Convive con Karen (Natasha McElhone) la figlia Becca (Madeleine Martin). Lui e Karen si amano, ma non si sono mai sposati, Karen ogni tanto lo caccia di casa perchè esasperata dal suo comportamento indecoroso; la povera figlia Becca è una ragazzina intelligente e sensibile che sta venendo a contatto con l'adolescenza e che, considerando la situazione familiare, è stupefacente che si sia limitata solamente ad avere una fase satanista e a fare un paio di marachelle da ragazzina.
Moody è sempre vicino all'amico e agente Charlie Runkle, sempre fedele a lui e che cerca in continuazione di evitare che Moody tramonti come scrittore. Runkle cerca sempre di riportare l'amico e cliente sulla retta via, ma ha una bella gatta da pelare e anche lui ogni tanto cede al lato oscuro cui indulge spesso con disinvoltura Moody.
A difesa di Moody occorre precisare che il mondo artistico californiano nel quale è stato calato forzosamente è pieno di tentazioni e situazioni equivoche, divertenti e scabrose che spesso non è neanche lui a ricercare. Lui vorrebbe ritornare nell'amata New York dove è nato come artista e dove ha conosciuto Karen, ma per un motivo o per l'altro è sempre costretto a rimandare il gran ritorno.
Moody è sboccato, anarchico, narcisista, antisociale, inaffidabile.
Questo è ciò che l'ha reso celebre come scrittore e amato dalle donne.
Tuttavia Moody non vive solo di lati ombra.
Sotto sotto Moody è una persona generosa e gentile, a suo modo altruista, anche se tutti lo vedono come un egocentrico pieno di sè.
Lui aspira a una vita quieta e normale con la famiglia, dove risulterebbe un poco fuori posto, ma dove potrebbe ritrovare rifugio e la forza di andare avanti. Con la figlia Becca e specialmente Karen, che è la sua unica vera musa, in barba alle eccellenti passere che si ritrova fra le mani.
Una chicca: Karen è l'unica donna con cui ha a che fare Moody che non viene mai mostrata nuda, neanche quando ci fa sesso.
La serie è dannatamente divertente grazie a dialoghi che rendono ala grande la personalità di personaggi egregiamente creati.
I momenti migliori sono quelli in cui Moody trova l'ispirazione per scrivere qualcosa, molto meglio dell'ennesimo rimorchio, dato che il sesso nel film è roba assai inflazionata.
Veniamo ai punti deboli.
È stupefacente che Moody non si sia beccato neanche una malattia venerea grave con tutte le scopate che si fa.
Altro tasto dolente è che a volte ho trovato dei personaggi davvero sgradevoli e antipatici. E sono tutti donne.
Parliamoci chiaro, ho i miei lati orgogliosamente maschilisti.
Ma questo film è troppo maschilista, perfino per me.
Tutti i personaggi sono più che eccellenti, uomini o donne che siano.
Tuttavia lo spettatore è portato a trovare simpatici inevitabilmente quasi tutti i personaggi maschili che, nonostante i vari egoisti e perversioni, risultano sempre avere dei lati positivi che portano chi li vede a essere indulgente.
La stessa cosa non avviene con le donne, spesso troppo vendicative e meschine senza elementi sufficienti a giustificare le loro azioni, cosa che invece avviene con gli omologhi dell'altro sesso.
Del resto tutto quadra.
Californication è la risposta maschile contro lo stucchevole femminismo griffato di Sex and the City.
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