
Cara Hyundai.
Mi sei stata vicina nel bene e nel male.
Sotto il sole e la pioggia.
Quando ero incudine e quando ero martello.
Di notte e di giorno.
Col freddo e col caldo.
Hai affrontato tentativi di furto mal riusciti, corse contro il tempo per tornare a casa di ragazze con orari ottocenteschi, lubriche notti di passione, bottiglie di birra tirate contro il lunotto posteriore, bestemmie irripetibili pronunciate per un motivo o per l'altro.
Sei stata la prima macchina che ho guidato, ovviamente per fare colpo su una femmina, sennò ancora giravo in autobus e me ne tornavo a casa a piedi alle 4 del mattino.
Ma niente potevi contro la macchina che ti ha investito da dietro a una velocità astronomica che non ricordo.
Tu, Hyndai hai preso tutto il colpo di quei 100 (e forse più) e passa km/h.
Mentre io già mi vedevo morto con una bestemmia in bocca, tu sbattevi contro lo sparti traffico, ti esibivi in un testa coda e andavi infine a depositare sulla corsia d'emergenza.
Io mi sono salvato senza un graffio e tu no.
Dieci anni passati insieme in una meravigliosa amicizia che ora celebro in maniera consumistica e vagamente feticista.
Nessun commento:
Posta un commento