La storia è semplice: di fronte all’ennesima invasione aliena, i terrestri si ritrovano costretti a opporre agli invasori i mostri più bizzarri e potenti del pianeta.
La trama è molto lineare e fa il verso ai più famosi clichè holliwoodiani sulle invasioni aliene, non è la trama ciò che conta, è la lunga sfilza di demenzialità, gag e battute, senza privare però alcuni personaggi di una certa profondità, specie nel caso della protagonista.
A fronteggiare l’alieno spietato e avido che vuole schiavizzare il mondo ci sono un bruco gigante, uno scienziato pazzo dalle sembianze di uno scarafaggio, un mostro marino in crisi d’identità, una gelatina indistruttibile vagamente border-line completamente idiota e una gigantessa nevrotica. Ciascuno di questi personaggi ha una propria personalità le sue peculiari qualità e difetti e si combinano bene fra loro. Non meno importanti sono i superiori dei mostri, che incarnano alla perfezione le caratteristiche di vari personaggi del cinema e della storia. Vi è il duro ufficiale pluridecorato e dall’animo ruvido e aggressivo, nonché l’eccentrico presidente degli Stati Uniti, a metà fra Bill Clinton, Reagan e il presidente del dottor Stranamore. Non mancano numerosi temi sociali e politici, che riguardano in maniera più o meno apertamente satirica il mondo politico americano, le sue tendenze guerrafondaie e pacifiste, i rischi di mettere tutto il potere nelle mani di un solo (inaffidabile) presidente politicante; vi è anche una lunga serie di citazioni al mondo del cinema, dalla Guerra dei Mondi a Incontri Ravvicinati , da Indipendence Day a Mars Attacks, nonché una citazione all’occhio di Sauron. La grafica, che a tratti ricorda lavori precedenti degli autori (come Shrek) usufruisce delle più recenti innovazioni nella computer graphica e offre uno spettacolo per gli occhi, ma gli sviluppatori hanno dato un tocco originale dal punto di vista estetico: è stata posta molta enfasi sugli aspetti caricaturali nei volti, i personaggi hanno piccole imperfezioni che richiamano volti hollywoodiani degli anni’50-’60, anche se il film è ambientato nei giorni nostri.
Ultimo punto degno di nota è il fatto che (finalmente!) anche il doppiaggio italiano è riuscito a rendere migliore il film, dopo una lunga serie di fallimenti causati dall'infelice scelta di far doppiare i personaggi a degli attori invece che a dei doppiatori (mi staranno pure simpatici Ale e Franz, ma hanno rovinato Madagascar, era molto meglio se ci mettevano i doppiatori di Ben Stiller e Chris Rock!). E grazie al cielo, hanno messo il cazzutissimo Sergio Di Stefano, doppiatore di dr. House, invece che uno magari famoso che però non fa di professione il doppiatore e si fa scappare un intercalare dialettale che al cinema mi fa davvero girare le palle.
Voto 9/10
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