Quello che mi interessa sono le sue ultime dichiarazioni sulle intercettazioni che indirettamente portano a sostanziare le argomentazioni che vedono passati accordi fra Stato e Mafia.
Cosa del resto che già si dice da un bel pezzo.
Francamente non mi interessa sapere se c'è mai stata collusione fra Stato e Mafia.
Personalmente sono un sostenitore di questa ipotesi (e io in genere evito di cedere alla tantazione delle teorie complottiste), fatto sta che entro 20 anni difficilmente riusciremo mai ad avere una certezza di come sono realmente andate.
Ora è abbastanza banale e inutile tirare fuori slogan di questo genere e inneggiare per l'ennesima volta alla morte di Falcone e Borsellino come fa praticamente il 98% di questo paese di mafiosi.
Il punto è un altro.
Anche Napolitano attacca l'uso o il presunto abuso delle intercettazioni.
Dimostrando così che Berlusconi ha fatto scuola per l'ennesima volta.
Solo che Berlusconi almeno attaccava le intercettazioni per difendere gli affari suoi, mentre Napolitano lo fa per difendere un ridicolo e indifendibile prestigio del Governo italiano.
Ed ecco che proprio i difensori di Napolitano- anche quelli che in passato gli avrebbero buttato un phon mentre stava nella vasca a fare il bagno- ritirano fuori un concetto che prima era usato per difendere l'uso delle intercettazioni, mentre ora lo usa contro: la separazione fra potere giuridico e legislativo.
Dimostrando che anche lui non c'ha capito un cazzo a riguardo.
Separazione fra i poteri significa che ciascuno dei poteri ha una sua logica.
La Politica ha una sua logica, la Legge una sua.
Se per caso confliggono è un bel problema, ma in linea di principio non dovrebbero cercare di prevalere l'uno sull'altro.
I giudici italiani incriminano metà del Parlamento italiano?
È un problema di sicuro, andrebbe risolto.
Come?
Un paese civile che volesse rispettare la separazione fra poteri potrebbe fare una semplice mossa: fare in modo che al Parlamento non accedano criminali.
La Politica si autoregola e fa in modo da non costringere il potere giuridico a sconfinare nel campo legislativo. Ma noi italiani siamo degli originali.
L'Italia ha usato e abusato di un civile metodo per superarlo: immunità Parlamentare.
I giudici mi possono incriminare, ma tanto io sono invincibile e la separazione fra poteri è rispettata.
Ci sono casi in cui i reati in questione sono così numerosi da causare troppi imbarazzi alla persona e al Partito che la spalleggia.
E a quel punto i politici italiani, di cui Berlusconi è il più celebre rappresentante, hanno deciso di usare un altra strategia: attaccare la magistratura e delegittimarla mediante metodi politici.
Questo è uno di quei casi in cui la separazione fra i poteri crolla e si ritorna al feudalesimo.
Cosa bisogna fare per evitare ulteriori e inevitabili imbarazzi?
Rivoltare la frittata, semplice. E qui Berlusconi ci sa fare, dato che rende le sue proiezioni psicotiche solide realtà per chi le ascolta..
Non è la politica corrotta che cerca di imbrigliare i magistrati per evitare danni e poter continuare a vivere di corruzione e illegalità. Sono i magistrati che cercano di dominare la politica silurando in tribunale gli avversari politici che li ostacolerebbero. Magistrati comunisti, che cercano di mandare in prigiune tutti i politici capitalisti per aprire le porte all'invasore sovietico.
L'Italia è l'unico paese che continua a pensare che il muro di Berlino sia ancora in piedi.
E Berlusconi tuttora getta addosso a noi lo spauracchio stalinisti.
Perchè se non ci fosse lui saremmo governati da Stalin!
Tutto per pararsi il culo.
Ma finchè Berlusconi lo fa per salvare i suoi interessi ci sta pure, in fondo è quasi divertente da ascoltare.
Il problema è che ora pure Napolitano la pensa così!
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