Si sa che l'Italia è prontissima a uniformarsi a direttive internazionali solo quando le fa comodo. Questo è uno di quei casi: l'OCSE raccomanda agli insegnanti di non bocciare troppo perchè gli alunni bocciati che ripetono l'anno costano troppo alle finanze dello Stato.
Spassosa affermazione non trovate?
La prima cosa che mi è venuta in mente è cercare di capire quantitativamente quanto possa costare un alunno frequentante. Cavolo, una lavagna di merda, dei cessi in cattive condizioni, dei banchi con attaccate svariate gomme da masticare risalenti a precedenti generazioni e degli insegnanti frustrati e a tratti sadici devono valere tantissimo!
Mi sono fatto dire quanto costa un alunno per un anno di istruzione in una scuola pubblica (mi pare 20000 euro) e ancora non ho capito come sia possibile.
Ho studiato a Yale per 5 anni senza saperlo!
Non ho idea in che modo siano stati calcolate queste spese, so solo che preferisco non saperlo, tanto non ci crederò. Una prima obiezione a questo calcolo è: quindi uno studente NON frequentante abbassa la spesa media?
Viva chi fa sega allora!
Andiamo avanti.
Io non ho idea quali criteri usino i geni della OCSE, ma non credo che abbiano minimamente preso in considerazione la realtà italiana, cose del tutto regolare, dato che l'Italia regolarmente glissa le direttive OCSE meno quelle che le farebbero risparmiare qualche soldo!
Il problema della realtà italiana è che i nostri srudenti fanno cagare.
2 milioni di giovani italiani dopo le superiori non studiano nè lavorano.
Tralasciamo che vi è una disoccupazione diffusa e distruttiva - specie al Sud - che non permette grande scelta, ma direi che, se ci sono 2 milioni di giovani che si grattano la pancia a casa, magari è perchè a scuola facevano di tutto meno che studiare.
So per certo che la scuola italiana non ha certo la fama di un'istituzione severa e con un'alta selezione, la scuola italiana ha già una fortissima tendenza a promuovere cani e porci.
Una ragazzina sente dalle amiche che tanto non c'è bisogno di darsi da fare perchè tanto nella sua scuola i professori sono scoraggiati a bocciare e, invece di studiare, decide di dedicare anima e corpo nello studio dei pompini che fa al suo ragazzo, il quale ha sentito dai suoi amici che non serve a un cazzo studiare se è tanto bravo a giocare a calcetto.
Morale della favola?
Due completi incapaci sono promossi senza studiare e, dopo il liceo, si ritrovano con un diploma che vale quanto la carta da parati e non sanno che diavolo fare della loro vita.
Finisce qua?
No.
Non tutti questi 2 milioni di incapaci sono sempre stati a grattarsi la pancia dopo le superiori.
Credete che un ragazzino di 18 anni col diploma sia realmente padrone delle proprie azioni solo perchè ha diritto di voto e la patente?
Grosso errore.
Il fesso in questione passa un estate a divertirsi, magari fa qualche lavoretto, poi decide di iscriversi all'Università, magari lo spingono i genitori che ancora non hanno capito di aver allevato una bertuccia, magari decide di iscriversi il fesso per una serie di razionalissimi motivi quali ci vanno i miei amici, voglio dimostrare ai miei prof del liceo che non sono un fallito come sostenevano, ho sentito che là si scopa.
In un paese diverso dal nostro questo normalmente non accade, magari ci sono test d'ammissione più seri di una settimana enigmistica a portata di seienni, magari si pagano più tasse universitarie. In quel caso il fesso in questione si accontenterebbe dell'inutile diploma e sarebbe destinato a una vita professionale a bassa qualifica, ma almeno avrebbe la possibilità di iniziare subito a lavorare e fare esperienza per progredire più tardi.
Da noi non è così.
Da noi TUTTI si iscrivono all'Università, anche quelli che sono usciti dalle superiori col fatidico calcio in culo.
E a quel punto inizia la lunga e travagliata maratona del fuoricorso.
Che differenza c'è fra la scuola e l'Università? Fondamentalmente nessuna, in entrambe se non studi resti in dietro. Solo che al liceo solitamente i tuoi genitori ti si inculano se vieni bocciato un anno, mentre all'Università (eccezion fatta per le Facoltà d'eccellenza che i due milioni di sfigati non vedranno comunque MAI) nessuno ti fa notare che stai indietro e hai perso un anno. Fino a quando non ti arriva la tassa di fuoricorso ovviamente.
È in questo modo che il nostro paese si garantisce l'invidiabile primato degli ultra fuoricorso.
Questo è l'esempio di come ci siano persone in Italia e fuori dall'Italia che mancano completamente di lungimiranza nell'enunciare le loro stronzate. Quanto siamo furbi, quest'anno abbiamo risparmiato 20000 euro per aver promosso un completo incapace e svilendo il lavoro dei suoi insegnanti! Peccato che l'incapace in questione poi si iscriverà all'Università e andrà 3 anni fuori corso!
Quali possono essere le soluzioni a riguardo?
Un paese con una tradizione anglosassono non si pone problemi simili, dato che da loro l'Università non è una specie di puttana che la dà a tutti come da noi.
E noi non ce la faremo mai a essere così.
Vogliamo convertire tutte le scuole italiane da pubbliche a private?
Troppo rischioso, le private sono peggio delle pubbliche e dubito che riusciremo a cambiarle nel contesto attuale.
Lasciamo stare le soluzioni liberali, tanto in Italia vengono sempre male, a prescindere da quanto una linea liberale possa essere apprezzata alivello di ideologia.
Puntiamo in una direzione opposta, con tutti i rischi ideologici connessi.
Tu, studente cazzone che non stai chiaramente facendo niente per superare l'anno.
Ti piace giocare a PES e non fare una mazza dalla mattina alla sera?
Benissimo.
Gli insegnanti di questo genio incompreso non dovranno adottare una linea più o meno dura di quella applicata fin'ora. Basta chiarire una semplice cosa: quando uno studente rischia la bocciatura (e ciò significa che non c'è solo un professore che ce l'ha con lui, ma sono almeno 2, senza contare che gli altri non lo considerano una cima) non è colpa della scuola, ma dello studente.
Quindi se tu sei troppo ciuccio per essere promosso e siccome lo Stato dovrà perdere una marea di soldi per colpa tua, mi sembra il caso che sia tu a doverci mettere qualcosa di più e non lo stato.
Non dico che lo studente debba sborsare tutti e 20000 euro l'anno che è costato alla scuola, dico però che sarebbe giusto se pagasse una somma simbolica in più rispetto a chi è in regola.
Un po' come l'assicurazione auto: se fai un incidente perchè devi pagare la tua assicurazione quanto quello che non ha fatto manco un botto?
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