I comunisti si sa, mangiano i bambini.
I rifondaroli, non volendo essere etichettati in questa maniera hanno deciso di svecchiare le ideologie di partito. Facendo però un minestrone.
In sostanza hanno conservato tutti i punti del comunismo che piacciono un po’ a tutti e che non comportano il rischio di esporsi e fare un’affermazione seriamente impegnata, ma che troverebbe opposizione. Sarebbe pericoloso dire che si è atei, per carità e quindi abbiamo questi sedicenti comunisti che vanno in chiesa o che, dopo anni di ateismo, si dicono in crisi mistica. Il Che lo continuano a mitizzare, il Che era un rivoluzionario che non si è infangato col potere (e oltretutto era un figo ed è crepato giovane), mentre Castro, prendendo il potere, ha dovuto fare scelte impopolari.
Da qui il termine rifondazione, cercano di svecchiare e rendere più moderno il comunismo.
Peccato che così non è più comunismo. Perché il comunismo non piace a tutti, è un’ideologia destabilizzante che potrebbe portare a una rivoluzione, volendo violenta, se lo presenti come un pasticcino dolce e che piace a tutti, non hai il comunismo, hai una puntata dei Teletubbies.
I rifondaroli hanno una mentalità comune.
Sono incapaci di accettare il male minore. Se c’è il governo Prodi protestano per i suoi (indubbi) difetti. A quel punto una persona gli dice ma preferiresti che ci fosse Berlusconi?
E loro rispondono sì.
Per loro esiste il tutto o il niente.
O c’è la pensione a 50 anni per tutti, le ferie pagate, il posto fisso a 28 anni per tutti, un mondo senza guerra e pieno di caramelle oppure niente, tanto vale stare sotto un governo fascista.
Certo, se ci fosse il governo fascista i rifondaroli andrebbero tutti in piazza, a esibire le bandiere del Che, della pace, i bonghi, le canne, i girotondi e i comizi.
Tutti in piazza a gridare la loro indignazione contro un governo che non vogliono e non appoggiano.
Ma tutta questa indignazione chi presiede alla stanza dei bottoni non deve fare altro che raccattarla e pulircisi beatamente il culo. Perché il popolo continuerà a essere indignato senza che nulla cambi.
E qui passiamo all’attività preferita del rifondarolo.
Protestare, protestare, indignarsi e protestare ancora.
Perché se vuoi un mondo perfetto, equo, laico, giusto, libero e coccoloso, non lo potrai mai avere, perché il muro della realtà non te lo permette, le cose stanno come stanno.
E non potendo cambiare il mondo finisce che l’unica attività del rifondarolo consiste nel protestare, nel lamentarsi quanto è brutto e cattivo il mondo. Senza proporre alternative concrete, tanto non sarebbero realizzabili se volesse seguire i suoi ideali.
Il rifondarolo protesta, si lamenta, pone veti per rispettare i suoi ideali (meglio, per accontentare chi lo vota), minaccia, ricatta, ma sapendo che il paese non è pronto per un cambiamento serio, sa che non vincerà mai e si accontenta di avere il suo sfavillante 5% (ragionamento da applicare anche a tutti quei partitini che hanno consensi di questi livelli e mettono più volte la parola valori, ideali, vita e altre cagate nei programmi).
Un altro punto dei rifondaroli è il gioco al rilancio.
Sappiamo tutti che l’Italia è un paese tristemente cattolico fino al masochismo, abbiamo problemi pure ad accettare i DICO, per esempio.
E cosa fanno i rifondaroli?
Accettano fra le loro file un transessuale!
Il ragionamento sottostante è che se vogliono 50 chiedono 100, se vogliono che non ci siano discriminazioni verso gli omosessuali, chiedono che non ci siano nemmeno per i transessuali, oppure è una chiara provocazione.
Ragionamento non terribile, lo ammetto.
Il problema è che in questo modo vai a nutrire tutte le ideologie del cazzo di destra.
E allora arriva il fascista che dice che tutti i comunisti sono froci, che vogliono costringere le donne ad abortire, che daranno in affidamento dei bambini a degli omosessuali, magari anche ai transessuali.
E a questo punto si ritorna da capo.
Succede che i baciapile fanno decine di Family Day e i tre passi in avanti fatti verso l’approvazione dei DICO vanno a farsi friggere.
Per lamentele, piagnistei, insulti e querele scrivete a tanci86@fastwebnet.it. Mandate anche una mail allo studio legale Culetti&Lopuppa & sons (mail: lopuppa.culetti@libero.it) da oggi anche su Facebook!
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domenica 6 aprile 2008
Comunismo omogeneizzato.
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NEL NOME DELL'ODIO
Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
2 commenti:
Queste proteste "comuniste" comunque hanno il merito di portare a galla alcune irrinunciabili perle di idiozia allo stato puro, partorite dalle acutissime menti di destra.
Detto ciò, continuo ad affaermare che ormai non esiste più la politica ne' l'antipolitica (che è la stessa cosa).
La politica era "tendere a un bene comune", ossia il miglioramento delle condizioni della polis, il proprio paese, la propria nazione.
Oggi la politica ha le stesse caratteristiche di una partita di calcio: ci sono i tifosi, quelli che giocano bene, quelli che giocano in modo scorretto... solo non ci sono arbitriti che controllino il giusto proseguimento della gara... che non è una gara, dovrebbe essere una ricerca di soluzioni... non un'asta a chi offre di più ("più case per tutti pare essere il nuovo motto"...).
Nonostante la sfiducia che nutro in questo sistema, nonostante sia veramente avvilita da quello che vedo in TV... disperderò il mio voto a un partito minore, dal momento che non posso sperare nel buonsenso dei politici, mi rifugio nel romantico sostegno della mia idea comunista.
Io invece ancora non so per chi votare. Votare voterò perchè il male minore da scegliere c'è, ma sono indeciso. Da una parte il PD mi sembra un bordello (e non nel senso di confusione, ma nel senso di quelli che ci stanno dentro) dall'altra ho sempre avuto un profondo odio per Bertinotti sfiducia della suddetta mentalità rifondarola, quindi continuerò fino all'ultimo con questo dilemma PD-Sinistra Arcobaleno. E ovviamente non sceglierò la migliore, ma la meno peggio.
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