LO SCEMO DEL VILLAGGIO
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lunedì 28 febbraio 2011

E dov'è l'Europa?

Stasera mi sento ermetico in quanto a battute, vi sfido a capire l'immagine senza wikipedia.
Si parla sempre della questione libica e della più pressante per noi questione immigrati a essa collegata.
Il Governo se ne preoccupa tanto perchè sa che tanto fallirà nella gestione di così tanti immigrati e la Maggioranza gode letteralmente ogni volta che nel mare siciliano ci sta abbastanza mare mosso da deviare o, meglio ancora affondare qualche barcone di disperati.
Perchè si parla d'Europa?
Perchè tutti, perfino i leghisti, che prima ci spalavano sopra merda, si appellano a essa per ricevere aiuti.
Che cosa potrebbe fare l'Europa?
La mia idea non è manco tanto difficile.
Quanti sono i paesi dell'Unione Europea? Quanti non sono stati approcciati dall'ondata libica?
Fatevi i conti e dopodichè vi regolate mandando in ciascun paese un tot di questi profughi.
Una parte, in Francia, una parte in Germania, una parte in Spagna e così via.
Gli pagate un volo con un aereo di infima categoria ed è fatta, probabilmente è anche meno costoso rispetto al mantenerli a Lampedusa e vedersi di conseguenza il turismo della zona che crolla. Certo, magari il singolo individuo o famiglia non può scegliere il paese che vuole, se Italia, Germania o Francia, ma per gente che si è fatta una traversata in gommone di settimane non credo sia un problema.
Magari sarebbe più difficile stabilire i criteri sul tot di libici che si dovrebbe beccare ogni paese, se in base al numero di abitanti, di risorse economiche, di posti di lavoro o affinità culturale.
Sorgerebbe il problema di chi pagherebbe il famoso volo, anche se potremmo pure essere tutti d'accordo nel dire che almeno il biglietto lo paghino solo i paesi che per primi si sono ritrovati questo problema.
Perchè non succede questo?
Perchè i paesi che sono stati più inondati di libici sono i più vicini alla Libia: Italia, Malta e Grecia, che per coincidenza sono fra i paesi più sfigati del continente.
Perchè i paesi che contano d'Europa dovrebbero spendere anche solo un euro per beccarsi quelli che vengono da noi?
Partiamo dal presupposto che l'Europa, come disse Metternich sull'Italia, è un'Espressione geografica, dove l'unità è fuori questione e gli Stati che la compongono perseguono gli scopi propri e sono spesso anche ostaggi di ritardati nazionalisti.
Pensiamo poi ai paesi in difficoltà.
Uno è Malta, che fa ridere senza bisogno di descriverlo come Stato; l'altro è la Grecia, che dopo essere stata salvata dal tracollo non riceverà aiuto per i prossimi 50 anni; poi ci siamo noi.
E noi facciamo ridere quasi quanto Malta.
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sabato 26 febbraio 2011

Sempre e comunque la famigghia

Si sa che Berlusconi non può fare a meno delle zoccole.
Ed è così che è andato dalle uniche baldracche che gli è permesso di vedere alla luce del giorno: i berlusconiani cattolici.
Già la dicitura Cristiani Riformatori è un ossimoro che mi fa ridere fino alle lacrime agli occhi, ma mi mancava la ciliegina sulla torta: i cristiani riformatori che leccano il culo a Berlusconi.
È dannatamente spassoso e tragicomico leggere i temi emersi da simili orge a intrattenimento anale spacciati per congressi.
Berlusconi, in opposizione al suo amico abbronzato Obama, è fieramente contrario ai matrimoni gay e all'adozione da parte dei single che a suo parere intaccherebbero i sacri valori della famiglia.
Sembra di essere ritornati alla cara vecchia democrazia cristiana.
Non sono certo un rifondarolo che fa ditutto per andare alle riunioni LGBT, ma questo accanimento nei confronti dei gay è davvero medievale. Non parliamo poi del divieto ai single di adottare. Già adottare dei bambini è difficile (e in ogni caso questi paletti improponibili sono aggirati tranquillamente da genitori adottivi incapaci coi giusti agganci e conti correnti ricchi di zeri) e ora ne aggiungiamo altri. Tanto i bambini che aspettano di essere adottati se la spassano nelle case famiglia, il più delle volte accuditi con competenza da quelle zoccole frustrate e madri mancate che nel linguaggio comune chiamiamo suore!
Ma Berlusconi è contrario a queste volgari e comunistoidi piaghe della società quali gay e terribili genitori single che vogliono adottare bambini (per mangiarli sicuramente!).
Peccato che i cristiani riformatori (scusatemi per il LOL) non si rendono conto di alcune cose, ovvie per quasi chiunque tranne che per dei ritardati senza dignità come loro.
Berlusconi è un adultero, massone, pluridivorziato e pluri indagato, se è per quello è anche un single che ha adottato una marea di bambini ritardati qua e là (vedi gli esuli del Partito Futuro e Libertà o i Venduti di IdV).
Dulcis in fundo, ecco che Berlusconi fa ai ritardati qualche affermazione vaga qua e là per quanto riguarda la Libia, il tutto senza sbilanciarsi perchè deve ancora capire chi ne uscirà vivo per buttarsi sul carro del vincitore, senza dimenticare che il vero problema sono i profughi che vengono da noi e non quelli che sono rimasti là a farzi ammazzare.
Tanto le troiette che lo ascoltano sono un pubblico più facile e suggestionabile delle fan di Twilight.
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giovedì 24 febbraio 2011

Fuori dai Maroni

E mentre in Libia ci si ammazza allegramente noi ci ritroviamo con le imbarazzanti dichiarazioni del nostro Governo.
L'unico impegno al quale Maroni si dedica è fare in modo di allontanare i profughi vari che potrebbero fuggire in Italia per cercare di salvarsi da quello che succede in casa loro.
È tragico immaginare una famiglia libica che, dopo essere sopravvissuta a guerre, rappresaglie e persecuzioni politiche, cerca di salvarsi lasciando il paese e muore affogata in mezzo al Mediterraneo perchè una motovedetta italiana ha affondato il suo barcone per ordine del Ministero degli Interni.
Invece pare che Maroni consideri tale scenario senza problemi, dato che vorrebbe mettere su un cordone difensivo contro quella che vede una flotta d'invasione di pirati berberi.
Peccato che poi Maroni si renda conto che i suoi propositi nazistoidi fallirebbero dato che non può piazzarsi con un cannone e affondare chiunque a tiro.
E allora se ne esce con queste richieste d'aiuto all'Europa.
L'Europa ci aiuti.
E perchè l'Europa dovrebbe aiutare noi, specie se tale richiesta viene da uno come Maroni, proveniente da un Partito come la Lega che è notoriamente contrario all'Europa?
Bella figura ci facciamo. Prima ci comportiamo da nazionalisti e rifiutiamo l'estraneo e poi ci mettiamo a frignare e a chiedere aiuto a coloro che disprezziamo!
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Notiziacce

10000 morti in Libia, 50000 feriti.
Sembra che la cosa che più preoccupa gli italiani sia l'ondata di profughi che ci beccheremo. Non perchè l'Italia sia meta di favore per gli emigranti politici, è solo il paese europeo più vicino alla Libia.
Mentre Obama prende posizioni chiare a riguardo e condanna ciò che sta succedendo, Berlusconi plaude il cambiamento politico in Libia, dove soffia il vento della democrazia.
1) 10000 morti e 50000 felici è qualcosa di diverso dalla democrazia
2) Berlusconi e Gheddafi neanche 2 mesi fa andavano a braccetto che era una meraviglia.
CHE È SUCCESSO ORA? Forse Berlusconi prende esageratamente le distanze dopo aver scoperto di aver puntato su un cavallo zoppo?
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lunedì 21 febbraio 2011

Il grinta

Il nuovo film dei Coen è ispirato a un vecchi film western omonimo con John Wayne.
Il padre di una ragazzina di 14 anni viene ammazzato da un criminale di bassa lega per una stupida questione. La ragazzina, molto determinata anche se un po' ottusa, decide di rincorrere l'assassino e assolda per questo motivo un vecchio duro, soprannominato Grinta.
Grinta è interpretato dal caro vecchio Jeff Bridges, già egregiamente sperimentato dai fratelli Coen ne Il Grande Lebowsky e quindi ben avvezzo all'idea di interpretare un protagonista vizioso, rude e trasandato, ma sempre intrigante.
I due partono e si fanno accompagnare da un ranger texano, interpretato da Matt Damon, col quale ci sono parecchi attriti.
Il film inizia in maniera lenta e vagamente pesante, ma dopo aver preso l'abbrivio inizia a ingranare.
I fratelli Coen hanno voluto fare un omaggio al cinema western d'altri tempi, ma l'hanno fatto in maniera volutamente ambivalente. La sceneggiatura richiama a tratti i toni formali dei film degli anni 50-60, così come lo stile dei personaggi. Vi sono però elementi chiaramente estranei a quello stile, come scene di una violenza e un realismo che in quei film d'altri tempi non avremmo mai potuto vedere. Inoltre nel film sono stati inseriti elementi comici con scene nelle quali vengono volutamente ridicolizzati i luoghi comuni dei film western.
Matt Damon impersona un texas ranger volutamente ampolloso, che marca quei tratti da macho dei film di Robert Mitchum e John Wayne (magari anche un po' Chuck Norris già che ci siamo) e che il più delle volte fa cilecca comicamente. Stesso discorso per il Grinta un duro dal cuore d'oro che fa lo spaccone, ma sotto sotto ricorda vagamente la bonarietà di Dude.
E poi si aggiungono a queste storpiature delle scene particolarmente demenziali ed episodi di violenza gratuita contro pellirossa, probabilmente un altro richiamo al modo in cui erano trattati i poveri indiani nei vecchi western.

Voto 7/10
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sabato 19 febbraio 2011

Confusione a palla

Mi sono rivisto lo sketch di Benigni a Sanremo, dato che ne avevo sentito di sfuggita solo un pezzetto.
Carino, anche se un po' divulgativo e superficiale per quanto riguarda la parte storica.
Benigni si rivende questa collaudata strategia della maxi lezione ai telespettatori con una spruzzatina di satira, giusto quella quantità per colpire Berlusconi senza però dargli appiglio per una querela. Furbo e capace come sempre, anche se dai tempi de La vita è bella come comico ha iniziato un inesorabile declino secondo il mio personale parere.
Inutile dire che tutte le lamentele dei bambini del PdL che riguardano il suo compenso sono completamente ridicole, è solo invidia perchè non esiste un comico di Destra che valga almeno la metà di un comico di Sinistra. Almeno in quel campo la Sinistra vince. L'unico campo su cui ancora regge praticamente.
Quello che mi ha colpito duramente dello sketch di Benigni è stato un patriottismo zuccheroso più pesante del solito con la sua tirata sull'inno (che dirò fino alla morte che, paragonato agli inni del resto del mondo fa cacare!).
Certo, tale zuccherosità è contestuale a Sanremo, ovvero una manifestazione notoriamente di basso rango culturale, buonista e col tradizionale scopo unificatore, il tutto catalizzato contro una sempre più potente e pericolosa fede leghista.
Ma questo slancio di patriottismo ritengo faccia parte del nuovo stile dell'Opposizione.
Tutti i Partiti dell'Opposizione, da PD a IdV, perfino fra le fila dei vendoliani, hanno avuto questa rivalutazione del patriottismo più sdolcinato.
Basta vedere i manifesti elettorali, il loro linguaggio, i loro temi.
Italia, Italia dappertutto, paese, dignità, orgoglio nazionale, speranza di rinascita, blablabla. E il ritrovato amore per il paese è solo uno dei tanti temi che emergono nella retorica (comunque quasi sempre fiacca) dell'Opposizione.
Altro tormentone è la moralità e la giustizia.
Patriottismo, moralità, giustizialismo.
Se fossi stato lontano dal paese per anni e avessi visto uno di questi cartelloni li avrei scambiati per manifesti di Destra.
Perchè questi sono temi solitamente portati avanti dalla Destra, non dalla Sinistra.
Prendiamo il caso Ruby. La frangia più politicamente corretta della Sinistra ci è andata a nozze. Berlusconi, è un porco, Berlusconi non sa amare, Berlusconi non rispetta le donne.
Che palle!
Tutto questo dimenticando poi che Berlusconi ha fatto cose molto, molto peggiori. Se verrà fregato dal Ruby Gate sarà una goduria (improbabile), ma sarebe anche assai triste che un colluso con la mafia venisse fregato da una robetta di tal fatta.
Una Sinistra che demonizza un presidente per cose simili è una Sinistra ben lontana dall'ideale laico che dovrebbe avere un partito di Sinistra serio.
Perchè?
Perchè la Sinistra si è ritrovata costretta a scippare temi tradizionalmente dell'altra parte della barricata.
Se un anno fa la Destra era indignata per il caso Marrazzo e riempiva i suoi discorsi di parole infervorate contro un politico colto in fragrante in storie di sesso a pagamento, ora è la Sinistra che fa la stessa cosa con Berlusconi.
Immaginare una Sinistra più laica e giusta è cosa tabù in questo paese reazionario e il brutto è che formalmente la Destra le ha scippato i temi sociali. Una volta tutti gli operai votavano Sinistra, ora gli operai sono più ignoranti, più nazinalisti e disperati e, delusi da sindacati e partiti che una volta li difendevano, hanno cambiato bandiera.
Cosa resta da fare alla Sinistra, cercare goffamente di reinventarsi, adottando temi a lei prima lontani o almeno trascurati?
Ed è così che la Sinistra è cambiata, senza però un'analisi lucida e calma, ma scegliendo la strada più comoda: ha adottato i temi della Destra, solo condendoli con una passata di buonismo ulteriore e sfrondandoli di tutti gli aspetti più aggressivi e crudi.
Il risultato è un'opposizione sempre più confusa, calata in una parte che le sta stretta, che si ritrova a pescare vecchi eroi che quasi nessuno sa più chi siano come i patrioti risorgimentali e a fare tirate da bacchettoni per cercare di accalappiare il solito elettore cattolico indeciso.
L'unico tema comune a tutte e due gli schieramenti pè il femminismo, secondo un'interpretazione di parte in entrambi i campi.
Il femminismo sinistra va avanti con le sue tirate sulla violenza dell'uomo, sul rispetto della donna, sui cambiamenti e la parità dei sessi; la destra esalta l'immagine della donna in carriera, di un esempio vero di meritocrazia, di quote rosa che prima con lo stalinismo non vedevamo.
Entrambe queste visioni sono ridicole e sono semplici fiumi di parole.
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giovedì 17 febbraio 2011

Burocrazia di merda

Sono stanco, debilitato, sconvolto.
Oggi sono andato all'Università e ora sono a pezzi.
No, non ho fatto un esame nè sono andato a lezione.
Magari!
Sono andato a sistemare le faccende burocratiche che ho continuamente rimandato.
E ne avevo un buon motivo.
Per un attimo ho temuto di non riuscire a laurearmi per cagate burocratiche.
Non è successo per fortuna, ma sono a pezzi lo stesso.
Quando sono rientrato in casa avrei voluto farmi la doccia per levarmi quella sensazione di lerciume e inutilità burocratica. Me la sarei fatta tre volte per levare uno sporco che mi sarebbe rimasto attaccato alle ossa per tutta la giornata, un po' come una donna appena violentata.
Non avevo parole per descrivere il mio stato d'animo, meno male che il mio intestino scombussolato dallo stress ha pensato di renderlo chiaro in bagno col linguaggio non parlato.
Sì certo, io sono uno di quelli che si laureeranno per la sessione straordinaria, il che vuol dire che, se da una parte va bene perchè non pago 1000 e passa euro di tasse per un servizio imbarazzante, dall'altra devo stringere il culo perchè vivo in quello stato d'animo per il quale se qualcosa va storto io perdo altri 3 mesi di vita.
Gli inutili documenti che dovevo presentare per il mio altrettanto inutile pezzo di carta sono:
- bollettino di euro 68 da pagare con gaudio per permettermi di partecipare alla sessione di laurea
- richiesta di laurea con allegato bollettino di 14 euro e spicci da pagare con altrettanto gaudio
- statone con tutti gli esami con voto e data in ordine cronologico nonchè verbali dei suddetti esami. Il tutto non è molto utile perchè tanto loro possiedono tutti i voti nel verbale elettronico
- per i tristi individui della vecchia specialistica l'attestato del tirocinio (che io ho graziosamente scoperto di avere perso e solo dopo essermi scorticato la pelle per la disperazione ho scoperto di non necessitarne)
- fotocopia del documento d'identità e del diploma di maturità (più originale) degli altri tristi individui che hanno deciso di fare una Magistrale alla Sapienza dopo essersi beati di altre Università
- Fotocopia del questionario compilato di Almalaurea
Piccola parentesi di Almalaurea.
Non mi stupisco se col mio rotolo di carta igienica della Laurea triennale non ho ricevuto nessuna proposta di lavoro. Quello sarebbe successo anche se Almalaurea fosse un'associazione utile. Cosa che non è. La maggiorparte dei neo o futuri laureati scopre Almalaurea quando gli viene imposto di iscrivercisi.
Io l'avevo già scoperta alla Tirennale.
Peccato che poco prima della Laurea Triennale avessi cose ben più importanti a cui pensare di affidarmi a un'oscura organizzazione appena conosciuta che mi prometteva di mettermi in contatto di aziende nonostante un titolo di studio che personalmente consideravo utile quanto l'Università dei Clown. Fatto sta che compilai il tutto in fretta e che dopo la Laurea mi ero quasi dimenticato della sua esistenza, dato che comunque non sono stato chiamato per lavoro neanche da un banchista di surgelati. Purtroppo io amo cancellare le vecchie mail inutili e quella di Almalaurea, con username e password, faceva appunto parte di quel genere di mail.
Morale della favola, oggi mi ritrovo di nuovo con l'avviso pateticamente ottimista di Almalaurea che mi chiede il vecchio username e password. Che non ricordo.
E ricomincia tutta la corsa contro il tempo e la frettoloserrima compilazione del questionario.
Detto questo, ammetto di essere un coglione.
Ma non credo di essere l'unico con un rapporto simile con Alma Laurea.
Un curriculum dev'essere preparato con cura e un questionario presentato sotto sessione di laurea, con mille altre cose da dover fare, non verrà mai compilato come si deve e sono sicuro che almeno il 50% per cento di quelli che stanno facendo la corsa contro il tempo per laurearsi la pensa così.
Non vi stupite poi se Almalaure presenta dati disastrosi per quanto riguarda i livelli di occupazione dei laureati, di quel toto di non occupati ci sta una metà buona che, per scrivere in fretta prima di correre col pepe al culo in segreteria, ha scritto mi piacciono i treni nelle informazioni principali e ha replicato la pappardella in lingua spagnola, inglese e tedesca, perchè un minuto prima aveva visto che gli veniva chiesto il livello di conoscenza e per fare il figo ha messo le crocette in base a due parole che ha imparato per rimorchiare durante un interrail.

Cosa fare di tutto questo?
Niente, ho solo un profondo odio per chiunque gestisce tutta questa merda.
Mi sento vagamente nazista, lo ammetto.
Una marea di adempimenti completamente inutili imposti da gente altrettanto inutile.
Domani dovrò andare in 3 segreterie diverse e non sono nemmeno tutte quelle dove dovrei andare. Queste 3 segreterie sono ciascuna specializzata in un campo e l'una gioca con le altre al caro vecchio scarica barile. In più non provate a chiedere qualcosa alla segreteria A quando è competenza della segreteria B.
Come si risolve una situazione simile?
Semplice: si riducono le segreterie!
Ma nessuno si azzarda a farlo perchè significa tagliare posti di lavoro.
Bello.
È questa la cosa più triste.
Si parla di tagliare, di rendere le cose più efficenti, di seguire la meritocrazia.
Avete pensato a dare una bella sfoltina a metà dei cretini delle segreterie?
La Gelmini parla di stipendificio quando parla di Università.
Questo è lo stipendificio!
Non i professori, gli assistenti e i ricercatori! Quelli prendono già poco per il lavoro che fanno, eccezion fatta per i famosi Baroni che comunque continuano a spadroneggiare nonostante i millantati successi gelmniani.
Se proprio volete diminuire gli sprechi diminuite l'apparato degli amministrativi!
Svuotate i loro uffici, destinateli a altro, licenziate quelli che non fanno il loro lavoro!
Se ne licenziassero metà sono sicuro che la metà rimasta lavorerebbe con un rendimento migliore di prima.
Un professore un ricercatore producono cultura.
Un aministrativo no, non produce cultura, non produce conoscenza, non produce capitale e non è neanche gentile con l'utenza. Non produce un cazzo.
Tagliamolo no?
Perchè tagliare a medici, psicologi, insegnanti o artisti quando che lavora in ufficio non fa un cazzo?
Brunetta li minacciò al loro tempo. E a parte qualche provvedimento bacchettone e qualche capro espiatorio, fra l'altro preso fra categorie già tartassate, non ha fatto niente.
Questo è lo stile, promettere, promettere sia benefici per tutti con miraggi di prosperità, sia bastonate per chi non fa il suo dovere all'insegna di una crociata legalista. E finisce che alla fine quasi nessuno riceve qualcosa di buono e che chi faceva il furbo continua a farlo.
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mercoledì 16 febbraio 2011

Allah e di qua

Detesto postare qualcosa apprezzato da quelli della Lega, ma devo dire che questa vignetta mi è sempre piaciuta.
In questi giorni c'è stato un fermento nel mondo musulmano un po' dappertutto.
La caduta di Mubarak in Egitto; i disordini in Tunisia, con conseguente affollamento di barconi e profughi a Lampedusa, che vorrei tanto vedere come gestirà il flusso; scontri in Iran per il fermento dell'Opposizione. E un ritorno di guerriglia in Iraq contro il Governo fantoccio, tanto per ricordare i vecchi tempi.
Abbastanza preoccupante vedere tanti Stati, anche così lontani fra loro, che sono in tale subbuglio. Mubarak sta per stirare. Francamente mi riesce difficile pensare che sia una coincidenza che stia male proprio poco dopo la sua caduta. Ma forse il mio ragionamento è forzato, forse stava molto male già da prima e solo ora lo può ammettere.
Fatto sta che tutti questi disordini alterano di parecchio gli equilibri, per ora non sappiamo se in peggio o in meglio.
Mubarak ha fatto i suoi errori e le sue porcate, che era un dittatore ma almeno, nel suo piccolo, era un moderato. La sua fine non lascia presagire niente di buono.
USA e Israele se la fanno addosso, se l'Egitto sbandasse verso una politica anti-occidentale sarebbe un bel casino. Un nuovo Egitto governato da una repubblica islamica scombussolerebbe tutto, metterebbe in difficoltà Israele a livello politico e militare e il mondo economico per eventuali blocchi. E anche l'Europa. Il nuovo Egitto fondamentalista potrebbe fare da magnete e richiamare a sè un'altro paese che ultimamente ha preso una sbandata islamica con la riforma della costituzione: la Turchia.
In questo modo tutti i progetti dell'Europa unita insieme alla turchia andrebbero a farsi benedire.
Se non altro questo viraggi integralista dell'Egitto potrebbe essere compensato da un risveglio delle masse contro l'integralismo iraniano.
Se cadesse Ahmadinejad, altro testa di cazzo non da poco, sarebbe un bel colpo.
Certo, va detto che al peggio non c'è mai fine...
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lunedì 14 febbraio 2011

Donne in piazza

Ieri c'è stata questa ricca manifestazione delle donne in molte città italiane, con buoni numeri.
È cosa nota che nella storia le grandi rivoluzioni dell'era moderna siano state precedute da grandi riunioni di donne che protestavano contro il potere, contrariamente alla tradizione che le vedeva chiuse in casa mentre gli affari politici erano questione di soli uomini.
È successo quando la borghesia ha vinto l'aristocrazia con la Rivoluzione Francese; è successo quando la borghesia è stata a sua volta sconfitta dal proletariato durante la Rivoluzione Russa.
Non sono dell'idea che siano solo le donne ad alimentare i momenti decisivi delle grandi rivoluzioni come voleva farmi credere quella femminista sessualmente frustrata della mia professoressa.
Indubbiamente hanno portato il loro contributo e il fatto che anche questa volta si siano date una mossa fa sperare bene, dato che negli altri due casi presentati alla protesta delle donne è seguito poco tempo dopo il successo.
Purtroppo i tempi cambiano.
Ieri ho guardato sui TG qualche dichiarazione delle donne che presenziavano.
Parecchie tardone, molte donne dall'aspetto radical chic e quel tono da borghese infastidito che non vuole dire le parolacce e strascica le parole, un paio di ragazze e qualche uomo fuori contesto.
Alcune donne presenti sono di quel genere che stimo.
Poi ho visto Lucrezia Lante della Rovere criticare il governo, peccato mi sia impossibile non ridere quando sento un'aristocratica chiaramente poco avvezza alla gavetta che parla di meritocrazia.
Il problema è questo.
Sarà che sono un uomo, ma personalmente ritengo che la condizione della donna sia seriamente fra gli ultimi dei nostri problemi.
Purtroppo non ci rendiamo conto di una cosina.
Una società che non rispetta la donna è solitamente una società arretrata, povera, culturalmente ed economicamente. Finchè non progrediamo da quel punto di vista ce lo possiamo scordare che le donne possano contare qualcosa.
L'altro problema è che i tempi cambiano.
Col primo femminismo le cose erano diverse, tutte le donne in piazza si coalizzavano contro gli uomini. Lì il manicheismo dei sessi e tutte le tirate varie contro la fallocrazia ci stavano pure.
Ora non è così per un semplice motivo.
Non perchè le donne stiano meglio rispetto a 40 anni fa, escludendo le conquiste giudiziarie del divorzio, dell'aborto e - una volta tanto diciamo qualcosa di buono sul Governo- sullo stalking.
Il problema è che siamo tutti più stupidi di 40 anni fa. Donne comprese.
E molte donne sono delle boccalone e si sono fatte gabbare dal berlusconismo, che promette meritocrazia, quote rosa, posti da Ministre.
Ma pare che questo sia tutto sulla carta.
Sì, questo Governo ha più donne ministre, anche rispetto ai Governi di Centro Sinistra.
Peccato che si tratti di Ministeri notoriamente meno prestigiosi o addirittura inutili, o almeno considerati come tali.
Il ministero dell'Ambiente, del Turismo e delle Pari Opportunità sono niente se confrontati con ministeri quali quello della Difesa, degli Interni o della Giustizia, tanto per dirne alcuni.
Quello della Pubblica Istruzione sarebbe teoricamente importante, peccato che questo Governo lo consideri chiaramente secondario, dato che la Scuola e l'Università subiscono tagli inenarrabili.
E molte donne ci cascano in questo bluff berlusconiano, alcune ci vanno invece a nozze ben consapevoli di quello che fanno.
Le femministe non sono più quelle di una volta.
Una parte è come quelle del '68, l'altra parte sta nelle fila del PdL, va in giro col tailleur e i tacchi e blatera stronzate sulla meritocrazia quando tutto quello che ha fatto per conquistare la scrivania è stato mettercisi sotto.
È questo il problema della manifestazione di ieri.
40 anni fa una donna poteva accusare un governo dominato da uomini maschilisti e incompetenti che attaccavano la dignità della donna e la sfruttavano.
Oggi se una donna in piazza dice questo fallisce, perchè dall'altra parte della barricata c'è una zoccola come la Santanchè che nega tutto.
A che serve criticare un uomo che sfrutta le donne se ci stanno donne consenzienti che stanno a questo gioco e fanno le troie?
E io non parlo di Ruby, Ruby è una professionista che mi auguro continui il suo lavoro e che faccia felici tutti i clienti abbastanza ricchi da permettersela.
Io parlo di troie come Santanchè, la Carfagna, la Prestigiacomo (e se non includo nell'elenco anche Bondi, Capezzone e Cicchitto lo faccio solo per questioni cromosomiche!).
Cosa faranno a questo punto le femministe che sono andate in piazza ieri?
Faranno finta di essere tutte unite in quanto donne e darsi a un femminismo di bassa lega alla Lorena Bobbit, dandoci giù su chiunque sia uomo e includendo nella loro protesta anche donne di destra e tollerate solo perchè donne?
Oppure inizieranno una lotta con le traditrici del movimento e inizieranno scene grottesche di risse fra donne che criticano o difendono il premier e giocano a chi delle due è più femminista?
La vedo dura in entrambi i casi.
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mercoledì 9 febbraio 2011

Piagnistei assortiti

Ringrazio come sempre facebook e i miei amici fascistoidi per avermi ricordato che fra poco sarà il giorno del ricordo, in onore ai caduti delle Foibe.
È sempre spassoso vedere come in giorni come questo i vari vittimismi e deliri di destra emergono rigogliosi. Del resto, in questo periodo non sono nemmeno una grande novità, dato che sentiamo stronzate un giorno sì e l'altro pure.
Con questi rigurgiti nazisti emergono sempre sfacciatamente le ridicole incoerenze di chi vota partiti per minorati. L'italiano nazionalista e ignorante paragona senza problemi i massacri nelle Foibe alla Shoah, i più coraggiosi minimizzano la seconda, dimenticando che anche se dovessimo fare un calcolo esageratamente ristretto dei morti della Shoah otterremmo comunque un numero decine di volte superiore a quello degli infoibati, anche se gonfiassimo il loro numero.
È questo il problema di chi vota destra, non basta regarargli un libro di storia, bisognerebbe passargli anche una calcolatrice, magari anche un abaco per essere scrupolosi!
Il piccolo e ignorante balillino dimentica pure che la Shoah è stata una politica attuata contro un gruppo di persone che non ha mai fatto niente allo Stato che li ospitava.
La stessa cosa non si può dire delle minoranze italiane attaccate dai partigiani di Tito.
Certo, non tutti i morti delle Foibe erano camice nere o ritardati assortiti, numerosi civili innocenti e innocui furono massacrati, ma il piccolo balillino continua a dimenticare che le minoranze italiane di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia erano italiani che si erano stanziati in quelle zone dopo un'invasione da parte dell'Italia, seguita da una colonizzazione e italianizzazione massiccia che di certo non era stata indolore.
Certo, non è giusto che vittime innocenti paghino per gli errori di altri, ma chi ha più di tre anni di età mentale dovrebbe capire che queste cose sono previste in guerra e che quando uno aggredisce un paese dovrebbe sapere che sta affrontando qualcosa di più ostico di una partita a rubamazzetto!
Tantiinnocenti morti in un altro paese a causa di un gruppo di estremisti che voleva fare pulizia etnica e fare in modo che solo un'etnia prevalesse.
Se facessero la stessa fine i rumeni e i musulmani qui in Italia credo proprio che la Lega ne gioirebbe. Peccato che la lega va a braccetto con i ragazzini che fra un poco riempiranno facebook con post lamentosi sul massacro degli italiani.
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giovedì 3 febbraio 2011

Non è passato!

Finalmente una buona notizia!
Eccellente, stratosferica direi.
Non dico che l'Italia abbia smesso di soffrire, ma ha evitato di sprofondare nel buco del suo stesso culo.
Il federalismo municipale, parto delle menti svantaggiate della Lega non è passato.
Niente è più godurioso che vedere gente di Destra minimizzare una sconfitta, glissando di aver preso una batosta e fingendo malamente spirito sportivo e limitandosi per far finta di essere generosi solo ad alcune frecciatine a chi ha vinto e ha chi lo ha permesso.
Ancora più godurioso è vedere come cerchino di far finta che non sia successo niente e di intendere di voler continuare di voler andare avanti.
Sarebbe come se Hitler, rinchiusonel bunker durante la battaglia finale a Berlino, avesse detto ai suoi generali, che dite domani proviamo a preparare i piani per attaccare il Messico?

Goduria a parte, il futuro è incerto come sempre.
Nuove elezioni dall'esito incognito, i leghisti che decidono di dare il culo al PdL e chiudere un occhio sul mancato federalismo oopure il PdL che dà il culo alla Lega e decide di attuare la loro riforma nonostante sia stata bocciata.
Oppure disastro istituzionale e conseguente guerra civile.
Quasi quasi la più sicura è l'ultima, nella peggiore delle ipotesi ho l'occasione per sparargli addosso!
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martedì 1 febbraio 2011

Sull'orlo del baratro

Io odio quelle fasi finali dei film spacconi americani dove si decide tutto - dal destino dell'umanità alla differenza fra la vita e la morte della tipa del protagonista - in pochi minuti fatti di suspence, conti alla rovescia ed effetti speciali.
Questo è quello che succederà giovedì in Parlamento.
Solo che, mentre nei film ce la facciamo sotto fino all'ultimo anche se sappiamo che nel 99% dei casi vince il buono, la donna si salva e il cattivo muore, nella realtà il lieto fine non è per nulla scontato. Ed è spesso raro.
Giovedì si voterà per decidere se dare il via al federalismo della Lega (dei ritardati).
La bozza era stata revisionata dall'anno scorso doo che i Comuni avevano notato che più di metà delle città italiane sarebbero rimaste con le casse prosciugate per le consguenti manovre fiscali. Dettagli.
Questo provvedimento è sostanzialmente la seconda priorità del Governo: la prima era l'immunità per Berlusconi.
Tuttavia, l'ordine di priorità andrebbe invertito per la sopravvivenza del Governo.
Berlusconi sopravvive tranquillamente anche senza immunità, dato che sono 20 anni che ha decine di capi d'accusa e non si è fatto un giorno di carcere.
Tanto non si dimetten manco se gli sparano.
Con la Lega però non può scherzare.
La Lega vuole solo una cosa: spaccare l'Italia.
Vagli a dire ai leghisti che sono degli incapaci senza talento e che se avessero uno Stato vero che sia più complesso da amministrare di una provincia della Polentonia, crollerebbero dopo neanche due giorni. A loro non interessa, cercare di ragionare con loro è come convincere un ragazzino che è stupido spendere soldi per compare l'ultimo gioco dei pokemon.
Fin'ora i leghisti sono stati blanditi con meri sostituti della secessione: leggi contro il velo, silate di prosciutti davanti alle moschee, provvedimenti da apartheid sugli autobus, soldi pubblici alle loro ridicole radio e giornali per poter andare avanti con leoro tirate su immigrati e omosessuali.
Quisquilie per loro, dei meri stuzzichini che hanno ingigantito il loro appetito xenofobo e aumentato la voglia di mettere le ani sul federalismo-nuovo gioco dei pokemon
Ora loro non vogliono altro e Maroni dà i suoi ultimatum.
Certo, se Maroni è infantile forse Calderoli è peggio, dato che fa parte di un partito di ritardati, ma è anche il furbetto che vuole salvare dai compagni di partito il capo di tutti, che resta Berlusconi.
Di sicuro il più spregevole fra tutti resta D'alema, che se ne esce con complimenti senza senso verso la Lega come partito, dimostrando di avere l'intelligenza di Bossi e la dignità di Capezzone.
D'alema si sa, se non dice una cosa sconvolgente ogni tanto non sta bene, probabilmente il prossimo anno già che c'è potrebbe rimpiangere i bei vecchi tempi della Reubblica Sociale Italiana.
Che ne pensi lui il problema è che la Lega è il pericolo più grande dell'Italia.
Peggio di Forza Nuova, peggio del partito degli anti abortisti, che tanto sono quattro poveri frustrati; peggio perfino di Berlusconi a prescindere da quello che ne pensa quel ritardato pallemoscie di D'alema.
La legge del federalismo sarà la peggiore di questo Governo e probabilmente la peggiore decisione presa dall'Italia dai tempi dell'entrata in guerra con la Germania.
Peggio della Riforma Gelmini, peggio della Riforma della Giustizia, peggio dei tagli di Tremonti.
Col federalismo affonderemo definitivamente il già massacrato Sud Italia, che si porterà appresso anche il Centro. Tutti i soldi verranno affidati al Nord che, gestito da una banda di incapaci come i leghisti, crollerà irrimediabilmente dopo un paio d'anni.
Se la legge non passa il Governo avrà finalmente ottime probabilità di crollare. Molte di più di quante ne abbia se speriamo nel Ruby Gate.
Se la legge passa siamo finiti.
Il Governo potrebbe crollare qualche mese dopo, ne ha prese tante in fondo, ma il danno che l'Italia subirà sarà immenso e con l'Opposizione che abbiamo (sempre che riesca a vincere le elezioni!) ci vorranno anni per aggiustare un casino simile.
Se giovedì vince il federalismo è davvero la fine.
Mi auguro che non ci siano merde che faranno il salto della quaglia anche questa volta!
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NEL NOME DELL'ODIO

Sano, liberatorio, onesto, politicamente scorretto.
Qualcuno può rompere per gli argomenti che tratto e per come li tratto, ma ci stiamo dimenticando una cosa importante: chi crea un blog può scriverci quello che cazzo gli pare.

QUESTO BLOG NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

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QUINDI NON ROMPETE. GRAZIE.
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