La serie comunque merita. Molto fedele ed efficacie come trasposizione, l'unico neo per ora si è limitato a una sciatta decrizione delle battaglie del bosco dei sussurri e di Forca Verde, ma lo perdoniamo, dato che il giudizio globale è eccellente.
Ma ho paura per una cosa: che i leghisti si approprino della serie per sfruttarla come portavoce ideologico dei loro ridicoli ideali.
Già l'hanno fatto con Bravehearth, identificandosi con gli scozzesi di Wallace.
Le potenzialità ideologiche di Game of Thrones sono altrettanto seducenti. Gli uomini del nord, freddi, austeri e onorevoli contro quelli del sud, prepotenti, meschini, scorretti.
Approdo del Re si presterebbe come eccellente metafora della Roma Ladrona secondo la retorica del carroccio, mentre Grande Inverno sarebbe la Milano che lavora e manda avanti tutti gli altri.
Qualche problema potrebbero averlo nell'equiparare terroni e immigrati ai bruti, perchè in questo caso l'invasione proverrebbe da nord e non da sud.
Speriamo che non gli venga quest'idea.
In fondo, dopo quella porcata di Barbarossa, i leghisti hanno dimostrato di non essere in grado di guardare film. E le probabilità che esista un leghista che sappia leggere e metta le mani sul libro di Martin da cui è preso il telefilm sono ancora più basse. Speriamo bene...
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Nessun commento:
Posta un commento