LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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giovedì 9 dicembre 2010

Salto della quaglia

Ho sempre pensato che il corrotto fa di gran lunga più schifo del corruttore.
In fondo ,giocando a svariati videogiochi che parlano di mafia e crimine, mi sentirei pure in colpa ad accusare chi corrompe, ovvero fa quello che faccio io nel gioco.
Ma per il corrotto non ho pietà.
Il corruttore investe, il corrotto si vende. Fanno tutti e due schifo, ma una picconata in più la darei al secondo.
Il salto della quaglia è da sempre uno sport italiano, ma continua a scandalizzare e sotto i voti più critici è sempre una bella mazzata.
Finchè lo fa uno dell'UDC è normale; quando lo fa uno di Fli pure pure, in fondo Fini e altri non è una cosa tanto stranase se alla fine se la fanno sotto e ritornano nell'ovile.
Ma quando il salto della quaglia lo fa uno di IdV direi che è davvero molto molto grave.
Non me ne frega niente di quanto siano stati pagati, non mi importa se sono stati minacciati.
Sicuramente Berlusconi ha fatto una di queste due cose per farli passare dalla sua, forse le ha fatte entrambe.
Ma non c'è scusa.
Non è accettabile che Di Pietro accetti nel suo Partito gente che poi passa dalla parte del nemico giurato. Non è la prima volta che succede e non ce la faccio più.
Non si può essere così cretini da fare entrare nel proprio Partito gente così spregevole.
Di Pietro può essere pure uno ok, ma si circonda di vermi e non si può votare un Partito perchè ti piace solo il suo capo, bisogna che ci siano dei quadri dirigenti affidabili, cosa che non è in questo caso. Sarebbe comprensibile se il suo fosse uno dei grandi partiti minestrone come il PD o il PdL, ma non è così, IdV è un partito con la vecchia impostazione ed essendo anche più piccolo dovrebbe essere tutelato rispetto all'ingresso a cani e porci, specie se si fa promotore di un così spinto legalismo e legalismo.
Prima avevo qualche dubbio se votarlo no.
Ora non ne ho più: ha perso il mio voto
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