Imbarazzanti risultati politici quali l'esito del referendum e delle elezioni a Milano lo hanno messo in profonda difficoltà. Non lo mettono in difficoltà nei confronti degli elettori, tanto il popolo italiano può essere facilmente gabbato con quei sondaggi autoerotici che il nostro Presidente ama tirar fuori quando è in difficoltà e che dicono che il 60% degli italiani approva il suo Governo (i campioni presi in considerazione sono in genere i 10 spettatori de Il Bagaglino).
No, il Governo non si preoccupa di quello che pensano i cittadini italiani, si preoccupa di quello che pensano i leghisti.
I leghisti si sono offesi e si sono ritirati a Pontida a piagnucolare su quanto i loro alleati li stanno mettendo in imbarazzo con questa sconfitta.
Mi scappa da ridere: viviamo in un mondo all'incontrario.
Berlusconi possiede la Televisione italiana, ma accusa la Sinistra di possedere in maniera dittatoriale i mezzi di comunicazione del Paese; la Lega è un Partito di ritardati e incapaci ignoranti, xenofobi e senza capacità politica in termini di programmi a lungo termine, e accusa Berlusconi di metterla in imbarazzo.
E Berlusconi si trova di fronte al bivio.
Non può più rimandare la decisione. Non può temporeggiare raccontando una barzelletta: non può sperare di gettare fumo negli occhi con dichiarazioni provocatorie che scatenino polemiche e altre incomprensioni; forse neanche unaltro scandalo sessuale riuscirebbe a deviare la nostra attenzione da argomenti più importanti.
Le elezioni a Milano l'hanno detto chiaro: Berlusconi sta perdendo la presa degli alettori al nord.
Il luogo dove il PdL continua ad andare forte, escludendo Napoli dove ha inaspettatamente vinto De Magistris, è il Sud. La Sicilia è da sempre nelle mani della Mafia. E casualmente del PdL e dell'UDC. La Calabria, a lungo schierata a Sinistra e quindi fino a poco fa bollata dai rappresentanti di Governo come regione incivile e arretrata, è passata a Destra e ora diventerà improvvisamente una regione rivalutata e apprezzata.
In maniera altrettanto casuale è stato varato in questi giorni la manovra che riguarda lo sviluppo, con numerose clausole che incoraggiano gli investimenti al sud.
Inutile dire che questo non piacerà a Bossi e al suo gruppo di amici mentalmente svantaggiati.
La decisione che dovrà prendere Berluasconi è questa: restare col vecchio compagno leghista o cambiare completamente rotta e schierarsi col sud che (non capirò mai perchè) si schiera masochisticamente con lui.
Se si schiererà con la Lega, Berlusconi dovrà annullare di nuovo tutti i programmi per lo sviluppo al Sud, sperando di riguadagnare voti nelle grandi città del nord perchè con la sola Varese e le varie provincie polentoni in mano alla Lega e al PdL non si ottiene molto; se si schiererà col Sud, Berlusconi dovrà fare un grosso voltafaccia nei confronti della Lega e sperare che la Mafia continui a farlo vincere al Sud.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Nessun commento:
Posta un commento