Sembrava che il Governo avesse schivato l'ennesima pallottola con la questione delle pensioni.
Dopo una breve crisi coniugale, Bossi e Berlusconi si erano riappacificati a cena sulla questione delle pensioni. Avevano scritto un lettera all'UE nella quale sostenevano che sarebbero riusciti a essere in regola per quanto riguardava i conti. Poca roba nel concreto, dato che in una lettera puoi promettere anche la Luna, ma tanto è bastato perchè Berlusconi si attaccasse a una simile notizia e la spacciasse come se avesse trovato una cura per il cancro.
Ma un'altra pallottola è arrivata, da Tremonti per l'appunto.
Mentre Berlusconi e Bossi festeggiavano la loro riunione e il grande successo del Governo, Tremonti ha deciso di non firmare quella famosa lettera.
Bello.
Già una lettera non significa niente e in più a questa lettera manca la firma del Ministro dell'Economia. Come se quella tritticante di un ritardato biascicante che crede in nazioni inesistenti la potesse sostituire!
Che pena.
Questa situazione ricorda vagamente il Governo Prodi.
Ci si ritrova a dover gestire diverse correnti politiche solitamente inconciliabili e in ogni caso poco adatte a Governare un paese.
Da una parte la Lega che, in maniera molto simile ai rifondaroli, è un gruppo estremista di idealisti infantili e poco lungimiranti che blocca qualsiasi riforma perchè va contro i suoi ridicoli e utopistici progetti politici; dall'altra vediamo gli industriali italiani e i loro difensori che, poichè sono fondamentalmente incapaci, non riescono a campare se non con aiuti statali o politiche del lavoro schiavili.
La situazione di Berlusconi diventa ogni giorno sempre più simile a quella di Prodi.
Solo che Prodi non metteva mano al portafogli ogni volta che i suoi fedeli vacillavano.
E Prodi, a differenza di Berlusconi, non era oggetto di risatine imbarazzanti da parte degli altri capi politici europei.
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