre 2013
Ho votato
Ho votato alle primarie. Il primo elemento profondamente deprimente è vedere tutti quei vecchi. Alla disorganizzazione e alle file interminabili all'italiana che, patriotticamente, non si risparmiano neanche agli aventi organizzati dal PD, mi ci sono ormai abituato. Ma vedere tutti quei vecchi lamentosi, che si accalcano come liceali e non riescono a seguire delle semplici ed essenziali regole come rispettare la privacy del voto e mettersi in fila come viene loro costantemente ricordato, è un qualcosa che mi distrugge.
Un vecchio mi passa una penna per compilare la scheda.
La penna è del Popolo delle Libertà.
FAIL.
sabato 7 dicembre 2013
Pensierini
Riepiloghiamo.
Berlusconi sembra sia stato tanato definitivamente dal punto di vista giudiziario, ma poiché viviamo in un paese con strane logiche, gli stronzi come lui non affondano mai quando piove merda.
Il problema è che la gente non lo attacca sui punti che dovrebbero essere attaccati.
Il problema di Berlusconi non è che è un dittatore.
Neanche che è un criminale.
Neanche che è un porco, che francamente a livello politico non dovrebbe neanche essere un problema in una nazione realmente libera.
IL problema di Berlusconi è che non solo è incapace di governare un paese, ma che fa cagare anche come imprenditore. Se fosse un imprenditore decente non avrebbe avuto bisogno di fare affari con la mafia per non fallire come imprenditore, e se fosse stato un mafioso competente non si sarebbe fatto beccare e non avrebbe avuto bisogno di buttarsi in politica per coprire il suo passato di mafioso.
Grillo è invece un EX comico. Una volta faceva ridere, ora non più, e avendo capito che sono i politici italiani quelli che fanno veramente ridere, ha deciso di diventare un politico. Se mai dirà una cazzata potrà dire che, in fondo, è un comico; quando perfino i suoi cerebrolesi sostenitori smetteranno di ridere alla sue battute dirà che lui non deve fare ridere perché, in fondo è un politico. Furbo lui. Nel dubbio ignoratelo, perchè ignorare uno che si vuole mettere in mostra è peggio di una pistolettata.
Menzione d'onore (oh the irony!) al PD.
Cuperlo no, vi prego!
Basta dire che è una persona valida perchè ha più anni di esperienza, se volete anni di esperienza votate una sequoia, magari ha anche più carisma di lui!
E basta metafore calcistiche, vi scongiuro.
Se il PD ha intenzione di sprecare il poco potere che ha per mantenere un apparato che fin'ora ha soltanto perso, giuro che emigro.
Le alternative sono Civati e Renzi.
Bho.
Civati lo conosco poco e per quel poco che ho visto non sembra male.
Pure Renzi lo conosco poco, avendo cercato di limitare le informazioni di questa campagna elettoriale per non andare in depressione. Per quel poco che ho visto Renzi mi piace e al tempo stesso mi inquieta profondamente. Mi sono informato poco su di lui, ma conosco bene il tipo di persone che lo votano e questo mi repelle. Civati mi sa tanto di figlio mediano, quello che tanto non si caga nessuno, nè troppo vecchio e visto come maturo come succede col figlio maggiore, nè troppo piccolo e coccoloso, come succede coi fratelli minori e capricciosi.
Sarò combattuto fino all'ultimo nella scelta fra Renzi e Civati.
Il primo squote le mie pulsioni semifascistoidi che vogliono dare una sfolita ad anni di tradizione politiche di sinistra e votarlo mi dà la stessa soddisfazione che mi procura il rumore di uno sciacquone dopo che ho fatto una supercacata; il secondo è la stessa versione, ma con un minore sapore di inquietante populismo, che io sappia non è votato da persone che io ritengo moralmente e intellettivamente discutibili e, specialmente, soddisfa quella dose di anticonformismo masochista tipica nella mia famiglia che ci porta a schierarci sempre con quello che alla fine perde.
Berlusconi sembra sia stato tanato definitivamente dal punto di vista giudiziario, ma poiché viviamo in un paese con strane logiche, gli stronzi come lui non affondano mai quando piove merda.
Il problema è che la gente non lo attacca sui punti che dovrebbero essere attaccati.
Il problema di Berlusconi non è che è un dittatore.
Neanche che è un criminale.
Neanche che è un porco, che francamente a livello politico non dovrebbe neanche essere un problema in una nazione realmente libera.
IL problema di Berlusconi è che non solo è incapace di governare un paese, ma che fa cagare anche come imprenditore. Se fosse un imprenditore decente non avrebbe avuto bisogno di fare affari con la mafia per non fallire come imprenditore, e se fosse stato un mafioso competente non si sarebbe fatto beccare e non avrebbe avuto bisogno di buttarsi in politica per coprire il suo passato di mafioso.
Grillo è invece un EX comico. Una volta faceva ridere, ora non più, e avendo capito che sono i politici italiani quelli che fanno veramente ridere, ha deciso di diventare un politico. Se mai dirà una cazzata potrà dire che, in fondo, è un comico; quando perfino i suoi cerebrolesi sostenitori smetteranno di ridere alla sue battute dirà che lui non deve fare ridere perché, in fondo è un politico. Furbo lui. Nel dubbio ignoratelo, perchè ignorare uno che si vuole mettere in mostra è peggio di una pistolettata.
Menzione d'onore (oh the irony!) al PD.
Cuperlo no, vi prego!
Basta dire che è una persona valida perchè ha più anni di esperienza, se volete anni di esperienza votate una sequoia, magari ha anche più carisma di lui!
E basta metafore calcistiche, vi scongiuro.
Se il PD ha intenzione di sprecare il poco potere che ha per mantenere un apparato che fin'ora ha soltanto perso, giuro che emigro.
Le alternative sono Civati e Renzi.
Bho.
Civati lo conosco poco e per quel poco che ho visto non sembra male.
Pure Renzi lo conosco poco, avendo cercato di limitare le informazioni di questa campagna elettoriale per non andare in depressione. Per quel poco che ho visto Renzi mi piace e al tempo stesso mi inquieta profondamente. Mi sono informato poco su di lui, ma conosco bene il tipo di persone che lo votano e questo mi repelle. Civati mi sa tanto di figlio mediano, quello che tanto non si caga nessuno, nè troppo vecchio e visto come maturo come succede col figlio maggiore, nè troppo piccolo e coccoloso, come succede coi fratelli minori e capricciosi.
Sarò combattuto fino all'ultimo nella scelta fra Renzi e Civati.
Il primo squote le mie pulsioni semifascistoidi che vogliono dare una sfolita ad anni di tradizione politiche di sinistra e votarlo mi dà la stessa soddisfazione che mi procura il rumore di uno sciacquone dopo che ho fatto una supercacata; il secondo è la stessa versione, ma con un minore sapore di inquietante populismo, che io sappia non è votato da persone che io ritengo moralmente e intellettivamente discutibili e, specialmente, soddisfa quella dose di anticonformismo masochista tipica nella mia famiglia che ci porta a schierarci sempre con quello che alla fine perde.
Etichette:
pessimismo
domenica 1 dicembre 2013
Sanità Pub(bl)ica: il regno di Attila
24 febbraio
Ho già una decina di pazienti. Come tirocinante teoricamente dovrei essere scrupolosamente seguito da Attila, in quanto mia tutor oltre che superiore. Teoricamente. Mentre i miei colleghi altrove sono seguiti anche quando vanno al cesso e a volte - per eccesso di scrupolo - non hanno il permesso di fare praticamente niente, io praticamente svolgo lo stesso lavoro di Attila. Solo che Attila prende uno stipendio da primaria, stipendio che a lungo mi sono rifiutato di sapere, ma che alla fine una collega mi ha voluto dire per soffrire insieme a me: 5000 euro al mese. Netti. Prima mi vantavo del mio stare in questo tirocinio, un Far West dove ti trascurano, ma almeno sei completamente libero, ora un po' di meno.
28 febbraio
Attila è una fottuta casinara. Ritengo che abbia iniziato a battere la fiacca proprio l'anno in cui sono entrato io a fare tirocinio. Non ho dati sufficienti, ma credo sia brava a livello clinico, diagnosticamente è una pippa, organizzativamente un disastro. Quando sta davanti al computer, le poche volte in cui non delega il compito ad altri, ti trovi di fronte a uno spettacolo di tragicomicità sublime, è come vedere tuo nonno mentre cerca di capire i comandi durante una battaglia a Rome: Total War 2. Scopro il perchè non posso venire a tirocinio nel pomeriggio: lavora con la figlia, rigorosamente raccomandata. E non so se le porcate si limitano al semplice nepotismo. E non lo voglio sapere.
1 marzo
Daniele. È l'unico nome proprio che lascio inalterato in questo mio allegro diario. Perchè Daniele è un collega ed è l'unica persona sana di mente e onesta che mi ha aiutato in questa pazza pazza avventura. Anche lui è un tirocinante, anche se non lavora al servizo quanto ci lavoro io, dato che ha un altro lavoro. Ovviamente questa sua scelta - il fatto di non dedicare il suo culo al servizio 24h su 24 e 7 giorni su 7 come in parte ho fatto io lui invece perchè ha una vita lavorativa oltre al tirocinio - gli è costato l'astio di Attila. Daniele ha più esperienza di me ed è una persona più impostata di me, anche se i pazienti e gli altri possono confondere la sua formalità con freddezza. Ovviamente per la prima parte di tirocinio, Oliver ha nutrito per lui un profondo odio, dato che è una donna che si scompensa se qualcuno le dà del lei e non del tu. Naturalmente, come del resto in molte altre cose, Oliver cambierà opinione su di lui, senza però dover passare agli apprezzamenti sessuali come ha voluto fare con me. Fortunato il ragazzo.
3 marzo
Camperoni è tornato. Freecell, due dati da inserire e poi sparisce per i corridoi dell'ospedale. La breve tregua che mi ha garantito rispetto a Oliver è già finita e quest'ultima attacca quasi subito a sparlare di lui, come ha già fatto i giorni precedenti. Sono amici, ma lui si fa solo i cazzi suoi e l'abbandona in continuazione. Il che, del resto, è anche vero. La sparizione del giorno è attribuibile al fatto che Camperoni deve vendere e regalare un paio di cd della band in cui suona. Inizio a condividere il rodimento di fegato di Oliver, nei confronti di questo che, quando non se ne sta a casa per la 104, la malattia o altri magheggi sindacali, va al lavoro, ma non fa ugualmente un cazzo. Del resto, meglio sentire Oliver sparlare degli altri che sentirla parlare in termini eccessivamente lusinghieri di me. Perchè ho concluso che mi mette molto più a disagio la fase in cui mi definisce bello, intelligente e dolce rispetto a quella in cui mi dice che sono un pezzo di merda
4 marzo
Camperoni è stato come una pioggia estiva, solo più breve e meno intensa. È di nuovo in malattia. Va detto a sua discolpa che almeno Camperoni non mi danneggia drettamente, se non per omissione. Con lui si parla piacevolmente e, le poche volte in cui c'è, mi risparmio le sviolinate di Oliver. Oltretutto mi cede il posto al Pc ogni volta che glielo chiedo. Non come Attila. Attila vede tutto ciò che sta nel servizio come suo, anche quando sono proprietà private altrui. Non vi azzardate a lasciare una penna in giro, che se la fotte in men che non si dica, anche se ne ha un cassetto pieno. Se questo vale con le proprietà private degli altri, figuriamoci con le dotazioni del servizio. Questo significa che, anche se ha un computer nella sua stanza, pretende ogni volta di usare quello nella stanza dove lavoriamo io e Oliver. E non chiede di usarlo nel momento preciso in cui le serve, ma lo chiede con largo anticipo e, anche se poi passano 5-10-15 minuti in cui non lo usa effettivamente, pretende che nessuno lo utilizzi. Fra l'altro, siccome non si può pretendere che un Primario per 5000 euro al mese netti sia in grado di usare un computer, ho imparato a mie spese che non è in grado di lavorare sulle sue cose se non ha prima chiuso i documenti su cui stavano lavorando gli altri. E gli altri non devono sperare che lei salvi il file prima di chiuderlo, non è in grado di farlo neanche se ha ricevuto chiari istruzioni a riguardo. Camperoni riesce a tenerle testa, Oliver è completamente succube, cerca inutilmente di insegnarle a usare il computer, fallendo miseramente, grida come una forsennata, ma Attila non l'ascolta e invece di imparare a usare a word delega tutto solo a lei e a Mimì. Io, dopo un paio di battutine e tentativi di insegnarle qualcosa, ho felicemente rinunciato alla crociata didattica, del resto presto avrò così tanti pazienti che sarò troppo occupato a occuparmi di loro e a cercare di scrivere gli appunti sul computer nelle volte in cui è libero. Ho anche capito che tutti i progetti di ricerca che Attila mi aveva affidato a inizio tirocinio sono tutti passati in cavalleria, semplicemente perchè se n'è dimenticata..
5 marzo
Attila ha paura di Camperoni.
Lo odia come la morte, ma ha paura di lui.
Da quando se n'è andato ne sparla in continuazione con Oliver, la quale a sua volta sparla sia di lui che di lei. Meglio questo che gli insulti o le avances, dico io.
Camperoni, in quanto ammanicato con giri di cui noi mortali non possiamo essere noti, è potentissimo.
Lavora si e no 100 giorni l'anno e nessuno osa dire niente.
Avendo capito che al servizio non si fa un cazzo se sei abbastanza furbo da glissare gli impegni, Camperoni si è impuntato per farsi trasferire proprio in questo servizio, quando già un'infermiera è superflua.
Questo vuol dire danneggiare anche Oliver, che sarà pure pazza, ma è una dei pochi che qui lavora onestamente. Emerge che l'anno scorso Oliver è stata a casa per un anno dopo aver sbroccato violentemente con Attila. E la cosa non mi stupisce. A detta di Oliver, Attila si è poi battuta per reintegrarla a servizio. Cosa strana, forse Attila l'ha fatto per spirito caritatevole, ma più probabilmente perchè con lei Oliver abbaia tanto, ma non morde mai.
8 marzo
Mimì e Cocò.
Mimì sono altre 2 schiave come me, anche se sono collegate al Servizio Civile.
L'essere collegate al Servizio Civile le rende affiliate allo Stato italiano e come quasi tutti gli individui che non stanno nel mondo dei liberi professionisti, ma nel magico mondo dei lavoratori pagati dal Pubblico, hanno i requisiti per essere potenzialmente dei lavoratori che vengono pagati pur senza fare un cazzo o dando il minimo sindacale. E siccome stiamo in un Servizio in cui il più paraculo lavora di meno e prende di più, si sono perfettamente uniformate al mainstream. Fanno molte meno cose di me, ma si sentono sto' cazzo.
Mimì è forse brava e ha più esperienza di me, ma è un'acidona oltre a essere brutta.
Cocò è carina, ma credo sia una pippetta e che non abbia voglia di fare un cazzo. Su assist di Attila mi molla una sua ex paziente. Il conteggio dei soldi mensilmente buttati dallo stato italiano per questo servizio fin'ora ammonta approssimativamente a:
- 5000 netti ad Attila
- 1600 a Camperoni. Mi pare lordi, ma preferisco non approfondire, siccome è quello che in proporzione ruba di più.
- 800 a Oliver netti. Metà dello stipendio è tutt'ora trattenuta, mi pare di aver capito che lo sia per pagare i debiti che ha fatto per colpa di un ex fidanzato cocainomane
- 433,80 netti per Mimì e Cocò. Pochi, ma sufficienti per poter permettere loro di guardare me e Daniele dall'alto in basso, anche se abbiamo la loro stessa preparazione e lavoriamo pure più di loro. Come ogni guerra dei poveri che si rispetti.
9 marzo
Mimì e Cocò, come ogni animale da cortile che si rispetti, hanno in mente una chiara gerarchia di potere all'interno del Servizio. Al top ci sta Attila, che del resto dà loro i due soldi del Servizio Civile. Segue Camperoni, forse per un'ingenua valutazione dell'aspetto e della busta paga (e quindi del potere) che ritengono che lui riceva, forse perchè hanno capito che è ammanicato. In fondo ci stiamo io, Oliver e Daniele, buttati tutti insieme in un unico calderone. Loro si collocano fra Camperoni e il calderone degli sfigati. A me non me ne frega un cazzo francamente, possono anche seguire la loro logica da ordine di beccata e, siccome mi piace dare l'impressione di fare bene il mio lavoro, cerco di essere gentile con tutti. Grosso errore, perchè sono in una fase in cui Oliver odia tutti loro e chiunque si mostra gentile con loro. Il mio grave errore stavolta consiste nel mostrarmi gentile con Cocò nello spiegarle un test che non conosceva e di dire poi distrattamente in fondo, anche se è fidanzata e mi ha rifilato una paziente, è una bella ragazza. Grosso, grossissimo errore. Colpevole di essermi schierato con il gruppo degli stronzi o - forse - di aver tradito Oliver nella sua testa, questo mi costa una manica di insulti sul fatto che sono un morto di fica, che mi faccio sfruttare dagli stronzi, che sono un pezzo di merda etc...
10 marzo
Oliver mi accoglie di nuovo con un sorriso. Mentre sto correggendo un altro test, fra un paziente e l'altro, a un certo punto mi dice che se cerco lavoro potrei pensare di fare il gigolò.
ECCHECCAZZO...
Continua...
Ho già una decina di pazienti. Come tirocinante teoricamente dovrei essere scrupolosamente seguito da Attila, in quanto mia tutor oltre che superiore. Teoricamente. Mentre i miei colleghi altrove sono seguiti anche quando vanno al cesso e a volte - per eccesso di scrupolo - non hanno il permesso di fare praticamente niente, io praticamente svolgo lo stesso lavoro di Attila. Solo che Attila prende uno stipendio da primaria, stipendio che a lungo mi sono rifiutato di sapere, ma che alla fine una collega mi ha voluto dire per soffrire insieme a me: 5000 euro al mese. Netti. Prima mi vantavo del mio stare in questo tirocinio, un Far West dove ti trascurano, ma almeno sei completamente libero, ora un po' di meno.
28 febbraio
Attila è una fottuta casinara. Ritengo che abbia iniziato a battere la fiacca proprio l'anno in cui sono entrato io a fare tirocinio. Non ho dati sufficienti, ma credo sia brava a livello clinico, diagnosticamente è una pippa, organizzativamente un disastro. Quando sta davanti al computer, le poche volte in cui non delega il compito ad altri, ti trovi di fronte a uno spettacolo di tragicomicità sublime, è come vedere tuo nonno mentre cerca di capire i comandi durante una battaglia a Rome: Total War 2. Scopro il perchè non posso venire a tirocinio nel pomeriggio: lavora con la figlia, rigorosamente raccomandata. E non so se le porcate si limitano al semplice nepotismo. E non lo voglio sapere.
1 marzo
Daniele. È l'unico nome proprio che lascio inalterato in questo mio allegro diario. Perchè Daniele è un collega ed è l'unica persona sana di mente e onesta che mi ha aiutato in questa pazza pazza avventura. Anche lui è un tirocinante, anche se non lavora al servizo quanto ci lavoro io, dato che ha un altro lavoro. Ovviamente questa sua scelta - il fatto di non dedicare il suo culo al servizio 24h su 24 e 7 giorni su 7 come in parte ho fatto io lui invece perchè ha una vita lavorativa oltre al tirocinio - gli è costato l'astio di Attila. Daniele ha più esperienza di me ed è una persona più impostata di me, anche se i pazienti e gli altri possono confondere la sua formalità con freddezza. Ovviamente per la prima parte di tirocinio, Oliver ha nutrito per lui un profondo odio, dato che è una donna che si scompensa se qualcuno le dà del lei e non del tu. Naturalmente, come del resto in molte altre cose, Oliver cambierà opinione su di lui, senza però dover passare agli apprezzamenti sessuali come ha voluto fare con me. Fortunato il ragazzo.
3 marzo
Camperoni è tornato. Freecell, due dati da inserire e poi sparisce per i corridoi dell'ospedale. La breve tregua che mi ha garantito rispetto a Oliver è già finita e quest'ultima attacca quasi subito a sparlare di lui, come ha già fatto i giorni precedenti. Sono amici, ma lui si fa solo i cazzi suoi e l'abbandona in continuazione. Il che, del resto, è anche vero. La sparizione del giorno è attribuibile al fatto che Camperoni deve vendere e regalare un paio di cd della band in cui suona. Inizio a condividere il rodimento di fegato di Oliver, nei confronti di questo che, quando non se ne sta a casa per la 104, la malattia o altri magheggi sindacali, va al lavoro, ma non fa ugualmente un cazzo. Del resto, meglio sentire Oliver sparlare degli altri che sentirla parlare in termini eccessivamente lusinghieri di me. Perchè ho concluso che mi mette molto più a disagio la fase in cui mi definisce bello, intelligente e dolce rispetto a quella in cui mi dice che sono un pezzo di merda
4 marzo
Camperoni è stato come una pioggia estiva, solo più breve e meno intensa. È di nuovo in malattia. Va detto a sua discolpa che almeno Camperoni non mi danneggia drettamente, se non per omissione. Con lui si parla piacevolmente e, le poche volte in cui c'è, mi risparmio le sviolinate di Oliver. Oltretutto mi cede il posto al Pc ogni volta che glielo chiedo. Non come Attila. Attila vede tutto ciò che sta nel servizio come suo, anche quando sono proprietà private altrui. Non vi azzardate a lasciare una penna in giro, che se la fotte in men che non si dica, anche se ne ha un cassetto pieno. Se questo vale con le proprietà private degli altri, figuriamoci con le dotazioni del servizio. Questo significa che, anche se ha un computer nella sua stanza, pretende ogni volta di usare quello nella stanza dove lavoriamo io e Oliver. E non chiede di usarlo nel momento preciso in cui le serve, ma lo chiede con largo anticipo e, anche se poi passano 5-10-15 minuti in cui non lo usa effettivamente, pretende che nessuno lo utilizzi. Fra l'altro, siccome non si può pretendere che un Primario per 5000 euro al mese netti sia in grado di usare un computer, ho imparato a mie spese che non è in grado di lavorare sulle sue cose se non ha prima chiuso i documenti su cui stavano lavorando gli altri. E gli altri non devono sperare che lei salvi il file prima di chiuderlo, non è in grado di farlo neanche se ha ricevuto chiari istruzioni a riguardo. Camperoni riesce a tenerle testa, Oliver è completamente succube, cerca inutilmente di insegnarle a usare il computer, fallendo miseramente, grida come una forsennata, ma Attila non l'ascolta e invece di imparare a usare a word delega tutto solo a lei e a Mimì. Io, dopo un paio di battutine e tentativi di insegnarle qualcosa, ho felicemente rinunciato alla crociata didattica, del resto presto avrò così tanti pazienti che sarò troppo occupato a occuparmi di loro e a cercare di scrivere gli appunti sul computer nelle volte in cui è libero. Ho anche capito che tutti i progetti di ricerca che Attila mi aveva affidato a inizio tirocinio sono tutti passati in cavalleria, semplicemente perchè se n'è dimenticata..
5 marzo
Attila ha paura di Camperoni.
Lo odia come la morte, ma ha paura di lui.
Da quando se n'è andato ne sparla in continuazione con Oliver, la quale a sua volta sparla sia di lui che di lei. Meglio questo che gli insulti o le avances, dico io.
Camperoni, in quanto ammanicato con giri di cui noi mortali non possiamo essere noti, è potentissimo.
Lavora si e no 100 giorni l'anno e nessuno osa dire niente.
Avendo capito che al servizio non si fa un cazzo se sei abbastanza furbo da glissare gli impegni, Camperoni si è impuntato per farsi trasferire proprio in questo servizio, quando già un'infermiera è superflua.
Questo vuol dire danneggiare anche Oliver, che sarà pure pazza, ma è una dei pochi che qui lavora onestamente. Emerge che l'anno scorso Oliver è stata a casa per un anno dopo aver sbroccato violentemente con Attila. E la cosa non mi stupisce. A detta di Oliver, Attila si è poi battuta per reintegrarla a servizio. Cosa strana, forse Attila l'ha fatto per spirito caritatevole, ma più probabilmente perchè con lei Oliver abbaia tanto, ma non morde mai.
8 marzo
Mimì e Cocò.
Mimì sono altre 2 schiave come me, anche se sono collegate al Servizio Civile.
L'essere collegate al Servizio Civile le rende affiliate allo Stato italiano e come quasi tutti gli individui che non stanno nel mondo dei liberi professionisti, ma nel magico mondo dei lavoratori pagati dal Pubblico, hanno i requisiti per essere potenzialmente dei lavoratori che vengono pagati pur senza fare un cazzo o dando il minimo sindacale. E siccome stiamo in un Servizio in cui il più paraculo lavora di meno e prende di più, si sono perfettamente uniformate al mainstream. Fanno molte meno cose di me, ma si sentono sto' cazzo.
Mimì è forse brava e ha più esperienza di me, ma è un'acidona oltre a essere brutta.
Cocò è carina, ma credo sia una pippetta e che non abbia voglia di fare un cazzo. Su assist di Attila mi molla una sua ex paziente. Il conteggio dei soldi mensilmente buttati dallo stato italiano per questo servizio fin'ora ammonta approssimativamente a:
- 5000 netti ad Attila
- 1600 a Camperoni. Mi pare lordi, ma preferisco non approfondire, siccome è quello che in proporzione ruba di più.
- 800 a Oliver netti. Metà dello stipendio è tutt'ora trattenuta, mi pare di aver capito che lo sia per pagare i debiti che ha fatto per colpa di un ex fidanzato cocainomane
- 433,80 netti per Mimì e Cocò. Pochi, ma sufficienti per poter permettere loro di guardare me e Daniele dall'alto in basso, anche se abbiamo la loro stessa preparazione e lavoriamo pure più di loro. Come ogni guerra dei poveri che si rispetti.
9 marzo
Mimì e Cocò, come ogni animale da cortile che si rispetti, hanno in mente una chiara gerarchia di potere all'interno del Servizio. Al top ci sta Attila, che del resto dà loro i due soldi del Servizio Civile. Segue Camperoni, forse per un'ingenua valutazione dell'aspetto e della busta paga (e quindi del potere) che ritengono che lui riceva, forse perchè hanno capito che è ammanicato. In fondo ci stiamo io, Oliver e Daniele, buttati tutti insieme in un unico calderone. Loro si collocano fra Camperoni e il calderone degli sfigati. A me non me ne frega un cazzo francamente, possono anche seguire la loro logica da ordine di beccata e, siccome mi piace dare l'impressione di fare bene il mio lavoro, cerco di essere gentile con tutti. Grosso errore, perchè sono in una fase in cui Oliver odia tutti loro e chiunque si mostra gentile con loro. Il mio grave errore stavolta consiste nel mostrarmi gentile con Cocò nello spiegarle un test che non conosceva e di dire poi distrattamente in fondo, anche se è fidanzata e mi ha rifilato una paziente, è una bella ragazza. Grosso, grossissimo errore. Colpevole di essermi schierato con il gruppo degli stronzi o - forse - di aver tradito Oliver nella sua testa, questo mi costa una manica di insulti sul fatto che sono un morto di fica, che mi faccio sfruttare dagli stronzi, che sono un pezzo di merda etc...
10 marzo
Oliver mi accoglie di nuovo con un sorriso. Mentre sto correggendo un altro test, fra un paziente e l'altro, a un certo punto mi dice che se cerco lavoro potrei pensare di fare il gigolò.
ECCHECCAZZO...
Continua...
Etichette:
sacred fart
lunedì 25 novembre 2013
Thor: the dark world
Diciamocelo.
I prodotti della Disney e degli altri enti di sua proprietà (quasi tutto meno il vostro culo praticamente, e forse anche quello ormai) sono ormai noti per dare al pubblico un prodotto da grande pubblico, per l'appunto. Un prodotto standard, senza alti nè bassi, senza spiccare nè nel pregio nè nella porcata per far felici la maggior parte delle persone (con le dovute eccezioni che spiccano verso l'uno o l'altro dei due precedenti poli).
La Marvel, in quanto ormai indiscusso marchio disneyano, non fa eccezione.
Continuino pure a snobbarla i nerdoni della DC, se un giorno anche quella passerà al lato oscuro disneyano saranno risate.
Detto questo, passiamo all'ultimo Thor.
Dopo due macchine spaccate in una provincia di mandriani sconosciuta nel mediocre primo Thor e la New York deturpata nell'ottimo The Avengers, Loki (Tom Hiddlestone) viene spedito a pagare per i suoi crimini, mentre l'odiato fratellone Thor (Chris Hemsworth) sta pacificando i mondi dell'universo.
Appare anche Zachary Levy nel gruppo di compagni di Thor, magari non ha una grande parte, ma l'affetto che provo nei confronti di lui dopo che ha fatto Chuck ha trovato una gratifica ulteriore.
Molto stranamente Tom Hiddlestone, che è sicuramente l'attore più bravo del film dopo Anthony Hopkins, ha riscosso più successo fra le fan femminili rispetto al protagonista Chris Hemsworth. Sarà bello pure Tom, ma il tizio di Thor mi sembrerebbe più carino se avessi gusti in tale ambito.
Io le donne proprio non le capisco.
Il protagonista, oltre al suo ruolo di pacificatore galattico, è ancora preso dalla bella astrofisica terrestre, interpretata da Natalie Portman.
Quest'ultima mi perplime.
Non ho ancora sufficientemente dati per dare un voto sulla sua carriera, non so se schierarmi nel gruppo di coloro che la considerano brava o di quello di coloro che la considerano una cagna, fatto sta nei film di Thor non mi convince.
Jane Foster è un'astrofisica di successo, una donna che mi aspetto essere di un certo spessore intellettuale, che però di fronte a Thor o quando pensa a lui (anche se sono separati da anni luce) ha una regressione verticale che la porta ad atteggiarsi come una shampista. Aldilà del fatto che nei film si è già compiuta una pesante deviazione rispetto al personaggio del fumetto, qui proprio non quadra. E non so dire se la colpa è di Natalie Portman o perché glie l'hanno detto i registi di sembrare una sedicenne, cosa che le riesce bene anche se secondo me non ha senso.
A parte ciò, il film è piacevole pur concedendosi svariate e pesanti licenze disneyane.
In fondo, non c'è niente di male nell'imporre una linea comica, specie se nel film riescono a farti ridere e anche bene, senza però eccedere.
Sì, la trama ha le sue forzature, ma è avvincente, non mancano i colpi di scena e si approfondisce nuovamente il rapporto ambivalente fra Loki e Thor, appena accennato nel primo film e messo da parte in The Avengers (c'era già troppa carne al fuoco).
Finale sdolcinato, inevitabilmente disneyano.
Ma con ulteriore colpo di scena.
Voto 7/10
I prodotti della Disney e degli altri enti di sua proprietà (quasi tutto meno il vostro culo praticamente, e forse anche quello ormai) sono ormai noti per dare al pubblico un prodotto da grande pubblico, per l'appunto. Un prodotto standard, senza alti nè bassi, senza spiccare nè nel pregio nè nella porcata per far felici la maggior parte delle persone (con le dovute eccezioni che spiccano verso l'uno o l'altro dei due precedenti poli).
La Marvel, in quanto ormai indiscusso marchio disneyano, non fa eccezione.
Continuino pure a snobbarla i nerdoni della DC, se un giorno anche quella passerà al lato oscuro disneyano saranno risate.
Detto questo, passiamo all'ultimo Thor.
Dopo due macchine spaccate in una provincia di mandriani sconosciuta nel mediocre primo Thor e la New York deturpata nell'ottimo The Avengers, Loki (Tom Hiddlestone) viene spedito a pagare per i suoi crimini, mentre l'odiato fratellone Thor (Chris Hemsworth) sta pacificando i mondi dell'universo.
Appare anche Zachary Levy nel gruppo di compagni di Thor, magari non ha una grande parte, ma l'affetto che provo nei confronti di lui dopo che ha fatto Chuck ha trovato una gratifica ulteriore.
Molto stranamente Tom Hiddlestone, che è sicuramente l'attore più bravo del film dopo Anthony Hopkins, ha riscosso più successo fra le fan femminili rispetto al protagonista Chris Hemsworth. Sarà bello pure Tom, ma il tizio di Thor mi sembrerebbe più carino se avessi gusti in tale ambito.
Io le donne proprio non le capisco.
Il protagonista, oltre al suo ruolo di pacificatore galattico, è ancora preso dalla bella astrofisica terrestre, interpretata da Natalie Portman.
Quest'ultima mi perplime.
Non ho ancora sufficientemente dati per dare un voto sulla sua carriera, non so se schierarmi nel gruppo di coloro che la considerano brava o di quello di coloro che la considerano una cagna, fatto sta nei film di Thor non mi convince.
Jane Foster è un'astrofisica di successo, una donna che mi aspetto essere di un certo spessore intellettuale, che però di fronte a Thor o quando pensa a lui (anche se sono separati da anni luce) ha una regressione verticale che la porta ad atteggiarsi come una shampista. Aldilà del fatto che nei film si è già compiuta una pesante deviazione rispetto al personaggio del fumetto, qui proprio non quadra. E non so dire se la colpa è di Natalie Portman o perché glie l'hanno detto i registi di sembrare una sedicenne, cosa che le riesce bene anche se secondo me non ha senso.
A parte ciò, il film è piacevole pur concedendosi svariate e pesanti licenze disneyane.
In fondo, non c'è niente di male nell'imporre una linea comica, specie se nel film riescono a farti ridere e anche bene, senza però eccedere.
Sì, la trama ha le sue forzature, ma è avvincente, non mancano i colpi di scena e si approfondisce nuovamente il rapporto ambivalente fra Loki e Thor, appena accennato nel primo film e messo da parte in The Avengers (c'era già troppa carne al fuoco).
Finale sdolcinato, inevitabilmente disneyano.
Ma con ulteriore colpo di scena.
Voto 7/10
martedì 19 novembre 2013
Zerocalcare: la profezia dell'armadillo
Se mi odiate regalatemi un libro a natale o per il compleanno.
La mia casa è un luogo che non accoglie persone, ma libri, e sono costretto a cercare di regolare severamente l'ingresso della carta stampata in casa, fallendo miseramente, dato che abito con gente che continuerà intelligentemente a comprare tonnellate di libri - anche inutili - fino a quando non verremo seppelliti definitivamente.
Vi è una limitata cerchia di libri che possono aggiungersi alla mia biblioteca personale e che sono abbastanza interessanti da vincere su quell'irritante sensazione che un giorno dovrò abbandonare questa casa perchè ogni suo singolo spazio per camminare, mangiare o cacare è stato occupato da libri.
Perchè succederà, visto che in questa casa si è realizzato l'idiota connubio fra l'acquisto compulsivo e l'accumulo seriale.
Detto questo, mi ero fatto prestare da un'amico uno degli albo di Zero Calcare per evitare questa gradevole sensazione.
E ho deciso che lo restituirò al proprietario e me lo comprerò per me.
La profezia dell'armadillo è un piccolo grande capolavoro.
È piacevole da leggere fin dall'introduzione scritta da Makkox, che non ha uno stile di disegno che personalmente mi piace, ma che scrive dannatamente bene.
Per chi non conosce Zerocalcare, è un fumettista che disegna strisce con storie brevi, storie di vita di tutti i giorni e trattate con umorismo, ma che ha anche provato a sperimentarsi in racconti più lunghi.
La profezia dell'armadillo è un insieme di strisce, legate le une alle altre in una trama che, tramite flashback, fa avanti e indietro fra il presente e l'infanzia dell'autore.
Si ride mentre si legge, si ride di gusto, eppure Zerocalcare non fa altro che mostrare la sua realtà, vista con gli occhi onesti di una persona semplice, schietta e con un grande senso dell'umorismo.
Non si ride soltanto.
Parla di cose serie, di una storia probabilmente vera e dolorosa per chiunque l'ha vissuta direttamente o indirettamente. Chi legge ride, poi si ferma, stupito di fronte a come evolve la storia, a come si approfondiscono i vari protagonisti. E poi ride di nuovo e si sorride alla fine, anche se con un sorriso amaro.
Questo albo ha il sommo pregio di dare tutto questo: leggero ma anche impegnato, divertente ma anche profondo, impregnato di ambiguità nevrotiche ma anche terribilmente lucido, rudemente proletario ma anche poetico, impregnato di una nobile semplicità.
E dannatamente realistico, anche quando i personaggi sono disegnati come personaggi di fantasia per tutelarne la privacy, come impone l'espediente comico che è il marchio di zerocalcare.
Non so come saranno gli altri suoi album, ma questo è più che eccellente.
La mia casa è un luogo che non accoglie persone, ma libri, e sono costretto a cercare di regolare severamente l'ingresso della carta stampata in casa, fallendo miseramente, dato che abito con gente che continuerà intelligentemente a comprare tonnellate di libri - anche inutili - fino a quando non verremo seppelliti definitivamente.
Vi è una limitata cerchia di libri che possono aggiungersi alla mia biblioteca personale e che sono abbastanza interessanti da vincere su quell'irritante sensazione che un giorno dovrò abbandonare questa casa perchè ogni suo singolo spazio per camminare, mangiare o cacare è stato occupato da libri.
Perchè succederà, visto che in questa casa si è realizzato l'idiota connubio fra l'acquisto compulsivo e l'accumulo seriale.
Detto questo, mi ero fatto prestare da un'amico uno degli albo di Zero Calcare per evitare questa gradevole sensazione.
E ho deciso che lo restituirò al proprietario e me lo comprerò per me.
La profezia dell'armadillo è un piccolo grande capolavoro.
È piacevole da leggere fin dall'introduzione scritta da Makkox, che non ha uno stile di disegno che personalmente mi piace, ma che scrive dannatamente bene.
Per chi non conosce Zerocalcare, è un fumettista che disegna strisce con storie brevi, storie di vita di tutti i giorni e trattate con umorismo, ma che ha anche provato a sperimentarsi in racconti più lunghi.
La profezia dell'armadillo è un insieme di strisce, legate le une alle altre in una trama che, tramite flashback, fa avanti e indietro fra il presente e l'infanzia dell'autore.
Si ride mentre si legge, si ride di gusto, eppure Zerocalcare non fa altro che mostrare la sua realtà, vista con gli occhi onesti di una persona semplice, schietta e con un grande senso dell'umorismo.
Non si ride soltanto.
Parla di cose serie, di una storia probabilmente vera e dolorosa per chiunque l'ha vissuta direttamente o indirettamente. Chi legge ride, poi si ferma, stupito di fronte a come evolve la storia, a come si approfondiscono i vari protagonisti. E poi ride di nuovo e si sorride alla fine, anche se con un sorriso amaro.
Questo albo ha il sommo pregio di dare tutto questo: leggero ma anche impegnato, divertente ma anche profondo, impregnato di ambiguità nevrotiche ma anche terribilmente lucido, rudemente proletario ma anche poetico, impregnato di una nobile semplicità.
E dannatamente realistico, anche quando i personaggi sono disegnati come personaggi di fantasia per tutelarne la privacy, come impone l'espediente comico che è il marchio di zerocalcare.
Non so come saranno gli altri suoi album, ma questo è più che eccellente.
venerdì 8 novembre 2013
Machete uccide
Nella mia vita manca equilibrio, lo penso in continuazione.
Un giorno vedo il film super intellettualoide con scappellamento a destra di Lars Von Trier e un giorno mi guardo l'ultima trashata di Rodriguez. Meno male che c'è Breaking Bad, che mi fa da stella polare come punto di riferimento per l'auro equilibrio fra qualità e intrattenimento non pretenzioso!
Non so se sono cambiato io nel tempo o se è peggiorato Rodriguez, se contiamo che il primo episodio di Machete mi aveva colpito favorevolmente e questo neanche un po'.
Probabilmente entrambe, con una prevalenza del secondo.
Nel secondo episodio della saga di Machete machete, per l'appunto, uccide ancora.
Il che impone a Rodriguez di darsi una mossa a fare il prossimo Machete (che non credo che vedrò, ci devo pensarem sono confuso!) perchè Danny Trejo lo vedo sempre più imbolsito, capace che nel prossimo lo troviamo rincoglionito come Vasco Rossi.
Lo stile di Rodriguez consiste nel gestire quasi interamente da solo il film, montaggio, regia, musica, pure gli effetti speciali. Quello che ha risparmiato sulle spese lo impiega per le guest star, andando a strapagare attori molto noti e a volte anche meritatamente per fare anche solo un paio di battute. Soldi suoi, cazzi suoi.
Certo, le musiche vanno pure bene, il montaggio non mi permetto di dare giudizi negativi, ma già gli effetti speciali non brillano e lo dice uno che non è un cultore del genere. Il film è molto più sciatto del precedente, cosa che personalmente non comprendo, dato che la logica vuole che un regista famoso nel suo genere a ogni nuovo film è più ricco e ha teoricamente più risorse, mentre con questo a questo punto raccatto qua e là un paio di amici cazzoni e facciamo un film a scazzo che potrebbe venire fuori quasi allo stesso livello.
Il film fa pure ridere, il problema fondamentale è uno.
Le cazzate di quel genere fanno ridere, anche tanto, ma fanno ridere se parliamo di un cortometraggio, roba che occupa 5-10 minuti della tua giornata, anche piacevolmente. Poi stucca. Questo è il motivo per il quale il primo Machete lo mandi giù e questo no: il primo è un film pieno di cazzate, ma con una trama di base che riesce a essere sensata per 10 minuti di fila. Qui no, il film parte subito con le cazzate a gogo, ridi per i primi 15 minuti, ogni tanto ti strappa un sorriso, qualche volta ridi di nuovo, ma il resto del film lo passi con una smorfia perplessa sulla faccia.
È come se avessero messo insieme i film di James Bond, di Guerre Stellari, roba B-Movie e le avessero riempite di comparsate messicane.
Un altro problema che qui emerge forte è la tendenza all'autocelebrazione masturbatoria di Rodriguez, almeno Tarantino fa continue citazioni al mondo del cinema, in questo film ho visto un sacco di citazioni a precedenti lavori dello stesso Rodriguez (e le ho notate io che non li ho neanche visti tutti) il che è francamente squallido.
Voto 5/10
Un giorno vedo il film super intellettualoide con scappellamento a destra di Lars Von Trier e un giorno mi guardo l'ultima trashata di Rodriguez. Meno male che c'è Breaking Bad, che mi fa da stella polare come punto di riferimento per l'auro equilibrio fra qualità e intrattenimento non pretenzioso!
Non so se sono cambiato io nel tempo o se è peggiorato Rodriguez, se contiamo che il primo episodio di Machete mi aveva colpito favorevolmente e questo neanche un po'.
Probabilmente entrambe, con una prevalenza del secondo.
Nel secondo episodio della saga di Machete machete, per l'appunto, uccide ancora.
Il che impone a Rodriguez di darsi una mossa a fare il prossimo Machete (che non credo che vedrò, ci devo pensarem sono confuso!) perchè Danny Trejo lo vedo sempre più imbolsito, capace che nel prossimo lo troviamo rincoglionito come Vasco Rossi.
Lo stile di Rodriguez consiste nel gestire quasi interamente da solo il film, montaggio, regia, musica, pure gli effetti speciali. Quello che ha risparmiato sulle spese lo impiega per le guest star, andando a strapagare attori molto noti e a volte anche meritatamente per fare anche solo un paio di battute. Soldi suoi, cazzi suoi.
Certo, le musiche vanno pure bene, il montaggio non mi permetto di dare giudizi negativi, ma già gli effetti speciali non brillano e lo dice uno che non è un cultore del genere. Il film è molto più sciatto del precedente, cosa che personalmente non comprendo, dato che la logica vuole che un regista famoso nel suo genere a ogni nuovo film è più ricco e ha teoricamente più risorse, mentre con questo a questo punto raccatto qua e là un paio di amici cazzoni e facciamo un film a scazzo che potrebbe venire fuori quasi allo stesso livello.
Il film fa pure ridere, il problema fondamentale è uno.
Le cazzate di quel genere fanno ridere, anche tanto, ma fanno ridere se parliamo di un cortometraggio, roba che occupa 5-10 minuti della tua giornata, anche piacevolmente. Poi stucca. Questo è il motivo per il quale il primo Machete lo mandi giù e questo no: il primo è un film pieno di cazzate, ma con una trama di base che riesce a essere sensata per 10 minuti di fila. Qui no, il film parte subito con le cazzate a gogo, ridi per i primi 15 minuti, ogni tanto ti strappa un sorriso, qualche volta ridi di nuovo, ma il resto del film lo passi con una smorfia perplessa sulla faccia.
È come se avessero messo insieme i film di James Bond, di Guerre Stellari, roba B-Movie e le avessero riempite di comparsate messicane.
Un altro problema che qui emerge forte è la tendenza all'autocelebrazione masturbatoria di Rodriguez, almeno Tarantino fa continue citazioni al mondo del cinema, in questo film ho visto un sacco di citazioni a precedenti lavori dello stesso Rodriguez (e le ho notate io che non li ho neanche visti tutti) il che è francamente squallido.
Voto 5/10
lunedì 28 ottobre 2013
Le onde del destino
Diciamo che l'ho visto per lavoro, poi fate voi per vedere se ci credete.
Lo sto guardano in questo momento e, contando che io ultimamente mi annoio facilmente e che cazzo, in fondo parliamo cinema superculo scandinavo (!), non mi pento della scelta di fare più cose e passare il tempo durate questi terribili 159 minuti.
Il film mi è stato già spoilerato e, calcolando che anche i primi 15 minuti non erano entusiasmanti, non oso immaginare con quanta violenza verrà toccato il fondo. Perchè dicono che il fondo non si raggiunge mai, ma con Lars Von Trier mi sa che questo discorso non vale.
Cavolo, perfino le scene in cui scopano sono pesanti!
Aggiungiamo pure che ho trovato un link che mostra il film in inglese con sottotitoli in portoghese perchè mi sono detto perdio, se devo farmi del male andiamo fino in fondo!Il problema principale non è che non c'è musica, o che appaiono accenni di peli pubici, o che ha una trama triste, o che non ha attori essteticmente piacevoli o la mancanza d'azione o i rari dialoghi spalmati lungo un tempo infinito.
No quello è naturale in una pellicola che ha una simile tradizione. Disprezzarlo per quei motivi è come uscire con una neocatecumenale e poi lamentarti perchè si rifiuta di fare dei pompini come Cristo comanda (e uso una metafora perchè se Cristo comandava di fare i pompini allora avevi svoltato la serta). Certo, tutti noi se usciamo con una neocatecumenale speriamo di trovare la pecora nera o la neocatecumenale che ha deciso di uscire con la cricca sfogando tutte le pulsioni sessuale represse per anni, ma la sttistica ci dice che queste sono speranze che non pagano....nello stesso modo in cui col cinema indipendente o intellettualoide hai meno probabilità di trovare un piccolo capolavoro rispetto a una cagata pazzesca.
No.
Il punto è un altro.
Io non me ne intendo molto, non sono un addetto ai lavori, quindi se lo noto io si vede che c'è qualcosa che non va.
Il montaggio più alla cazzo di cane che abbia mai visto.
Scene che vengono troncate senza preavviso, musichette messe completamente alla cazzo di cane dopo decine di minuti senza musica e con dialoghi brevi o qualche leggero mugugnio, goffo alternarsi fra scene diverse.
Ora 00:51. Succede qualcosa di brutto nel film.
Cazzo, che peccato, e dire che fin'ora mi ero divertito da morire!
Mancano solo 102 minuti alla fine. Voglio morire.
Come diceva Renè Ferretti alla Lars Von Trier!
Ma anche no.
Etichette:
cinema,
pessimismo
venerdì 4 ottobre 2013
Sanità pub(bl)ica. Oliver Platt.
17 gennaio
Conosco Oliver Platt, l'incollocabile secondo Camperoni.
Il soprannome Oliver Platt è stato scelto per la somiglianza con l'ononimo attore britannico.
È un'infermiera di 46 anni, obesa, nubile, dedita al suo lavoro e generosa, ma pazza.
Durante l'anno passerà dalle più esplicite avances sessuali agli insulti più ignominosi nei miei confronti, il tutto in meno di mezza giornata.
È anche grazie a lei se so gli scheletri nell'armadio di Attila e Camperoni.
Affermazioni che ritengo vere perchè le ho in maggiorparte verificate di persone, sennò le consideravo affidabili quanto posso considerare affidabile una fonte di informazioni con un vistoso disturbo di personalità.
Oliver mi ha anche voluto rendere partecipe di tutta la sua vita, includendo la sua storia familiare, il suo passato, la sua cartella clinica medica e psichiatrica, le sue prime esperienze sessuali e le fantasie erotiche più bizzarre (incluse, aimè, quelle nei miei confronti). E, ovviamente, mi ha anche voluto comunicare la cosa più importante: il suo segno zodiacale con relativo ascendente, dato che è una fervente sostenitrice dell'oroscopo.
Il primo incontro è tutto sommato piacevole, anche se lei risulta indubbiamente un po' volgarotta e troppo amichevole per i miei gusti. Peggiorerà.
Camperoni litiga col mio paziente, devo rincorrere quest'ultimo per aggiustare la situazione
È anche il mio compleanno, scusate se è poco.
19 gennaio
Camperoni assente.
Oliver mi dice che fa sempre così.
Emerge che Camperoni è il classiso e prototipico impiegato fannullone.
E qui spieghiamo l'etimo del suo soprannome.
Camperone deriva da camper, che è una figura nota nel mondo dei giocatori di sparatutto multiplayer in prima persona. I camperoni sono giocatori, solitamente mediamente esperti, che passano per grandi giocatori perchè uccidono un sacco di avversari. La loro tecnica è fondamentalmente codarda: si annidano in un luogo dove aspettano i namici per tendere loro un agguato. Vanno sempre nello stesso posto. E non si smuovono mai da lì. Sono forti e appaiono forti ai deboli, sono facile preda di giocatori poco più bravi di loro che hanno capito come fotterli. Il camperone è utile se si gioca in squadra contro pippe, ma una tragedia se si gioca contro gente brava. Se si gioca contro le pippe hai svoltato perchè il camperone ne farà fuori a bizzeffe se passano nella sua area, se si gioca contro gente forte è la fine: i giocatori nemici moriranno qualche volta, ma poi sveleranno l'arcano e inizieranno a evitare l'area del camperone o a stanarlo a suon di granate, rendendolo praticamente inutile e nocivo. Ciò è una metafora del sistema dei sindacati italiani, che se vengono toccati iniziano a fare scioperi su scioperi per difendere i diritti dei lavoratori, ma se toccano un lavoratore non tesserato se ne strafottono. Questo è Camperoni, che guardacaso è un sindacalista ben ammanicato. Questo gli permette di essere praticamente immune, di fare assenza impunemente 200 su 365 e di non fare quasi un cazzo le poche volte che sta al lavoro. Attila non è una giocatrice completamente da buttare e ha deciso saggiamente di non toccarlo, bestemmiando ogni tanto a denti stretti per i permessi immeritati che si prende lui. E ovviamente cerca di sfruttare fino all'osso me e Oliver, dato che tanto Camperoni, da bravo sindacalista, se ne strafotte del destino dei lavoratori nel vero senso della parola.
Faccio un grave errore.
Su forte insistenza di Oliver le accenno qualcosa dell'ultima storia più o meno seria che ho avuto.
Mi racconta la prima volta in cui ha fatto sesso - anzi, l'amore! - aggiungendo ammiccante che lui era un capricorno. Che guardacaso è anche il mio segno zodiacale e lei mi l'aveva chiesto poco prima.
Capisco che saranno 6 lunghi mesi.
29 gennaio
Ormai ho già un bel gruppetto di pazienti che seguo completamente da solo.
Non mi annoio e il morale, nonostante tutto, è alle stelle.
Io e Oliver ci siamo lasciati per la prima volta.
Nella sua testa.
Perchè solo nella sua testa siamo mai stati insieme. Grazie agli Dei.
La mia grave mancanza di rispetto nei suoi confronti è stata una risposta distratta mentre ero occupato nella sgrigliatura di un test. Mi aveva detto di aver spostato i miei appuntamenti (cosa peraltro che non le avevo chiesto) e le ho detto non bruscamente che non ce n'era bisogno.
A quel punto lei ha iniziato a prendermi a insulti, dicendo che sono un ingrato, che con tutto quello che fa per me io non sono gentile, che sono un vizioato stronzetto, che non merito un cazzo etc etc...
Esce sbattendo la porta, mi lascia completamente solo al servizio.
Poco dopo arriva una paziente.
Mentre parlo con lei chiamano al telefono e devo rispondere perchè Oliver se n'è andata via e il servizio è completamente nelle mie mani, faccio un po' la spola fra la mia paziente un 'altra aspirante paziente che non trova al servizio Attila e per questo se la prende con me.
Torna Oliver.
Dice che è contenta di avermi mollato da solo al servizio, perchè così vedevo cosa facevo senza di lei.
L'ho ferita, mi parla con le lacrime agli occhi, non mi vedrà più come mi vedeva prima, dice che le ho fatto tanto male e che nonostante questo mi augura di avere successo nella vita perchè mi vuole tanto bene.
Torno a casa a metà fra il divertito e lo sconvolto.
30 gennaio
Oliver è di nuovo un'amicona.
È come se il giorno prima non fosse successo niente. Dice che si è resa conto che non ha fatto bene a lasciarmi solo, anche se lo meritavo, io ho bisogno di lei sennò faccio casini.
Ha un'abilità leggendaria nel parlare proprio mentre ho da fare con degli appunti o dei test.
Mentre sto lavorando mi chiede se penso che le sue tette siano sode, si alza la maglietta e la vedo in reggiseno.
I tre secondi più lunghi della mia vita. Il peggio è che Attila è nell'altra stanza, quindi se esce mi vede con lei davanti che sta con la maglietta alzata. Per fortuna non esce.
Inizio a sperare che Camperoni torni il più presto possibile, non importa se è un sindacalista raccomandato e amorale, basta che mi faccia da stato cuscinetto fra me e Oliver.
Lo vedrò dopo almeno un mese.
Continua...
Conosco Oliver Platt, l'incollocabile secondo Camperoni.
Il soprannome Oliver Platt è stato scelto per la somiglianza con l'ononimo attore britannico.
È un'infermiera di 46 anni, obesa, nubile, dedita al suo lavoro e generosa, ma pazza.
Durante l'anno passerà dalle più esplicite avances sessuali agli insulti più ignominosi nei miei confronti, il tutto in meno di mezza giornata.
È anche grazie a lei se so gli scheletri nell'armadio di Attila e Camperoni.
Affermazioni che ritengo vere perchè le ho in maggiorparte verificate di persone, sennò le consideravo affidabili quanto posso considerare affidabile una fonte di informazioni con un vistoso disturbo di personalità.
Oliver mi ha anche voluto rendere partecipe di tutta la sua vita, includendo la sua storia familiare, il suo passato, la sua cartella clinica medica e psichiatrica, le sue prime esperienze sessuali e le fantasie erotiche più bizzarre (incluse, aimè, quelle nei miei confronti). E, ovviamente, mi ha anche voluto comunicare la cosa più importante: il suo segno zodiacale con relativo ascendente, dato che è una fervente sostenitrice dell'oroscopo.
Il primo incontro è tutto sommato piacevole, anche se lei risulta indubbiamente un po' volgarotta e troppo amichevole per i miei gusti. Peggiorerà.
Camperoni litiga col mio paziente, devo rincorrere quest'ultimo per aggiustare la situazione
È anche il mio compleanno, scusate se è poco.
19 gennaio
Camperoni assente.
Oliver mi dice che fa sempre così.
Emerge che Camperoni è il classiso e prototipico impiegato fannullone.
E qui spieghiamo l'etimo del suo soprannome.
Camperone deriva da camper, che è una figura nota nel mondo dei giocatori di sparatutto multiplayer in prima persona. I camperoni sono giocatori, solitamente mediamente esperti, che passano per grandi giocatori perchè uccidono un sacco di avversari. La loro tecnica è fondamentalmente codarda: si annidano in un luogo dove aspettano i namici per tendere loro un agguato. Vanno sempre nello stesso posto. E non si smuovono mai da lì. Sono forti e appaiono forti ai deboli, sono facile preda di giocatori poco più bravi di loro che hanno capito come fotterli. Il camperone è utile se si gioca in squadra contro pippe, ma una tragedia se si gioca contro gente brava. Se si gioca contro le pippe hai svoltato perchè il camperone ne farà fuori a bizzeffe se passano nella sua area, se si gioca contro gente forte è la fine: i giocatori nemici moriranno qualche volta, ma poi sveleranno l'arcano e inizieranno a evitare l'area del camperone o a stanarlo a suon di granate, rendendolo praticamente inutile e nocivo. Ciò è una metafora del sistema dei sindacati italiani, che se vengono toccati iniziano a fare scioperi su scioperi per difendere i diritti dei lavoratori, ma se toccano un lavoratore non tesserato se ne strafottono. Questo è Camperoni, che guardacaso è un sindacalista ben ammanicato. Questo gli permette di essere praticamente immune, di fare assenza impunemente 200 su 365 e di non fare quasi un cazzo le poche volte che sta al lavoro. Attila non è una giocatrice completamente da buttare e ha deciso saggiamente di non toccarlo, bestemmiando ogni tanto a denti stretti per i permessi immeritati che si prende lui. E ovviamente cerca di sfruttare fino all'osso me e Oliver, dato che tanto Camperoni, da bravo sindacalista, se ne strafotte del destino dei lavoratori nel vero senso della parola.
Faccio un grave errore.
Su forte insistenza di Oliver le accenno qualcosa dell'ultima storia più o meno seria che ho avuto.
Mi racconta la prima volta in cui ha fatto sesso - anzi, l'amore! - aggiungendo ammiccante che lui era un capricorno. Che guardacaso è anche il mio segno zodiacale e lei mi l'aveva chiesto poco prima.
Capisco che saranno 6 lunghi mesi.
29 gennaio
Ormai ho già un bel gruppetto di pazienti che seguo completamente da solo.
Non mi annoio e il morale, nonostante tutto, è alle stelle.
Io e Oliver ci siamo lasciati per la prima volta.
Nella sua testa.
Perchè solo nella sua testa siamo mai stati insieme. Grazie agli Dei.
La mia grave mancanza di rispetto nei suoi confronti è stata una risposta distratta mentre ero occupato nella sgrigliatura di un test. Mi aveva detto di aver spostato i miei appuntamenti (cosa peraltro che non le avevo chiesto) e le ho detto non bruscamente che non ce n'era bisogno.
A quel punto lei ha iniziato a prendermi a insulti, dicendo che sono un ingrato, che con tutto quello che fa per me io non sono gentile, che sono un vizioato stronzetto, che non merito un cazzo etc etc...
Esce sbattendo la porta, mi lascia completamente solo al servizio.
Poco dopo arriva una paziente.
Mentre parlo con lei chiamano al telefono e devo rispondere perchè Oliver se n'è andata via e il servizio è completamente nelle mie mani, faccio un po' la spola fra la mia paziente un 'altra aspirante paziente che non trova al servizio Attila e per questo se la prende con me.
Torna Oliver.
Dice che è contenta di avermi mollato da solo al servizio, perchè così vedevo cosa facevo senza di lei.
L'ho ferita, mi parla con le lacrime agli occhi, non mi vedrà più come mi vedeva prima, dice che le ho fatto tanto male e che nonostante questo mi augura di avere successo nella vita perchè mi vuole tanto bene.
Torno a casa a metà fra il divertito e lo sconvolto.
30 gennaio
Oliver è di nuovo un'amicona.
È come se il giorno prima non fosse successo niente. Dice che si è resa conto che non ha fatto bene a lasciarmi solo, anche se lo meritavo, io ho bisogno di lei sennò faccio casini.
Ha un'abilità leggendaria nel parlare proprio mentre ho da fare con degli appunti o dei test.
Mentre sto lavorando mi chiede se penso che le sue tette siano sode, si alza la maglietta e la vedo in reggiseno.
I tre secondi più lunghi della mia vita. Il peggio è che Attila è nell'altra stanza, quindi se esce mi vede con lei davanti che sta con la maglietta alzata. Per fortuna non esce.
Inizio a sperare che Camperoni torni il più presto possibile, non importa se è un sindacalista raccomandato e amorale, basta che mi faccia da stato cuscinetto fra me e Oliver.
Lo vedrò dopo almeno un mese.
Continua...
venerdì 27 settembre 2013
Sanità pub(bli)ica. Parte prima
Avendo finalmente ritirato ogni documento che certifichi quai un anno di sfruttamento - ed essendo quindi parato nei confronti di qualunque eventuale vendetta - posso iniziare a scrivere il mio diario di questi sei mesi di tirocinio schiavile dal quale esco miracolosamente illeso. I riferimenti a persone e cose NON sono casuali, ma sono tutti velati mediante soprannomi ad hoc. Metterò perlopiù date non precise, dato che non me le ricordo perfettamente, ma seguiranno quel che ricordo dell'ordine cronologico.
12 gennaio
Dopo aver fatto ricerche per trovare l'ente convenzionato dove poter fare tirocinio (naturalmente dobbiamo trovarcelo noi da soli, come se non bastasse!), ero riuscito finalmente a contattare qualcuno che mi passasse la responsabile del servizio per fare la richiesta di tirocinio. Si dà il caso che la persona con cui ero riuscito a parlare per prima non è la capa del Servizio, ma un'altra schiava come me, tale Mimì, che peraltro già conoscevo. Neanche a dirlo, questa è l'ennesima prova del fatto che in questo paese, se si vuole trovare lavoro o anche il tirocinio più merdoso, si è sempre avvantaggiati se si conosce qualcuno (presidente o spazzino che sia) che già sta lì dentro.
Attila è la primaria del serivzio. È una donna di bell'aspetto, iperattiva fino a sfociare nel casinista, parla a mitraglia ed è una pippa totale al computer. Mi dice subito quali sono i documenti per fare la richiesta di tirocinio ed entrare ufficialmente con effetto quasi immediato. Ho sbrigato tutto in mezza giornata. Vi confesso, che al primo impatto l'ho amata. Memore dell'esperienza di tirocinio con un'altra Primaria di un altro ospedale, una donna molto pusillanime e attaccata alle procedure burocratiche , l'idea di trovarmi in un posto dove iniziavi subito a darti da fare era semplicemente stupenda. Attila è praticamente la sua gemella iperattiva.
Nel primo giorno di tirocinio trovo anche Camperoni, l'infermiere di servizio. È un uomo sulla 50ina, simpatico, ci si parla di tutto. Emerge subito che lui ha sempre voluto fare il musicista e lo fa tutt'ora e non glien'è mai fregato niente di fare l'infermiere. Mi dice anche che al servizio non è l'unico infermiere, ma che c'è anche Oliver Platt, un'altra infermiera che è finita in quel servizio perchè, come lui, è incollocabile.Presto saprete perchè.
13 gennaio
Attila mi ha detto quello che dovrò fare coi pazienti.
In cinque minuti.
Già lo immagino, ma Camperoni mi dà la conferma del mio timore: Attila non mi aiuterà mai, è sempre troppo impegnata, ha detto che dovrei sempre informarla su tutto ciò che faccio, ma è anche chiaro che mi dà 2 minuti di tempo a mattinata e che se non la placco malamente vola via come un colibrì cocainomane.
Il che, ripeto, dopo un anno di tirocinio dove dovevo rendere conto alla responsabile anche quando andavo al cesso, è una liberazione.
Chiedo se potrò passare anche nel pomeriggio al servizio, in caso ci siano eventuali riunioni d'equipe o abbia da finire dei lavori in sospeso. Mi dice gentilmente che non ho il permesso di passare nel pomeriggio.
Colloquio con il primo paziente, o meglio con la madre isterica di un paziente.
Camperoni non alza un dito per aiutarmi, il freecell che sta facendo al computer lo assorbe completamente.
1600 euro al mese, con mastercard.
Questa è la cifra che prende mensilmente, in 7 mesi di tirocinio l'ho visto al servizio al massimo 2, durante i quali è stato per la maggior parte del tempo a giocare a freecell e solitario o a inserire dati su excell. Però cazzo, l'impaginazione dei quei dati era perfetta!
16 gennaio
Primi 2 pazienti. Completamente da solo. Camperoni non c'è, la prima di tante assenze. Attila, scomparsa per i suoi impegni, mi ha dato carta bianca, le chiavi di uno stanzino da copiare al ferramenta vicino e 30 preziosissimi secondi di istruzioni su come trattare quel genere di pazienti. Sono molto fomentato e i pazienti sono molto soddisfatti.
CONTINUA...
mercoledì 18 settembre 2013
R.I.P.D.
Nonostante le critiche sentite su questo film, provenienti dai soliti siti nerdoni finti o puri, panzoni e incontentabili, ho deciso di andare a vedere questo film con piacere, forte del fatto che c'era il mitico Jeff Bridges e la regia è dello stesso regista di Red.
Promemoria.
Non andare mai più all'UCI di Parco Leonardo, cosa che siamo stati costretti a fare per via di una pessima distribuzione che ha dovuto ispiegabilmente subire questo film in Italia.
Non vedevo così tanto pubblicità (e aggiungerei, grazie al trailer farlocco dell'ultima merdata di Moccia, di merda) da quando fui violentato da ben 5 minuti di pubblicità della coca cola al The Space.
Non ci andate, consiglio da amico.
Tornando a R.I.P.D., ritengo sia stato meglio dell'ultimo film spaccone che ho visto, ovvero Red 2.
Nick Cruz Walker (Ryan Reynolds) è un agente della S.W.A.T. felice della sua vita, che muore e finisce nell'aldilà, dove incontra Proctor (una brava e divertente Mary-Louise Parker, fresca di Red 2) funzionaria dei piani alti (in senso biblico) che gli propone di entrare nel Dipartimento Riposa In Pace.
Tale Dipartimento è un'ente dell'alto dei cieli che gestisce il traffico delle anime che salgono in cielo, scremando quelle dannate che invece vorrebbero cercare di tornare sulla Terra a fare casini.
In quanto novellino, Nick viene affidato all'irrequieto Roy Powell (Jeff Bridges) un vecchio sceriffo del west che, nonostante le abilità, ancora si ritrova a dover stare in servizio per gli strafalcioni che occasionalmente combina durante il suo lavoro di tutore della legge dell'oltretomba.
Il loro lavoro consiste nel pizzicare queste anime dannate e Roy ha un modo tutto suo per beccarle, una sorta di interrogatorio che è probabilmente un omaggio ai test fatti a Blade Runner.
I due si ritroveranno a dover gestire un violento tirocinio di servizio di Nick e a dover più volte fronteggiare il proprio passato di vivi, ritornando il più spesso delle volte a dover pensare a come e perchè sono morti.
Nick, con un lutto della sua stessa vita mortale stroncata da elaborare, ancora non accetta la sua stessa dipartita e non vuole lasciare sola la povera moglie. Si ritroverà a fare indagini sulle persone che l'hanno portato a morire, cercando di dare senso alla sua morte almeno nella vita ultraterrena.
E scopre che la sua morte non è stata come una di quelle morti che avvengono ogni secondo nel mondo, ma è parte di un piano ben più vasto delle anime dannate.
La coppia Bridge-Reynolds va alla grande, tenuta in piedi specialmente dal vecchio Jeff, ma anche dall'altro, con la Parker che regge il gioco dall'esterno.
L'elemento più forte è senz'altro la scelta dell'aspetto che gli agenti hanno nel mondo dei vivi che li mostra come sono in realtà e come appaiono ai vivi, ovvero un Roy con fattezze di biondona e Nick nei panni del vecchio cinese, il tutto arricchito da un buon montaggio che alterna come sono in realtà e come appaiono agli ignari mortali.
Molti aspetti del film sono solo accennati, volutamente o per mancanza di tempo, purtroppo nella seconda parte c'è un discreto calo nella qualità, specie nella sceneggiatura: nella prima parte le battute di Jeff Bridges erano potenti,volgarotte al punto giusto, spaccone e ben calibrate con la sua spalla, nella seconda parte Jeff è come se ogni tanto sparasse una battuta mordace, ma artificiosa, quasi per riempire dei buchi.
Voto 7/10
lunedì 16 settembre 2013
La prima fattura
Ti ritrovi ad andare da Buffetti per prendere il libretto per fare le fatture che dovrai utilizzare al tuo nuovo lavoro.
È un po' come trovarsi in una farmacia, mentre stai per comprare la tua prima scatola di preservativi, da usare per la prima ragazza con cui andrai per la prima volta a letto.
Quello che succederà è qualcosa che l'hai già visto fare in una marea di film, i tuoi amici e conoscenti ne parlano in continuazione e, in fondo, stiamo parlando di un atto che non richiede neanche una particolare bravura, una volta che hai imparato è come andare sulla bicicletta.
In fondo, hai già fatto gran parte dei passi per arrivare fino a quel punto, uno non va a comprare un pacchetto di preservativi o un libretto per le fatture se non sa con certezza che prossimamente avrà un partner o un cliente con cui usarlo. Eppure, appena varchi la soglia, ti ritrovi a temporeggiare, a gironzolare senza meta, a guardare in giro per il negozio per cercare irragionevolmente un appiglio che ti dia sicurezza, che ti permetta di familiarizzare con uno strumento che hai paura di usare male. Basterebbe chiedere direttamente al commesso del negozio, ma tu no, vuoi prima avere le idee perfettamente chiare, perchè hai paura di chiedere qualcosa di stupido e fare una figura di merda, figura di merda che nei confronti di un perfetto sconosciuto è sostanzialmente innocua, ma che arrivi a temere come la morte e ti porta a rimandare il momento in cui gli chiederai qualcosa...finchè il suddetto commesso non ti vede a ciondolare senza meta come un cretino e ti chiede di cosa hai bisogno. E allora ti rendi conto che, in fondo, non hai niente di cui aver paura. Sei arrivato fin lì, realizzi che è perfettamente normale aver paura di sbagliare all'inizio, specie se devi essere fiero solo per il fatto di essere arrivato fin lì, di essere riuscito a ottenere i risultati dopo tanti sforzi, errori, ma anche grandi soddisfazioni. E a quel punto capisci che 3 minuti d'ansia valgono la pena, chiedi, paghi, prendi la bustina con dentro ciò che ti auguri di utilizzare come si deve ed esci sorridendo. Perchè cazzo, ce l'hai fatta!
Devo trovarmi una donna.
È un po' come trovarsi in una farmacia, mentre stai per comprare la tua prima scatola di preservativi, da usare per la prima ragazza con cui andrai per la prima volta a letto.
Quello che succederà è qualcosa che l'hai già visto fare in una marea di film, i tuoi amici e conoscenti ne parlano in continuazione e, in fondo, stiamo parlando di un atto che non richiede neanche una particolare bravura, una volta che hai imparato è come andare sulla bicicletta.
In fondo, hai già fatto gran parte dei passi per arrivare fino a quel punto, uno non va a comprare un pacchetto di preservativi o un libretto per le fatture se non sa con certezza che prossimamente avrà un partner o un cliente con cui usarlo. Eppure, appena varchi la soglia, ti ritrovi a temporeggiare, a gironzolare senza meta, a guardare in giro per il negozio per cercare irragionevolmente un appiglio che ti dia sicurezza, che ti permetta di familiarizzare con uno strumento che hai paura di usare male. Basterebbe chiedere direttamente al commesso del negozio, ma tu no, vuoi prima avere le idee perfettamente chiare, perchè hai paura di chiedere qualcosa di stupido e fare una figura di merda, figura di merda che nei confronti di un perfetto sconosciuto è sostanzialmente innocua, ma che arrivi a temere come la morte e ti porta a rimandare il momento in cui gli chiederai qualcosa...finchè il suddetto commesso non ti vede a ciondolare senza meta come un cretino e ti chiede di cosa hai bisogno. E allora ti rendi conto che, in fondo, non hai niente di cui aver paura. Sei arrivato fin lì, realizzi che è perfettamente normale aver paura di sbagliare all'inizio, specie se devi essere fiero solo per il fatto di essere arrivato fin lì, di essere riuscito a ottenere i risultati dopo tanti sforzi, errori, ma anche grandi soddisfazioni. E a quel punto capisci che 3 minuti d'ansia valgono la pena, chiedi, paghi, prendi la bustina con dentro ciò che ti auguri di utilizzare come si deve ed esci sorridendo. Perchè cazzo, ce l'hai fatta!
Devo trovarmi una donna.
lunedì 9 settembre 2013
Ci scommettiamo una pizza?
Crisi in Siria.
Il mondo sulla soglia della III Guerra Mondiale per la mobilitazione di Russia e Cina contro gli USA.
Rabbia dei delusi di Sinistra del Mondo che gli danno giù su Obama per aver tradito i loro ideali (ma lo fanno già da anni ormai).
Cicci cari, se pensate che un presidente Democratico debba essere per forza pacifista leggete un libro (o aprite una pagina di Wikipedia se proprio non ce la fate) e fatevi un paio di domande.
Di che Partito era il Presidente che entrò nella Grande Guerra?
Di che Partito era il Presidente che è entrato nella Seconda Guerra Mondiale?
Di che Partito era il Presidente che entrò nella Guerra in Vietnam.
Ecco, adesso se un Presidente nel quale credete fino al fanatismo vi delude, invece di prendervela con lui, dovreste prendervela con voi stessi, perchè siete voi che avete riposto in lui grandi speranze solo perchè non sapete informarvi decentemente.
Le chiacchiere stanno a zero.
Assad è uno stronzo.
Se vince lui resta lui, che è uno stronzo.
Se vincono i ribelli fondano l'ennesima Repubblica di fratelli Musulmani. Stronzi al quadrato.
Se gli USA intervengono evitano di ritrovarso con uno dei due tipi di stronzi. E ci scappa un po' di petrolio.
Why not?
La Russia e la Cina non ci stanno perchè il Medio Oriente è un'area strategica per il petrolio e fa anche da zona cuscinetto fra loro e gli USA-Europa.
Stanno mobilitandosi in grande stile per evitare, o quantomeno ritardare la Terza Guerra Mondiale, non per farla partire subito.
Tutto quello che sta succedendo è una manifestazione di muscoli.
Obama ha messo il piedino e Cina e Russia glielo stanno schiacciando nella porta.
Obama ha fatto degli errori, ma non è cretino.
Se vuole lasciare il piedino nella porta senza farselo rompere ha bisogno del supporto europeo.
E l'Europa, unita, non aiuterà mai Obama.
L'Italia forse si unirebbe, ma che vogliamo dire della Germania e, specialmente, che cazzo dirà la Turchia, che è un paese Musulmano? Per ora ha dato l'ok, ma ricordate quando, alle porte della Seconda Guerra in Iraq, negò all'ultimo le basi?
È chiaro che il supporto europeo sarà a macchia di leopardo e Obama non ci pensa minimamente a rischiare la Terza Guerra Mondiale così alla cazzo.
Quindi si concluderà tutto in una manifestazione pesante di muscoli.
Altrimenti parte la guerra e ci leviamo dalle palle un po' di gente, il che non è male. Anche se in quel caso vi devo pure una pizza.
Il mondo sulla soglia della III Guerra Mondiale per la mobilitazione di Russia e Cina contro gli USA.
Rabbia dei delusi di Sinistra del Mondo che gli danno giù su Obama per aver tradito i loro ideali (ma lo fanno già da anni ormai).
Cicci cari, se pensate che un presidente Democratico debba essere per forza pacifista leggete un libro (o aprite una pagina di Wikipedia se proprio non ce la fate) e fatevi un paio di domande.
Di che Partito era il Presidente che entrò nella Grande Guerra?
Di che Partito era il Presidente che è entrato nella Seconda Guerra Mondiale?
Di che Partito era il Presidente che entrò nella Guerra in Vietnam.
Ecco, adesso se un Presidente nel quale credete fino al fanatismo vi delude, invece di prendervela con lui, dovreste prendervela con voi stessi, perchè siete voi che avete riposto in lui grandi speranze solo perchè non sapete informarvi decentemente.
Le chiacchiere stanno a zero.
Assad è uno stronzo.
Se vince lui resta lui, che è uno stronzo.
Se vincono i ribelli fondano l'ennesima Repubblica di fratelli Musulmani. Stronzi al quadrato.
Se gli USA intervengono evitano di ritrovarso con uno dei due tipi di stronzi. E ci scappa un po' di petrolio.
Why not?
La Russia e la Cina non ci stanno perchè il Medio Oriente è un'area strategica per il petrolio e fa anche da zona cuscinetto fra loro e gli USA-Europa.
Stanno mobilitandosi in grande stile per evitare, o quantomeno ritardare la Terza Guerra Mondiale, non per farla partire subito.
Tutto quello che sta succedendo è una manifestazione di muscoli.
Obama ha messo il piedino e Cina e Russia glielo stanno schiacciando nella porta.
Obama ha fatto degli errori, ma non è cretino.
Se vuole lasciare il piedino nella porta senza farselo rompere ha bisogno del supporto europeo.
E l'Europa, unita, non aiuterà mai Obama.
L'Italia forse si unirebbe, ma che vogliamo dire della Germania e, specialmente, che cazzo dirà la Turchia, che è un paese Musulmano? Per ora ha dato l'ok, ma ricordate quando, alle porte della Seconda Guerra in Iraq, negò all'ultimo le basi?
È chiaro che il supporto europeo sarà a macchia di leopardo e Obama non ci pensa minimamente a rischiare la Terza Guerra Mondiale così alla cazzo.
Quindi si concluderà tutto in una manifestazione pesante di muscoli.
Altrimenti parte la guerra e ci leviamo dalle palle un po' di gente, il che non è male. Anche se in quel caso vi devo pure una pizza.
giovedì 5 settembre 2013
Il solito rumeno
Senza eccedere troppo nella solita sviolinata antirazzista.
Eroe sull'autostrada (di questi tempi aumentano le notizie di grandi salvataggi sulla strada, non è che vogliono incoraggiarci a guidare nonostante il caro benzina?) impedisce la morte di una ragazzina e famiglia.
L'eroe è rumeno.
Cavolo, ma non erano tutti stupratori e bevitori di Peroni (da qui il motivo dell'immagine per chi non ci fosse già arrivato?).
O per la par condicio ora riprenderà un po' di demonizzazione dei rumeni oppure i rumeni sono passati di moda come etnia da perseguitare mediaticamente, forse anche perchè iniziano a levarsi di torni e andare in altri paesi più intelligenti del nostro.
Eroe sull'autostrada (di questi tempi aumentano le notizie di grandi salvataggi sulla strada, non è che vogliono incoraggiarci a guidare nonostante il caro benzina?) impedisce la morte di una ragazzina e famiglia.
L'eroe è rumeno.
Cavolo, ma non erano tutti stupratori e bevitori di Peroni (da qui il motivo dell'immagine per chi non ci fosse già arrivato?).
O per la par condicio ora riprenderà un po' di demonizzazione dei rumeni oppure i rumeni sono passati di moda come etnia da perseguitare mediaticamente, forse anche perchè iniziano a levarsi di torni e andare in altri paesi più intelligenti del nostro.
Etichette:
italian bananas
venerdì 30 agosto 2013
A un giorno di distanza dal giorno di commemorazione di Martin Luther King un I have a dream ci sta tutto
martedì 27 agosto 2013
Red 2
Il classico film da estate.
Spaccone, divertente, ma non così tanto da farti sembrare stupido come chi guarda l'ennesimo cinepanettone e con un eccellente cast.
Il gruppo di superspie in ritiro ha di nuovo pane per i suoi denti, le paranoie di Marvin (John Malkovich) sono nuovamente confermate in un nuovo intreccio dove il passato del gruppo spaccaculi darà del filo da torcere.
Stavolta Frank Moses (il sempre più tosto e pelato Bruce Willis) non dovrà solo gestire le pallottole che gli vengono sparate addosso, ma anche la sua relazione sentimentale, che lui gradirebbe intrappolare in una rassicurante routine, cosa che non trova il consenso della irrequieta dolce metà (Mary Louise Parker).
Il passato riguarda l'operazione notte fonda, quello che Frank considera uno dei grandi errori del suo passato, operazione che riguarda la guest star del film, uno strampalato Antony Hopkins pieno di sorprese.
Senza bisogno di spoilerare ecco i pregi del film.
Un gruppo di attori ben oliato e affiatato, una gran bella colonna sonora, tanta azione, tanta roba e una trama più lineare del precedente, ma incalzante e non spiacevole.
Un po' banalotta purtroppo.
Il film è più incentrato stavolta sul duo Frank e Sarah e sui loro screzi di coppia e gelosie, non che sia spiacevole o zuccheroso, ma il tutto prende un po' troppo spazio ad altri elementi della trama. Marvin ad esempio, che come nel primo era il paranoico che alla fine ci azzeccava sempre, qui è diventato più assennato e meno comico, anche se si rifà con l'idea di insossare elaborati completini locali in ogni posto dove è ambientato il film.
Aimè, il film a volte cede al lato più zuccheroso, che nel primo risultava bonario, qui a tratti diventa noioso.
Un peccato, il che lo rende inferiore al primo, ma ugualmente piacevole.
Voto 7/10
Spaccone, divertente, ma non così tanto da farti sembrare stupido come chi guarda l'ennesimo cinepanettone e con un eccellente cast.
Il gruppo di superspie in ritiro ha di nuovo pane per i suoi denti, le paranoie di Marvin (John Malkovich) sono nuovamente confermate in un nuovo intreccio dove il passato del gruppo spaccaculi darà del filo da torcere.
Stavolta Frank Moses (il sempre più tosto e pelato Bruce Willis) non dovrà solo gestire le pallottole che gli vengono sparate addosso, ma anche la sua relazione sentimentale, che lui gradirebbe intrappolare in una rassicurante routine, cosa che non trova il consenso della irrequieta dolce metà (Mary Louise Parker).
Il passato riguarda l'operazione notte fonda, quello che Frank considera uno dei grandi errori del suo passato, operazione che riguarda la guest star del film, uno strampalato Antony Hopkins pieno di sorprese.
Senza bisogno di spoilerare ecco i pregi del film.
Un gruppo di attori ben oliato e affiatato, una gran bella colonna sonora, tanta azione, tanta roba e una trama più lineare del precedente, ma incalzante e non spiacevole.
Un po' banalotta purtroppo.
Il film è più incentrato stavolta sul duo Frank e Sarah e sui loro screzi di coppia e gelosie, non che sia spiacevole o zuccheroso, ma il tutto prende un po' troppo spazio ad altri elementi della trama. Marvin ad esempio, che come nel primo era il paranoico che alla fine ci azzeccava sempre, qui è diventato più assennato e meno comico, anche se si rifà con l'idea di insossare elaborati completini locali in ogni posto dove è ambientato il film.
Aimè, il film a volte cede al lato più zuccheroso, che nel primo risultava bonario, qui a tratti diventa noioso.
Un peccato, il che lo rende inferiore al primo, ma ugualmente piacevole.
Voto 7/10
mercoledì 21 agosto 2013
Pubblico o pubico?
Ultimamente sono stato colto da un attacco di pesaculite fulminante.
Sarà l'estate, sarà il caldo, sarà la mia regressione adolescenziale e conseguente ricaduta nella serie della Total War e conseguente uso e abuso degli svariati mod di Medieval II.
Sono un nostalgico, che ci volete fare?
Ma non divaghiamo, per quanto faccia decisamente parte del mio stile.
Ho appena disinstallato Medieval 2 con tutte le espansioni e i mod al seguito e mi sono ripromesso di non toccare più Kingdom Rush. È stato bello, ma ora comincerò a passare le giornate in maniera più produttiva da bravo bambino.
E anticipo subito che sto pensando di scrivere il diario dei miei 6 mesi (più uno passato praticamente in nero durante una fase di vuoto istituzionale estivo) di tirocinio in ospedale, luogo dal quale esco inspiegabilmente illeso e che non auguro al mio peggior nemico. Così mi dovrò inevitabilmente costringere a scrivere ciò che ho promesso.
Perchè un Lannister paga sempre i suoi debiti.
Anticipo subito le seguenti cose.
Non dirò il mio ruolo che ho svolto come tirocinante perchè significherebbe fare capire cosa ho studiato nella vita e cosa voglio fare da grande.
E non mi va.
Chi mi conosce nella vita reale e sa anche cosa faccio nella vita è pregato di starsi zitto, come chiunque che è in grado di nerdare un minimo per poter fare ricerche su internet e risalire al mio nome, perchè tanto è già difficile scappare dal proprio passato, figuriamoci se si ha una connessione!
In ogni caso, chi sa cosa faccio nella vita e lo vuole spifferare nei commenti, verrà eliminato.
Mio il castello, mie le regole.
Lo faccio anche perchè quello che dirò non è che sia tanto leggero, specie se riguarda le persone che mi hanno fatto compagnia durante questa tragicomica e formativa (formativo è l'eufemismo che usano quando il tirocinante si dovrà fare un culo con la capanna, rischiando spesso anche la propria integrità fisica e psicologica). Le persone di cui parlerò avranno ovviamente nomi falsi, l'Ospedale dove sono stato è il Sacred Hearth di Scrubs (ma lo preferisco nella versione storpiata da Tirk e J.D. Sacred Fart) e ho deciso che parlerò solo di colleghi e superiori, non dei pazienti, dato che hanno già fatto accesso in un Servizio tenuto alla cazzo di cane e non meritano ulteriore dolo.
Probabilmente inizierò a scrivere dopo settembre, mese in cui finalmente avrò il mio libretto di Tirocinio firmato dalla Responsabile, di modo che non rischierò assolutmanente niente.
Avrete capito che non è stata un esperienza facile, e che ho parecchie cosette da dire su tale ospedale.
I testi, salvo i più scadenti, mandano sempre un messaggio e tale messaggio è sempre suscettibile a diverse interpretazioni.
Ve lo dico subito, onde evitare interpretazioni idiote.
La mia esperienza personale si limita a un luogo preciso, il famosissimo Sacred Fart di Roma.
La vita, da vera maestra (troia) che è, ci insegna due cose: mai dire mai, perchè ci sono posti, luoghi e persone migliori di quelli che conosci e, se è per quello, non c'è neanche mai limite al peggio.
Il Servizio dove sono stato è una merda, ma sono sicuro che ci sia di meglio, come sono sicuro che ci sia di peggio.
La mia personale e opinabile opinione è che - calcolando che la Sanità del Lazio è notoriamente una cacca e che quindi non è certo una delle situazioni migliori - probabilmente ci siano altri Servizi tenuti male (chi peggio, chi meglio) di questo. Probabilmente la maggiorparte dei servizi della categoria sono così.
Detto questo, ciò vuol dire che la Sanità Pubblica italiana andrebbe abolita perchè è tenuta alla cazzo di cane?
NO.
È vero, nella sanità pubblica si buttano una marea di soldi.
Vi assicuro che, in questi 6 mesi, a volte mi è passato per la testa che quasi quasi l'acquisto di un F-35 era più utile rispetto al foraggiare Servizi dove quello in cui ho lavorato per 6 mesi.
Ma tagliare (ulteriormente!) i fondi alla Sanità Pubblica è una cagata immonda.
Prima di tutto perchè l'alternativa del privato (che non conosco altrettanto bene comuqnue) non so quanto possa essere valida rispetto a quanto costa.
In secondo luogo, vorrei ricordare ai gentili peones che viviamo in Italia.
Se dovessi sparare un cifra a occhio (e oggi mi va di essere ottimista), un buon 50% di coloro che lavorano nella Sanità Pubblica - considerando dirigenti, medici, infermieri, amministrativi, tirocinanti, spazzini, sindacalisti e tecnici - non fa un cazzo per meritare lo stipendio che prende. La tragedia di tutto ciò che c'è un altro 50% di persone che lavorano e, in genere lavorano di più per coprire l'altro 50%; il tutto è aggravato dal fatto che la prima metà che non fa un cazzo, consuma più risorse dell'altra metà, sempre a occhio direi che il 50% delle persone inutili non costa alla Sanità il 50% delle risorse, ma fotte una percentuale che va dal 60 all'80%, il tutto anche se il 50% dei veri lavoratori lavro il triplo e il quadruplo.
E non sto parlando con slogan tipo proletari, di tutto il mondo unitevi!
Dire che i dirigenti si mangiano tutto,ù sfruttando i morti di fame è in parte vero, ma è molto superficiale dire che tutti i dirigenti sfruttano i sottoposti, i quali lavorano sempre e tanto.
Certo, è ovvio che nel gruppo dei fannulloni c'è una percentuale maggiore di padroni, calcolando che ci sono molti dirigenti primari, sindacalisti ben ammanicati e amministrativi di alto livello, molti di più che nell'altro gruppo. Ma non credete che tutti gli infermieri o i tirocinanti siano dei poveri sfruttati che lavorano come povere bestiuole, frustate dai capi.
No.
Probabilmente nel 50% dei lavoratori sfruttati ci sono anche alcuni dirigenti, persone oneste che lavorano tanto e ci credono e che provano a migliorare le cose col potere che hanno (fermo restando che la Responsabile del mio Servizio era un gran puttanosauro ululante), gli amministrativi sono per me una feccia inutile nel fondo del barile dell'evoluzione umana, tuttavia è possibile che esistano uno o 2 amministrativi che, oltre a essere delle brave persone (cosa che comunque non mi interessa) magari lavorano per davvero e con efficienza insieme al al 50% di gente che manda la Sanità Pubblica, mentre nell'altro 50% di fannulloni esistono frotte di infermieri, tirocinanti e spazzini che non fanno un cazzo.
E per me, 100 spazzini che non fanno un cazzo e guadagnano 5 euro l'ora, sono nocivi esattamente quanto un primario che non fa un cazzo e ne guadagna 500.
Vedere tutto in un'ottica lineare di servi e padroni è decisamente riduttivo, non basta puntare i fucili ai capi, i nemici sono anche fra i morti di fame come noi.
C'è chi dice che nella Sanità si spendono troppi soldi e che finiscono nelle mani di chi non fa niente.
Vero.
Lo Stato Italiano non sta uccidendo la Sanità italiana. Ogni tanto le dà due bastonate, questo è sicuro, ma la Sanità italiana è ancora viva e chi grida più di tutti lo slogan contro gli F-35 fa spesso parte di quel 50% che non fa un cazzo per meritare i soldi che lo Stato gli dà.
Cosa facciamo, vogliamo allora tagliare ulteriormente le spese alla Sanità? Siccome metà della sanità fa cacare, nel dubbio sparo nel mucchio.
Sbagliato.
Considerando che ho usato delle percentuali di 50 contro 50% per ragioni anche di chiarezza esplicativa nel devidere i lavoratori che non fanno un cazzo da quelli seri, cosa succede se tagliamo i fondi all'Istituzione che li foraggia?
Secondo voi i tagli saranno equi e toglieranno a entrambi i gruppi la stessa quantità di risorse?
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.
Come avevo anticipato, nel 50% dei fannulloni troviamo tutti i tipi di figure - dalle più umili (ma ugualmente scansafatiche e dannose) alle più elevate - ma è ovvio che lì si trovano gli individui più potenti e scaltri, spesso accompagnati da sottoposti con ruoli meno elevati che fanno le spie e i cortigiani.
È chiaro che questo 50% di merde, essendo abituato da sempre a scansare il lavoro e a mollarlo ai più bravi e onesti, è anche quel genere di stronzo che galleggia durante gli alluvioni.
Se noi togliamo 100 milioni di euro alla Sanità Pubblica, chi se li farà togliere più facilmente?
Il gruppo di merdoni potenti e ammanicati e spesso con ruoli ufficiali più elevati o quella folla di lavoratori onesti che ancora non si decidono a farsi rispettare?
Perchè in un paese onesto esiste una figura precisa per tutelare i diritti di un lavoratore lesi: si chiama sindacalista.
Peccato che i sindacalisti - secondi dopo gli amministrativi nella lista delle persone inutili - vadano, guardacaso a ingrossare le fila dei fannulloni.
Ovviamente questa era una domanda retorica, la cui risposta spiega il perchè sono fermamente contrario a tagliare ulteriormente i finanziamenti alla Sanità. Perchè in quel modo vai a togliere i soldi solo a a quella parte di lavoratori seri, lasciando quasi illesi quelli che veramente costituiscono una spesa inutile.
Per cambiare le cose ci vorrebbe uno tosto che riesca a controllare seriamente la situazione e inculare chi lo merita.
Ora come ora è una pia illusione.
Sarà l'estate, sarà il caldo, sarà la mia regressione adolescenziale e conseguente ricaduta nella serie della Total War e conseguente uso e abuso degli svariati mod di Medieval II.
Sono un nostalgico, che ci volete fare?
Ma non divaghiamo, per quanto faccia decisamente parte del mio stile.
Ho appena disinstallato Medieval 2 con tutte le espansioni e i mod al seguito e mi sono ripromesso di non toccare più Kingdom Rush. È stato bello, ma ora comincerò a passare le giornate in maniera più produttiva da bravo bambino.
E anticipo subito che sto pensando di scrivere il diario dei miei 6 mesi (più uno passato praticamente in nero durante una fase di vuoto istituzionale estivo) di tirocinio in ospedale, luogo dal quale esco inspiegabilmente illeso e che non auguro al mio peggior nemico. Così mi dovrò inevitabilmente costringere a scrivere ciò che ho promesso.
Perchè un Lannister paga sempre i suoi debiti.
Anticipo subito le seguenti cose.
Non dirò il mio ruolo che ho svolto come tirocinante perchè significherebbe fare capire cosa ho studiato nella vita e cosa voglio fare da grande.
E non mi va.
Chi mi conosce nella vita reale e sa anche cosa faccio nella vita è pregato di starsi zitto, come chiunque che è in grado di nerdare un minimo per poter fare ricerche su internet e risalire al mio nome, perchè tanto è già difficile scappare dal proprio passato, figuriamoci se si ha una connessione!
In ogni caso, chi sa cosa faccio nella vita e lo vuole spifferare nei commenti, verrà eliminato.
Mio il castello, mie le regole.
Lo faccio anche perchè quello che dirò non è che sia tanto leggero, specie se riguarda le persone che mi hanno fatto compagnia durante questa tragicomica e formativa (formativo è l'eufemismo che usano quando il tirocinante si dovrà fare un culo con la capanna, rischiando spesso anche la propria integrità fisica e psicologica). Le persone di cui parlerò avranno ovviamente nomi falsi, l'Ospedale dove sono stato è il Sacred Hearth di Scrubs (ma lo preferisco nella versione storpiata da Tirk e J.D. Sacred Fart) e ho deciso che parlerò solo di colleghi e superiori, non dei pazienti, dato che hanno già fatto accesso in un Servizio tenuto alla cazzo di cane e non meritano ulteriore dolo.
Probabilmente inizierò a scrivere dopo settembre, mese in cui finalmente avrò il mio libretto di Tirocinio firmato dalla Responsabile, di modo che non rischierò assolutmanente niente.
Avrete capito che non è stata un esperienza facile, e che ho parecchie cosette da dire su tale ospedale.
I testi, salvo i più scadenti, mandano sempre un messaggio e tale messaggio è sempre suscettibile a diverse interpretazioni.
Ve lo dico subito, onde evitare interpretazioni idiote.
La mia esperienza personale si limita a un luogo preciso, il famosissimo Sacred Fart di Roma.
La vita, da vera maestra (troia) che è, ci insegna due cose: mai dire mai, perchè ci sono posti, luoghi e persone migliori di quelli che conosci e, se è per quello, non c'è neanche mai limite al peggio.
Il Servizio dove sono stato è una merda, ma sono sicuro che ci sia di meglio, come sono sicuro che ci sia di peggio.
La mia personale e opinabile opinione è che - calcolando che la Sanità del Lazio è notoriamente una cacca e che quindi non è certo una delle situazioni migliori - probabilmente ci siano altri Servizi tenuti male (chi peggio, chi meglio) di questo. Probabilmente la maggiorparte dei servizi della categoria sono così.
Detto questo, ciò vuol dire che la Sanità Pubblica italiana andrebbe abolita perchè è tenuta alla cazzo di cane?
NO.
È vero, nella sanità pubblica si buttano una marea di soldi.
Vi assicuro che, in questi 6 mesi, a volte mi è passato per la testa che quasi quasi l'acquisto di un F-35 era più utile rispetto al foraggiare Servizi dove quello in cui ho lavorato per 6 mesi.
Ma tagliare (ulteriormente!) i fondi alla Sanità Pubblica è una cagata immonda.
Prima di tutto perchè l'alternativa del privato (che non conosco altrettanto bene comuqnue) non so quanto possa essere valida rispetto a quanto costa.
In secondo luogo, vorrei ricordare ai gentili peones che viviamo in Italia.
Se dovessi sparare un cifra a occhio (e oggi mi va di essere ottimista), un buon 50% di coloro che lavorano nella Sanità Pubblica - considerando dirigenti, medici, infermieri, amministrativi, tirocinanti, spazzini, sindacalisti e tecnici - non fa un cazzo per meritare lo stipendio che prende. La tragedia di tutto ciò che c'è un altro 50% di persone che lavorano e, in genere lavorano di più per coprire l'altro 50%; il tutto è aggravato dal fatto che la prima metà che non fa un cazzo, consuma più risorse dell'altra metà, sempre a occhio direi che il 50% delle persone inutili non costa alla Sanità il 50% delle risorse, ma fotte una percentuale che va dal 60 all'80%, il tutto anche se il 50% dei veri lavoratori lavro il triplo e il quadruplo.
E non sto parlando con slogan tipo proletari, di tutto il mondo unitevi!
Dire che i dirigenti si mangiano tutto,ù sfruttando i morti di fame è in parte vero, ma è molto superficiale dire che tutti i dirigenti sfruttano i sottoposti, i quali lavorano sempre e tanto.
Certo, è ovvio che nel gruppo dei fannulloni c'è una percentuale maggiore di padroni, calcolando che ci sono molti dirigenti primari, sindacalisti ben ammanicati e amministrativi di alto livello, molti di più che nell'altro gruppo. Ma non credete che tutti gli infermieri o i tirocinanti siano dei poveri sfruttati che lavorano come povere bestiuole, frustate dai capi.
No.
Probabilmente nel 50% dei lavoratori sfruttati ci sono anche alcuni dirigenti, persone oneste che lavorano tanto e ci credono e che provano a migliorare le cose col potere che hanno (fermo restando che la Responsabile del mio Servizio era un gran puttanosauro ululante), gli amministrativi sono per me una feccia inutile nel fondo del barile dell'evoluzione umana, tuttavia è possibile che esistano uno o 2 amministrativi che, oltre a essere delle brave persone (cosa che comunque non mi interessa) magari lavorano per davvero e con efficienza insieme al al 50% di gente che manda la Sanità Pubblica, mentre nell'altro 50% di fannulloni esistono frotte di infermieri, tirocinanti e spazzini che non fanno un cazzo.
E per me, 100 spazzini che non fanno un cazzo e guadagnano 5 euro l'ora, sono nocivi esattamente quanto un primario che non fa un cazzo e ne guadagna 500.
Vedere tutto in un'ottica lineare di servi e padroni è decisamente riduttivo, non basta puntare i fucili ai capi, i nemici sono anche fra i morti di fame come noi.
C'è chi dice che nella Sanità si spendono troppi soldi e che finiscono nelle mani di chi non fa niente.
Vero.
Lo Stato Italiano non sta uccidendo la Sanità italiana. Ogni tanto le dà due bastonate, questo è sicuro, ma la Sanità italiana è ancora viva e chi grida più di tutti lo slogan contro gli F-35 fa spesso parte di quel 50% che non fa un cazzo per meritare i soldi che lo Stato gli dà.
Cosa facciamo, vogliamo allora tagliare ulteriormente le spese alla Sanità? Siccome metà della sanità fa cacare, nel dubbio sparo nel mucchio.
Sbagliato.
Considerando che ho usato delle percentuali di 50 contro 50% per ragioni anche di chiarezza esplicativa nel devidere i lavoratori che non fanno un cazzo da quelli seri, cosa succede se tagliamo i fondi all'Istituzione che li foraggia?
Secondo voi i tagli saranno equi e toglieranno a entrambi i gruppi la stessa quantità di risorse?
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.
Come avevo anticipato, nel 50% dei fannulloni troviamo tutti i tipi di figure - dalle più umili (ma ugualmente scansafatiche e dannose) alle più elevate - ma è ovvio che lì si trovano gli individui più potenti e scaltri, spesso accompagnati da sottoposti con ruoli meno elevati che fanno le spie e i cortigiani.
È chiaro che questo 50% di merde, essendo abituato da sempre a scansare il lavoro e a mollarlo ai più bravi e onesti, è anche quel genere di stronzo che galleggia durante gli alluvioni.
Se noi togliamo 100 milioni di euro alla Sanità Pubblica, chi se li farà togliere più facilmente?
Il gruppo di merdoni potenti e ammanicati e spesso con ruoli ufficiali più elevati o quella folla di lavoratori onesti che ancora non si decidono a farsi rispettare?
Perchè in un paese onesto esiste una figura precisa per tutelare i diritti di un lavoratore lesi: si chiama sindacalista.
Peccato che i sindacalisti - secondi dopo gli amministrativi nella lista delle persone inutili - vadano, guardacaso a ingrossare le fila dei fannulloni.
Ovviamente questa era una domanda retorica, la cui risposta spiega il perchè sono fermamente contrario a tagliare ulteriormente i finanziamenti alla Sanità. Perchè in quel modo vai a togliere i soldi solo a a quella parte di lavoratori seri, lasciando quasi illesi quelli che veramente costituiscono una spesa inutile.
Per cambiare le cose ci vorrebbe uno tosto che riesca a controllare seriamente la situazione e inculare chi lo merita.
Ora come ora è una pia illusione.
Etichette:
italian bananas,
vili strumentalizzazioni
lunedì 19 agosto 2013
Roma d'estate
Il problema di Roma non è il caldo, nè il traffico, nè il tempo, nè i mezzi pubblici ridicoli.
Il problema di Roma è che è piena di romani.
I romani non sono arroganti quanto i milanesi.
Nè furbetti come i napoletani.
O arretrati come in svariati paesini di provincia.
I romani hanno un po' di tutte queste cose.
E hanno il vizio di fare le stesse cose nello stesso momento (cosa che non ho approfondito se è caratteristica anche delle altre realtà antropologiche).
I romani escono tutti alla stessa ora e vanno a casa tutti alla stessa ora; vanno tutti al mare nello stesso giorno, con qualche minoranza che spera di fare la partenza intelligente e si ritrova con altri mille romani che hanno avuto la stessa idea intelligente e poi tornano usando lo stesso ragionamento.
Avete mai provato a stare in macchina sul lungotevere di sabato. Fino ad agosto equivale a un suicidio.
Roma è fantastica d'estate.
Perchè non ci sono i romani.
Inizialmente ci si deve abituare.
Roma vuota è uno scenario apocalittico per come appare inizialmente.
Quasi tutti quelli che conosci non ci sono più, chi si avventura al di fuori del proprio rifugio se trova altri gruppi di sopravvissuti cercadi consorziarsi con loro in un gruppo più grande per fare numero. E spesso quelli che restano a Roma sono persone pericolose o comunque problematiche.
Sembra una puntata di Walking Dead.
Tuttavia, una volta trovato un gruppo decentemente calibrato, con qualche pazzo e piantagrane come in qualunque gruppo che si rispetti (come in Walking Dead per l'appunto), Roma diventa vivibile.
Per i più pesaculi, Roma diventa accessibile anche per chi vuole prendere la macchina per avvicinarsi il più possibile al centro.
E a quel punto si sta bene.
A Roma in estate ci sono solo turisti.
Fanno casino e raramente parlano italiano. Esattamente come molti romani.
E sono pochi i turisti a Roma, perchè noi italiani non sappiamo gestire bene neanche il turismo nostrano.
Depressione a parte, i romani che - come me - mal tollerano la Roma nella sua manifestazione peggiore, ovvero col traffico, apprezzeranno la sua veste di città deserta.
Specie se si va in giro durante quella che per me è la magica ora: il crepuscolo.
Non fate come la maggior parte dei romani. Non restate a casa a mangiare, per poi lavarlvi, per poi uscire alla stessa ora di mezza Roma. Uscite prima, trovate parcheggio in centro mooooolto più facilmente, vi prendete un aperitivo al buffet, che tanto al centro paghi esattamente quanto paghi in molti luoghi in periferia, vi sfondate e se vi gira continuate la serata.
Una vera pacchia.
Il problema di Roma è che è piena di romani.
I romani non sono arroganti quanto i milanesi.
Nè furbetti come i napoletani.
O arretrati come in svariati paesini di provincia.
I romani hanno un po' di tutte queste cose.
E hanno il vizio di fare le stesse cose nello stesso momento (cosa che non ho approfondito se è caratteristica anche delle altre realtà antropologiche).
I romani escono tutti alla stessa ora e vanno a casa tutti alla stessa ora; vanno tutti al mare nello stesso giorno, con qualche minoranza che spera di fare la partenza intelligente e si ritrova con altri mille romani che hanno avuto la stessa idea intelligente e poi tornano usando lo stesso ragionamento.
Avete mai provato a stare in macchina sul lungotevere di sabato. Fino ad agosto equivale a un suicidio.
Roma è fantastica d'estate.
Perchè non ci sono i romani.
Inizialmente ci si deve abituare.
Roma vuota è uno scenario apocalittico per come appare inizialmente.
Quasi tutti quelli che conosci non ci sono più, chi si avventura al di fuori del proprio rifugio se trova altri gruppi di sopravvissuti cercadi consorziarsi con loro in un gruppo più grande per fare numero. E spesso quelli che restano a Roma sono persone pericolose o comunque problematiche.
Sembra una puntata di Walking Dead.
Tuttavia, una volta trovato un gruppo decentemente calibrato, con qualche pazzo e piantagrane come in qualunque gruppo che si rispetti (come in Walking Dead per l'appunto), Roma diventa vivibile.
Per i più pesaculi, Roma diventa accessibile anche per chi vuole prendere la macchina per avvicinarsi il più possibile al centro.
E a quel punto si sta bene.
A Roma in estate ci sono solo turisti.
Fanno casino e raramente parlano italiano. Esattamente come molti romani.
E sono pochi i turisti a Roma, perchè noi italiani non sappiamo gestire bene neanche il turismo nostrano.
Depressione a parte, i romani che - come me - mal tollerano la Roma nella sua manifestazione peggiore, ovvero col traffico, apprezzeranno la sua veste di città deserta.
Specie se si va in giro durante quella che per me è la magica ora: il crepuscolo.
Non fate come la maggior parte dei romani. Non restate a casa a mangiare, per poi lavarlvi, per poi uscire alla stessa ora di mezza Roma. Uscite prima, trovate parcheggio in centro mooooolto più facilmente, vi prendete un aperitivo al buffet, che tanto al centro paghi esattamente quanto paghi in molti luoghi in periferia, vi sfondate e se vi gira continuate la serata.
Una vera pacchia.
venerdì 2 agosto 2013
giovedì 1 agosto 2013
Wolverine: l'immortale
Lo ammetto.
Wolverine non mi fa impazzire come eroe della Marvel.
Non ha il senso dell'umorismo, non ha un supercervello, non ha una multinazionale alle spalle, non vola.
Mena e basta. Caricando perdipiù a testa bassa, forte del fatto che è quai immortale e non rischia niente, senza poter esibire l'alibi dell'essere una creatura primitiva mossa da rabbia furiosa come Hulk.
Nonostante questo, per qualche agione che mi perplime, è uno dei supereroi della Marvel più famosi e ha più apparizioni di quaunque altro eroe nei film della suddetta.
Fatto sta che il suo interprete Hugh Jackman secondo me ci sa fare e lo interpreta a dovere, non bene quanto lo fa Robert Downey Jr. con Iron man, ma è forte.
Metto le mani avanti e premetto che non sono un assiduo e preciso lettore di fumetti della Marvel e che quanto dico si basa su quel poco che conosco e ho letto, su fumetti sparsi e internet.
Wolverine, esule ed eremita dopo le sue avventure, viene contattato da una mistriosa giapponese roscia in grado di predire il futuro (giapponese roscia, certo che la genetica ne fa di cose strane!).
La mutante lo invita a trovare un vecchio capo di una multinazionale, uomo che lui aveva salvato decenni prima a Nagasaki. Il vecchio, in fin di vita, sa della sua immortalità, potere che causa immane sofferenza a Wolerine, dato che è condannato a vedere morire coloro che gli sono accanto o addirittura a ucciderli lui stesso per colpa dei fantasmi del suo lungo passato, senza poter porre fine alla propria vita. Per aiutarlo il vecchio amico gli propone di scambiare le rispettive condizioni: il vecchio vivrà in eterno, lui invece inizierà il naturale decadimento biologico.
A quel punto Wolverine si trova nel bel mezzo di una guerra di successione, con tanto di Yakuza di mezzo, confortato solo dall'idea di essere praticamente circondato da eroine e antagoniste che sono delle fiche niente male.
Wolverine è un duro solitario, di poche parole, si attiene a un rude istinto di sopravvivenza, ma cerca di proteggere anche gli altri.
La sua immortalità verrà messa alla dura prova e, purtroppo per lui, dovrà anche fare ricorso all'ingegno e non alla forza bruta.
Le scene d'azione sono spettacolari e la trama avvincente, meno lineare di quella del precedente Wolverine - le origini. Ciò che contraddistingue questo film dai più recenti episodi di Thor, Avengers e Iron man e la quasi totale assenza della cosiddetta linea comica, frutto forse di una scelta dei creatori di cercare di attenersi in maniera più fedele all'originale. Una scelta che posso anche vagamente condividere, dato che in Iron Man e The Avengers avevano dato troppo spazio alla parte più burlonesca. Wolverine è ossessionato dalla morte, si trova in Giappone, dove la morte ha una ritualizzazione abbastanza robusta, forse è giusto dare un tono più serioso.
Fatto sta che le inevitabili licenze poetiche non mancano e, specie nel finale stonano parecchio e rendono le sequenze finali parecchio opinabili.
In ogni caso meglio del precedente episodio su Wolverine.
In ogni caso, ho notato che la scena dopo i titoli di coda c'è ancora, tuttavia manca il classico cameo di Stan Lee. Accidenti, ho già una vita priva di certezze e mi tolgono pure questa!
Voto 7/10
Wolverine non mi fa impazzire come eroe della Marvel.
Non ha il senso dell'umorismo, non ha un supercervello, non ha una multinazionale alle spalle, non vola.
Mena e basta. Caricando perdipiù a testa bassa, forte del fatto che è quai immortale e non rischia niente, senza poter esibire l'alibi dell'essere una creatura primitiva mossa da rabbia furiosa come Hulk.
Nonostante questo, per qualche agione che mi perplime, è uno dei supereroi della Marvel più famosi e ha più apparizioni di quaunque altro eroe nei film della suddetta.
Fatto sta che il suo interprete Hugh Jackman secondo me ci sa fare e lo interpreta a dovere, non bene quanto lo fa Robert Downey Jr. con Iron man, ma è forte.
Metto le mani avanti e premetto che non sono un assiduo e preciso lettore di fumetti della Marvel e che quanto dico si basa su quel poco che conosco e ho letto, su fumetti sparsi e internet.
Wolverine, esule ed eremita dopo le sue avventure, viene contattato da una mistriosa giapponese roscia in grado di predire il futuro (giapponese roscia, certo che la genetica ne fa di cose strane!).
La mutante lo invita a trovare un vecchio capo di una multinazionale, uomo che lui aveva salvato decenni prima a Nagasaki. Il vecchio, in fin di vita, sa della sua immortalità, potere che causa immane sofferenza a Wolerine, dato che è condannato a vedere morire coloro che gli sono accanto o addirittura a ucciderli lui stesso per colpa dei fantasmi del suo lungo passato, senza poter porre fine alla propria vita. Per aiutarlo il vecchio amico gli propone di scambiare le rispettive condizioni: il vecchio vivrà in eterno, lui invece inizierà il naturale decadimento biologico.
A quel punto Wolverine si trova nel bel mezzo di una guerra di successione, con tanto di Yakuza di mezzo, confortato solo dall'idea di essere praticamente circondato da eroine e antagoniste che sono delle fiche niente male.
Wolverine è un duro solitario, di poche parole, si attiene a un rude istinto di sopravvivenza, ma cerca di proteggere anche gli altri.
La sua immortalità verrà messa alla dura prova e, purtroppo per lui, dovrà anche fare ricorso all'ingegno e non alla forza bruta.
Le scene d'azione sono spettacolari e la trama avvincente, meno lineare di quella del precedente Wolverine - le origini. Ciò che contraddistingue questo film dai più recenti episodi di Thor, Avengers e Iron man e la quasi totale assenza della cosiddetta linea comica, frutto forse di una scelta dei creatori di cercare di attenersi in maniera più fedele all'originale. Una scelta che posso anche vagamente condividere, dato che in Iron Man e The Avengers avevano dato troppo spazio alla parte più burlonesca. Wolverine è ossessionato dalla morte, si trova in Giappone, dove la morte ha una ritualizzazione abbastanza robusta, forse è giusto dare un tono più serioso.
Fatto sta che le inevitabili licenze poetiche non mancano e, specie nel finale stonano parecchio e rendono le sequenze finali parecchio opinabili.
In ogni caso meglio del precedente episodio su Wolverine.
In ogni caso, ho notato che la scena dopo i titoli di coda c'è ancora, tuttavia manca il classico cameo di Stan Lee. Accidenti, ho già una vita priva di certezze e mi tolgono pure questa!
Voto 7/10
domenica 28 luglio 2013
Stavolta ha ragione (e comunque magari lo facesse)
Ressa a uno spettacolo di Siani per la raccolta fondi per gli scavi di Pompei.
Troppi imbucati che erano entrati senza pagare e si erano fregati il posto degli spettatori paganti che, giustamente si sono incazzati e stavano per arrivare a una mega rissa.
Quanto sconforto in una notizia simile.
È già grave che un comico sia costretto a organizzare uno spettacolo di beneficenza per raccogliere soldi da destinare a un complesso archeologico che andrebbe finanziato da uno Stato che invece fa la melina.
È squallido che ci sia un gruppo di persone che se ne frega degli scopi nobili di uno spettacolo di un comico (che mi piaccia o meno è un altro discorso) e rubi i posti di spettatori paganti che ne hanno diritto.
È triste che gli organizzatori di un evento simile non tengano conto dei rischi che si possono creare in questi casi e non organizzino quel minimo di sicurezza che serverebbe a evitare simili figure di merda.
Mi unisco alla sterile polemica con quanto scritto nell'immagine del titolo.
L'Italia è davvero un paese di merda.
Troppi imbucati che erano entrati senza pagare e si erano fregati il posto degli spettatori paganti che, giustamente si sono incazzati e stavano per arrivare a una mega rissa.
Quanto sconforto in una notizia simile.
È già grave che un comico sia costretto a organizzare uno spettacolo di beneficenza per raccogliere soldi da destinare a un complesso archeologico che andrebbe finanziato da uno Stato che invece fa la melina.
È squallido che ci sia un gruppo di persone che se ne frega degli scopi nobili di uno spettacolo di un comico (che mi piaccia o meno è un altro discorso) e rubi i posti di spettatori paganti che ne hanno diritto.
È triste che gli organizzatori di un evento simile non tengano conto dei rischi che si possono creare in questi casi e non organizzino quel minimo di sicurezza che serverebbe a evitare simili figure di merda.
Mi unisco alla sterile polemica con quanto scritto nell'immagine del titolo.
L'Italia è davvero un paese di merda.
lunedì 22 luglio 2013
Brad Pitt World War
Premetto che a me gli zombie veloci non piacciono.
Sono gusti, i zombi li immagino lenti, puzzolenti, stupidi e famelici. Non transigo su questo punto, poi se scoppierà l'apocalisse zombie (cosa che spesso mi auguro anche se ora lavoro in un ospedale e mi trovo quindi in uno dei luoghi a maggior rischio di contagio) e li vedremo scattanti, intelligenti, vegani e puliti, vi darò ragione.
Di certo, un film sugli zombie che li rappresenta veloci per me ha sempre un handicap. Se poi li fa superveloci e coordinati come in questo film allora si sono dati una bella zappata sui piedi.
Brad Pitt è un ex investigatore dell'ONU che si è ritirato dalla professione per poter stare vicino alla moglie e a due figlie viziate. Ed è Brad PItt, quindi è ovvio che è anche il solito figone dei miei coglioni.
Se volevano creare un personaggio che suscitasse la mia simpatia, facendolo così insopportabilmente perfetto, hanno sbagliato la mira di grosso. Non ha senso creare un personaggio maschile così, dato che ti attiri l'odio di tutto il pubblico maschile eterosessuale. E non serve crearlo così perfetto per un pubblico omosessuale e femminile, perchè parliamo di Brad Pitt, quindi sarebbe piaciuto a una ricca fetta di quel target anche se avesse fatto il netturbino nazista che gode solo se si fa cacare sul petto.
Dicevamo, Brad Pitt e la sua famiglia del cazzo si trovano nel mezo di un'apocalisse zombie.
Si salva, non si capisce un cazzo, ma si salva. Un vecchio collega lo preleva, lo separa dalla famiglia.
Dubbi dell'eroe perchè è combattuto fra lo scegliere se stare accanto a moglie frigida e figlie rompicoglioni o salvare il mondo.
Decide a malincuore di salvare il mondo, si terrà in contatto con la moglie frigida.
Niente sveltina d'addio.
SPOILER, che secondo me potete anche leggere, perchè la trama è una cagata e assolutamente prevedibile, ma io mica vi voglio condizionare eh.
Vanno in India, il genio della biochimica che lo doveva aiutare a salvare il mondo muore come un pirla, passano a salutare dei soldati che moriranno subito, vanno in Israele, che scoprono aver costruito un muro antizombie perchè dopo la Shoa sono paranoici, ma si sono dimenticati di sorvegliarlo e avevano pensato a tutto proprio tutto, ma non a dei cazzo di zombi che non solo sono veloci, ma sono anche in grado di costruire una piramide umana di 50 metri per scavalcare il muro (ok, nessuno si aspettava che lo sapessero fare, ma porca troia, mettetecele due guardie a sorvegliare il muro perchè OVVIAMENTE l'unico stronzo che riesce ad accorgersi che stavano scavalcando il muro è stato sempre Brad Pitt).
Sono passati 30 minuti di film e 4-5 giorni di tempo all'interno della catena temporale e sono già morte 3 miliardi di persone suppergiù.
Brad Pitt si salva insieme a una soldatessa, che ovviamente non tromba perchè è troppo perfetto per tradire la moglie frigida che lo crede morto.
Incontra Favino, che però non è fico quanto lui e alla fine, da solo, con una breve illuminazione alla Dr. House, scopre il modo per fottere gli zombie.
Fine, al massimo due filmatini di repertorio per mostrare la rivincita degli umani.
Potevano fare dei bei 30 minuti di controoffensiva degli umani che facevano il culo in tutto il mondo agli zombie, una spacconata alla Indipendence Day, che se non altro dava un po' di sana azione al film e dava pure l'idea che non debba fare tutto, ma proprio tutto Brad Pitt.
Invece no.
FINE DELLO SPOILER
Questo film è una vera merda.
Non trasmette niente, se non un paio di messaggini politici semiimpegnati fuori contesto e forzati.
Una volta tanto noi italiani non avevamo stravolto il titolo originale, lasciando World War Z. Abbiamo fatto male. Non è la guerra mondiale contro gli zombie, è la guerra di Brad-sonotroppofico-Pitt contro gli zombie. Gli umani sono degli spettatori nello stesso modo in cui io ho visto questa cagate di film, fa tutto lui. E non muore nemmeno.
La stronzata degli zombie iperveloci non solo è qualcosa che va contro l'immaginario comune e il mio modo di vederli, ma è anche una scelta visivamente stupida, perchè in quel modo non si capisce un cazzo e le scene d'azione sono troppo frenetiche per essere godute appieno. Il tutto ben si coniuga con una moda ormai tragicamente assodata che consiste nel rendere il plot di un film così frenetico che, in pochi minuti di visione succede di tutto.
Voto 4/10
Sono gusti, i zombi li immagino lenti, puzzolenti, stupidi e famelici. Non transigo su questo punto, poi se scoppierà l'apocalisse zombie (cosa che spesso mi auguro anche se ora lavoro in un ospedale e mi trovo quindi in uno dei luoghi a maggior rischio di contagio) e li vedremo scattanti, intelligenti, vegani e puliti, vi darò ragione.
Di certo, un film sugli zombie che li rappresenta veloci per me ha sempre un handicap. Se poi li fa superveloci e coordinati come in questo film allora si sono dati una bella zappata sui piedi.
Brad Pitt è un ex investigatore dell'ONU che si è ritirato dalla professione per poter stare vicino alla moglie e a due figlie viziate. Ed è Brad PItt, quindi è ovvio che è anche il solito figone dei miei coglioni.
Se volevano creare un personaggio che suscitasse la mia simpatia, facendolo così insopportabilmente perfetto, hanno sbagliato la mira di grosso. Non ha senso creare un personaggio maschile così, dato che ti attiri l'odio di tutto il pubblico maschile eterosessuale. E non serve crearlo così perfetto per un pubblico omosessuale e femminile, perchè parliamo di Brad Pitt, quindi sarebbe piaciuto a una ricca fetta di quel target anche se avesse fatto il netturbino nazista che gode solo se si fa cacare sul petto.
Dicevamo, Brad Pitt e la sua famiglia del cazzo si trovano nel mezo di un'apocalisse zombie.
Si salva, non si capisce un cazzo, ma si salva. Un vecchio collega lo preleva, lo separa dalla famiglia.
Dubbi dell'eroe perchè è combattuto fra lo scegliere se stare accanto a moglie frigida e figlie rompicoglioni o salvare il mondo.
Decide a malincuore di salvare il mondo, si terrà in contatto con la moglie frigida.
Niente sveltina d'addio.
SPOILER, che secondo me potete anche leggere, perchè la trama è una cagata e assolutamente prevedibile, ma io mica vi voglio condizionare eh.
Vanno in India, il genio della biochimica che lo doveva aiutare a salvare il mondo muore come un pirla, passano a salutare dei soldati che moriranno subito, vanno in Israele, che scoprono aver costruito un muro antizombie perchè dopo la Shoa sono paranoici, ma si sono dimenticati di sorvegliarlo e avevano pensato a tutto proprio tutto, ma non a dei cazzo di zombi che non solo sono veloci, ma sono anche in grado di costruire una piramide umana di 50 metri per scavalcare il muro (ok, nessuno si aspettava che lo sapessero fare, ma porca troia, mettetecele due guardie a sorvegliare il muro perchè OVVIAMENTE l'unico stronzo che riesce ad accorgersi che stavano scavalcando il muro è stato sempre Brad Pitt).
Sono passati 30 minuti di film e 4-5 giorni di tempo all'interno della catena temporale e sono già morte 3 miliardi di persone suppergiù.
Brad Pitt si salva insieme a una soldatessa, che ovviamente non tromba perchè è troppo perfetto per tradire la moglie frigida che lo crede morto.
Incontra Favino, che però non è fico quanto lui e alla fine, da solo, con una breve illuminazione alla Dr. House, scopre il modo per fottere gli zombie.
Fine, al massimo due filmatini di repertorio per mostrare la rivincita degli umani.
Potevano fare dei bei 30 minuti di controoffensiva degli umani che facevano il culo in tutto il mondo agli zombie, una spacconata alla Indipendence Day, che se non altro dava un po' di sana azione al film e dava pure l'idea che non debba fare tutto, ma proprio tutto Brad Pitt.
Invece no.
FINE DELLO SPOILER
Questo film è una vera merda.
Non trasmette niente, se non un paio di messaggini politici semiimpegnati fuori contesto e forzati.
Una volta tanto noi italiani non avevamo stravolto il titolo originale, lasciando World War Z. Abbiamo fatto male. Non è la guerra mondiale contro gli zombie, è la guerra di Brad-sonotroppofico-Pitt contro gli zombie. Gli umani sono degli spettatori nello stesso modo in cui io ho visto questa cagate di film, fa tutto lui. E non muore nemmeno.
La stronzata degli zombie iperveloci non solo è qualcosa che va contro l'immaginario comune e il mio modo di vederli, ma è anche una scelta visivamente stupida, perchè in quel modo non si capisce un cazzo e le scene d'azione sono troppo frenetiche per essere godute appieno. Il tutto ben si coniuga con una moda ormai tragicamente assodata che consiste nel rendere il plot di un film così frenetico che, in pochi minuti di visione succede di tutto.
Voto 4/10
lunedì 15 luglio 2013
Ciao Tonino
Estate pesante questa.
È morto Tonino Accolla.
Famoso per aver doppiato Homer, Eddie Murphy, Kenneth Branagh e tanti altri famosi attori, ancora più famosi in Italia grazie alla sua voce.
Famosa la celebre risata che dava a Eddie Murphy, senza contare il personaggio che gli ha permesso di essere alla ribalta più recentemente: Homer Simpson.
Come giustamente lui stesso amava precisare, credo sia giusto anche anche aggiungere che Tonino non fu solo la voce di Homer Simpson fra i suoi vari lavori, ma anche l'adattatore di tutti i dialoghi della serie dei Simpson. Non stiamo quindi parlando di un semplice esecutore, benchè eccezionale, lui ha preso in carico anche tutta la parte di sceneggiatura della versione italiana, qualcosa che per il profano o l'ignorante conta meno del doppiaggio, ma che per lui e per gli intenditori è invece una parte più che fondamentale. Si tratta di un lavoro dove non basta il semplice talento, ma dove entra in gioco una padronanza linguistica e di creatività da non dare mai per scontata. Probabilmente, senza il suo adattamento, i Simpson avrebbero avuto meno successo in italia.
Ultimamento il suo doppiaggio aveva subito un grave declino per il suo declino fisico, peraltro dovuto al fatto che ultimamente indulgeva parecchio spesso nell'uso e abuso della cocaina.
Una parte di me (molto piccola) è quasi contenta del fatto che la lunga sofferenza che lo accompagnava negli ultimi anni sia finita.
Non per una filosofia dell'eutanasia a tutti i costi.
E neanche per il fatto che questi ultimi anni siano stati all'insegna della cocaina, cosa che fra l'altro i media convenzionali e perfino internet hanno taciuto con una reverenziale pruderie.
Sbagliando. Tonino era un grande, un grande doppiatore, un grande rappresentante della tradizione del doppiaggio italiano. Non solo i grandi, ma chiunque ha il sacrosanto diritto di fare della propria vita quello che vuole e se ha intenzione di drogarsi, lo faccia senza essere tutelato da una paternalistica pietà o criticato dai moralisti.
Tonino non solo si è perso altri anni di straziante dipendenza, ma anche anni in cui avrebbe visto la sua performance e quella dei suoi colleghi peggiorare di anno in anno, perchè tutti sappiamo che anche il doppiaggio italiano, da sempre uno dei nostri pochi fiori all'occhiello, sta calando come tutto il resto.
Tonino si perde questo, se ne va dopo averci regalato anni di grandi interpretazioni e soddisfazioni per il pubblico e, mi auguro, anche per lui. Aveva iniziato - dopo il culmine della carriera - il suo declino e l'ha interrotto prima di toccare il fondo.
Muori giovane e lascia un bel corpo.
Più o meno.
È morto Tonino Accolla.
Famoso per aver doppiato Homer, Eddie Murphy, Kenneth Branagh e tanti altri famosi attori, ancora più famosi in Italia grazie alla sua voce.
Famosa la celebre risata che dava a Eddie Murphy, senza contare il personaggio che gli ha permesso di essere alla ribalta più recentemente: Homer Simpson.
Come giustamente lui stesso amava precisare, credo sia giusto anche anche aggiungere che Tonino non fu solo la voce di Homer Simpson fra i suoi vari lavori, ma anche l'adattatore di tutti i dialoghi della serie dei Simpson. Non stiamo quindi parlando di un semplice esecutore, benchè eccezionale, lui ha preso in carico anche tutta la parte di sceneggiatura della versione italiana, qualcosa che per il profano o l'ignorante conta meno del doppiaggio, ma che per lui e per gli intenditori è invece una parte più che fondamentale. Si tratta di un lavoro dove non basta il semplice talento, ma dove entra in gioco una padronanza linguistica e di creatività da non dare mai per scontata. Probabilmente, senza il suo adattamento, i Simpson avrebbero avuto meno successo in italia.
Ultimamento il suo doppiaggio aveva subito un grave declino per il suo declino fisico, peraltro dovuto al fatto che ultimamente indulgeva parecchio spesso nell'uso e abuso della cocaina.
Una parte di me (molto piccola) è quasi contenta del fatto che la lunga sofferenza che lo accompagnava negli ultimi anni sia finita.
Non per una filosofia dell'eutanasia a tutti i costi.
E neanche per il fatto che questi ultimi anni siano stati all'insegna della cocaina, cosa che fra l'altro i media convenzionali e perfino internet hanno taciuto con una reverenziale pruderie.
Sbagliando. Tonino era un grande, un grande doppiatore, un grande rappresentante della tradizione del doppiaggio italiano. Non solo i grandi, ma chiunque ha il sacrosanto diritto di fare della propria vita quello che vuole e se ha intenzione di drogarsi, lo faccia senza essere tutelato da una paternalistica pietà o criticato dai moralisti.
Tonino non solo si è perso altri anni di straziante dipendenza, ma anche anni in cui avrebbe visto la sua performance e quella dei suoi colleghi peggiorare di anno in anno, perchè tutti sappiamo che anche il doppiaggio italiano, da sempre uno dei nostri pochi fiori all'occhiello, sta calando come tutto il resto.
Tonino si perde questo, se ne va dopo averci regalato anni di grandi interpretazioni e soddisfazioni per il pubblico e, mi auguro, anche per lui. Aveva iniziato - dopo il culmine della carriera - il suo declino e l'ha interrotto prima di toccare il fondo.
Muori giovane e lascia un bel corpo.
Più o meno.
Etichette:
cinema,
cultura,
italian bananas,
personaggi,
pessimismo
mercoledì 10 luglio 2013
Eroe
Sono venuto a coscenza che ieri è morto l'eroe di Fukushima.
Non ho seguito ossessivamente l'incidente nei giorni in cui avvenne , mi preoccupai per la mia salute, per quella delle persone a me vicine e per un paio di amici che avevano intenzione di andare in Giappone proprio in quel periodo (per fortuna rimandarono). Mi informai, il minimo, ma senza perderci il sonno.
E non sono certo uno di quelli che impazzano per gli appellativi entusiastici e a effetto che danno i giornalisti a personaggi di dominio pubblico.
Concordo tuttavia questa volta con l'appellativo di eroe.
Masao Yoshida era il direttore della centrale nucleare quando avvenne il fattaccio.
Si è trovato di fronte a una crisi e gli avevano detto di operare secondo il suo dovere di direttore e di non correre rischi che mettessero in pericolo la sua vita.
Masao è andato contro queste disposizioni.
Mise a rischio la sua salute, esponendosi alle radiazioni e coordinando la squadra che raffreddò i reattori con acqua di mare. Se si fosse limitato a eseguire le disposizioni si sarebbe salvato, ma operare tempestivamente significava tamponare l'emergenza ed evitare che si facessero altri danni in grado di nuocere a molte più persone.
Operò intelligentemente e coraggiosamente.
Fece una scelta giusta e che lo mise in pericolo.
E gli è costata la vita.
Masao è morto ieri per un cancro all'esofago. Si era dimesso poco dopo l'incidente, ma solo in seguito all'essersi assicurato che la centrale fosse al sicuro.
I suoi superiori hanno subito negato che la sua morte per cancro sia collegata all'esposizione durante quella sua fatale scelta.
Certo, noi ci crediamo.
L'eroismo è questo.
Consiste in una scelta, una scelta che va verso uno scopo giusto e che viene raggiundo facendo di più rispetto a quello che gli altri farebbero.
Un di più che a volte ci costa caro e che i codardi non fanno mai, già è tanto se danno il minimo sindacale!
Non ho seguito ossessivamente l'incidente nei giorni in cui avvenne , mi preoccupai per la mia salute, per quella delle persone a me vicine e per un paio di amici che avevano intenzione di andare in Giappone proprio in quel periodo (per fortuna rimandarono). Mi informai, il minimo, ma senza perderci il sonno.
E non sono certo uno di quelli che impazzano per gli appellativi entusiastici e a effetto che danno i giornalisti a personaggi di dominio pubblico.
Concordo tuttavia questa volta con l'appellativo di eroe.
Masao Yoshida era il direttore della centrale nucleare quando avvenne il fattaccio.
Si è trovato di fronte a una crisi e gli avevano detto di operare secondo il suo dovere di direttore e di non correre rischi che mettessero in pericolo la sua vita.
Masao è andato contro queste disposizioni.
Mise a rischio la sua salute, esponendosi alle radiazioni e coordinando la squadra che raffreddò i reattori con acqua di mare. Se si fosse limitato a eseguire le disposizioni si sarebbe salvato, ma operare tempestivamente significava tamponare l'emergenza ed evitare che si facessero altri danni in grado di nuocere a molte più persone.
Operò intelligentemente e coraggiosamente.
Fece una scelta giusta e che lo mise in pericolo.
E gli è costata la vita.
Masao è morto ieri per un cancro all'esofago. Si era dimesso poco dopo l'incidente, ma solo in seguito all'essersi assicurato che la centrale fosse al sicuro.
I suoi superiori hanno subito negato che la sua morte per cancro sia collegata all'esposizione durante quella sua fatale scelta.
Certo, noi ci crediamo.
L'eroismo è questo.
Consiste in una scelta, una scelta che va verso uno scopo giusto e che viene raggiundo facendo di più rispetto a quello che gli altri farebbero.
Un di più che a volte ci costa caro e che i codardi non fanno mai, già è tanto se danno il minimo sindacale!
lunedì 24 giugno 2013
Qualcuno è molto affezionato al suo ruolo
Sono mesi che escono fuori notizie simili e io in genere le ho evitate.
Un po' per non dire quelli che dicono tutti, un po' perchè non credevo che si sarebbero realizzate.
Infatti, abbiamo visto continui slittamenti, proroghe, spostamenti di Tribunale etc..
Ne parlo ora nella speranza non troppo forte che sia una notizia definitiva, non destinata a essere l'ennesimo falso barlume di speranza.
Non ci metterei proprio la firma sui 7 anni di reclusione, ma gioisco dell'interdizione dai pubblici uffici.
Sono contento fino alla fine?
No.
Berlusconi andava sconfitto sul campo non nei tribunali.
Però pazienza, se la Sinistra italiana non è capace di vincere o anche solo esistere, non si può volere tutto nella vita.
Non dico di essere felice se mi dai un cracker dopo 3 settimane di fame, ma sempre meglio niente!
Questo è ciò che molte persone di sinistra - o meglio, che dicono di essere di Sinistra - non hanno capito.
Ok, Berlusconi è stato battuto per via giuridica e non per via politica.
Ok, facciamo finta che i giudici ce l'abbiano con lui e che si siano inventati che ha scopato una minorenne. E incoraggiato alla prosituzione minorile. E corrotto il Senatore De Gregorio. E fatto Frode Fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita di Diritti Televisivi. E concussione. E diffamazione aggravata. E Rivelazione di Segreto d'Ufficio. E dato tangenti. E violato la Legge Antitrust. E esercitato Abuso d'ufficio.
Cazzo, ne hanno di fantasia questi giudici!
Ok, in quel caso noi che godiamo di questo processo siamo delle brutte persone.
Godiamo del fatto che una persona incapace a governare e a rispettare le leggi è stata messa alla gogna.
C'è gente che rischia di non passare un concorso perchè nel 2001 è stata beccata a fumare una canna in piazza e ora ci scandalizziamo se un corrotto viene interdetto alla presidenza?
Cosa dovevamo fare?
Dovevamo difenderlo? Così saremmo finalmente riusciti a batterlo onestamente!
Certo, come no.
Ora, siccome la sedicente Sinistra italiana ha voglia di vincere in maniera onesta, salviamo una delle tante tragedie umane del paese proprio quando bisognerebbe approfittarne!
Salviamolo dalla prigione, sfidiamolo di nuovo alle elezioni...e poi perdiamo. Di nuovo.
Perchè viviamo in un paese dove, da una parte abbiamo una banda di ritardati marchettari che difende un dittatore e dall'altra un gruppo della parte opposta (solo un gruppo per fortuna, ma tragicamente numeroso) che lo vuole difendere per combatterlo onestamente.
Non condivido la tua opinione, ma morirei per difenderla. Questa frase ha spezzato più vite del Mein Kampf. Perchè l'Italia è piena di geni che si ostinano a combattere in maniera il più onesta possibile. Dimenticando che combattono uno che non vede l'ora di usare i trucchi più sporchi per vincere!
Etichette:
idioti,
italian bananas,
pessimismo
Iscriviti a:
Post (Atom)
NEL NOME DELL'ODIO
Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.