Ressa a uno spettacolo di Siani per la raccolta fondi per gli scavi di Pompei.
Troppi imbucati che erano entrati senza pagare e si erano fregati il posto degli spettatori paganti che, giustamente si sono incazzati e stavano per arrivare a una mega rissa.
Quanto sconforto in una notizia simile.
È già grave che un comico sia costretto a organizzare uno spettacolo di beneficenza per raccogliere soldi da destinare a un complesso archeologico che andrebbe finanziato da uno Stato che invece fa la melina.
È squallido che ci sia un gruppo di persone che se ne frega degli scopi nobili di uno spettacolo di un comico (che mi piaccia o meno è un altro discorso) e rubi i posti di spettatori paganti che ne hanno diritto.
È triste che gli organizzatori di un evento simile non tengano conto dei rischi che si possono creare in questi casi e non organizzino quel minimo di sicurezza che serverebbe a evitare simili figure di merda.
Mi unisco alla sterile polemica con quanto scritto nell'immagine del titolo.
L'Italia è davvero un paese di merda.
Per lamentele, piagnistei, insulti e querele scrivete a tanci86@fastwebnet.it. Mandate anche una mail allo studio legale Culetti&Lopuppa & sons (mail: lopuppa.culetti@libero.it) da oggi anche su Facebook!
Padre, ho peccato: seguo questo blog!
domenica 28 luglio 2013
Stavolta ha ragione (e comunque magari lo facesse)
lunedì 22 luglio 2013
Brad Pitt World War
Premetto che a me gli zombie veloci non piacciono.
Sono gusti, i zombi li immagino lenti, puzzolenti, stupidi e famelici. Non transigo su questo punto, poi se scoppierà l'apocalisse zombie (cosa che spesso mi auguro anche se ora lavoro in un ospedale e mi trovo quindi in uno dei luoghi a maggior rischio di contagio) e li vedremo scattanti, intelligenti, vegani e puliti, vi darò ragione.
Di certo, un film sugli zombie che li rappresenta veloci per me ha sempre un handicap. Se poi li fa superveloci e coordinati come in questo film allora si sono dati una bella zappata sui piedi.
Brad Pitt è un ex investigatore dell'ONU che si è ritirato dalla professione per poter stare vicino alla moglie e a due figlie viziate. Ed è Brad PItt, quindi è ovvio che è anche il solito figone dei miei coglioni.
Se volevano creare un personaggio che suscitasse la mia simpatia, facendolo così insopportabilmente perfetto, hanno sbagliato la mira di grosso. Non ha senso creare un personaggio maschile così, dato che ti attiri l'odio di tutto il pubblico maschile eterosessuale. E non serve crearlo così perfetto per un pubblico omosessuale e femminile, perchè parliamo di Brad Pitt, quindi sarebbe piaciuto a una ricca fetta di quel target anche se avesse fatto il netturbino nazista che gode solo se si fa cacare sul petto.
Dicevamo, Brad Pitt e la sua famiglia del cazzo si trovano nel mezo di un'apocalisse zombie.
Si salva, non si capisce un cazzo, ma si salva. Un vecchio collega lo preleva, lo separa dalla famiglia.
Dubbi dell'eroe perchè è combattuto fra lo scegliere se stare accanto a moglie frigida e figlie rompicoglioni o salvare il mondo.
Decide a malincuore di salvare il mondo, si terrà in contatto con la moglie frigida.
Niente sveltina d'addio.
SPOILER, che secondo me potete anche leggere, perchè la trama è una cagata e assolutamente prevedibile, ma io mica vi voglio condizionare eh.
Vanno in India, il genio della biochimica che lo doveva aiutare a salvare il mondo muore come un pirla, passano a salutare dei soldati che moriranno subito, vanno in Israele, che scoprono aver costruito un muro antizombie perchè dopo la Shoa sono paranoici, ma si sono dimenticati di sorvegliarlo e avevano pensato a tutto proprio tutto, ma non a dei cazzo di zombi che non solo sono veloci, ma sono anche in grado di costruire una piramide umana di 50 metri per scavalcare il muro (ok, nessuno si aspettava che lo sapessero fare, ma porca troia, mettetecele due guardie a sorvegliare il muro perchè OVVIAMENTE l'unico stronzo che riesce ad accorgersi che stavano scavalcando il muro è stato sempre Brad Pitt).
Sono passati 30 minuti di film e 4-5 giorni di tempo all'interno della catena temporale e sono già morte 3 miliardi di persone suppergiù.
Brad Pitt si salva insieme a una soldatessa, che ovviamente non tromba perchè è troppo perfetto per tradire la moglie frigida che lo crede morto.
Incontra Favino, che però non è fico quanto lui e alla fine, da solo, con una breve illuminazione alla Dr. House, scopre il modo per fottere gli zombie.
Fine, al massimo due filmatini di repertorio per mostrare la rivincita degli umani.
Potevano fare dei bei 30 minuti di controoffensiva degli umani che facevano il culo in tutto il mondo agli zombie, una spacconata alla Indipendence Day, che se non altro dava un po' di sana azione al film e dava pure l'idea che non debba fare tutto, ma proprio tutto Brad Pitt.
Invece no.
FINE DELLO SPOILER
Questo film è una vera merda.
Non trasmette niente, se non un paio di messaggini politici semiimpegnati fuori contesto e forzati.
Una volta tanto noi italiani non avevamo stravolto il titolo originale, lasciando World War Z. Abbiamo fatto male. Non è la guerra mondiale contro gli zombie, è la guerra di Brad-sonotroppofico-Pitt contro gli zombie. Gli umani sono degli spettatori nello stesso modo in cui io ho visto questa cagate di film, fa tutto lui. E non muore nemmeno.
La stronzata degli zombie iperveloci non solo è qualcosa che va contro l'immaginario comune e il mio modo di vederli, ma è anche una scelta visivamente stupida, perchè in quel modo non si capisce un cazzo e le scene d'azione sono troppo frenetiche per essere godute appieno. Il tutto ben si coniuga con una moda ormai tragicamente assodata che consiste nel rendere il plot di un film così frenetico che, in pochi minuti di visione succede di tutto.
Voto 4/10
Sono gusti, i zombi li immagino lenti, puzzolenti, stupidi e famelici. Non transigo su questo punto, poi se scoppierà l'apocalisse zombie (cosa che spesso mi auguro anche se ora lavoro in un ospedale e mi trovo quindi in uno dei luoghi a maggior rischio di contagio) e li vedremo scattanti, intelligenti, vegani e puliti, vi darò ragione.
Di certo, un film sugli zombie che li rappresenta veloci per me ha sempre un handicap. Se poi li fa superveloci e coordinati come in questo film allora si sono dati una bella zappata sui piedi.
Brad Pitt è un ex investigatore dell'ONU che si è ritirato dalla professione per poter stare vicino alla moglie e a due figlie viziate. Ed è Brad PItt, quindi è ovvio che è anche il solito figone dei miei coglioni.
Se volevano creare un personaggio che suscitasse la mia simpatia, facendolo così insopportabilmente perfetto, hanno sbagliato la mira di grosso. Non ha senso creare un personaggio maschile così, dato che ti attiri l'odio di tutto il pubblico maschile eterosessuale. E non serve crearlo così perfetto per un pubblico omosessuale e femminile, perchè parliamo di Brad Pitt, quindi sarebbe piaciuto a una ricca fetta di quel target anche se avesse fatto il netturbino nazista che gode solo se si fa cacare sul petto.
Dicevamo, Brad Pitt e la sua famiglia del cazzo si trovano nel mezo di un'apocalisse zombie.
Si salva, non si capisce un cazzo, ma si salva. Un vecchio collega lo preleva, lo separa dalla famiglia.
Dubbi dell'eroe perchè è combattuto fra lo scegliere se stare accanto a moglie frigida e figlie rompicoglioni o salvare il mondo.
Decide a malincuore di salvare il mondo, si terrà in contatto con la moglie frigida.
Niente sveltina d'addio.
SPOILER, che secondo me potete anche leggere, perchè la trama è una cagata e assolutamente prevedibile, ma io mica vi voglio condizionare eh.
Vanno in India, il genio della biochimica che lo doveva aiutare a salvare il mondo muore come un pirla, passano a salutare dei soldati che moriranno subito, vanno in Israele, che scoprono aver costruito un muro antizombie perchè dopo la Shoa sono paranoici, ma si sono dimenticati di sorvegliarlo e avevano pensato a tutto proprio tutto, ma non a dei cazzo di zombi che non solo sono veloci, ma sono anche in grado di costruire una piramide umana di 50 metri per scavalcare il muro (ok, nessuno si aspettava che lo sapessero fare, ma porca troia, mettetecele due guardie a sorvegliare il muro perchè OVVIAMENTE l'unico stronzo che riesce ad accorgersi che stavano scavalcando il muro è stato sempre Brad Pitt).
Sono passati 30 minuti di film e 4-5 giorni di tempo all'interno della catena temporale e sono già morte 3 miliardi di persone suppergiù.
Brad Pitt si salva insieme a una soldatessa, che ovviamente non tromba perchè è troppo perfetto per tradire la moglie frigida che lo crede morto.
Incontra Favino, che però non è fico quanto lui e alla fine, da solo, con una breve illuminazione alla Dr. House, scopre il modo per fottere gli zombie.
Fine, al massimo due filmatini di repertorio per mostrare la rivincita degli umani.
Potevano fare dei bei 30 minuti di controoffensiva degli umani che facevano il culo in tutto il mondo agli zombie, una spacconata alla Indipendence Day, che se non altro dava un po' di sana azione al film e dava pure l'idea che non debba fare tutto, ma proprio tutto Brad Pitt.
Invece no.
FINE DELLO SPOILER
Questo film è una vera merda.
Non trasmette niente, se non un paio di messaggini politici semiimpegnati fuori contesto e forzati.
Una volta tanto noi italiani non avevamo stravolto il titolo originale, lasciando World War Z. Abbiamo fatto male. Non è la guerra mondiale contro gli zombie, è la guerra di Brad-sonotroppofico-Pitt contro gli zombie. Gli umani sono degli spettatori nello stesso modo in cui io ho visto questa cagate di film, fa tutto lui. E non muore nemmeno.
La stronzata degli zombie iperveloci non solo è qualcosa che va contro l'immaginario comune e il mio modo di vederli, ma è anche una scelta visivamente stupida, perchè in quel modo non si capisce un cazzo e le scene d'azione sono troppo frenetiche per essere godute appieno. Il tutto ben si coniuga con una moda ormai tragicamente assodata che consiste nel rendere il plot di un film così frenetico che, in pochi minuti di visione succede di tutto.
Voto 4/10
lunedì 15 luglio 2013
Ciao Tonino
Estate pesante questa.
È morto Tonino Accolla.
Famoso per aver doppiato Homer, Eddie Murphy, Kenneth Branagh e tanti altri famosi attori, ancora più famosi in Italia grazie alla sua voce.
Famosa la celebre risata che dava a Eddie Murphy, senza contare il personaggio che gli ha permesso di essere alla ribalta più recentemente: Homer Simpson.
Come giustamente lui stesso amava precisare, credo sia giusto anche anche aggiungere che Tonino non fu solo la voce di Homer Simpson fra i suoi vari lavori, ma anche l'adattatore di tutti i dialoghi della serie dei Simpson. Non stiamo quindi parlando di un semplice esecutore, benchè eccezionale, lui ha preso in carico anche tutta la parte di sceneggiatura della versione italiana, qualcosa che per il profano o l'ignorante conta meno del doppiaggio, ma che per lui e per gli intenditori è invece una parte più che fondamentale. Si tratta di un lavoro dove non basta il semplice talento, ma dove entra in gioco una padronanza linguistica e di creatività da non dare mai per scontata. Probabilmente, senza il suo adattamento, i Simpson avrebbero avuto meno successo in italia.
Ultimamento il suo doppiaggio aveva subito un grave declino per il suo declino fisico, peraltro dovuto al fatto che ultimamente indulgeva parecchio spesso nell'uso e abuso della cocaina.
Una parte di me (molto piccola) è quasi contenta del fatto che la lunga sofferenza che lo accompagnava negli ultimi anni sia finita.
Non per una filosofia dell'eutanasia a tutti i costi.
E neanche per il fatto che questi ultimi anni siano stati all'insegna della cocaina, cosa che fra l'altro i media convenzionali e perfino internet hanno taciuto con una reverenziale pruderie.
Sbagliando. Tonino era un grande, un grande doppiatore, un grande rappresentante della tradizione del doppiaggio italiano. Non solo i grandi, ma chiunque ha il sacrosanto diritto di fare della propria vita quello che vuole e se ha intenzione di drogarsi, lo faccia senza essere tutelato da una paternalistica pietà o criticato dai moralisti.
Tonino non solo si è perso altri anni di straziante dipendenza, ma anche anni in cui avrebbe visto la sua performance e quella dei suoi colleghi peggiorare di anno in anno, perchè tutti sappiamo che anche il doppiaggio italiano, da sempre uno dei nostri pochi fiori all'occhiello, sta calando come tutto il resto.
Tonino si perde questo, se ne va dopo averci regalato anni di grandi interpretazioni e soddisfazioni per il pubblico e, mi auguro, anche per lui. Aveva iniziato - dopo il culmine della carriera - il suo declino e l'ha interrotto prima di toccare il fondo.
Muori giovane e lascia un bel corpo.
Più o meno.
È morto Tonino Accolla.
Famoso per aver doppiato Homer, Eddie Murphy, Kenneth Branagh e tanti altri famosi attori, ancora più famosi in Italia grazie alla sua voce.
Famosa la celebre risata che dava a Eddie Murphy, senza contare il personaggio che gli ha permesso di essere alla ribalta più recentemente: Homer Simpson.
Come giustamente lui stesso amava precisare, credo sia giusto anche anche aggiungere che Tonino non fu solo la voce di Homer Simpson fra i suoi vari lavori, ma anche l'adattatore di tutti i dialoghi della serie dei Simpson. Non stiamo quindi parlando di un semplice esecutore, benchè eccezionale, lui ha preso in carico anche tutta la parte di sceneggiatura della versione italiana, qualcosa che per il profano o l'ignorante conta meno del doppiaggio, ma che per lui e per gli intenditori è invece una parte più che fondamentale. Si tratta di un lavoro dove non basta il semplice talento, ma dove entra in gioco una padronanza linguistica e di creatività da non dare mai per scontata. Probabilmente, senza il suo adattamento, i Simpson avrebbero avuto meno successo in italia.
Ultimamento il suo doppiaggio aveva subito un grave declino per il suo declino fisico, peraltro dovuto al fatto che ultimamente indulgeva parecchio spesso nell'uso e abuso della cocaina.
Una parte di me (molto piccola) è quasi contenta del fatto che la lunga sofferenza che lo accompagnava negli ultimi anni sia finita.
Non per una filosofia dell'eutanasia a tutti i costi.
E neanche per il fatto che questi ultimi anni siano stati all'insegna della cocaina, cosa che fra l'altro i media convenzionali e perfino internet hanno taciuto con una reverenziale pruderie.
Sbagliando. Tonino era un grande, un grande doppiatore, un grande rappresentante della tradizione del doppiaggio italiano. Non solo i grandi, ma chiunque ha il sacrosanto diritto di fare della propria vita quello che vuole e se ha intenzione di drogarsi, lo faccia senza essere tutelato da una paternalistica pietà o criticato dai moralisti.
Tonino non solo si è perso altri anni di straziante dipendenza, ma anche anni in cui avrebbe visto la sua performance e quella dei suoi colleghi peggiorare di anno in anno, perchè tutti sappiamo che anche il doppiaggio italiano, da sempre uno dei nostri pochi fiori all'occhiello, sta calando come tutto il resto.
Tonino si perde questo, se ne va dopo averci regalato anni di grandi interpretazioni e soddisfazioni per il pubblico e, mi auguro, anche per lui. Aveva iniziato - dopo il culmine della carriera - il suo declino e l'ha interrotto prima di toccare il fondo.
Muori giovane e lascia un bel corpo.
Più o meno.
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mercoledì 10 luglio 2013
Eroe
Sono venuto a coscenza che ieri è morto l'eroe di Fukushima.
Non ho seguito ossessivamente l'incidente nei giorni in cui avvenne , mi preoccupai per la mia salute, per quella delle persone a me vicine e per un paio di amici che avevano intenzione di andare in Giappone proprio in quel periodo (per fortuna rimandarono). Mi informai, il minimo, ma senza perderci il sonno.
E non sono certo uno di quelli che impazzano per gli appellativi entusiastici e a effetto che danno i giornalisti a personaggi di dominio pubblico.
Concordo tuttavia questa volta con l'appellativo di eroe.
Masao Yoshida era il direttore della centrale nucleare quando avvenne il fattaccio.
Si è trovato di fronte a una crisi e gli avevano detto di operare secondo il suo dovere di direttore e di non correre rischi che mettessero in pericolo la sua vita.
Masao è andato contro queste disposizioni.
Mise a rischio la sua salute, esponendosi alle radiazioni e coordinando la squadra che raffreddò i reattori con acqua di mare. Se si fosse limitato a eseguire le disposizioni si sarebbe salvato, ma operare tempestivamente significava tamponare l'emergenza ed evitare che si facessero altri danni in grado di nuocere a molte più persone.
Operò intelligentemente e coraggiosamente.
Fece una scelta giusta e che lo mise in pericolo.
E gli è costata la vita.
Masao è morto ieri per un cancro all'esofago. Si era dimesso poco dopo l'incidente, ma solo in seguito all'essersi assicurato che la centrale fosse al sicuro.
I suoi superiori hanno subito negato che la sua morte per cancro sia collegata all'esposizione durante quella sua fatale scelta.
Certo, noi ci crediamo.
L'eroismo è questo.
Consiste in una scelta, una scelta che va verso uno scopo giusto e che viene raggiundo facendo di più rispetto a quello che gli altri farebbero.
Un di più che a volte ci costa caro e che i codardi non fanno mai, già è tanto se danno il minimo sindacale!
Non ho seguito ossessivamente l'incidente nei giorni in cui avvenne , mi preoccupai per la mia salute, per quella delle persone a me vicine e per un paio di amici che avevano intenzione di andare in Giappone proprio in quel periodo (per fortuna rimandarono). Mi informai, il minimo, ma senza perderci il sonno.
E non sono certo uno di quelli che impazzano per gli appellativi entusiastici e a effetto che danno i giornalisti a personaggi di dominio pubblico.
Concordo tuttavia questa volta con l'appellativo di eroe.
Masao Yoshida era il direttore della centrale nucleare quando avvenne il fattaccio.
Si è trovato di fronte a una crisi e gli avevano detto di operare secondo il suo dovere di direttore e di non correre rischi che mettessero in pericolo la sua vita.
Masao è andato contro queste disposizioni.
Mise a rischio la sua salute, esponendosi alle radiazioni e coordinando la squadra che raffreddò i reattori con acqua di mare. Se si fosse limitato a eseguire le disposizioni si sarebbe salvato, ma operare tempestivamente significava tamponare l'emergenza ed evitare che si facessero altri danni in grado di nuocere a molte più persone.
Operò intelligentemente e coraggiosamente.
Fece una scelta giusta e che lo mise in pericolo.
E gli è costata la vita.
Masao è morto ieri per un cancro all'esofago. Si era dimesso poco dopo l'incidente, ma solo in seguito all'essersi assicurato che la centrale fosse al sicuro.
I suoi superiori hanno subito negato che la sua morte per cancro sia collegata all'esposizione durante quella sua fatale scelta.
Certo, noi ci crediamo.
L'eroismo è questo.
Consiste in una scelta, una scelta che va verso uno scopo giusto e che viene raggiundo facendo di più rispetto a quello che gli altri farebbero.
Un di più che a volte ci costa caro e che i codardi non fanno mai, già è tanto se danno il minimo sindacale!
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NEL NOME DELL'ODIO
Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.