Governare è far credere
Cominciamo col nocciolo del PdL. Apparenza, superficialità, menzogna. Chi vota il Berlusca non vota programmi. Vota quello in cui spera. E ci crede nonostante l'evidenza dei fatti. Lo dice anche la TV che fa un sacco di buone cose! Quindi sentiamo Silvione dire che pulirà Napoli. Napoli è pulita? No. Il centro è stato tenuto pulito per un paio di settimane, idem i quartieri fichi. Ma la monnezza continua a esserci. Silvione dice che ricostruirà l'Aquila. Ha messo su due case prefabbricate costruite col lego e per lui l'Aquila può ricominciare a vivere come prima e a pagare le tasse. E gli italiani ci credono.
Dove men si sa più si sospetta.
A essere precisi è simile a una frase di Giulio Cesare. L'ignoranza è paranoia. E il Berlusca, come gli italiani ne sa qualcosa. Perchè vede comunisti dappertutto? Darebbe del comunista anche a Di Pietro o a Franceschini, che di comunista hanno davvero ben poco. Il perchè è semplice. È ignorante: non sa cosa è il comunismo e non ha mai capito cosa sia un partito d'Opposizione. Per questo li teme.
Li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perchè si vendicano delle leggiere offese, delle gravi non possono: sì che l'offesa che si fa all'uomo debbe essere in modo che non la tema la vendetta.
Il suo stile. Di figure di merda Berluschino ne fa tante. Ma sta attento con chi farle. Se palpeggia l'ennesima velina o troia d'alto bordo poco male, tanto lo lusinga sapere che alla sua età è ancora in grado di avere un erezione. Quando però fa una figuraccia nei confronti di chi conta, è perchè spera di schiacciarlo, in modo che non possa subirne le conseguenze. Per questo vediamo continue gaffes nei confronti dei giornali e della magistratura. Berlusconi conta di spazzarli via nel giro di un anno. La magistratura ha già avuto il Lodo Alfano, ma è solo l'inizio, fra 2 anni non esisterà più il ministero della Giustizia. O almeno esisterà per chi ha uno stipendio annuo sotto i 150.000 euro. Per quanto riguarda i giornali conta di abolirli. A eccezion fatta di Libero, il Giornale, l'Osservatore Romano e Famiglia Cristiana (ma quest'ultimo è in forse, è troppo progressista per lui!). Ma definirli giornali mi sembra una parola forte.
Il popolo molte volte desidera la rovina sua ingannato da una falsa specie di bene; e come le grandi speranze e gagliarde promesse facilmente lo muovono.
L'italiano che vota Berlusconi lo fa perchè gli piacciono quei manifesti colorati con tanti bei paroloni. Anche se poi tutti quei bei paroloni rimangono dei bei paroloni.
Libero mercato = Dopo la faccenda Alitalia negli uffici di Wall Street ci sta un poster con la faccia di Berlusconi con sopra scritto Io non posso entrare
Libertà e democrazia = Fra un anno forse questo blog verrà rimosso dalla polizia postale. Perchè siamo in un paese libero.
Meritocrazia = La Carfagna ha un Ministero guadagnato a suon di pompini. La Gelmini, ministro dell'Istruzione, non ha mai passato l'esame per diventare avvocato ed è dovuta andare nel Mezzogiorno che tanto disprezza per superarlo. Tremonti è un ragioniere che non sa fare 2+3 senza la calcolatrice. E una lunga lista di tirapiedi e avvocati falliti che non mi va di redigere ora per questioni di voglia e di spazio.
A uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e l'uomo
Una bella massima politica. Non serve solo la testa, bisogna far leva sulle emozioni, sui sentimenti, sulle passioni, sui valori campati per aria. Non ci sarà mai una politica di solo testa, se ci fosse sarebbe anche inquietante. Ma una cosa è certa: più le passioni irrazionali prendono il sopravvento, più ci si avvicina alla dittatura. E questo fa Berlusconi, chi lo vota non deve pensare, pensa a tutto lui, con lui la vita politica assomiglia più a un concerto di Vasco. Chi lo vota ci deve mettere il cuore, la passione, la volontà. E anche il culo magari.
Le ingiurie si devono fare tutte insieme, acciò che, assaporandosi meno offendino meno: è benefizi si debbono fare a poco a poco, acciò che si assaporino meglio.
Una delle frasi che preferisco, data la semplice e geniale capacità di descrivere il potere dell'empio per eccellenza. È quello che fa il nostro Presidente.
Fare tante puttanate, così non abbiamo nemmeno il tempo di rendercene conto. Così i giornali non possono neanche soffermarsi e approfondire porcate come il Lodo Alfano, le condizione degli aquilani, il magnifico inceneritore di Acerra che non incenerisce come si deve e tante altre schifezze. Ogni giorno vediamo una porcata nuova che ci fa dimenticare quella precedente.
Ricordare è ancora più difficile se mettiamo sul conto il fatto che i rari successi concreti di questo Governo vengono pompati dai mezzi d'informazione e fanno dimenticare all'affezionato elettore PdL che ha puntato su un cavallo zoppo.
Ognuno vede quello che tu pari. Pochi sentono quello che tu se'
Fra cerone, trapianto di capelli, tacchi e lifting non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. A parte il fatto che gli italiani sono veramente superficiali da fare schifo.
Gli uomini dimenticano piuttosto la perdita del padre che la perdita del patrimonio
Altra perla machiavellica che ben si coniuga all'indole misantropa dell'autore. E alla mia.
Oltre alle sue implicazioni filosofiche la vediamo chiaramente nell'introduzione della tassa di Successione. Prima abolita da Silvio, poi reintrodotta da Prodi. E ora verrà di nuovo abolita. Così i pezzi grossi d'Italia risparmieranno i milioni, mentre i poveracci dovranno sperare che gli muoia il padre ottantenne rincoglionito per accaparrarsi due spiccioli.
Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non astuzia, ciascuno lo intende: nondimanco si vede per esperienza ne' nostri tempi quelli prìncipi avere fatto gran cose che della fede hanno tenuto poco conto, e che hanno con l'astuzia saputo aggirare e cervelli delli uomini; e alla fine hanno superato quelli che si sono fondati sulla lealtà
Chissà a chi si riferiva...
...Parere pietoso, intero, umano, religioso ed essere [essere veramente tutte queste cose]; ma stare in modo edificato con l'animo, che, bisognando non essere, tu possa e sappi mutare il contrario.
Questo è l'unico punto che non rispecchia minimamente il nostro Duce. Per Machiavelli il vero capo deve saper mettere da parte le virtù morali quando occorre. Ma quando la situazione non è particolare deve avere una morale, deve avere avere umanità, integrità, dei principi. E Berlusconi non ha una morale, non ce l'avrebbe nemmeno in tempi di vacche grasse, non ce l'avrebbe nemmeno se tutto il mondo glielo chiedesse in coro. È solo un ipocrita che sbandiera valori campati per aria che nemmeno lui sa rispettare, se non l'unico valore universale e accessibile che gli riesce di perseguire: ovvero la sopravvivenza.
Chi rilegge i grandi pensatori interpreta il pensiero come lo vuole. Questa interpretazione paracula è contenuta nella banalizzazione del pensiero machiavellico dello slogan il fine giustifica i mezzi. Cazzate!
Chi usa questa frase citando Machiavelli sta facendo la figura dell'ignorante e sta solo cercando di giustificare i suoi mezzi criminali. Se Berlusconi o qualche suo consulente d'immagine ha letto Il principe l'ha letto nel modo in cui solo un buzzurro può leggere un classico, interpretandone una metà, ovvero la parte che fa più comodo, la parte che dice fai quello che cazzo ti pare. Adoro il pragmatismo machiavellico, mentirei se dicessi che non apprezzo la sua parte più spegiuticata.
Ma so che Berlusconi non è un vero capo, è solo un ricco bottegaio che ha preso il potere grazie a un gran culo, all'idiozia di chi vi si opponeva e all'imbecillità di chi lo vota.
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1 commento:
La penso come te e mi rallegro almeno del fatto che ci sia qualcuno che accosta correttamente Machiavelli al ciarlatano dei nostri giorni.
Historia Magistra Vitae?
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