Carino, anche se un po' divulgativo e superficiale per quanto riguarda la parte storica.
Benigni si rivende questa collaudata strategia della maxi lezione ai telespettatori con una spruzzatina di satira, giusto quella quantità per colpire Berlusconi senza però dargli appiglio per una querela. Furbo e capace come sempre, anche se dai tempi de La vita è bella come comico ha iniziato un inesorabile declino secondo il mio personale parere.
Inutile dire che tutte le lamentele dei bambini del PdL che riguardano il suo compenso sono completamente ridicole, è solo invidia perchè non esiste un comico di Destra che valga almeno la metà di un comico di Sinistra. Almeno in quel campo la Sinistra vince. L'unico campo su cui ancora regge praticamente.
Quello che mi ha colpito duramente dello sketch di Benigni è stato un patriottismo zuccheroso più pesante del solito con la sua tirata sull'inno (che dirò fino alla morte che, paragonato agli inni del resto del mondo fa cacare!).
Certo, tale zuccherosità è contestuale a Sanremo, ovvero una manifestazione notoriamente di basso rango culturale, buonista e col tradizionale scopo unificatore, il tutto catalizzato contro una sempre più potente e pericolosa fede leghista.
Ma questo slancio di patriottismo ritengo faccia parte del nuovo stile dell'Opposizione.
Tutti i Partiti dell'Opposizione, da PD a IdV, perfino fra le fila dei vendoliani, hanno avuto questa rivalutazione del patriottismo più sdolcinato.
Basta vedere i manifesti elettorali, il loro linguaggio, i loro temi.
Italia, Italia dappertutto, paese, dignità, orgoglio nazionale, speranza di rinascita, blablabla. E il ritrovato amore per il paese è solo uno dei tanti temi che emergono nella retorica (comunque quasi sempre fiacca) dell'Opposizione.
Altro tormentone è la moralità e la giustizia.
Patriottismo, moralità, giustizialismo.
Se fossi stato lontano dal paese per anni e avessi visto uno di questi cartelloni li avrei scambiati per manifesti di Destra.
Perchè questi sono temi solitamente portati avanti dalla Destra, non dalla Sinistra.
Prendiamo il caso Ruby. La frangia più politicamente corretta della Sinistra ci è andata a nozze. Berlusconi, è un porco, Berlusconi non sa amare, Berlusconi non rispetta le donne.
Che palle!
Tutto questo dimenticando poi che Berlusconi ha fatto cose molto, molto peggiori. Se verrà fregato dal Ruby Gate sarà una goduria (improbabile), ma sarebe anche assai triste che un colluso con la mafia venisse fregato da una robetta di tal fatta.
Una Sinistra che demonizza un presidente per cose simili è una Sinistra ben lontana dall'ideale laico che dovrebbe avere un partito di Sinistra serio.
Perchè?
Perchè la Sinistra si è ritrovata costretta a scippare temi tradizionalmente dell'altra parte della barricata.
Se un anno fa la Destra era indignata per il caso Marrazzo e riempiva i suoi discorsi di parole infervorate contro un politico colto in fragrante in storie di sesso a pagamento, ora è la Sinistra che fa la stessa cosa con Berlusconi.
Immaginare una Sinistra più laica e giusta è cosa tabù in questo paese reazionario e il brutto è che formalmente la Destra le ha scippato i temi sociali. Una volta tutti gli operai votavano Sinistra, ora gli operai sono più ignoranti, più nazinalisti e disperati e, delusi da sindacati e partiti che una volta li difendevano, hanno cambiato bandiera.
Cosa resta da fare alla Sinistra, cercare goffamente di reinventarsi, adottando temi a lei prima lontani o almeno trascurati?
Ed è così che la Sinistra è cambiata, senza però un'analisi lucida e calma, ma scegliendo la strada più comoda: ha adottato i temi della Destra, solo condendoli con una passata di buonismo ulteriore e sfrondandoli di tutti gli aspetti più aggressivi e crudi.
Il risultato è un'opposizione sempre più confusa, calata in una parte che le sta stretta, che si ritrova a pescare vecchi eroi che quasi nessuno sa più chi siano come i patrioti risorgimentali e a fare tirate da bacchettoni per cercare di accalappiare il solito elettore cattolico indeciso.
L'unico tema comune a tutte e due gli schieramenti pè il femminismo, secondo un'interpretazione di parte in entrambi i campi.
Il femminismo sinistra va avanti con le sue tirate sulla violenza dell'uomo, sul rispetto della donna, sui cambiamenti e la parità dei sessi; la destra esalta l'immagine della donna in carriera, di un esempio vero di meritocrazia, di quote rosa che prima con lo stalinismo non vedevamo.
Entrambe queste visioni sono ridicole e sono semplici fiumi di parole.
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