Premessa.
Siccome mi sto rifacendo gli occhiali e non voglio mettere lenti a cntatto sto scrivendo senza vedere quasi niente. Per la scrittura sto scrivendo sulla tastiera un po' come Ray Charles preme i tasti del pianoforte. Non vedendoci una mazza, però, non posso fare un controllo ortografico decente perchè non posso poggiare la testa a due millimetri dal monitor ogni volta che guardo come ho scritto. Quindi non rompete se ci sono errori.
Non ho ancora visto “La ricerca della felicità” e “Sette anime” quindi non so dire se questo è l’unico neo nella carriera di Will Smith.
Questo insulso film è un calcio nelle palle a cinquant’anni di film western.
Will Smith, insieme a Kevin Kline devono combattere il cattivone di turno, che vuole dividere gli Stai Uniti d’America e prendere il potere. Il film è interamente basato sulle americanate, sperando che, se somministrate in dosi massicce, riescano a dare assuefazione allo spettatore da non potersene accorgere. Effettivamente alcune sparate sono divertenti, questo va detto e alla fine ho deciso di mettere da parte il conteggio di anacronismi e cercare di godermi il film. Purtroppo le sparate sono così tante e così vergognosamente esagerate, che a un certo punto il film esce pure dai binari dell’irreale. Ci si trova di fronte a buchi logici che non possono essere spiegati neanche dalle palesi violazioni delle leggi della fisica e del buonsenso. E così ti ritrovi a chiederti perché il cattivone di turno doveva accettare nel bel mezzo di una riunione del suo quartier generale un’odalisca vestita succintamente (Will Smith travestito) o perché il cattivone decide di sfidare l’eroe in singolar tenzone invece di ammazzarlo a bruciapelo o ancora perché una persona cade da un’altezza di venti metri senza rompersi nemmeno un ossicino.
L’altro pilastro del film è Will Smith. Fra le poche battute e scene che fanno ridere sono quelle che coinvolgono lui, che, anche se si trova in un film simile, se la gestisce bene come sempre (probabilmente alcune battute se le sarà inventate lui, dato che mi sembrano troppo raffinate per i creatori di questa merda).
Will Smith, eroe cazzuto, rozzo e old style fa coppia con Kevin Kline, inventore aristocratico e meditativo, ricreano la classica strana coppia che, nonostante le differenze deve ingranare per fare causa comune contro il villain, che in questo caso è Kenneth Branagh, che se la cava, ma che secondo me poteva giostrarsi meglio il personaggio.
Il terzo pilastro del film è la fica.
Questo film è praticamente un Vacanze di Natale all'americana.
Consci della necessità di dover trovare un diversivo al film, gli autori hanno riempito questo film di gnocca, che esteticamente fa la sua porca figura.
Solo esteticamente.
L’eroina del film, Salma Ayek – gran bella figliuola, per carità! – recita nella parte di un personaggio puramente decorativo, insignificante dalle tette in su. Il bello è che lei recita così male le sue due battute e mezzo, che non risulta convincente nemmeno come oca.
Voto 4/10
Per lamentele, piagnistei, insulti e querele scrivete a tanci86@fastwebnet.it. Mandate anche una mail allo studio legale Culetti&Lopuppa & sons (mail: lopuppa.culetti@libero.it) da oggi anche su Facebook!
Padre, ho peccato: seguo questo blog!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
NEL NOME DELL'ODIO
Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
Nessun commento:
Posta un commento