Domani è il 25 aprile, festa della Liberazione.
Per gran parte degli italiani sarà fondamentalmente una scusa per andare a fare il Ponte.
La maggiorparte si dedicherà a un patetico feticcio di vacanza, bruciandosi così quei pochi risparmi che avrebbe potuto gestire meglio e invece spenderà per trovarsi in mezzo al traffico per raggiungere una ridicola località di mare stranamente gettonata o imbastire un pic nic in mezzo alle formiche e/o le cartacce dei vicini.
Qualcuno resterà a casa. Un'altra significativa minoranza, avendo soldi a pacchi nonostante le lamentele contro Monti, potrà permettersi una vera vacanza e in ogni caso non credo che penserà al 25 aprile mentre subisce un massaggio tailandese con happy end.
Sì, ci sarà chi ascolterà l'accorato discorso di Napolitano e scoprirà cosa ne pensa Monti. Probabilmente ci sarà anche il solito fascista che dirà l'inevitabile cazzata che scatenerà le polemiche.
Un grandissimo divertimento insomma!
C'è poco da festeggiare, basta aver studiato uno sputo di Storia.
Festa della liberazione dicono, pensando che una simile ricorrenza debba avere la stessa dignità delle omologhe feste in Francia, Ex Jugoslavia o qualunque altro teatro della Seconda Guerra Mondiale.
Bisognerebbe pensare alle imbarazzanti differenze fra noi e il resto d'Europa.
Purtroppo, la Liberazione d'Italia è completamente diversa da quelle avvenute in tutti gli altri paesi belligeranti. Innanzitutto, la Resistenza italiana avviene in un paese alleato con quelli contro cui la Resistenza combatteva.
In secondo luogo, se la Resistenza italiana è stata relativamente fiacca rispetto alle omologhe greche, jugoslave, francesi, polacche e compagnia bella, va anche detto che la parallela invasione degli alleati in Italia fu altrettanto fiacca.
Mentre lo sbarco in Normandia del '44 fu discretamente condotto a livello tattico e strategico e ben coordinato con la Resistenza Francese, l'invasione dell'Italia del '43 fu gestita da completi imbecilli. Per intenderci, nello sbarco a Salerno, ad Anzio e nella battaglia di Cassino, i tedeschi inflissero una marea di perdite agli anglo americani, che riuscirono ad avanzare di qualche metro solo grazie a una netta superiorità numerica e di mezzi e dopo aver distrutto quasi ogni cosa in zona con inutili bombardamenti a tappeto. Con la scusa che l'Italia era il ventre molle d'Europa, vennero mandati i generali più incompetenti, i cui errori servirono ai colleghi per fare qualcosa di meno idiota in Francia.
Se i comandanti alleati avessero avuto la lungimiranza di coordinarsi coi partigiani, dando loro armi e addestratori, magari le cose sarebbero andate meglio. Ma non è andata così.
I francesi hanno liberato Parigi con De Gaulle, gli jugoslavi hanno liberatoi territori occupati dai tedeschi sotto il comando di Tito.
Noi no.
Roma
non è stata liberata dagli italiani, ma dagli americani. Certo, anche i
francesi hanno liberato la Francia grazie agli americani, ma almeno
Parigi l'hanno ripresa loro!
Perfino
i francesi, che nell'ultima guerra sono stati militarmente inutili,
perfino più incapaci di noi, possono dire di avercela fatta da soli.
Continuano le differenze fra noi e gli altri.
La Germania ha avuto il processo di Norimberga, tutti i gerarchi nazisti sono stati, in un modo o nell'altro fatti fuori dalla vita politica; i rigurgiti nazisti in Germania sono nati dopo 50 anni di
RDT e sono in minoranza netta.
E noi?
I Savoia, principali sostenitori del fascismo non sono stati spazzati via come meritavano; Mussolini è stato fatto fuori, insieme ad alcuni componenti di spicco, ma chi non fu ammazzato durante i disordini ha vissuto senza problemi, per non parlare poi dei piccoli esecutori, dei gerarchi di basso calibro, di tutti coloro che appoggiarono il nazismo per meschinità e che, in virtù di questa meschinità non spiccavano.
Tutto a posto, chi si salvò durante la guerra potè stare tranquillo per tulla la sua iniqua vita.
Questa è l'Italia.
Possiamo perdere anche una guerra, ma al potere rimangono le stesse persone, al massimo fanno fuori gli esponenti di spicco, li si incolpa di tutte le colpe possibili e li si fa fuori.
Ma le cose continuano ad andare nello stesso modo.
Mussolini non fu destituito dal Popolo o dalla Resistenza nel '43, fu abbandonato dal Re, dal papa che fino a quel momento l'avevano appoggiato e fu fatto fuori dai suoi compagni di Partito.
Al suo posto venne scelto Badoglio, che avrebbe guidato il paese al posto suo.
Badoglio era, come dire...UN TECNICO!
Il problema degli italiani è che non hanno le palle per fare una Rivoluzione vera.
In quel caso ci siamo dovuti liberare di un dittatore grazie a una congiura di Palazzo e un'invasione da parte di un paese straniero, che poi abbiamo pure dovuto ringraziare per averci invaso, nonostante migliaia di morti, danni alle industrie e distruzione di monumenti.
Perverso, ma giusto: chi non ha le palle per fare una rivoluzione vera merita tutto questo!
Una rivoluzione seria consiste nell'abbattere chi la vuole impedire.
Chi la vuole impedire? È tutta colpa del pelato di turno? No.
La dittatura va avanti grazie a più elementi:
- Un dittatore (Mussolini)
- Un gruppo di persone senza senso di morale e giustizia che vuole e prende il potere (i fascisti e i Savoia, che speravano di controllarli)
- Un gruppo di persone che, per convenienza e/o stupidità, le vuole al potere (gli industrialotti incapaci, la borghesia retrograda e i soliti morti di fame che vedevano nel Fascismo un affare)
- Un gruppo di persone che non ha le palle per opporsi (quelli che accettarono il Fascismo senza fare niente per fermarlo)
- Un gruppo di persone di un altro paese o istituzione sufficientemente forte che vuole la dittatura (qualunque Paese che vedeva in Mussolini un alleato, e il Vaticano lo foraggiò ben prima della Germania nazista)
Mussolini ha avuto il potere per questo insieme di elementi.
La Resistenza si è limitata a colpire il punto primo, uccidendo Mussolini, ma Mussolini ormai era finito da quel dì, la guerra era quasi finita, il paese era ormai distrutto e avrebbe fatto una brutta fine in ogni caso. I fascisti e i perbenisti privi di testicoli possono frignare quanto vogliono di fronte alle immagini di piazzale Loreto, ma se lo meritava. Peccato che ci potevano pensare prima.
Questa non si chiama Rivoluzione, nello stesso modo in cui non possiamo chiamare
torta la sola ciliegina.
Rivoluzione significa guerra civile.
Non ci vuole niente a maledire il dittatore, bisogna attaccare tutti i suoi compari, bisogna accusare quelli che hanno la faccia di culo di esaltarlo e appoggiarlo, bisogna attaccare chi non ha i coglioni per prendere una decisione chiara e schierarsi.
Il problema è che la gente deve capire che la dittatura non vive grazie al solo dittatore, ma grazie a tutti coloro che la perpetuano e in quel caso non c'è nenche bisogno di prendere a insulti il cretino che parla alla televisione, ma anche il vicino di casa, il vecchio rincoglionito alla fermata dell'autobus, il ragazzino confuso che parla di politca sul suo blog della mia fava, il tuo capo incapace che sfrutta le ingiustizie regolarizzate dal Governo.
Chi dice che non riesce a vivere sotto una dittatura dovrebbe farsi un cazzo di esame di coscenza e capire che la dittatura dura fino a quando uno non decide di prendere a calci in culo tutti coloro che la mandano avanti, dal dittatore al burocrate incapace che ne rappresenta il braccio esecutore, dal sostenitore tesserato al cittadino privo di spina dorsale che vota UDC e non fa altro che saltare sul carro del vincitore.
La Resistenza non si doveva limitare a far saltare un paio di bombe sui convogli di tedeschi e appendere il Puzzone a testa in giù.
È facile quando il nemico è di un altro paese o sta in un Palazzo del Governo irraggiungibile per tutti, quello che bisogna capire è che il nemico è più vicino di quanto sembri. Perchè il dittatore alla fine se ne va via, cacciato da uno straniero, da un suo stesso compare o perchè morto di vecchiaia, ma tutti coloro che lo sostenevano e che avevano ottenuto potere grazie a lui rimangono, e una volta fuori dalle palle il dittatore ci sono ancora.
Questo doveva fare la Resistenza: fare fuori tutti i gerarchi fascisti, i burocrati, gli
intellettuali tesserati, i preti politicizzati, tutti coloro che tenevano in vita lui e che erano tenuti in vita da lui.
E non l'ha fatto, quindi tutta questa merda, insieme ai senzapalle che poi sarebbero diventati i sostenitori di Democrazia Cristiana, sono rimasti esattamente dove stavano. E ora ricicciano fuori.
La Resistenza ha perso il treno, avrebbe dovuto ammazzare molti più fascisti di quanti ne ha ammazzati. E per quei quattro maiali che hanno freddato allora i fascisti di oggi di oggi hanno pure la faccia di culo di farcelo pesare.
L'Italia ha avuto leader comunisti come Togliatti che non hanno avuto il polso necessario per cavalcare l'onda quando i fascisti erano in crisi, per questo l'Italia non è mai stata governata dai comunisti e se c'è qualcuno che lo pensa è perchè ha scambiato i film su Don Camillo e Don Peppone per dei documentari.
Vogliamo chiamare questa cosa
Liberazione?
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