Emanuele Filiberto di Savoia ha lamentato la sua drammatica esperienza per essere stato costretto a studiare in Svizzera e avere avuto quindi la disgrazia di acquisire un fastidioso accento straniero quando parla italiano. Come risarcimento per questa inenarrabile tragedia umana sono stati chiesti “solo” novanta milioni, mentre il padre ne ha dovuto chiedere centonovanta.
Quindi, per il capriccio di due persone simili (e che persone!) gli italiani dovrebbero sborsare coi loro contributi 260 milioni. Questo significa che la lezione che dovevano imparare, ovvero che non esistono persone sopra alle altre, non l’hanno nemmeno minimamente capita, perché pensano che la vita di un vecchio porco e di un ragazzino viziato valgano 260 milioni, solo perché mezzo secolo fa facevano parte di una famiglia reale!
In 56 anni di esilio queste persone non hanno capito una beata mazza di cosa sia l’uguaglianza e nemmeno di cosa sia la dignità umana perché, se una persona ha la faccia di culo da chiedere una cosa simile vuol dire che non ha uno sputo di etica o di umana decenza.
Nel frattempo, riallacciandomi alla frase del grande Eddie Murphy, cederò alla rozza efficacia degli slogan con una semplice frase che rivolgo ai Savoia, passati, presenti e futuri: BACIATE IL MIO CULO! (DA PLEBEO)
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NEL NOME DELL'ODIO
Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
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