Napoleone fu spedito in esilio per la prima volta sull'isola d'Elba.
Berlusconi si è autoesiliato per un attimo in Africa e, come pure Veltroni del resto, è tornato quasi subito.
Il problema è che non c'è posto dal quale sarebbe difficile che tornasse.
Berlusconi è tornato e se l'aspettavano un po' tutti.
Sostanzialmente dice le stesse cazzate che ha sempre detto, attraverso gli stessi microfoni che ha sempre detto. Solo che, fino a qualche mese fa, ha detto solo una minchiata alla volta e, in caso ci fossero state polemiche, sarebbe stato pronto a dire di essere stato frainteso.
Stavolta non lo farà.
È tornato, più capellone di prima, stronzo come sempre.
La prima cazzata è la abolizione (ma potremmo più correttamente dire millantata ri-abolizione) della tassa sulla casa.
L'aveva promesso con l'allora ICI, l'ha rifatto con l'IMU.
Non tutti sanno che la tassa dell'ICI era stata già ridotta di molto da Prodi e abolita per le famiglie in difficoltà, rendendo fondamentalmente semplice quella che fu la riforma di cui si vantò tanto Berlusconi.
Non molti sanno prendere in considerazione il fatto che i soldi risparmiati con l'abolizione di quella tassa sono stati spesi in altre imposte dirette e indirette e che se fosse durato un altro poco l'ultimo Governo Berlusconi, sarebbe stata reintrodotta dagli allora suoi alleati leghisti, gli stessi che adesso stanno ciarlando sulle troppe tasse.
La storia si ripete, le uniche cose che cambiano sono i nomi dei suoi avversari e di quelli che potrebbero essere i suoi migliori alleati, pur giocando formalmente dalla parte sbagliata.
Dice che Grillo fa schifo e che preferirebbe che il suo avversario fosse Renzi e non Bersani.
Di Grillo onestamente non me ne frega niente, mi concentrerei più che altro sul discorso della sua preferenza di Renzi contro Bersani.
Tutti gli esperti fanno ipotesi sul perché di questa sua dichiarazione. C'è chi dice che sia in realtà un bluff per mettere confusione nel PD, che in realtà lui vuole Bersani come avversario e per metterlo in confusione dice il contrario. Nessuno ha chiaramente detto che è assolutamente ridicolo o quantomeno inquietante che un politico possa esprimere la preferenza per il suo avversario, specie se con la legge elettorale attuale il cittadino se lo scorda di poter esprimere la sua preferenza nel suo voto.
Francamente non so che dire.
Berlusconi potrebbe preferire Bersani, combattendo come ha sempre combattuto (sparando cazzate sul pericolo stalinista) o potrebbe anche preferire Renzi, il che lo porterebbe a fare campagna elettorale in uno scenario completamente nuovo e, specialmente, caratterizzato da confusione e disordine, due elementi nei quali sguazza come porco nel fango.
In questo momento non so se sarebbe peggio un PD guidato da Bersani, così lento nel dare anche la minima scossa o a Renzi, tanto pronto per il cambiamento eppure inspiegabilmente aggrappato al mondo liberale e cattolico.
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