Per un ritorno in sordina sul blog ecco a voi la mia recensione di Avengers: the Age of Ultron, ovvero un modo diverso per dire Avengers 2, titolo evitato per probabili problemi di diritti o altre quisquilie che non ci competono.
Mavabè...
In questo seguito il gruppo dei Vendicatori continua a combattere i cattivi - rigorosamente cattifi, con accento tedesco e ubicati in fantapolitici stati inesistenti di stampo simil post sovietico - a colpi di americanate e super poteri. Il gruppo mal amalgamato dei Vendicatori inizia a tritticare, da una parte c'è l'esuberanza del semprefico e anarchico Tony Stark (cavolo, quell'uomo invecchia come il vino, migliora!), dall'altra la legnosità d'altri tempi di Capitan America, combinata con l'instabilità del potere di Bruce Banner, i tormenti interni di Thor e la Vedova Nera, la cui sconvolgente patatitudine spingerebbe chiunque a fare a botte per lei. Se poi uniamo a tutto ciò un gruppo di nemici con poteri di manipolare la mente ecco che il gioco è fatto. Ah e poi ci sta Occhio di Falco, che sarà pure stabile, ma in mezzo a tutti quei superpoteri non c'è trippa per gatti se offri solo arco e frecce, War Machine, che arriva quasi a cose fatte, quando c'è da pulire e Falcon, che non fa assolutamente un cazzo.
Come nel primo episodio dei Vendicatori, il gruppo si dà da subito da fare per dare legnate a chi vuole distruggere la Terra, nella prima fase sembra addirittura debellare tutti gli avversari pericolosi sul campo.
Peccato che poi nascano conflitti interni al gruppo che annullano tutti i successi ottenuti fino a quel momento arrivando a creare, come in questo caso, altre nemici che daranno parecchio filo da torcere.
Il Villain del film è Ultron, un modello di intelligenza artificiale di tipo collettiva, localizzato in tutti i robot che ha infettato con un virus. Quest'intelligenza artificiale collettiva ha la particolarità di buttare all'aria qualunque tipo di modello dell'intelligenza artificiale classica, dove il computer è razionale, mentre qui parliamo di un intelligenza artificiale con un bel Disturbo Narcisistico e una vena nazista. E questo è l'elemento più fico del film.
La trama c'è, anche se caotica e a tratti inconsistente, gli effetti speciali sono spettacolari come sempre.
Tuttavia, ho sentito la forte mancanza di un elemento che aveva contraddistinto l'episodio precedente degli Avengers, che lo rende di gran lunga superiore al seguito: qui si ride poco.
La cosa fastidiosa non è tanto il fatto che abbiano escluso la linea comica, che comunque era uno dei punti forti dei precedenti film della Marvel, infastidisce il fatto che le battute ci siano, prorpio perché volevano mantenere questo schema, tuttavia sono battute scadenti, fiacche, adempitive, come lo sono anche alcuni dialoghi, fatto giusto tanto per far finta. Brutto dirlo, ma Tony Stark ha perso colpi, le uniche gioie per chi non è un essere femminile carico di estrogeni sono le magliette fuori contesto che indossa.
Unico cambiamento epocale rispetto ai precedenti film Marvel?
Hanno messo quasi una decina di parolacce in tutto il film, ma ciò non mi soddisfa.
E poi dai, la linea romantica con Scarlett Johanson fa accaponare la pelle!
Scarlett: dai scopiamo
Personaggio maschile che non dirò per evitare lo spoiler: no non possiamo
S: perché?
P M C N D P L S: potrebbe essere pericoloso, la gente ci vede già come individui bizzarri
S: ma non è vero
P M C N D P L S: sì invece
S: senti, mi hanno sterilizzata, possiamo scopare e non devo prendere la pillola
P M C N D P L S: non posso, ho sottoscritto un contratto con la Disney
Se lo facevano così era più credibile
Voto 6/10
LO SCEMO DEL VILLAGGIO
Controcorrente e audace come una rivista porno in braille
Per lamentele, piagnistei, insulti e querele scrivete a tanci86@fastwebnet.it. Mandate anche una mail allo studio legale Culetti&Lopuppa & sons (mail: lopuppa.culetti@libero.it) da oggi anche su Facebook!
Padre, ho peccato: seguo questo blog!
giovedì 23 aprile 2015
Avengers: the age of Ultron
venerdì 3 ottobre 2014
Articolo (vietato ai minori di) 18
In questi giorni si bercia tanto sul Jobs Act, argomento di cui non conoscono bene i dettagli nemmeno coloro che lo vogliono fare. Cose che capitano.
Quello che i più hanno capito è che questo equivale all'abolizione dell'articolo 18.
No all'articolo 18.
Uno slogan che non sentivo dai tempi del liceo, tristi tempi in cui cercavo di battere i pezzi a una rifondarola.
Di acqua sotto i ponti ne è passata, e il mondo è peggiorato.
Idem per me, anche se la rifondarola non è più fra noi causa fanculo reciproco, il che è un lieve miglioramento apprezzabile.
Come dicono molti, Renzi sta facendo quello che ha tentato di fare Berlusconi allora.
Ma ripeto che ne è passata di acqua sotto i ponti.
Quanti erano allora i dipendenti che erano realmente tutelati dall'articolo 18?
Quanti erano quelli che ne approfittavano?
A occhio direi che i dipendenti sono di meno e che fra questi dipendenti ci sta un numero sempre maggiore di lavoratori incapaci e che contano i secondi alla pensione.
E poi trovo la chicca di oggi.
Licenziata un'intera orchestra del comune di Roma.
Ma i membri dell'orchestra non sono dipendenti?
Dipendenti neanche da poco, visto che diffondono cultura e che la cultura e sempre più in debito di ossigeno!
Non sono dipendenti i cassintegrati della FIAT, la TIM, la Vodafone, la Wind o dell'Alitalia?
Questa è l'Italia.
Un luogo dove le leggi si aggirano, e dove vengono quasi sempre aggirate provocando danni.
A che serve un articolo 18 che non tutela un'intera orchestra e che invece difende a spada tratta un passacarte ammanicato col sindacato?
Per me, se è così inutile, tanto vale abolirlo!
L'articolo 18 non tutela tutti i lavoratori, non tutela i disoccupati, non tutela i lavoratori in nero, non tutela i professioniste, non tutela le false partite iva, non tutela chi viene cacciato dopo 20 anni di lavoro e non potrà mai più rientrare nel mercato a 40 anni.
L'articolo 18 è diventato un privilegio.Renzi sarà pure lontano dall'essere un uomo di Sinistra, ma anche l'articolo 18 ha smesso di esserlo!
Dicono che il Jobs act serve a trovare nuovi posti di lavoro.
Cazzate.
Il Jobs Act taglierà una marea di posti di lavoro, che non verranno riempiti da altre persone.
Il che, chiaramente, non risolverà quasi niente, ma almeno si spera che faccia licenziare solo dipendenti che mangiano soldi senza fare niente.
Ma probabilmente colpirà indiscriminatamente, toccando anche lavoratori onesti.
Quello che i più hanno capito è che questo equivale all'abolizione dell'articolo 18.
No all'articolo 18.
Uno slogan che non sentivo dai tempi del liceo, tristi tempi in cui cercavo di battere i pezzi a una rifondarola.
Di acqua sotto i ponti ne è passata, e il mondo è peggiorato.
Idem per me, anche se la rifondarola non è più fra noi causa fanculo reciproco, il che è un lieve miglioramento apprezzabile.
Come dicono molti, Renzi sta facendo quello che ha tentato di fare Berlusconi allora.
Ma ripeto che ne è passata di acqua sotto i ponti.
Quanti erano allora i dipendenti che erano realmente tutelati dall'articolo 18?
Quanti erano quelli che ne approfittavano?
A occhio direi che i dipendenti sono di meno e che fra questi dipendenti ci sta un numero sempre maggiore di lavoratori incapaci e che contano i secondi alla pensione.
E poi trovo la chicca di oggi.
Licenziata un'intera orchestra del comune di Roma.
Ma i membri dell'orchestra non sono dipendenti?
Dipendenti neanche da poco, visto che diffondono cultura e che la cultura e sempre più in debito di ossigeno!
Non sono dipendenti i cassintegrati della FIAT, la TIM, la Vodafone, la Wind o dell'Alitalia?
Questa è l'Italia.
Un luogo dove le leggi si aggirano, e dove vengono quasi sempre aggirate provocando danni.
A che serve un articolo 18 che non tutela un'intera orchestra e che invece difende a spada tratta un passacarte ammanicato col sindacato?
Per me, se è così inutile, tanto vale abolirlo!
L'articolo 18 non tutela tutti i lavoratori, non tutela i disoccupati, non tutela i lavoratori in nero, non tutela i professioniste, non tutela le false partite iva, non tutela chi viene cacciato dopo 20 anni di lavoro e non potrà mai più rientrare nel mercato a 40 anni.
L'articolo 18 è diventato un privilegio.Renzi sarà pure lontano dall'essere un uomo di Sinistra, ma anche l'articolo 18 ha smesso di esserlo!
Dicono che il Jobs act serve a trovare nuovi posti di lavoro.
Cazzate.
Il Jobs Act taglierà una marea di posti di lavoro, che non verranno riempiti da altre persone.
Il che, chiaramente, non risolverà quasi niente, ma almeno si spera che faccia licenziare solo dipendenti che mangiano soldi senza fare niente.
Ma probabilmente colpirà indiscriminatamente, toccando anche lavoratori onesti.
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domenica 17 agosto 2014
Polemiche a caldo
È alquanto spassoso vedere quanto il rappresentante di un Partito di polemici in un paese di polemici faccia affermazioni cretine e quanto queste affermazioni vengano criticate per motivi altrettanto cretini.
Ragazzi miei, Di Battista ha ragione.
Povertà + ignoranza + religione = violenza
Mettete una stellina d'oro sulla pagella di quel bambino!
La colpa di Di Battista è quella di fare parte di un Partito di gente che dice cose scontate, facendole passare per fini analisi politico-economiche, generalizzandole in maniera impropria e pronunciandole con toni polemici. Lamentandosi se poi la gente li definisce come antidemocratici e non vuole avere niente a che fare con loro.
Di Battista, povero pollo, probabilmente non aveva neanche intenzione di giustificare il terrorismo e, odio dirlo, la sua frase è anche stata estrapolata arbitrariamente dai giornalisti, che hanno riportato solo la sua frase dove il terrorismo è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella, mettendo in sordina il fatto che poco prima aveva anche detto che le tecniche nonviolente sono le migliori.
Belli miei, questo è un classico strafalcione dei giornalisti italiani, errore anche comprensibile (ma non giustificabile eh!) visto che Di Battista non è certo famoso per la sua finezza e moderazione. E i grillini, in quanto anch'essi italiani, non sono immuni da questo tipo di sviste.
Mi gioco il culo che se postassi questa notizia su facebook con un titolo interamente accusatorio nei confronti di Di Battista, che ho in parte difeso, verrò inondato da commenti di contatti grillini che, invece di prendersi la briga di leggere il post per intero, mi accuseranno direttamente di dare manforte ai giornalisti di Regime.
Quando in realtà sto scrivendo da un blog.
Ragazzi miei, Di Battista ha ragione.
Povertà + ignoranza + religione = violenza
Mettete una stellina d'oro sulla pagella di quel bambino!
La colpa di Di Battista è quella di fare parte di un Partito di gente che dice cose scontate, facendole passare per fini analisi politico-economiche, generalizzandole in maniera impropria e pronunciandole con toni polemici. Lamentandosi se poi la gente li definisce come antidemocratici e non vuole avere niente a che fare con loro.
Di Battista, povero pollo, probabilmente non aveva neanche intenzione di giustificare il terrorismo e, odio dirlo, la sua frase è anche stata estrapolata arbitrariamente dai giornalisti, che hanno riportato solo la sua frase dove il terrorismo è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella, mettendo in sordina il fatto che poco prima aveva anche detto che le tecniche nonviolente sono le migliori.
Belli miei, questo è un classico strafalcione dei giornalisti italiani, errore anche comprensibile (ma non giustificabile eh!) visto che Di Battista non è certo famoso per la sua finezza e moderazione. E i grillini, in quanto anch'essi italiani, non sono immuni da questo tipo di sviste.
Mi gioco il culo che se postassi questa notizia su facebook con un titolo interamente accusatorio nei confronti di Di Battista, che ho in parte difeso, verrò inondato da commenti di contatti grillini che, invece di prendersi la briga di leggere il post per intero, mi accuseranno direttamente di dare manforte ai giornalisti di Regime.
Quando in realtà sto scrivendo da un blog.
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sabato 19 luglio 2014
Dritte da seguire in un ospedale. O forse no
Lavorando da sfruttato da un paio di anni in ospedali e raccogliendo esperienze da amici che hanno la sfortuna di ritrovarsi dall'altra parte, ecco alcuni insegnamenti che ho tratto. Sono spunti ricavati da esperienze nella Sanità Pubblica, non è detto che siano generizzabili a qualsiasi a qualsiasi tipo di Reparto o nel privato. In ciascun Reparto esiste un tipo di personaggio, se volete avere vita sana e lunga, vedete di individuarli in modo da evitarli o seguirli
- Il luminare = il luminare è troppo importante per voi. Non c'è bisogno che lo evitiate, sarà lui che vi evita. È possibile che il luminare sia diventato tale perché è effettivamente bravo, ma ormai non potrete più saperlo. Più sei conosciuto come bravo, più pazienti hai, più pazienti hai, meno tempo dedichi ai pazienti. Se siete andati in un preciso ospedale solo per lui, cascate male, lo vedrete forse per 5 secondi di sfuggita per sbaglio, dopodichè vi mollerà allo specializzando sottopagato. A meno che non siate stati indirizzati da un amico (medico anche lui, ovviamente) o non abbiate pagato un intramoenia galattico
- Il Responsabile di Servizio = Il responsabile di Servizio diventa tale per 3 motivi, tutti indice di poca affidabilità, se lo cercate per farvi curare
- Il luminare = il luminare è troppo importante per voi. Non c'è bisogno che lo evitiate, sarà lui che vi evita. È possibile che il luminare sia diventato tale perché è effettivamente bravo, ma ormai non potrete più saperlo. Più sei conosciuto come bravo, più pazienti hai, più pazienti hai, meno tempo dedichi ai pazienti. Se siete andati in un preciso ospedale solo per lui, cascate male, lo vedrete forse per 5 secondi di sfuggita per sbaglio, dopodichè vi mollerà allo specializzando sottopagato. A meno che non siate stati indirizzati da un amico (medico anche lui, ovviamente) o non abbiate pagato un intramoenia galattico
- Il Responsabile di Servizio = Il responsabile di Servizio diventa tale per 3 motivi, tutti indice di poca affidabilità, se lo cercate per farvi curare
- è un luminare (vedi sopra)
- lo è diventato a forza di leccare culi
- l'ha data al capo
Voglio convincermi che i Responsabili di Servizio siano stati dei bravi dottori una volta, magari così bravi da poter meritare di avere un simile potere, magari senza leccare culi o averla data al capo. Purtroppo, il responsabile di servizio, il più delle volte è colui che ha smesso di essere un dottore per diventare un passacarte, ruolo che fra l'altro non è manco male, in quanto profumatamente pagato. Peccato che, essendo ruoli diversi da quelli per cui hanno passato una vita a studiare, spesso riescono a loro in maniera mediocre. Qualunque paziente in cura col Medico Dirigente aspetterà ore e ore in sala d'attesa, perché il dottore è perennemente occupato e il più delle volte che vi trovate nella sua stanza lo trovate al telefono.
- Il ladro = Il ladro è un ladro. Lo riconoscete perché riceve continuamente pazienti che non portano ricetta. Perché sono pazienti che riceve in intramoenia. I morti di fame vengono passati agli specializzandi sottopagati o per niente pagati. Il ladro sorride sempre, è sempre di buon umore, anche lui è estremamente indaffarato e, a differenza del luminare e del Responsabile, riceve una marea di pazienti, tutti in intramoenia.
- Il depresso = parliamoci chiaro, l'ospedale non è un luogo allegro. Certo, ricevere uno stipendio fisso non dovrebbe essere cosa male, ma non basta al depresso. Il depresso lavora molto poco, si lamenta in continuazione, passa le giornate di lavoro chiuso nella sua stanza con le luci abbassate. Quando è il responsabile del servizio crea una quantità di danni comparabili solo al ladro, che almeno però lavora come un forsennato, dato che nessuno ha mai detto che il ladro è un lavoro per pigri
- Gli infermieri = gli infermieri sono una delle colonne portanti della sanità, dato che sono visti come dei servi, ma svolgono il lavoro duro. Levatevi dalla testa l'idea dell'infermiera sexy, guardatene una dopo un turno di 14 ore e con indosso le scarpine bucherellate anticoncezionali e poi facciamo un discorsetto a 3 con la vostra libido, se non s'è impiccata in bagno. Uno dei primi problemi degli infermieri è che si dividono in due macrocategorie: i vecchi e i giovani. I vecchi sono quelli che hanno fatto un corso specifico dopo il loro diploma di terza media 30 anni fa, quando bastava il diploma per diventare astronauta. Poi sono arrivate le lauree in infermieristica. Le nuove leve sono inevitabilmente più preparate delle vecchie leve ma, in nome dell'esperienza e dell'anzianità di servizio, le nuove leve sono mobbizzate dalle vecchie leve, le quali a loro volta sono mobbizzate da medici e pazienti. Molti infermieri, anche bravi, sono matti come cavalli
- Lo specializzando sotto o per niente pagato = gli specializzandi sono un'altra colonna portante della sanità, se non altro perché lavorano poco meno dei colleghi più anziani, ma prendono molto molto meno. Altamente frustrati, ma mai quanto gli infermieri, sono un'altra macrocategoria che può raccogliere depressi, arrabbiati o fannulloni.
- Il fannullone = La tragedia del fannullone è che è una caratteristica che può essere trasversale a tutte le categoria fin'ora nominate, eccezion fatta forse per il luminare. Il fannullone non lo vedrete mai, quindi è anche inutile fare una sua descrizione, diciamo che un'amicizia in sindacato e la furbizia possono anche permetterti 200 giorni l'anno di assenza senza decurtazioni dello stipendio.
- Il rabbioso = vi ricordate il Dr. Cox? È una figura reale. E come con il Dr. Cox, dovrete tollerare le sue cattive maniere. Ripeto, gli ospedali non sono luoghi piacevoli, sono luoghi dove o ti deprimi e non fai un cazzo, o non fai un cazzo, o rubi fino all'ultimo centesimo ai tuoi pazienti. O ti incazzi, perché la rabbia è l'unica reazione sana, fino a quando non mette nei guai te o gli altri. Il rabbioso è rabbioso perché lavora in un brutto posto, con colleghi incapaci, scorretti e si trova spesso a coprire i turni dei colleghi fannulloni. Anche lui è frustrato, ma fino a quando la sua frustrazione non lo porterà a sbrocchi violenti, ma solo a essere molto scortese, accontentatevi. Se volevate uno carno e gentile, a questo punto potevate andare nel privato. E non è per niente detto che lì ne troviate uno più gentile, capace e corretto. Per niente...
- Il rabbioso = vi ricordate il Dr. Cox? È una figura reale. E come con il Dr. Cox, dovrete tollerare le sue cattive maniere. Ripeto, gli ospedali non sono luoghi piacevoli, sono luoghi dove o ti deprimi e non fai un cazzo, o non fai un cazzo, o rubi fino all'ultimo centesimo ai tuoi pazienti. O ti incazzi, perché la rabbia è l'unica reazione sana, fino a quando non mette nei guai te o gli altri. Il rabbioso è rabbioso perché lavora in un brutto posto, con colleghi incapaci, scorretti e si trova spesso a coprire i turni dei colleghi fannulloni. Anche lui è frustrato, ma fino a quando la sua frustrazione non lo porterà a sbrocchi violenti, ma solo a essere molto scortese, accontentatevi. Se volevate uno carno e gentile, a questo punto potevate andare nel privato. E non è per niente detto che lì ne troviate uno più gentile, capace e corretto. Per niente...
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mercoledì 18 giugno 2014
Game of Thrones: commenti a fine quarta serie
S P O I L E R
Ripeto sempre che - per chi ha letto le Cronache - Game of Thrones va visto 2 volte: la prima ti fa incazzare per le storpiature rispetto al libro, la seconda te lo fa apprezzare. Se hai digerito l'incazzatura della prima.
Purtroppo, più la serie va avanti e più le incazzature aumentano, spesso perché le grosse cazzate si accumulano per ogni personaggio, fino a diventare enormi cazzate.
Ahimè, una volta mi sentivo parte di una raffinata élite di lettori, poi mi sono reso conto conto che molti lettori delle Cronache sono stupidi quanto i lettori Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire.
Insomma posso pure capire i lettori che siano assolutamente certi che Jon Snow sia figlio di Lyanna e Rhaegar, dimenticando che esistono finora almeno altre 3 teorie altrettanto valide e non confutate che mi vengono in mente (Willa, Lady Ashara e la figlia del pescatore) e, specialmente, che Martin è un tizio assai imprevedibile e poco scontato. (E poi, le vere chicche vertono sulla discendenza di Lord Tywin e su cosa ha fatto Podrick nel bordello per non pagare!). Ma il fatto che molti lettori e lettrici credano che in realtà Rhaegar e Lyanna si amassero e ne glorificano la storia d'amore è inquietante. Se Rhaegar avesse rapito una Lyanna consenziente vorrebbe dire che:
1) Rhaegar è un puttaniere, in quanto sposato con figli
2) Lyanna è una puttana o quantomeno un'imbecille, che tradisce il promesso sposo per fuggire con un uomo sposato
3) sono tutti e 2 delle merde, perché hanno fatto scoppiare una guerra, uccise migliaia di persone, rovinato la vita di Robert, l'onore di Eddard e il nome di Jon Snow
Bravi, per voi questa è una storia d'amore da celebrare?
Detto questo, è ovvio che se molti lettori del libro hanno grossi problemi, figuriamoci le nuove leve che sono venute a conoscenza delle Cronache tramite il telefilm!
Non riesco ancora a dire se questa stagione è la peggiore fin'ora uscita.
Ci sono grandissime storpiature e cadute di stile, ma anche grandi momenti.
Il duello di Oberyn è girato con una precisione incommensurabile, e ha provocato in me le stesse emozioni che provai quando lo lessi sul libro.
La puntata delle nozze di porpora è eccezionale e tutti sanno perché.
Per fortuna, Bronn sposa lady Tanda come nel libro, evento che sarà eccezionale più che altro per il nome che darà al figlio; Ditocorto dimostra per l'ennesima volta di essere uno di quei personaggi che sono più tosti nel telefilm che nel libro.
Peter Dinklage, già eccezionale come attore, supera sé stesso.
La quarta puntata resta al momento peggiore della serie, a pari merito con l'ultima, che merita il titolo di peggior chiusura stagione; deludente la battaglia della barriera.
Il telefilm era partito bene, ma a ogni stagione ha avuto nuovi fan e ogni migliaio di fan in più si è perso in termini di fedeltà con l'originale.
Oltretutto con la prossima serie gli autori si trovano di fronte a un bivio. O far apparire pochissimo il personaggio di Sansa, dato che è stato mostrato quasi tutto quello che ha fatto nei libri fin'ora usciti. Oppure anticipare degli eventi che non sono ancora apparsi nei libri pubblicati.
Credo che faranno la seconda, dato che se aspettiamo un altro po' l'attrice di Sansa sarà irriconoscibile, già Bran ha tirato fuori la voce di un 70enne. Per i lettori della vecchia guardia sarà uno smacco, dato che non potranno più minacciare di spoiler i figli dell'Estate, per me pazienza, almeno non rischio di incazzarmi nei paragoni col libro..
Partiamo dai cambiamenti meno traumatici: molti personaggi, ancora in vita nel libro, qui muoiono, altri non appaiono, come Belwas il forte, poi ci sono eventi che vengono semplicemente anticipati rispetto al corso del libro.
Brienne e il Mastino si incontrano e hanno un combattimento, assolutamente non presente nel libro: è una cosa che ha fatto giustamente incazzare molti, anche se la giustifico perché hanno voluto accorpare due filoni.
Ci sono dei cambiamenti che per fortuna vengono rattoppati nella puntata: personaggi che non dovrebbero esistere che vengono ammazzati come successe con lady Talise, oppure gruppo che non si dovrebbero incontrare, che per fortuna prendono strade diverse all'ultimo.
Appaiono di nuovo degli omaggi al libro, come quello di Tyrion che riferisce che si diceva avesse perso il naso (come nel libro), ma li trovo dei contentini per i veri fan, il prossimo omaggio mi risulterà irritante, specie se apparirà dopo l'ennesima storpiatura.
Veniamo ai cambiamenti più cretini.
Punto primo: NON è possibile ingabbiare un metalupo, specie se a farlo è un gruppo di guardiani della notte sbandati.
Punto secondo: Ygritte non è così scema nel libro.
Nel telefilm Ygritte è la tragica vittima dell'amore che ha per Jon Snow, esita nell'ucciderlo anche se stava per farlo, nel libro non riescono neanche a guardarsi negli occhi...anche perché nel libro la battaglia avviene solo sulla barriera, senza quell'attacco combinato troppo raffinato per i bruti.
Punto terzo: Jon non sa assolutamente della presenza di Bran a due passi da lui.
Punto quarto: Shae e il suo rapporto con Tyrion.
Discorso a parte per Shae, in quanto tocca più punti.
La storpiatura di Shae è a monte, già nelle precedenti stagioni si capiva che sarebbe successa una cazzata, tanto per cominciare non doveva mostrarsi innamorata.
Nel libro succedeva un qualcosa di sconvolgente.
Tyrion scopre che la sua prima moglie in realtà non era una puttana e che Tywin aveva costretto Jaime a convincerlo del contrario.
Questo provocava l'incazzatura di Tyrion, che se la prendeva anche con Jaime, lo faceva salire su ad ammazzare prima Shae per averlo tradito e poi il padre.
Non come nell'ultima puntata, che porta Tyrion a congedarsi con baci e abbracci con Jaime, salire per farsi una passeggiata, incontrando per caso Shae che si era appena scopata il padre, per poi ammazzare quest'ultimo.
Nel libro Tyrion sbrocca dopo aver scoperto una cosa sconvolgente sul suo passato, nel telefilm sbrocca dopo aver scoperto che la seconda donna che amava l'ha tradito prima in tribunale e poi col padre. È completamente diverso così, dato che il duplice omicidio di Tyrion è a caldo.
Nel libro Shae è fondamentalmente un personaggio vittima degli eventi. Una puttana stipendiata da Tyrion che non gli aveva promesso niente se non la passione, che finisce per essere uccisa da lui in un momento di follia, di quella follia che rende i personaggti più umani e tridimensionali.
Qui Shae è una puttana in senso globale, una traditrice, un'arrivista, che ha addirittura la faccia di culo di provare ad ammazzarlo dopo che l'ha tradito sotto tutti i punti di vista.
Questo è il problema di Game of Thrones: è manicheo, i personaggi sono o infami o degli eroi, mentre il libro mostra un mondo a tinte grigie.
In Game of Thrones molti eventi sono conseguenziali, nel libro sono spinti dal caso.
Tyrion nel libro fa una porcata, impazzisce e nei libri che seguiranno rimuginerà su quanto ha fatto, sarà intontito, quasi sempre ubriaco. Con in testa l'ultima frase di Tywin riferita a dove aveva mandato la prima moglie del figlio, che nell'ultima puntata - maledetti - non hanno inserito: ovunque vadano le puttane. E quando Tyrion decide di riprendersi e a fare uso della sua intelligenza è mitico. Qui no, resta un personaggio fondamentalmente positivo, su tutta la linea, senza colpe, senza errori, vittima di altri. Piatto, anche se sempre eccezionale.
Ma questo vuole il pubblico, un mondo bianco e nero, un mondo dove le cose te le devono dire usando i cartelloni, dove non si accetta che le cose accadano per caso o che un personaggio positivo possa dare di matto.
Ripeto sempre che - per chi ha letto le Cronache - Game of Thrones va visto 2 volte: la prima ti fa incazzare per le storpiature rispetto al libro, la seconda te lo fa apprezzare. Se hai digerito l'incazzatura della prima.
Purtroppo, più la serie va avanti e più le incazzature aumentano, spesso perché le grosse cazzate si accumulano per ogni personaggio, fino a diventare enormi cazzate.
Ahimè, una volta mi sentivo parte di una raffinata élite di lettori, poi mi sono reso conto conto che molti lettori delle Cronache sono stupidi quanto i lettori Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire.
Insomma posso pure capire i lettori che siano assolutamente certi che Jon Snow sia figlio di Lyanna e Rhaegar, dimenticando che esistono finora almeno altre 3 teorie altrettanto valide e non confutate che mi vengono in mente (Willa, Lady Ashara e la figlia del pescatore) e, specialmente, che Martin è un tizio assai imprevedibile e poco scontato. (E poi, le vere chicche vertono sulla discendenza di Lord Tywin e su cosa ha fatto Podrick nel bordello per non pagare!). Ma il fatto che molti lettori e lettrici credano che in realtà Rhaegar e Lyanna si amassero e ne glorificano la storia d'amore è inquietante. Se Rhaegar avesse rapito una Lyanna consenziente vorrebbe dire che:
1) Rhaegar è un puttaniere, in quanto sposato con figli
2) Lyanna è una puttana o quantomeno un'imbecille, che tradisce il promesso sposo per fuggire con un uomo sposato
3) sono tutti e 2 delle merde, perché hanno fatto scoppiare una guerra, uccise migliaia di persone, rovinato la vita di Robert, l'onore di Eddard e il nome di Jon Snow
Bravi, per voi questa è una storia d'amore da celebrare?
Detto questo, è ovvio che se molti lettori del libro hanno grossi problemi, figuriamoci le nuove leve che sono venute a conoscenza delle Cronache tramite il telefilm!
Non riesco ancora a dire se questa stagione è la peggiore fin'ora uscita.
Ci sono grandissime storpiature e cadute di stile, ma anche grandi momenti.
Il duello di Oberyn è girato con una precisione incommensurabile, e ha provocato in me le stesse emozioni che provai quando lo lessi sul libro.
La puntata delle nozze di porpora è eccezionale e tutti sanno perché.
Per fortuna, Bronn sposa lady Tanda come nel libro, evento che sarà eccezionale più che altro per il nome che darà al figlio; Ditocorto dimostra per l'ennesima volta di essere uno di quei personaggi che sono più tosti nel telefilm che nel libro.
Peter Dinklage, già eccezionale come attore, supera sé stesso.
La quarta puntata resta al momento peggiore della serie, a pari merito con l'ultima, che merita il titolo di peggior chiusura stagione; deludente la battaglia della barriera.
Il telefilm era partito bene, ma a ogni stagione ha avuto nuovi fan e ogni migliaio di fan in più si è perso in termini di fedeltà con l'originale.
Oltretutto con la prossima serie gli autori si trovano di fronte a un bivio. O far apparire pochissimo il personaggio di Sansa, dato che è stato mostrato quasi tutto quello che ha fatto nei libri fin'ora usciti. Oppure anticipare degli eventi che non sono ancora apparsi nei libri pubblicati.
Credo che faranno la seconda, dato che se aspettiamo un altro po' l'attrice di Sansa sarà irriconoscibile, già Bran ha tirato fuori la voce di un 70enne. Per i lettori della vecchia guardia sarà uno smacco, dato che non potranno più minacciare di spoiler i figli dell'Estate, per me pazienza, almeno non rischio di incazzarmi nei paragoni col libro..
Partiamo dai cambiamenti meno traumatici: molti personaggi, ancora in vita nel libro, qui muoiono, altri non appaiono, come Belwas il forte, poi ci sono eventi che vengono semplicemente anticipati rispetto al corso del libro.
Brienne e il Mastino si incontrano e hanno un combattimento, assolutamente non presente nel libro: è una cosa che ha fatto giustamente incazzare molti, anche se la giustifico perché hanno voluto accorpare due filoni.
Ci sono dei cambiamenti che per fortuna vengono rattoppati nella puntata: personaggi che non dovrebbero esistere che vengono ammazzati come successe con lady Talise, oppure gruppo che non si dovrebbero incontrare, che per fortuna prendono strade diverse all'ultimo.
Appaiono di nuovo degli omaggi al libro, come quello di Tyrion che riferisce che si diceva avesse perso il naso (come nel libro), ma li trovo dei contentini per i veri fan, il prossimo omaggio mi risulterà irritante, specie se apparirà dopo l'ennesima storpiatura.
Veniamo ai cambiamenti più cretini.
Punto primo: NON è possibile ingabbiare un metalupo, specie se a farlo è un gruppo di guardiani della notte sbandati.
Punto secondo: Ygritte non è così scema nel libro.
Nel telefilm Ygritte è la tragica vittima dell'amore che ha per Jon Snow, esita nell'ucciderlo anche se stava per farlo, nel libro non riescono neanche a guardarsi negli occhi...anche perché nel libro la battaglia avviene solo sulla barriera, senza quell'attacco combinato troppo raffinato per i bruti.
Punto terzo: Jon non sa assolutamente della presenza di Bran a due passi da lui.
Punto quarto: Shae e il suo rapporto con Tyrion.
Discorso a parte per Shae, in quanto tocca più punti.
La storpiatura di Shae è a monte, già nelle precedenti stagioni si capiva che sarebbe successa una cazzata, tanto per cominciare non doveva mostrarsi innamorata.
Nel libro succedeva un qualcosa di sconvolgente.
Tyrion scopre che la sua prima moglie in realtà non era una puttana e che Tywin aveva costretto Jaime a convincerlo del contrario.
Questo provocava l'incazzatura di Tyrion, che se la prendeva anche con Jaime, lo faceva salire su ad ammazzare prima Shae per averlo tradito e poi il padre.
Non come nell'ultima puntata, che porta Tyrion a congedarsi con baci e abbracci con Jaime, salire per farsi una passeggiata, incontrando per caso Shae che si era appena scopata il padre, per poi ammazzare quest'ultimo.
Nel libro Tyrion sbrocca dopo aver scoperto una cosa sconvolgente sul suo passato, nel telefilm sbrocca dopo aver scoperto che la seconda donna che amava l'ha tradito prima in tribunale e poi col padre. È completamente diverso così, dato che il duplice omicidio di Tyrion è a caldo.
Nel libro Shae è fondamentalmente un personaggio vittima degli eventi. Una puttana stipendiata da Tyrion che non gli aveva promesso niente se non la passione, che finisce per essere uccisa da lui in un momento di follia, di quella follia che rende i personaggti più umani e tridimensionali.
Qui Shae è una puttana in senso globale, una traditrice, un'arrivista, che ha addirittura la faccia di culo di provare ad ammazzarlo dopo che l'ha tradito sotto tutti i punti di vista.
Questo è il problema di Game of Thrones: è manicheo, i personaggi sono o infami o degli eroi, mentre il libro mostra un mondo a tinte grigie.
In Game of Thrones molti eventi sono conseguenziali, nel libro sono spinti dal caso.
Tyrion nel libro fa una porcata, impazzisce e nei libri che seguiranno rimuginerà su quanto ha fatto, sarà intontito, quasi sempre ubriaco. Con in testa l'ultima frase di Tywin riferita a dove aveva mandato la prima moglie del figlio, che nell'ultima puntata - maledetti - non hanno inserito: ovunque vadano le puttane. E quando Tyrion decide di riprendersi e a fare uso della sua intelligenza è mitico. Qui no, resta un personaggio fondamentalmente positivo, su tutta la linea, senza colpe, senza errori, vittima di altri. Piatto, anche se sempre eccezionale.
Ma questo vuole il pubblico, un mondo bianco e nero, un mondo dove le cose te le devono dire usando i cartelloni, dove non si accetta che le cose accadano per caso o che un personaggio positivo possa dare di matto.
domenica 18 maggio 2014
The amazing spiderman 2
Credo di aver concluso che il fan medio della Marvel (Disney) sia quel tipo di fan che non aspetta altro che vedere un nuovo film dedicato ai suoi fumetti per potersi lamentare quanto è stato poco fedele all'originale.
Ci sta qualche rara eccezione, ma il più delle volte il fan se ne lamenta. Anche se non se ne perde uno.
Probabilmente farei anch'io così se avessi una solida conoscenza dei fumetti Marvel e il fatto di non averla non è di certo un vanto.
Del resto, da tempo ho accettato il fatto che il cinema non può replicare fedelmente le opere originali a cui è ispirato.
The Amazing Spiderman è un titolo che risulta antipatico perché vedo sempre con fastidio questi film che replicano un filone invece che proseguirlo. Perché rifare Spiderman da zero dopo la versione di Raimi?.
A riguardo il mondo nerd risulta spaccato fra fedeli e detrattori di Raimi, non so precisare bene quale dei due blocchi sia prevalente.
Va detto che Tobey Maguire ha la faccia da pesce lesso e che Grarfield riesce a impersonare meglio lo Spiderman adolescente; Gwen Stacy è cronologicamente più adatta rispetto a Mary Jane e, non dirò come, segue il percorso canonico del fumetti, fino alla fine; punto per Raimi per quanto riguarda invece zia May, fisionomicamente più adatta nei primi; controverso il mio giudizio su Osborne padre e figlio, fisicamente più adatti nel nuovo film, meglio gestiti dagli attori in quello di Raimi.
È probabile che il nuovo Spiderman sia per certi versi più fedele all'originale, licenze poetiche permettendo (alcune imbarazzanti e gratuite), ma per me non valeva la pena ripartire da zero, visto che la qualità e la fedeltà non sono di molto superiori all'originale.
In questo nuovo episodio Peter Parker si ritrova a gestire 2 nuovi nemici, anche se il suo più grande avversario, Jonah Jameson, non appare.
Electro è un gran villain, peccato che la sua genesi lasci perplessi.
Dico solo che non credo esista una multinazionale nel mondo occidentale con una sicurezza sul lavoro così scarsa.
Harry Osborne è invece un personaggio che ben rappresenta l'originale, trasuda la giusta antipatia, ma suscita anche quel minimo di indulgenza da parte dello spettatore che gli è dovuta.
Il problema del film sta nel ritmo.
Lento a tratti, con lunghe parentesi sulla storia d'amore di Peter Parker e sul passato della sua famiglia, per poi riprendere con scene d'azione visivamente ricche e con un'ottima e varia colonna sonora. Purtroppo i diversi filoni di trama si riuniscono in maniera troppo forzata e caotica, dando una brutta sensazione di collage.
Lo spezzone finale dopo i titoli di coda fra l'altro non c'entra un cazzo.
Voto 6/10
Ci sta qualche rara eccezione, ma il più delle volte il fan se ne lamenta. Anche se non se ne perde uno.
Probabilmente farei anch'io così se avessi una solida conoscenza dei fumetti Marvel e il fatto di non averla non è di certo un vanto.
Del resto, da tempo ho accettato il fatto che il cinema non può replicare fedelmente le opere originali a cui è ispirato.
The Amazing Spiderman è un titolo che risulta antipatico perché vedo sempre con fastidio questi film che replicano un filone invece che proseguirlo. Perché rifare Spiderman da zero dopo la versione di Raimi?.
A riguardo il mondo nerd risulta spaccato fra fedeli e detrattori di Raimi, non so precisare bene quale dei due blocchi sia prevalente.
Va detto che Tobey Maguire ha la faccia da pesce lesso e che Grarfield riesce a impersonare meglio lo Spiderman adolescente; Gwen Stacy è cronologicamente più adatta rispetto a Mary Jane e, non dirò come, segue il percorso canonico del fumetti, fino alla fine; punto per Raimi per quanto riguarda invece zia May, fisionomicamente più adatta nei primi; controverso il mio giudizio su Osborne padre e figlio, fisicamente più adatti nel nuovo film, meglio gestiti dagli attori in quello di Raimi.
È probabile che il nuovo Spiderman sia per certi versi più fedele all'originale, licenze poetiche permettendo (alcune imbarazzanti e gratuite), ma per me non valeva la pena ripartire da zero, visto che la qualità e la fedeltà non sono di molto superiori all'originale.
In questo nuovo episodio Peter Parker si ritrova a gestire 2 nuovi nemici, anche se il suo più grande avversario, Jonah Jameson, non appare.
Electro è un gran villain, peccato che la sua genesi lasci perplessi.
Dico solo che non credo esista una multinazionale nel mondo occidentale con una sicurezza sul lavoro così scarsa.
Harry Osborne è invece un personaggio che ben rappresenta l'originale, trasuda la giusta antipatia, ma suscita anche quel minimo di indulgenza da parte dello spettatore che gli è dovuta.
Il problema del film sta nel ritmo.
Lento a tratti, con lunghe parentesi sulla storia d'amore di Peter Parker e sul passato della sua famiglia, per poi riprendere con scene d'azione visivamente ricche e con un'ottima e varia colonna sonora. Purtroppo i diversi filoni di trama si riuniscono in maniera troppo forzata e caotica, dando una brutta sensazione di collage.
Lo spezzone finale dopo i titoli di coda fra l'altro non c'entra un cazzo.
Voto 6/10
sabato 26 aprile 2014
Marino il pellegrino
Caro Ignazio.
Come ben sai in questi giorni Roma è invasa da una massa informe pellegrini.
Diciamocelo, i pellegrini a noi romani non servono a niente, fossero delle belle turiste americani o svedesi pure pure, ma a me importa poco di vedere per strada una suora cipriota.
Devo dire che oggi mi sono trovato a girare per Roma e, pur avendo trovato tale pittoresca folla di strani individui con magliette di cattivo gusto (ne ho visto una chiamata feto day), devo dire di aver trovato il traffico decentemente scorrevole.
E di questo faccio i complimenti, dato che per ora pare che questa invasione sia gestita bene. Perché è chiaro che Roma, città solitamente dormiente, si è risvegliata per accoglierli, triplicando i gli sforzi per la gestione dei servizi.
Certo, d'altra parte è molto triste se penso che Roma diventi una città con dei trasporti decenti SOLO quando c'è di mezzo il papa e i suoi fans, non convieni?
Certo, Roma oggi è diventata una città che accoglie lo stesso numero di turisti di altre importanti città europee, ma vorrei sottolineare che Roma, per offrire quello che è normale in altre città più civili, ha fatto qualcosa di eccezionale. E le cose eccezionali costano.
I pellegrini non sono come gli altri turisti.
Gli altri turisti alloggiano, mangiano nei ristoranti, comprano souvenirs, visitano i monumenti e li valorizzano, visitano i musei, stanno in città anche per una settimana. I turisti portano soldi alla città, soldi del resto che Roma merita, dato che è solitamente bella quanto inefficiente.
I pellegrini no.
Alloggiano e mangiano (poco), al massimo comprano 2 santini e poi dopo un paio di giorni tornano a casa.
Forse i pellegrini italiani restano un po' di più, ma il credente dell'Ecuador, che è venuto per vedere il papa per 4 secondi va e torna.
La maggior parte dei pellegrini porta pochi soldi alle casse romane, casse che oltretutto ne hanno parecchio bisogno.
Perché Roma, che sta in rosso, deve incrementare i propri servizi solo un paio di giorni a settimana e perdipiù con il target di visitatori meno redditizio?
Perché non vogliamo fare come fanno in molte altre città italiane?
Una tassa di soggiorno per turisti ti dispiace?
1 euro (ma anche 5!) non glieli vogliamo fare pagare, sia ai turisti normali che ai pellegrini?
E sarebbe giusto se fossero solo i pellegrini a pagarli, perché i pellegrini, come scritto sopra, si beano di una Roma con i servizi maggiorati! In questo modo verrebbero almeno in parte ripagate le spese per accoglierli, perché i pellegrini costano alla città, anche se vengono a piedi scalzi!
Non mi dite che questo si chiama sfruttamento, si chiama turismo!
E non mi dite che far pagare 5 euro a un pellegrino è un ingiustizia contro i poveri, perché se sei un poveraccio che si fa 10mila km per vedere il papa puoi benissimo spendere anche 5 euro per la città che ti ospita.
Città che, vorrei ricordare, non deve essere conosciuta solo perché è la città che ospita il papa, ma anche perché il luogo che accoglie mille bellissime cose che col papa e col cristianesimo non c'entrano niente!
Come ben sai in questi giorni Roma è invasa da una massa informe pellegrini.
Diciamocelo, i pellegrini a noi romani non servono a niente, fossero delle belle turiste americani o svedesi pure pure, ma a me importa poco di vedere per strada una suora cipriota.
Devo dire che oggi mi sono trovato a girare per Roma e, pur avendo trovato tale pittoresca folla di strani individui con magliette di cattivo gusto (ne ho visto una chiamata feto day), devo dire di aver trovato il traffico decentemente scorrevole.
E di questo faccio i complimenti, dato che per ora pare che questa invasione sia gestita bene. Perché è chiaro che Roma, città solitamente dormiente, si è risvegliata per accoglierli, triplicando i gli sforzi per la gestione dei servizi.
Certo, d'altra parte è molto triste se penso che Roma diventi una città con dei trasporti decenti SOLO quando c'è di mezzo il papa e i suoi fans, non convieni?
Certo, Roma oggi è diventata una città che accoglie lo stesso numero di turisti di altre importanti città europee, ma vorrei sottolineare che Roma, per offrire quello che è normale in altre città più civili, ha fatto qualcosa di eccezionale. E le cose eccezionali costano.
I pellegrini non sono come gli altri turisti.
Gli altri turisti alloggiano, mangiano nei ristoranti, comprano souvenirs, visitano i monumenti e li valorizzano, visitano i musei, stanno in città anche per una settimana. I turisti portano soldi alla città, soldi del resto che Roma merita, dato che è solitamente bella quanto inefficiente.
I pellegrini no.
Alloggiano e mangiano (poco), al massimo comprano 2 santini e poi dopo un paio di giorni tornano a casa.
Forse i pellegrini italiani restano un po' di più, ma il credente dell'Ecuador, che è venuto per vedere il papa per 4 secondi va e torna.
La maggior parte dei pellegrini porta pochi soldi alle casse romane, casse che oltretutto ne hanno parecchio bisogno.
Perché Roma, che sta in rosso, deve incrementare i propri servizi solo un paio di giorni a settimana e perdipiù con il target di visitatori meno redditizio?
Perché non vogliamo fare come fanno in molte altre città italiane?
Una tassa di soggiorno per turisti ti dispiace?
1 euro (ma anche 5!) non glieli vogliamo fare pagare, sia ai turisti normali che ai pellegrini?
E sarebbe giusto se fossero solo i pellegrini a pagarli, perché i pellegrini, come scritto sopra, si beano di una Roma con i servizi maggiorati! In questo modo verrebbero almeno in parte ripagate le spese per accoglierli, perché i pellegrini costano alla città, anche se vengono a piedi scalzi!
Non mi dite che questo si chiama sfruttamento, si chiama turismo!
E non mi dite che far pagare 5 euro a un pellegrino è un ingiustizia contro i poveri, perché se sei un poveraccio che si fa 10mila km per vedere il papa puoi benissimo spendere anche 5 euro per la città che ti ospita.
Città che, vorrei ricordare, non deve essere conosciuta solo perché è la città che ospita il papa, ma anche perché il luogo che accoglie mille bellissime cose che col papa e col cristianesimo non c'entrano niente!
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NEL NOME DELL'ODIO
Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.
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