L'Italia sembra essere uscita dalla crisi grazie a un paio di partite.
I paesi che stanno più soffrendo la crisi in Europa hanno cercato di invertire i ruoli di superioriore-inferiore che vivono nel mondo reale con la Germania.
Pure la Grecia ci ha provato, uscendone scornata. Oltre al danno la beffa.
L'Italia invece è riuscita a fottere la Germania sul campo.
Da qui ecco che è partita un escalation di battute e battutacce che riguardano il calcio e la recente sconfitta dei tedeschi, ma che in realtà sono una forma neanche troppo latente di razzismo contro i tanto odiati tedeschi. Tiriamo fuori i passati Mondiali ed Europei e finiamo addirittura a tirare fuori battute che riguardano l'ultima guerra mondiale, dove i tedeschi sono accusati di averci fatto perdere.
Che dolci questi tifosi spiritosi che tirano fuori quelle lontane conoscenze studiate al liceo e ripescate su wikipedia: sintetizzando e inevitabilmente riducendo a poche parole il discorso, dovrebbero sapere che furono i tedeschi a fare gli insegnanti di sostegno agli italiani sul campo di battaglia, non viceversa.
La Germania comanda l'Europa e si è concessa il diritto di mandare avanti la barca insieme alla Francia, facendo da maestrina a tutti gli altri paesi europei, fra cui il nostro ovviamente.
Il suo atteggiamento nei confronti dell'Italia è stato quello di un superiore che ogni tanto si concedeva un paio di battute paternalistiche nei nostri confronti.
Ora che la Germania ha perso in un ambito, sembra che abbia perso ogni diritto di supremazia in tutto il resto.
E gli italiani hanno esteso una singola vittoria di una partita a ogni dominio esistente.
Ed ecco che gli italiani già pensano di aver vinto gli Europei anche se li aspetta la finale (quasi quasi tifo per la Spagna!).
Già credono che i leghismi e i razzismi finiranno per sempre dato che la nostra punta è stato un negro.
Pensano di essere diventati i padroni d'Europa e di poter prendere per il culo i tedeschi da qui ai prossimi Mondiali, non solo in campo sportivo, ma anche politico ed economico.
Quando in campo politico ed economico siamo più o meno l'equivalente calcistico della squadra della parrocchia di Don Oronzo.
Il calcio è un po' come la Festa dei Folli, dove il pezzente dà ordini al potente, dove il povero maltratta il ricco. C'è un piccolo dettaglio: la festa dura un giorno, non tutto l'anno. Questi Europei presto finiranno, eppure gli italiani continueranno ad atteggiarsi così per mesi, dimenticando che il calcio è un gioco e che dopo il gioco ricomincia la vita vera. Gli italiani stanno tirando fuori anni di frustrazione da paese di serie B e continueranno a farlo ben oltre la fine di questo evento.
Non c'è da stupirsi se ora in Germania è meglio far finta di non essere italiani, cosa che del resto farei a prescindere dal calcio.
Non che io giustifichi i tedeschi, nè per l'atteggiamento che avevano prima degli europei, nè per l'atteggiamento avranno ora, come reazione alla nostra ritrovata spocchia.
Dico solo che noi italiani faremmo esattamente la stessa identica cosa.
Se noi italiani fossimo il primo paese industrializzato europeo ci comporteremmo nello stesso modo: cercheremo di condizionare le economie dei paesi più deboli che ci indeboliscono con politiche che riteniamo non competitive, priviligeremo i nostri mercati e investimenti, ci concederemo un senso di superiorità nei confronti dei paesi che rischiano di far crollare l'UE.
Perchè noi italiani non facciamo così?
Non perchè siamo un popolo civile, ora che abbiamo vinto una partitella che economicamente e politicamente non vale niente, ci stiamo comportando e continueremo a comportarci esattamente da idioti.
Se gli italiani non fanno e non faranno così è solo perchè in questo momento riescono a farla da padroni solo sul campo da calcio.
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