Il Parlamento è pieno di idioti. Ma i ritardati peggiori sono quelli che li votano con entusiasmo.
Parte la nuova iniziativa del blog. Un racconto breve che raccolga i più comuni clichè per ogni tipo di elettore. Partecipa chi vuole mandando alla mia mail il suo racconto, che sarà pubblicato se interessante.
Inizio con un racconto facile facile perchè, magari ci sono partiti i cui elettori non sono tutti uguali, ma non è il caso della Lega: chiunque voti la Lega è un imbecille se non ha preso soldi per votarla.
Ivo è seduto al suo bar. Ci va da anni, ordina sempre il solito, non gli va di provare quelle cagate straniere come la pinacolada, la vodka, il sex on the beach o altri coktail da culattoni. Lui ha sempre preso il solito spritz, al massimo un grappino il sabato sera con gli amici. Dopo il primo sorso storce la bocca e lo guarda come se servisse guardarlo per studiarlo e capire cosa c'è che non va. Ci hanno messo troppo alcol. Probabilmente al bancone ci sta il solito negro che non sa fare il suo lavoro e che ha rubato il posto a un onesto padano lavoratore! Gira la testa per guardare al bancone e capire se ci sta Marco come sempre o se ci sta una faccia che non conosce. Marco non c'è.
Gli viene in mente che Marco non lavora da mesi.
Marco non c'è più perchè se n'è andato a Padova a studiare Medicina.
Vuole fare il dottorone lui!
6 anni di studio a farsi mantenere da papà per avere un pezzo di carta!
Il padre di Marco - il gestore del bar - aveva cercato di farlo ragionare.
Va' Marco che studiare è una perdita di tempo! Guarda che laggiù raccomandano solo i figli dei professori comunisti! Guarda che ora all'Università si iscrivono solo i terroni, che già non vogliono fare un menga dalla mattina alla sera e decidono di continuare a fare così, solo che si danno pure le arie perchè studiano! Guarda che devi fare un lavoro onesto, devi stare qui a lavorare al bar di tuo padre. Mica puoi affidare il bar a tuo fratello Renzo, che non fa cazzo dalla mattina alla sera!
A Ivo viene in mente Renzo.
Era un bravo ragazzo, andava pure bene a scuola, aveva avuto il suo bel diploma all'istituto alberghiero e poteva lavorare senza problemi. Non si era fatto bocciare nemmeno un volta!
E invece no: un giorno il padre lo becca a farsi di eroina!
Una vita rovinata, un ragazzo brillante finito come un pistola a ciondolare per casa e a rubare soldi al padre per la dose.
Tutta colpa dello spacciatore che l'aveva avvicinato alla droga, sicuramente il solito algerino dei miei maroni!
E invece di aiutare il padre in quel momento cosa aveva fatto il fratello? Se n'era andato a studiare! E si chiedeva pure cos'avesse da ridire il padre. Che mona! E ora circolava pure la voce che il signor medico stava addirittura votando per quelli che stanno dalla parte dei terroni!
Ivo paga il conto, lascia la mancia e aspetta che il cameriere venga a prenderlo, mica è così pirla da andarsene via subito e lasciare i soldi sul tavolo incustoditi!
Il cameriere è uno nuovo, ma parla strano. Non sarà mica straniero?!
Ivo pensa che dovrà parlare col gestore, metti che anche lui ha iniziato ad assumere stranieri?
Un mese fa Ivo aveva provato a frasi prendere come cameriere a un ristorante, ma non l'hanno preso.
In città quasi tutti assumono stranieri: baluba, musulmani, cinesi, spagnoli, tutta gente che parla male la lingua e che secondo lui non è affidabile. Ma continuano ad assumerli.
'Cazzo me ne frega che il negro prende la metà di me, io devo campare!
Ah il negher' nel suo paese ha una laurea? E allora vada via i ciapp' a casa sua, io qua ci vivo da 26 anni! Se è così intelligente perchè è venuto in Italia a bordo di un gommone pieno di negri come lui?
Ivo si avvia verso casa.
Gran bella vita di merda la sua. Ancora a vivere in casa coi suoi come un pirla perchè non ha un lavoro che basti a farlo arrivare a fine mese!
Mentre ha in mente questi brutti pensieri sente il suono di una canzone registrata. Si avvicina al luogo da dove proviene il suono.
La festa di paese è già cominciata ed è salito sul palco l'assessore del comune per fare un discorso introduttivo.
Parla di politica, di tasse, delle nuove iniziative, presenta i successi del comune.
La pensa come lui, è un uomo semplice come lui, uno che ha iniziato a lavorare subito e non ha perso tempo con lo studio. Una persona semplice, un onesto lavoratore italiano coi sani principi, I sani valori e tutto il resto. Parla di immigrazione con toni accessi, promette legnate agli stranieri e case popolari ai cittadini bisognosi. Le parole che usa sono schiette e decise. E semplici. Niente termini stranieri, niente espressioni complicate, solo frasi che capiscano tutti. Ivo si sente trascinato da quell'uomo semplice col quale nel quale si riconosce. Si sente rassicurato. Si sente felice.
Parte la musica, l'assessore scende salutato e applaudito, stringe le mani, sorride.
E Ivo si unisce al coro dei suoi concittadini che intonano le note di Oh mia bella Madunina.
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1 commento:
In effetti la parte sugli stranieri non è così paradossale...Gli (im)prenditori preferiscono loro agli italiani per poterli sfruttare bestialmente. Cosa che con noi non sempre è possibile.
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